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Lello Castagnozzi sulla questione rifiuti :”I rifiuti arrivano dallo spazio”.

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Da Lello Castagnozzi riceviamo e pubblichiamo:

 

I dati raccolti e pubblicati da Giovanni Maraia in rapporto al bilancio rifiuti è impressionante. Una popolazione che diminuisce e che, di conseguenza, dovrebbe portare ad un calo della produzione di spazzatura da parte della cittadinanza arianese, non solo si dimostra falsa al di là di qualsiasi logica, ma porta ad un inevitabile aggravio della spesa da parte dei cittadini. La gestione dei rifiuti è fatta male? È fatta con dolo? Mancano i dovuti controlli da parte degli organi competenti (leggi: ex Amministrazione Mainiero) o il business dei rifiuti è diventato così appetibile e fruttuoso, per chi lo gestisce, da evitare qualsiasi tipo di accertamento, di contromisura o di iniziativa politica tesa al controllo del problema entro criteri accettabili per una società moderna? Non so se i dati pubblicati da Maraia corrispondono alla realtà ma, se così fosse, e non ho motivo per dubitarne, significa che a fronte di un processo di desertificazione demografica e in un contesto in cui la crisi economica spinge verso l’azzeramento dei consumi e le aziende lavorano attaccate alla canna del gas, Ariano incrementa la produzione di rifiuti tale da indurre il Commissario Prefettizio a trarre le conclusioni del caso e ad agire di conseguenza riguardo alle tariffe e agli indirizzi di applicazione delle stesse. “So’ cose ‘ e pazzi” avrebbe detto Eduardo De Filippo. A meno che gli extraterrestri, forse di notte, riempiono i cassonetti di Ariano con spazzatura galattica ad alto peso specifico. Il sospetto che qualcosa non quadra è più che legittimo. La previsione che stando così le cose o i cittadini di Ariano cominciano a prepararsi ad una guerra interplanetaria o dovranno accettare un aumento esponenziale e, forse, immotivato dell’aumento della TARSU anno per anno. A questo punto è evidente che il problema va affrontato in maniera diversa da come è stato affrontato fino ad ora. Anni fa, in vacanza, ebbi modo di soggiornare in Svizzera per diversi giorni. Nazione civile ma estremamente noiosa. Esaurito l’aspetto paesaggistico, la vicenda di Guglielmo Tell, le scorpacciate di cioccolato e alimentato fino all’inverosimile l’odio per gli orologi a cucù, non mi restò altro che dedicarmi all’osservazione dell’organizzazione sociale degli svizzeri. Due cose mi saltarono immediatamente agli occhi e rappresentavano ciò che è più facile paragonare con la pianificazione delle nostre città. Gli ultimi quattro o cinque giorni li trascorsi a Lugano, una cittadina di circa trentamila abitanti, più o meno come Ariano, con un territorio più piccolo, con caratteristiche orografiche simili alle nostre come pure il clima, freddo anche se mitigato un po’ dall’effetto del lago Maggiore. Giravo in auto, attraversavo il centro della città o il lungolago, andavo in cerca di ristoranti e di zone caratteristiche ma, mi accorsi, come svegliandomi da un sogno, che non mi ero mai creato l’angoscia del parcheggio. Era diventato naturale, normale, trovare un posto dove sostare. Ma la cosa non finiva qui. Il sistema di pagamento del parcheggio era di una semplicità e di un’onestà che non trovava riscontro nell’esperienza che vivevo quotidianamente nella mia Ariano. Ogni spazio adibito a parcheggio era contrassegnato con un numero e una lettera; poco distante si trovava sempre un “totem” elettronico in cui l’utente inseriva il numero e la lettera corrispondente al posto dove aveva parcheggiato la vettura, ne fuoriusciva un bigliettino dotato di codice a barre da esporre sul cruscotto dell’auto. Finita la sosta, all’automobilista non restava che riprendere il biglietto, reinserirlo nel “totem” e pagare con monete, banconote, carta di credito, l’importo esatto al centesimo e corrispondente al tempo di sosta al secondo. Sistema civile e onesto: non vi pare? Non si paga prima per un tempo indefinito in più o in meno, non si esce dagli uffici o dal posto di lavoro o dal medico per applicare l’ odioso grattino ma si paga alla fine quando si riprende l’auto senza ulteriori aggravi, evitando anche le furbate dei dieci quindici minuti in più, che non paga nessuno, definite tolleranze per acquistare e grattare l’insopportabile pezzo di carta. Tutto questo una decina di anni fa. Il fatto che però mi lasciò completamente stupito era la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Una sera, alla ricerca di un posto tranquillo per alimentare il mio vizio del fumo in santa pace, mi imbattei in una costruzione che in realtà era una piattaforma di metallo facilmente scambiabile per un distributore di carburante ma di dimensioni molto più contenute. Aveva una base d’acciaio con al centro una colonnina tipo bancomat ma un po’ più grande e una serie di cubi, cinque, mi pare, posti a lato. Finii la sigaretta ma non riuscii a capire la funzionalità della struttura finché non si avvicinò un signore con una serie di buste colorate, inserì una carta magnetica nella colonnina, digitò qualcosa sul display e come per magia alcuni dei cubi più piccoli mostrarono una bocca nascosta in cui il signore svizzero lasciò cadere, secondo un preciso ordine, le buste che furono inghiottite immediatamente. Immaginate il mio stupore quando il pensiero andò alla guerra per la discarica e ai cassonetti lerci e a vista di Ariano ma non solo di Ariano. Era da poco passata la mezzanotte insieme a un’altra sigaretta quando giunsero due camion: il primo dotato di una sorta di gru che sollevò la piattaforma d’acciaio sotto la quale v’erano una serie di contenitori tipo container che vennero sollevati e adagiati sull’altro camion, la piattaforma fu chiusa e una macchina particolare sopraggiunse ai due automezzi e si occupò di pulire e sterilizzare l’impianto. Nella memoria della colonnina restava la registrazione della quantità e della tipologia di rifiuti che quella persona aveva sversato quella notte e, ovviamente, il costo per il cittadino. Finito. I camion sparirono nel buio e ritornò a essere solo notte, una noiosa notte a Lugano dove per un attimo mi era sembrato di essermi imbattuto nei marziani e avevo finito pure le sigarette.

