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21 Gennaio 1934.Quando Ariano riconquistò il suo Tribunale.

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“Cittadini,Ariano solennizza oggi nel più vivo entusiasmo la istituzione del Tribunale concesso a noi dall’Alta benevolenza del DUCE, ambito premio alla nostra fede fascista, largamente affermata in tutti i campi della vita cittadina.Nostri ospiti le Alte Autorità della Provincia, alle quali fascisticamente assicuriamo che Ariano è inquadrata in una ferrea Legione, pronta ai supremi cimenti nel nome del RE e del DUCE. Sono con noi i Dirigenti e Camerati della Circoscrizione e ad Essi porgiamo un saluto franco e cordiale, riaffermando la non mai interrotta armonia di intenti, che sgorga da secolari tradizioni, comunità di razza, di costumi, di finalità Oratore è l’On. Prof. Alfredo De Marsico, maestro del Diritto e della parola, illustre Irpino all’unisono dei nostri palpiti e dei nostri sentimenti.
Insigni Magistrati, che ci è grato considerare “con rispetto” già della nostra famiglia, iniziano ed attenderanno al magistero della Giustizia.
Sono questi i più lieti auspici sotto i quali sorge il nuovo Istituto.
CITTADINI,
LA ISTITUZIONE DEL TRIBUNALE HA POSTO LA NOSTRA CITTA’ IN UNA ATMOSFERA DI MAGGIORE ELEVATEZZA MORALE, CHE IMPONE ANCHE MAGGIOR FERMEZZA DI PROPOSITI PER ASSOLVERE NUOVI COMPITI.
Per il Re ! Per il Duce ! Per l’Italia !A NOI !…
21 Gennaio 1934 – XII
Il commissario
del fascio
Il podestà’
Magg. E. Caccese Ing. G. Forte

Con questo manifesto venne trionfalmente annunciato alla cittadinanza di Ariano la riapertura del Tribunale, che era stato soppresso nel 1923 con il trasferimento degli uffici e del personale tutto presso il Tribunale di Benevento.
Finora la storia si è ripetuta solo per la prima parte (la soppressione), ma la speranza mi dice che essa si ripeterà anche per la seconda parte (la riapertura).
Non meno trionfalistici furono i toni degli articoli apparsi sui giornali fin da quando nel novembre 1932 venne approvato dal Governo il decreto che disponeva la riorganizzazione territoriale dei tribunali con la riapertura di quello di Ariano.
Ecco allora cosa venne pubblicato sul “Corriere dell’Irpinia” del 29 settembre 1933 “Il recente provvedimento approvato da Consiglio dei Ministri col quale si ripristina il Tribunale a S. Angelo dei Lombardi e ad Ariano Irpino, è stato accolto ovunque in Provincia con manifestazioni di schietto entusiasmo, specie nei paesi dei due Circondari che non saranno più d’ora in poi, costretti a sobbarcarsi a lunghi viaggi per il disbrigo di pratiche giudiziarie”.E non è cambiato di molto il problema se si tiene conto del fatto che le nostre zone interne non sempre hanno una viabilità e/o un servizio di automezzi pubblici adatti a raggiungere in breve tempo sia Avellino che Benvenuto. Ma torniamo al citato giornale che riportò “La più riconoscente gratitudine si leva dagli animi Irpini- e noi ce ne rendiamo interpreti- verso il DUCE la cui politica previdente tanto opera e dispone per il bene del popolo”.

