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Antonio Bianco:”Senza denari non si canta messa”

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La sanità pubblica si avvia verso l’oblio, le liste di attesa si ingrossano, le persone non si curano, nasce il pronto soccorso privato mentre le visite in ospedale a pagamento (così dette intramoenia) hanno la corsia privilegiata e si effettuano in pochi giorni. Il privato gioisce, ringrazia l’attuale ed i precedenti governi che negli ultimi 20 anni hanno provveduto a rendere la sanità sempre meno efficiente riducendo il personale medico e infermieristico e dirottando le risorse finanziarie verso il privato accreditato. Oramai la cura e l’assistenza è un lusso che solo i ricchi possono permettersi, i dati ISTAT parlano chiaro: 3 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi a causa delle liste di attesa. (Sole 24 Ore del 28 marzo 2024, di Marco Bartoloni). Nel frattempo il governo Meloni presenterà, forse il 3 giugno, il piano relativo alle liste di attesa. I paletti messi dal ministro Giorgetti all’allargamento della spesa risultano difficilmente valicabili, tra le misure richieste dai sindacati vi è la proposta di defiscalizzare il lavoro extra del personale sanitario e l’assunzione di medici e infermieri che non sono a costo zero. Provvedimenti che se non fossero in grado di dare risposte risolutive, potrebbero essere un boomerang per la maggioranza di governo con probabili risolti negativi sul voto dell’8 e 9 giugno. Il governo per ridurre le liste di attesa si propone di rendere unica l’agenda delle prenotazioni del settore pubblico e privato accreditato, si metteranno sotto la lente di ingrandimento i tempi impiegati dagli ospedali nell’erogazione delle prestazioni sanitarie ed il controllo sarà affidato all’Agenas (Agenzia per i servizi sanitari regionali). Sotto controllo le prescrizioni specialistiche dei medici di famiglia che sembra siano per il 20% inappropriate. Il quesito diagnostico dovrà essere indicato secondo standard internazionali e le prescrizioni non potranno superare un determinato tetto oltre il quale scatta l’indagine della regione. Inoltre al cittadino che non potrà ricevere la visita in tempi accettabili, sarà erogato un voucher da utilizzare presso il privato pagando il ticket. Sarà la soluzione pre-elettorale? L’unica cosa sicura è che: “senza denari non si canta messa”.

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Suicidio nel carcere di Ariano – Detenuto di 34 anni si toglie la vita

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Un detenuto italiano di 34 anni si è tolto la vita all’interno del carcere di Ariano Irpino, in provincia di Avellino. Lo riferisce Aldo Di Giacomo, segretario nazionale del Sindacato di polizia penitenziaria. L’uomo era stato trasferito per motivi di ordine e sicurezza da Carinola, in provincia di Caserta, dove nei giorni scorsi – secondo quanto si apprende – aveva aggredito quattro agenti penitenziari.
Secondo quanto sostiene Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato di polizia penitenziaria Spp, si tratterebbe del “sesto suicidio in 8 giorni in Campania. Forse qualcuno pensa che non intervenendo si svuoteranno le carceri. Il governo e l’amministrazione penitenziaria non sono in grado di contrastare questo stillicidio di vite umane, nessun provvedimento concreto è stato messo in campo per evitare l’amplificarsi del fenomeno che oramai ha assunto livelli record con 42 suicidi dall’inizio dell’anno. Il cambio di rotta tanto auspicato non vi è stato con questo governo. E’ aumentata l’indifferenza ai problemi delle carceri”.

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Venerdì 14 giugno spettacolo teatrale “Noi siamo qui per uccidere la guerra” con la compagnia teatrale “La Fermata”

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Venerdì 14 giugno, ore 19:30, presso LA FERMATA TEATRO (via Intonti, Largo Sant’Angelo, Ariano Irpino) va in scena NOI SIAMO QUI PER UCCIDERE LA GUERRA (ingresso gratuito). Una performance totale, che cerca di combattere la brutalità dei conflitti con le uniche armi a disposizione per chi si occupa di cultura: la letteratura, il teatro, la musica, l’arte… la bellezza. La Compagnia Teatrale “La Fermata” incontra Annibale Cogliano, professore di Storia e Filosofia, e ragiona con lui su quale possa essere il modo migliore per parlare di guerra, in un periodo in cui la guerra non è solo un rischio (ma tangibilmente un fatto di cronaca reale); lo spettacolo parte da alcuni scritti dello studioso gesualdino, per poi dipanarsi in dinamiche simboliche e drammaturgiche – prendendo a piene mani da Brecht e Pinter – volte alla rappresentazione di un concetto che non può più essere ignorato o solo analizzato: viviamo giorni in cui la guerra va contrastata, ognuno come può, ognuno a modo suo. 

Con: Gilda Ciccarelli, Francesco Teselli, Vincenzo Ciardullo, Maddalena Piccolo, Carlo Uva, Luigi Petrillo e Francesco Piscitelli. E con la straordinaria partecipazione di Nicola Euplio Vitale.

Drammaturgia e regia di Francesco Teselli e Gilda Ciccarelli.

Testi storiografici di Annibale Cogliano. Adattamenti teatrali da Bertold Brecht e Harold Pinter.

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Cisl Fp Irpinia Sannio – Il nuovo Segretario è Natalino Giorgione

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Il Direttivo Aziendale Cisl Fp Irpinia Sannio si è riunito per nominare il nuovo assetto della segreteria aziendale. I componenti della neo segreteria sono stati eletti all’unanimità indicando in Natalino Giorgione il nuovo Segretario Aziendale insieme ai componenti della segreteria Filippo Grasso detto Stefano e Diego Balestrieri. Queste le prime dichiarazioni del neo segretario Giorgione:” “Voglio ringraziare la segreteria provinciale della Cisl fp e il direttivo – ha dichiarato Natalino Giorgione – per questo incarico così prestigioso. Lo spirito, la forma mentis con cui mi accingo a portare avanti questo nuovo impegno, in primis é quello di sapere ascoltare e cercherò di essere il più possibile diretto, pratico e operativo nella ricerca, nello studio e nella proposta di soluzioni da condividere con la segreteria.
L’unico obiettivo comune deve essere quello di fare bene sindacato. Credo che con il
direttore Mario Ferrante non avremo problemi a raggiungere obiettivi e richieste sindacali
a tutela dei lavoratori.”

Un ringraziamento viene rivolto alla segretaria generale Irpinia sannio Sonia Petrucciani
e al capo dipartimento sanità pubblica Walter Perillo

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