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Il primo maggio porta con sé una scia di sangue

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Il primo maggio porta con sé una scia di sangue, nel 2024 vi sono stati 1090 decessi di lavoratori con un incremento del 4,7% rispetto all’anno precedente che ne ha registrati 1041. Sono aumentati del 17,8% gli infortuni in itinere che fanno riferimento ailavoratori che si spostano da casa verso il luogo di lavoro, tra due luoghi di lavoro ovvero per la consumazione del pasto, ritenuto dall’INAIL infortunio sul luogo di lavoro. Le regioni con maggiore incidenza di mortalità sono: la Basilicata, la Campania, la Sardegna, Valle D’Aosta quelle a minore incidenza sono il Veneto e le Marche. Il rischio maggiore di mortalità per età in riferimento ad un milione di occupati è così ripartito: gli ultrasessantacinquenni con 138,3 decessi, i lavoratori tra 55 e 64 anni 54,5, fascia di età maggiormente colpita da mortalità sul posto di lavoro. Mentre i settori lavorativi maggiormente colpiti sono: le costruzioni, il trasporto, il magazzinaggio, le attività manifatturiere, il commercio. Vi è stato anche un incremento dello 0,7% degli infortuni denunciati all’INAIL, passati da 585.356 del 2023 a 589.571 del 2024. Non si può morire per mancanza di sicurezza sul posto di lavoro, questa scia di sangue proseguirà sin tanto che non si considererà la persona umana sacra e inviolabile, non possiamo sottostare alla deregolamentazione per ottenere il bene o servizio al minor costo per battere la concorrenza. Una società civile punta sulla formazione del lavoratore e del datore di lavoro, attua controlli costanti e capillari dei luoghi di lavoro da parte dell’ispettorato e commina pene certe e senza scappatoie. I richiamidel Presidente della Repubblica ai salari bassi ed aimorti sul lavoro, sono un atto di accusa indiretto alla mancanza della volontà politica volta a garantire ladignità al lavoratore ed alla sua famiglia, il primo maggio deve essere la festa del lavoro non il necrologio su cui si scrivono i nomi dei lavoratori morti.

