Attualità
NURSIND-SEGRETERIA di AVELLINO FASE 2 DELL’EMERGENZA COVID-19, ASL E AZIENDA OSPEDALIERA MOSCATI ANCORA IMPREPARATE

La Fase 2 dell’Emergenza Covid-19 era prevedibile; pertanto ci saremmo aspettati una migliore organizzazione delle Aziende Sanitarie della nostra provincia. Invece, a distanza di 4 mesi, il marchio di fabbrica che contraddistingue la gestione di questa fase da parte dell’Asl di Avellino e dell’AORN Moscati è l’impreparazione organizzativa. Le criticità emerse durante questo incremento dei contagi sono le stesse riscontrate nella Fase 1 dell’emergenza. Sono diverse le problematiche che ci preoccupano a cominciare dal numero insufficiente di personale. Nonostante la Regione Campania abbia ricevuto numerosi flussi di finanziamenti dal Governo Centrale, le Aziende Sanitarie si trovano a dover fare i conti con una grave carenza di personale infermieristico e socio sanitario. Si registrano gravi carenze di personale sanitario soprattutto nella Medicina Territoriale. Nonostante il Decreto Rilancio abbia previsto l’istituzione della figura dell’Infermiere di Famiglia, l’Asl di Avellino non ha provveduto finora a reclutare questa figura professionale. Le assunzioni finora espletate con contratti flessibili della durata di alcuni mesi per le Aziende hanno rappresentato una boccata d’ossigeno ma purtroppo non sono ancora sufficienti. Tutt’ora si registrano grosse criticità nei tempi di esecuzione dei tamponi a pazienti con sintomi sospetti; ci arrivano segnalazioni di nuclei familiari che con casi positivi in famiglia, aspettano giorni prima di poter essere sottoposti ai tamponi molecolari. I pazienti positivi accertati, nella stragrande maggioranza dei casi, non vengono trattati e monitorati a domicilio e per qualsiasi complicanza sono costretti a rivolgersi al 118. Le USCA, attivate per contrastare la circolazione del virus sul territorio, sono in notevole sofferenza e solo qualche giorno fa, con notevole ritardo, sono state potenziatedall’Asl passando da 4 a 6 postazioni mobili. Tutto ciò sta determinando, a livello territoriale, una ridotta capacità di tracciamento dei contagi. I posti letto Covid-19 previsti dalla Regione Campania e da attivare nei nostri Ospedali per contrastare il dilagarsi dei contagi,sono stati programmati tardivamente. Secondo il recenteDecreto Regionale di implementazione dei posti letto, l’Asl di Avellino, per il Frangipane di Ariano Irpino,doveva attivare 43 P.L. per pazienti Covid-19 ma allo stato attuale, in un territorio provinciale che conta circa 500mila abitanti, solo l’AORN Moscati è recettiva per questi pazienti. Non si comprende per quale inspiegabilemotivo l’Ospedale di Ariano non riceva dal 118 pazienti sospetti Covid.
Al Moscati di Avellino, invece, la Direzione Medica di Presidio ha emesso in queste ultime settimane una serie di procedure operative, a volte contraddittorie tra di loro, generando confusione tra gli stessi operatori sanitari. Si segnalano criticità organizzative nel Covid Hospital chepotevano essere evitate se ci fosse stata una migliore programmazione nella riapertura della palazzina. Inoltre si registra una grave mancanza di comunicazione tra la stessa Direzione Medica di Presidio del Moscati e la Centrale Operativa 118 di Avellino che sembrano non coordinarsi tra di loro. L’esempio eclatante di tutto ciò è rappresentato dalla fila di ambulanze del 118 con pazienti sospetti Covid-19 in attesa presso il Pronto Soccorso della Città Ospedaliera registratosi ieri. Altra nota dolente è la sorveglianza sanitaria sul personale sanitario che in tutte le Aziende Sanitarie Regionali viene eseguita a macchia di leopardo. Ci arrivano segnalazioni di operatori sanitari delle varie postazioni SAUT del 118 a cui non vengono eseguiti gli screening di tamponi. Abbiamo ricevuto da quest’ultimi segnalazioni ancor più gravi che riguardano la scarsa fornitura di DPI da parte dell’Asl. Alcune postazioni Saut del 118 di Avellino stanno prestando assistenza a pazienti sospetti Covid con tute in TNT che non garantiscono la protezione ai lavoratori; l’Asl di Avellino non fornisce loro le tute EN 14126:2006 previste dalla normativa sulla sicurezza per la gestione dei pazienti ad elevato rischio infettivo. Oggi a distanza di 4 mesi, avremmo dovuto avere un quadro preciso e chiaro sulla gestione organizzativa di queste Aziende rispetto alle risorse impiegate, ai piani e all’iniziative intraprese ma ciò che emerge è soltanto una grave confusione e disorganizzazione. A pagarne le conseguenze finora, come nella fase 1, sono i pazienti e gli operatori sanitari.
Attualità
Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.
Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.
In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.
La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.
Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori. Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.
Attualità
Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.
“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.
Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.
In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.
La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.
“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.
Attualità
La disumanità dei governi imbelli

È caduto il velo delle menzogne, la Flotilla mette a nudo la disumanità dei governi imbelli, interessati a mantenere attivo e florido il mercato delle armi, riconvertendo quello delle automotive, in grave crisi in Europa. La Meloni aveva criticato l’azione della Global Sumud Flotilla reputandola inopportuna e affermava: “è una fase nella quale tutti quanti dovrebbero capire che esercitare una responsabilità, attendere mentre c’è un negoziato di pace, è forse la cosa più utile che si può fare per alleviare le sofferenze dei palestinesi” e riferendosi alla Flotilla, proseguiva e rincarava la mano: “ma forse le sofferenze del popolo palestinese non erano la priorità” (Ansa e L’Espresso1 ottobre 2025).
Eppure, nei confronti di Israele, la Meloni non esprime alcuno sdegno diversamente manifestato per la Flotilla. Dimentica che era un’azione umanitaria, svolta da persone di diversa nazionalità, disarmate, indirizzata a creare un corridoio sicuro al fine di alleviare le sofferenze del popolo Palestinesedovute alla mancanza di cibo e di medicinali,provocate dalla disumanità del governo genocidario di Israele. Nulla potrà rimanere come prima, la Flotilla ha avuto il merito di aver attirato l’attenzione mediatica su ciò che accade a Gaza e sulla pulizia etnica operata da Israele. Atto esecrabile e frutto avvelenato che affonda le sue radici nel lontano 1948, costellato di odio e morte che avvelena l’esistenza degli israeliani e dei palestinesi, senza soluzione di continuità e senza una via d’uscita. Sin ad oggi, l’UE, gli USA, la Comunità Internazionale non sono riusciti a proporre una pacifica ed unitaria soluzione al tema dei due Stati e dei due popoli. Le immagini di Gaza distrutta, delle donne che piangono i bambini morti per fame o colpiti dalle bombe, hanno ferito la carne viva di milioni di persone chespontaneamente sono scese in piazza gridando lo slogan: “blocchiamo tutto”. Spero che, tutto ciò indurrà i singoli governi e la Comunità Internazionale a rimettere al centro dell’agenda politica il bene comune, oscurato dai ciechi nazionalismi e dalla ricerca del benessere personaleedonistico. I popoli hanno indicato la strada: si dia voce e speranza al senso di umanità, si dia voce e dignità ai popoli del Sud del mondo.
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