Attualità
Pasqua ai tempi del Covid-19, occasione per capire come far risorgere le nostre vite

Secondo gli antichi pagani la Pasqua era la festa del risveglio della natura, della rinascita. Presso gli Ebrei in origine era legata all’attività agricola ed era la festa della raccolta dei primissimi frutti della campagna, a cominciare dal grano. In seguito, la Pasqua, Pesach (passaggio), divenne la celebrazione del passaggio di Israele, attraverso il Mar Rosso, dalla schiavitù d’Egitto alla libertà. Dio «passa sopra», «risparmia», «protegge» le case degli Ebrei, mentre colpisce quelle dei loro nemici. Il cristianesimo aveva ereditato da Israele la sua festa di Pasqua, ma, nel passaggio da Israele al cristianesimo, essa divenne memoriale di qualcos’altro. Scriveva Sant’Agostino: “Il Signore passò dalla morte alla vita”. La resurrezione cristiana ci parla della morte dell’individuo che risorge in un’altra dimensione, oltre la storia, oltre il tempo. Anche l’uomo a Pasqua passa ed è salvato. L’uomo ha bisogno di sentirsi collegato con l’infinito di cui fa parte. Le religioni sono un collegamento con l’infinito e in questo tempo ciclico, la Pasqua di Resurrezione è uno sforzo intellettuale e morale per conquistare uno sguardo sull’incerto destino del mondo e sulle responsabilità del nostro essere fallibili e finiti. Il sapere umano non dà certezze assolute. E si è visto con questa pandemia. La Resurrezione è l’esito di una fatica spirituale, non accade tutti i giorni. Pasqua 2020 ci dovrebbe far riflettere sul nostro destino: se ottusamente non cambieremo niente, se continueremo come se niente fosse successo, tutto non potrà che peggiorare. Secondo il buddismo, c’è la legge di causa ed effetto: per ogni effetto c’è sempre una causa che lo genera. Questo vale anche per il virus. Come si è diffuso il virus ce lo ha spiegato con dovizia di particolari Il Manifesto del 5 aprile con l’articolo di Angel Luis Lara: la diffusione è stata da animale ad animale, e da animale ad uomo, a causa degli allevamenti intensivi. Per crearli, hanno distrutto gli ecosistemi, hanno danneggiato gli habitat degli animali selvatici, i quali sono venuti in contatto con gli animali allevati. Sarebbe una follia, dopo questa terribile esperienza per l’umanità intera, continuare con gli allevamenti intensivi. Del resto sono necessari solo per le multinazionali della carne che approfittano di quasi 7 miliardi di persone (altri sono vegetariani) ignari e consenzienti. Per quanto riguarda la religione cattolica, l’agnello è Cristo stesso. Non è necessario quindi mangiare l’agnello a Pasqua. Se si è credenti, va bene la comunione se è possibile farla. Joseph Ratzinger concorda con quanti ritengono, con ottime ragioni esegetiche, che Gesù non abbia celebrato la cena pasquale con l’agnello, esattamente come facevano gli Esseni (gruppo ebraico nato circa nel II secolo a. C. che non faceva sacrifici e non mangiava carne) e l’ultima cena ha avuto luogo nella comunità di Qumran, situata esattamente nella zona di Gerusalemme che al tempo di Gesù, era abitata dagli Esseni. Il cibo dell’ultima cena era il pane azzimo, le erbe amare e l’haroset (dolce fatto con mandorle dolci abbrustolite, mandorle amare, mele, uova, arance pane azzimo, castagne) e ovviamente, il vino. San Giovanni Battista, che era notoriamente vegetariano, definisce Gesù “agnello di Dio”. Tutti gli evangelisti riportano l’episodio di Gesù che scaccia i mercanti dal tempio appena qualche giorno prima della Pasqua: storicamente quei mercanti erano lì per vendere gli agnelli e gli animali da sacrificare. Il gesto di Gesù, era dunque un chiaro gesto contro il sistema dei sacrifici. Noi risorgeremo soltanto se ce lo meriteremo, se avremo più rispetto della natura e degli animali che condividono il pianeta con l’uomo, ma che non hanno la stessa prepotenza dell’uomo. Se siete cattolici, seguite gli insegnamenti di Cristo e se non lo siete, abbiate pietà cristiana di questi poveri esseri indifesi. C’è bisogno di eliminare la violenza e di avere autentici rapporti di solidarietà fra di noi. Non uccidere agnelli per Pasqua è, in ultima analisi, il modo migliore per una celebrazione nonviolenta, è rifiutare una festa celebrata con il dolore, con il sangue e gli urli strazianti degli animali verso il macello, consapevoli della loro fine imminente. È rifiutare un mondo che tollera la distruzione e la morte di tutti gli innocenti: esseri umani e animali. Abbiamo un grosso compito da affrontare: sanare il pianeta. Cominciamo da qui, rifiutiamoci di mangiare l’agnello a Pasqua. Mangiamo la pizza con l’erba (erbe amare) che è buonissima, e l’ottima pastiera!
Attualità
Confesercenti Avellino: assegnati nuovi codici attività, imprese possono verificare rispondenza