Proposte di ampliamento del circondario

Appena giunse ad Ariano la notizia del provvedimento ministeriale le organizzazioni fasciste cittadine si attivarono non solo per esprimere la gratitudine al governo fascista, ma anche per suggerire un nuovo assetto del circondario giudiziario. Le argomentazioni addotte puntavano alla dimostrazione secondo cui per i cittadini di alcuni comuni era più conveniente raggiungere gli uffici ad Ariano piuttosto che ad Avellino data la minore distanza chilometrica. La lettera, datata “Ariano Irpino lì 14 Novembre 1932 XI, fu indirizzata “A Sua Eccellenza Benito Mussolini Capo del Governo e Duce del Fascismo ROMA”. Essa esordiva nel seguente modo “Le Organizzazioni politiche e sindacali di Ariano Irpino, con l’assenso ed autorevole intervento dei Rappresentanti l’Amministrazione Comunale e Fascio di Combattimento, rinnovano al Duce ed al Governo Nazionale da Lui presieduto, i sensi della loro alta riconoscenza per la istituzione del Tribunale che ha in Ariano il suo Capoluogo”. Poi gli scriventi passarono a presentare la proposta di nuovo assetto territoriale del Tribunale, sostenendo che Ariano era “il centro naturale dei Comuni dell’ex Circondario, (ivi inclusi i Comuni del mandamento di Frigento)”. Tale affermazione veniva sostenuta anche dai numerosi comuni interessati attraverso formali deliberazioni, fatte pervenire dopo la soppressione del Tribunale di Ariano per fare voti “per il suo ripristino”.Ecco alcuni dei comuni citati: “Trevico, Castelbaronia, Carife, S.Sossio Baronia, Mirabella Eclano, Grottaminarda, Accadia, Monteleone di Puglia, Anzano degli Irpini, Montaguto, Savignano, Greci, Villanova del Battista, Zungoli, Montecalvo Irpino, Casalbore ecc.”.
Ovviamente non tutti condividevano tali considerazioni ed allora nella nota si controbatteva con le seguenti considerazioni “Se qualcuno differentemente pensa e manifesta dissenso, questi sono i legali di qualche Comune, i quali mentre traevano giovamento dalla lontananza delle popolazioni dai centri di Benevento ed Avellino, tenendole alla loro mercè per tutte le imposizioni possibili, temono l’avvicinamento delle popolazioni stesse alla loro sede naturale di Giustizia, il che ne costituisce anche il loro affrancamento”.
Si insistette sulla centralità topografica di Ariano in riferimento ai numerosi paesi che gravitavano intorno ad essa. Poi furono confrontati i chilometri da percorrere sia per raggiungere Ariano, sia per raggiungere Benevento o Avellino, riportandoli in una tabella. Si dimostrò in tal modo che per i cittadini dei predetti comuni rimaneva di gran lunga più conveniente avere Ariano come sede di Tribunale e non già gli altri due capoluoghi di Provincia. Dopo tali argomentazioni gli scriventi conclusero “I sottoscritti, nel riconfermare i sentimenti della loro illimitata devozione e riconoscenza al DUCE d’Italia per l’ambito premio ottenuto, nutrono fiducia che i loro voti verranno accolti nella loro integrità”. A proposito poi dell’aggregazione anche dei comuni di Frigento, Gesualdo e Sturno, già appartenuti al circondario del Tribunale di S. Angelo dei Lombardi, con un opuscolo del Giugno 1933 vennero esposte due considerazioni. Con la prima si pose in evidenza la “convenienza derivante dalla migliore e più agevole comunicazione dei predetti comuni con Ariano”. Infatti si sostenne che erano collegati con Ariano “per al comodissima strada Nazionale delle Puglie” per una distanza di circa 23 Km. e la possibilità di ridurla “di due chilometri, appena sarà prossimamente costruito il tratto diretto di strada provinciale Tre Torri- Manna per cui già fin dal 1929 furono poi presi accordi definitivi tra l’Ufficio del Genio Civile e l’Amministrazione Provinciale di Avellino”.
Altra considerazione esposta riguardava la consistenza numerica dei mandamenti e dei relativi abitanti appartenuti ai mandamenti dei due Tribunali di Ariano e di S.Angelo dei Normanni per effettuare un loro riequilibrio. Venne scritto “Il soppresso Tribunale di Ariano comprendeva nella sua circoscrizione territoriale sette mandamenti (Ariano, Montecalvo, Grottaminarda, Mirabella, Castelbaronia, Accadia, Orsara) con un totale complessivo di 111.638 abitanti, e quello di S. Angelo si componeva di undici mandamenti (S. Angelo, Andretta, Lacedonia, Calitri, Calabritto, Montella, Paternopoli, Teora, Bagnoli, Frigento, Montemarano) con un totale complessivo di 134.836 abitanti”. La differenza di 23.198 abitanti poteva essere sanata proprio attraverso il passaggio dei predetti tre comuni appartenenti al mandamento di Frigento.
Veniva unita una carta topografica e le sottoscrizioni dei seguenti firmatari: Il Podestà, Ing. Forte Giuseppe; Avv. Errico Francesco, Segretario del Fascio di Combattimento; Sig. Meola Giovanni, Presidente della Sezione Mutilati; Prof. Di Leo Giuseppe, Presidente Sezione Famiglie Caduti; Avv. Ciccone Ettore, Presidente Sezione Combattenti; Cav. Pratola Mario, Segretario tecnico di Zona Agricoltori; Rag. Restagno Lorenzo, Ispettore di Zona dell’Agricoltura; Sig. Fiore Paolo, Fiduciario Federazione Commercianti Fascisti; Sig. Graziano Nicola, Fiduciario dei Sindacati del Commercio; Sig. Catagna Giuseppe, Fiduciario degli Artigiani e come Fiduciario Lavoratori dell’Industria; Sig. De Miranda Marino, Fiduciario dei Trasporti; Sig. Martignago Giuseppe, Fiduciario degli Industriali.
Intanto la civica amministrazione arianese si attivò per mettere a disposizione dei nuovi uffici gli edifici e le strutture più idonee al loro funzionamento. Sul giornale “Corriere dell’Irpinia” del 3 Dicembre 1932 apparve un articolo col seguente titolo “Ariano. Il ripristino del Tribunale” in cui si pose in evidenza l’intervento fattivo delle autorità comunali “perché Funzionari, professionisti e cittadini, che qui dovranno convenire per affari di giustizia abbiano la più affettuosa accoglienza ed assistenza”.
Il giornalista, che si firmava N. L., non mancò di porre in evidenza che si stava pensando a tutto quello che fosse stato necessario per rendere fruibile il servizio da tutti i cittadini nel migliore dei modi e con il minore costo. Ed allora scrisse “si è pensato, infatti già ad alberghi, trattorie, case di abitazione, e più di tutto seriamente si pensa alla istituzione di celeri servizi automobilistici regolari, e raccordi stradali, in modo da accentuare per i paesi della giurisdizione, i vantaggi della maggiore vicinanza”.
A chiusura non mancò di fare gli elogi al governo e così “Certo la nuova Istituzione, la quale non è un ripristino, ma una concessione nuovissima del Governo Fascista in premio della nostra immutata fede, prospererà in ambiente sanissimo e non sarà per nessuno il ritorno a vecchie tramontate egemonie, ma solo una somma maggiore di fascistici doveri dei quali ci sentiamo tanto degni”.

