Attualità
Marcello Luparella Coordinatore Commissione Geografia Giudiziaria OUA interviene sullo stato della riforma della geografia giudiziaria.
Leggo sul Mattino di oggi di un piano per la sopravvivenza di entrambi i Tribunali minori irpini, con divisione delle competenze per settore (penale da una parte, civile da un’altra).
Ogni proposta è degna di essere presa in considerazione, come pure è giusto che, rispetto ad una cancellazione totale delle strutture, si tenti di salvare il salvabile.
Non si può però perpetuare un vecchio errore, e ritenere che la questione si possa risolvere “in casa”, raccogliendo il gradimento dei Fori di S. Angelo ed Ariano e di qualche Sindaco.
Purtroppo il percorso di attuazione della legge è in fase molto più avanzata, mancano pochi mesi all’entrata in vigore ed il Governo (almeno quello attualmente in carica, ma chi può prevedere il futuro?) non pare avere alcuna intenzione di fermarsi, come è apparso chiaro con la pubblicazione dell’elenco dei Giudici di Pace soppressi (ben 675!). Insomma, dovendo essere realisti, non c’è spazio in questo momento per salvezze “singole”, non almeno per i nostri due Tribunali.
La priorità, attualmente, è quella di ottenere una proroga generalizzata dell’entrata in vigore della legge, facendo leva sulle evidenti difficoltà logistiche che in tutta Italia, ed anche in Irpinia, si stanno incontrando nel reperimento dei locali, e che sono tali da far prevedere un vero e proprio collasso del sistema per il 13 settembre: non dimentichiamo infatti che in quella data a trasferirsi in altra sede dovrebbero essere non solo 31 Tribunali “minori”, ma anche 220 Sezioni Distaccate, molte delle quali di dimensioni notevolissime.
D’altra parte la stessa invocata proroga di cinque anni prevista dall’art. 8 della legge di riforma non è certo invocabile da tutti i Tribunali, ma solo da quelli ospitati in immobili di proprietà dello Stato o di proprietà comunale, ma in quest’ultimo caso solo se finanziati ai sensi dell’art. 19 legge 119/81.
E’ giusto e doveroso, allora, interessare al problema i politici locali. Essi però non dovrebbero farsi latori di proposte localistiche e, ahimè, allo stato velleitarie, ma raccordarsi con le rispettive forze politiche di riferimento, e premere per la sospensione dell’entrata in vigore della legge, o per una proroga generalizzata, soluzioni che peraltro erano espressamente previste nel programma elettorale di più di una forza politica (ad es. PD, Fratelli d’Italia). Solo successivamente, a bocce ferme, e quando si tratterà di ridefinire nel suo complesso la riforma, andranno avanzate proposte specifiche, volte a salvaguardare le esigenze del nostro territorio e delle strutture in esso operanti.
L’Organismo Unitario dell’Avvocatura si sta già impegnando nel senso sopra indicato, ed in questi giorni, di concerto con il Coordinamento Fori Minori ed altre associazioni forensi, sta costituendo una “cabina di regia” che coordini le iniziative delle varie realtà territoriali interessate, raccolga ed esponga le problematiche logistiche che emergono quotidianamente nelle varie sedi accorpanti, e dimostri l’impraticabilità di un’entrata in vigore della legge per la data prevista.
Contemporaneamente l’OUA continuerà a condurre la battaglia sulla incostituzionalità della riforma, che appare confermata da recentissimi precedenti: numerose sono le eccezioni di illegittimità costituzionale già sollevate nei vari Tribunali italiani e ritenute rilevanti, altre ancora verranno proposte nei prossimi mesi, già è fissata per il prossimo 8 ottobre l’udienza dinanzi alla Consulta su ricorso in via diretta presentato dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
Insomma, la battaglia non è ancora finita, ma occorre convogliare le forze nel senso giusto. In particolare, occorre che tutti i nostri rappresentanti politici appena eletti facciano la loro parte, cercando però di incidere nelle sedi decisionali giuste, e non limitandosi a garantire il proprio impegno, in occasione dei vari convegni, su progetti che obiettivamente, in questo momento, non sono realizzabili.
Attualità
La scorta di Ranucci siamo noi
L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.
La Redazione di meridionemeridiani.info
esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.
Siamo con te, sei ognuno di noi.
Attualità
Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori
Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.
Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.
In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.
La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.
Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori. Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.
Attualità
Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti
“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.
“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.
Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.
In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.
La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.
“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.