La Confesercenti provinciale di Avellino informa che anche in provincia di Avellino, come nel resto d’Italia, la locale Camera di Commercio ha provveduto ad effettuare l’aggiornamento d’ufficio dei codici Ateco per la classificazione delle attività di impresa e professionali con partita Iva presenti sul territorio.
Un’operazione avviata il 1 aprile, sulla scorta delle nuove classificazioni introdotte, con l’obiettivo di mappare con maggiore precisione il sistema produttivo del Paese, tenendo conto degli standard internazionali e dell’evoluzione economica e sociale che si è determinata negli ultimi anni, in particolare rispetto al 2007, data dell’ultimo aggiornamento.
Per consentire un passaggio graduale e trasparente alla nuova classificazione, in una fase transitoria la visura camerale esporrà sia la nuova che la precedente codifica.
Nelle visure e nei certificati sono state inoltre aggiunte eventuali ulteriori informazioni relative ad alcune tipologie di attività economica come i canali di vendita e di intermediazione.
Ogni impresa può verificare gratuitamente il nuovo codice assegnato tramite l’app Impresa Italia disponibile sui principali store digitali o su impresa.italia.it.
Se il codice riclassificato d’ufficio non rispecchia pienamente la realtà dell’attività svolta, l’impresa con domicilio digitale attivo può rettificarlo gratuitamente fino al 30 novembre 2025, tramite l’apposito servizio presente sul sito web rettificaateco.registroimprese.it
Attualità
Maria Sofia Ortu torna in libreria con un nuovo titolo dedicato agli adolescenti

La scrittrice irpina presenterà il suo nuovo lavoro, ‘ Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’, sabato 10 maggio, alle ore 18.30 , al Teatro delle Arti di Minori, nell’ambito della rassegna in costieraamalfitana.it, Festa del Libro in Mediterraneo. Maria Sofia Ortu torna in libreria con un nuovo titolo dedicato agli adolescenti. La scrittrice irpina presenterà il suo nuovo lavoro, ‘ Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’, sabato 10 maggio, alle ore 18.30 , al Teatro delle Arti di Minori, nell’ambito della rassegna in costieraamalfitana.it, Festa del Libro in Mediterraneo. La presentazione del nuovo libro di Maria Sofia Ortu, edito da Polis Sa Edizioni, illustrato da Chiara Savarese, è inserita in un cartellone di eventi dedicati ai più piccoli, all’interno della Festa del Libro in Mediterraneo. ‘Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’ è un volume composto da due racconti: ‘Il soffio del demone ‘ e ‘ Le anime smarrite’ ed è rivolto a ragazzi di terza media – primo superiore. Questo è il terzo libro di Maria Sofia Ortu che sempre con Polis Sa Edizioni ha pubblicato nel 2021 la fiaba ‘ Alì e il mondo sommerso ‘, che ha vinto il Premio Speciale della giuria Costa d’ Amalfi Libri 2021, e nel 2022 ‘Il segreto di Mattia ‘ , che ha ricevuto la menzione speciale della giuria nell’ambito del Premio Costa d’ Amalfi Libri 2023 e la segnalazione particolare della giuria nell’ambito della XXXI edizione del concorso nazionale di letteratura per ragazzi ‘ C’era una volta…Vasco Francesco Fonnesu, sezione 2, testi editi.
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Papa Francesco: coesione e non divisione, l’invito rivolto ai potenti del mondo inclusa la Meloni

La morte di Papa Francesco segna il passaggio verso un’era nuova della chiesa. La persona umana è il fulcro ed il motore del nuovo mondo, non vocato solo alla logica del profitto e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e delle risorse del pianeta, ma alla ricerca costante di un equilibrio che dia voce e dignità agli ultimi ed ai paesi più poveri, oppressi da gravosi debiti verso gli Stati ricchi. Un’ideale raccomandazione rivolta ai potenti del mondo presenti in Piazza San Pietro e intervenuti per la celebrazione dei funerali di Papa Francesco, di non escludere ma di includere, di ascoltare e decidere con provvedimenti equi che tengano conto di tutte le parti in gioco. La politica deve produrre coesione e non divisione, questo l’invito che dovrebbe essere accolto dalla Meloni, concentrata con il suo governo ad approvare lo Spacca Italia, provvedimento scellerato che ratifica le disuguaglianze per legge esistenti tra le due aree del paese, preclude a 20 milioni di meridionali i diritti civili e di cittadinanza declinati dalla Costituzione, mette la pietra tombale sulla Questione Meridionale, mai affrontata e mai risolta.Il parlamento italiano accolga le parole di Papa Francesco e crei le condizioni affinché si avvii il Paese verso la riunificazione socio-economica mairealizzata e forse, mai voluta.
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