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Confesercenti Avellino: assegnati nuovi codici attività, imprese possono verificare rispondenza

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La Confesercenti provinciale di Avellino informa che anche in provincia di Avellino, come nel resto d’Italia, la locale Camera di Commercio ha provveduto ad effettuare l’aggiornamento d’ufficio dei codici Ateco per la classificazione delle attività di impresa e professionali con partita Iva presenti sul territorio.

Un’operazione avviata il 1 aprile, sulla scorta delle nuove classificazioni introdotte, con l’obiettivo di mappare con maggiore precisione il sistema produttivo del Paese, tenendo conto degli standard internazionali e dell’evoluzione economica e sociale che si è determinata negli ultimi anni, in particolare rispetto al 2007, data dell’ultimo aggiornamento.

Per consentire un passaggio graduale e trasparente alla nuova classificazione, in una fase transitoria la visura camerale esporrà sia la nuova che la precedente codifica.

Nelle visure e nei certificati sono state inoltre aggiunte eventuali ulteriori informazioni relative ad alcune tipologie di attività economica come i canali di vendita e di intermediazione.

Ogni impresa può verificare gratuitamente il nuovo codice assegnato tramite l’app Impresa Italia disponibile sui principali store digitali o su impresa.italia.it.

Se il codice riclassificato d’ufficio non rispecchia pienamente la realtà dell’attività svolta, l’impresa con domicilio digitale attivo può rettificarlo gratuitamente fino al 30 novembre 2025, tramite l’apposito servizio presente sul sito web  rettificaateco.registroimprese.it

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Maria Sofia Ortu torna in libreria con un nuovo titolo dedicato agli adolescenti

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La scrittrice irpina presenterà il suo nuovo lavoro, ‘ Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’, sabato 10 maggio, alle ore 18.30 , al Teatro delle Arti di Minori, nell’ambito della rassegna in costieraamalfitana.it, Festa del Libro in Mediterraneo. Maria Sofia Ortu torna in libreria con un nuovo titolo dedicato agli adolescenti. La scrittrice irpina presenterà il suo nuovo lavoro, ‘ Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’, sabato 10 maggio, alle ore 18.30 , al Teatro delle Arti di Minori, nell’ambito della rassegna in costieraamalfitana.it, Festa del Libro in Mediterraneo. La presentazione del nuovo libro di Maria Sofia Ortu, edito da Polis Sa Edizioni, illustrato da Chiara Savarese, è inserita in un cartellone di eventi dedicati ai più piccoli, all’interno della Festa del Libro in Mediterraneo. ‘Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’ è un volume composto da due racconti: ‘Il soffio del demone ‘ e ‘ Le anime smarrite’ ed è rivolto a ragazzi di terza media – primo superiore. Questo è il terzo libro di Maria Sofia Ortu che sempre con Polis Sa Edizioni ha pubblicato nel 2021 la fiaba ‘ Alì e il mondo sommerso ‘, che ha vinto il Premio Speciale della giuria Costa d’ Amalfi Libri 2021, e nel 2022 ‘Il segreto di Mattia ‘ , che ha ricevuto la menzione speciale della giuria nell’ambito del Premio Costa d’ Amalfi Libri 2023 e la segnalazione particolare della giuria nell’ambito della XXXI edizione del concorso nazionale di letteratura per ragazzi ‘ C’era una volta…Vasco Francesco Fonnesu, sezione 2, testi editi.

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