I festeggiamenti per la riapertura

Il 21 gennaio 1934 fu fatta la cerimonia di inaugurazione del nuovo Tribunale, che, secondo quando venne scritto su “Il Giornale d’Italia” del 23 gennaio di quell’anno, venne celebrata nell’ampia sala di udienza, “pavesata di tricolori e gremita di pubblico, con larga partecipazione dell’elemento femminile”. Non mancarono le autorità provinciali, capeggiate dal Prefetto, quelle fasciste e numerosi podestà dei paesi del circondario e tanti magistrati ed avvocati.
Il benvenuto ai convenuti fu dato dal podestà di Ariano l’ing. Giuseppe Forte, il quale ai saluti unì il tributo di gratitudine alle autorità fasciste che avevano provveduto al ripristino degli uffici. Seguirono altri interventi fatti dall’avvocato Tedeschi della Commissione Reale degli avvocati, dal Procuratore del Re Domenico Colozza ed infine il prof. Alfredo De Marsico, che tenne l’orazione ufficiale.
Colozza rievocò le antiche tradizioni giuridiche di Ariano, richiamando alla memoria di tutti le Assise tenute nel 1140 proprio nel territorio di detta città.
De Marsico, rivolgendosi alle autorità cittadine, esordì dicendo “Ho accolto l’invito per il vincolo antico che mi lega alla vostra città. Vi è stata una ragione per pensare a me; perché io, prima di voi, ho sempre creduto che doveva essere ripristinato il Tribunale di Ariano”.
Fu interrotto da applausi scroscianti e prolungati, opportunamente evidenziati dai cronisti dei vari giornali presenti. Poi De Marsico fece una ricostruzione storica della vita del Tribunale arianese e dei suoi migliori giuristi, che avevano dato lustro all’intero istituto giudiziario. Non mancò di tributare un doveroso ricordo a Pasquale Stanislao Mancini, eletto nel collegio arianese, che si prodigò per l’istituzione del tribunale nel lontano 1862.
Infine concluse il suo intervento con queste parole “Io auguro che vengano in quest’Aula i grandi combattenti della parola e del diritto, auguro ciò ad Ariano che non è un paese chiuso nella cerchia delle sue mura, ma lancia al mondo un nome che è orgoglio.
Auguro che i vostri lavori siano fecondi di ogni bene per la prosperità privata e pubblica; vi auguro con cuore fraterno che voi possiate avere ogni fortuna, come l’agricoltore che getta il seme nella zolla che lo nasconde e, sotto il bacio del sole benedicente e la carezza del cielo, ne vede spuntare le messi. Vi auguro di raccogliere un bene pari alla speranza, all’ardore con cui lo avete aspettato. Anche quelli che sono assenti sono presenti nello spirito, esultano e suggellano questa meta di bene comune”. Furono profetiche le sue parole, perché così fu. Ma la gloria di un tempo oggi è stata d’un colpo cancellata per le insensate scelte di una politica poco attenta alle vere esigenze della collettività e molto distante dai veri problemi dei cittadini. La cerimonia si concluse con un ricevimento dato in onore di tutti gli illustri ospiti, “mentre sulla piazza la musica intona gli inni nazionali, tra le ovazioni del pubblico”, come riportarono le cronache dell’epoca.
In ricordo del lieto evento l’avvocato Oreste Franza pubblicò il 16 Gennaio 1934 un opuscolo dal titolo “Il Tribunale di Ariano” per i tipi della tipografia “Littorio” di Ariano. In esso ricostruì la storia degli uffici giudiziari cittadini voluti dal Governo presieduto da Rattazzi, mentre P.S. Mancini era Ministro della Pubblica Istruzione. Fece riferimento anche alla istituzione del Circolo di Assise ad Ariano il primo Settembre 1874, anno in cui fu istituito anche l’Albo degli Avvocati e Procuratori.

 

Antonio Alterio

(tratto dal Corriere dell’Irpinia del 07/10/2013)
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La scrittrice irpina presenterà il suo nuovo lavoro, ‘ Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’, sabato 10 maggio, alle ore 18.30 , al Teatro delle Arti di Minori, nell’ambito della rassegna in costieraamalfitana.it, Festa del Libro in Mediterraneo. Maria Sofia Ortu torna in libreria con un nuovo titolo dedicato agli adolescenti. La scrittrice irpina presenterà il suo nuovo lavoro, ‘ Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’, sabato 10 maggio, alle ore 18.30 , al Teatro delle Arti di Minori, nell’ambito della rassegna in costieraamalfitana.it, Festa del Libro in Mediterraneo. La presentazione del nuovo libro di Maria Sofia Ortu, edito da Polis Sa Edizioni, illustrato da Chiara Savarese, è inserita in un cartellone di eventi dedicati ai più piccoli, all’interno della Festa del Libro in Mediterraneo. ‘Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’ è un volume composto da due racconti: ‘Il soffio del demone ‘ e ‘ Le anime smarrite’ ed è rivolto a ragazzi di terza media – primo superiore. Questo è il terzo libro di Maria Sofia Ortu che sempre con Polis Sa Edizioni ha pubblicato nel 2021 la fiaba ‘ Alì e il mondo sommerso ‘, che ha vinto il Premio Speciale della giuria Costa d’ Amalfi Libri 2021, e nel 2022 ‘Il segreto di Mattia ‘ , che ha ricevuto la menzione speciale della giuria nell’ambito del Premio Costa d’ Amalfi Libri 2023 e la segnalazione particolare della giuria nell’ambito della XXXI edizione del concorso nazionale di letteratura per ragazzi ‘ C’era una volta…Vasco Francesco Fonnesu, sezione 2, testi editi.

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FIERA DI VENTICANO – D’Agostino (FI): Qui l’Irpinia che resiste e innova

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Avellino, 24 apr – “Oggi ho partecipato con interesse all’inaugurazione della 46^ Fiera Campionaria di Venticano, un evento che non è solo una vetrina, ma una parte pulsante dell’Irpinia e del Mezzogiorno. Con oltre 140 espositori e un padiglione dedicato al Made in Italy, la Fiera celebra l’agricoltura, l’enogastronomia e l’artigianato di qualità del Centro-Sud, dimostrando che le aree interne possono essere motore di sviluppo.

Ho incontrato produttori determinati, storie di passione e sacrificio che incarnano lo spirito di un Sud che non si arrende e punta all’eccellenza. La loro energia è la prova che, anche in territori spesso marginalizzati, l’imprenditoria di qualità può crescere e competere.

Una delle proposte più interessanti emerse oggi è la trasformazione del quartiere fieristico in un hub di servizi per la Valle del Calore. Un’idea strategica, che condivido pienamente, per valorizzare le risorse locali e attrarre investimenti. Come sindaco e imprenditore, sono convinto che iniziative come questa siano importanti per creare lavoro, contrastare lo spopolamento e unire tradizione e innovazione.

Grazie alla Pro Loco Venticanese, ai volontari e a tutti coloro che rendono possibile questa manifestazione. La Fiera di Venticano non è solo un evento, è un simbolo di speranza e un modello per l’Irpinia.”

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Il Comune di Ariano Irpino ricorda il 25 aprile

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Ottant’anni fa, l’Italia ritrovava la propria identità.

Il 25 aprile ricorre la Festa della Liberazione, quest’anno l’80° Anniversario della Liberazione dal regime fascista e dall’occupazione nazista, una pagina della nostra storia da non dimenticare per un futuro condiviso da tutti di pace, di progresso e di libertà. L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino celebra questa importante ricorrenza con l’affissione di Manifesti cittadini  e l’esposizione a Palazzo di Città del Tricolore e della bandiera Europea,  occasione per ricordare con forza il messaggio del sacrificio di coloro che si sono battuti con coraggio, per tramandare alle generazioni future lo straordinario valore della libertà

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