Attualità
Il Castello di Ariano: facciamo chiarezza

Il castello di Ariano, monumento nazionale e principale attrattiva di Ariano insieme al parco storico che lo circonda, è stato oggetto di una democratica discussione in consiglio comunale e di una conseguente deliberazione del consiglio stesso, votata all’unanimità il 18 maggio scorso. La delibera consiliare restituiva alla città il castello da destinarsi ad un museo del territorio che ne testimoniasse l’antichità e la complessità, inoltre dava mandato alla giunta a emettere indirizzi per il recupero dei percorsi e dei camminamenti per la messa in sicurezza e la fruibilità dello stesso castello.
Il mio intervento aveva lo scopo di riportare all’attenzione di tutto il Consiglio la specificità e l’unicità del nostro territorio e della centralità del castello nel sistema museale che questa amministrazione intende potenziare e valorizzare come indicato nelle linee programmatiche del sindaco Franza. Altro intento era quello di scongiurare il pericolo di consegnare il castello ad un ente privato: il Cesn che aveva proposto all’amministrazione la donazione di uno studio di fattibilità, propedeutico ad un progetto di rifacimento delle emergenze architettoniche sommitali del castello con lo scopo di ritenere per sé gli ambienti interni da destinarsi esclusivamente al Museo Normanno con l’ampliamento della collezione di armi. Il Cesn aveva chiesto e ottenuto nel settembre 2021 gli spazi da destinarsi ad esposizione museale all’interno del palazzo storico Bevere già in dotazione alla fondazione Biogem nel cuore della città.
In sostanza il mio intervento in consiglio, espressione dell’orientamento della maggioranza tutta, ha inteso contrapporsial progetto di accaparramento del castello e di lasciare che esso fosse nella totale ed esclusiva disponibilità della comunità arianese attraverso l’azione di valorizzazionedell’amministrazione Franza.
Non è stato presentato agli amministratori nessun progetto esecutivo, ma tre tavole allegate alla proposta di donazione che è stata rigettata perché era vincolata alla destinazione del castello a museo normanno e quindi ciò avrebbe precluso all’amministrazione la possibilità di gestire in modo diretto e secondo i propri intendimenti gli spazi del monumento in discussione. In soldoni: consegnare il castello ad una fondazione privata, con la complicità della minoranza, significava togliere la possibilità del libero utilizzo del castello da parte della comunità arianese. È evidente che il voto favorevole della minoranza alla delibera consiliare del 18 maggio, proposta dalla maggioranza e da me argomentata in consiglio, ha due probabili spiegazioni: o la minoranza era d’accordo che il castello venisse destinato ad un museo del territorio e fosse gestito dal comune oppure il voto della minoranza è stato frutto di disattenzione, di superficialità e di approssimazione che di certo non sono espressione del senso di responsabilità.
Chi amministra ha il dovere e il diritto di scegliere e di indicare il metodo soprattutto quando sono in gioco valori fondamentali. Il castello, come ho spiegato in consiglio, è il punto centrale del progetto culturale di questa amministrazione che investirà risorse, energie e talenti per la valorizzazione e la sua libera fruizione da parte dei cittadini arianesi che sono gli indiscussi detentori di questo preziosissimo bene che è la nostra fortezza. La riqualificazione del nostro patrimonio è un appuntamento inevitabile e da troppo tempo rinviato dalle amministrazioni precedenti, si pensi alla dismissione del museo archeologico, all’abbandono del sito di Aequum Tuticum, all’assenza di iniziative per la promozione della cultura e la conoscenza della storia locale. L’amministrazione Franza ha avuto la lungimiranza di portare al centro dei suoi interessi la tradizione artistica: progetto “Frantumi”, “Ritorno a Fuping” – Buongiorno Ceramicaed ha avviato una proficua interlocuzione con la Soprintendenza per interventi di tutela e valorizzazione dei nostri beni. È stato intrapreso un percorso di studio e di discussione sul futuro del castello; ciò che è certo è che tutte le scelte, che verranno messe in campo per il monumento, saranno elaborate intorno ad un tavolo tecnico da parte di tutti i portatori di interesse: dalla soprintendenza, dai rappresentanti dei cittadini e dai rappresentanti delle associazioni che si spendono per la difesa e la valorizzazione del nostro patrimonio.
Attualità
Ordinanza per divieto di vendita e asporto di bevande in vetro o lattine

In occasione della Festa di Sant’Antonio in Piazza Mazzini, con gli eventi “Nostalgia ‘90” (14 giugno) e Franco Ricciardi – “Medina Pop” (15 giugno), è stato disposto, con Ordinanza Sindacale n. 17 del 14 giugno 2025, un divieto temporaneo di vendita per asporto di bevande in contenitori di vetro o lattine, per motivi di sicurezza pubblica.
Validità del divieto:
14 giugno 2025, dalle ore 20:00 alle ore 06:00 del giorno successivo
15 giugno 2025, dalle ore 20:00 alle ore 06:00 del giorno successivo
Il provvedimento è volto a garantire l’incolumità delle persone e il regolare svolgimento degli eventi
Attualità
Sospensione Idrica – Ecco le zone interessate

L’Alto Calore Servizi S.p.A. comunica che, al fine di consentire un corretto approvvigionamento idrico, a causa della diminuzione della disponibilità di risorsa idrica dal gruppo sorgentizio di Castel Baronia, si rende necessario effettuare la sospensione della fornitura idrica dalle ore 22.00 di oggi giovedì 13 giugno 2025 alle ore 06.00 del giorno successivo (14 giugno) nelle seguente contrade del Comune di Ariano Irpino : Tesoro, Trave, Paragano, Piano Taverna e Santa Regina
Attualità
Confesercenti, Marinelli: obbligo polizze anti calamità per tutte le imprese

“Si prospetta una nuova incombenza per le imprese irpine, che come nel resto del Paese, sono chiamate ad ottemperare l’obbligo di sottoscrizione di una polizza assicurativa contro le calamità naturali”. Così Giuseppe Marinelli, presidente provinciale de Confesercenti Avellino.
“Dopo un articolato iter – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – è stata approvato ed è entrato in vigore dall’inizio di giugno il provvedimento che dispone per tutte le imprese la stipula di contratti assicurativi a copertura dei danni derivanti da calamità naturali ed eventi catastrofali”.
Per le aziende di grandi dimensioni, per effetto di un precedente decreto legge, l’obbligo è già in vigore dal primo aprile.
Sono state invece previste scadenze differenziate per le altre categorie di impresa, in base alla loro dimensione, secondo i criteri di classificazione delle direttive dell’Unione europea: le medie avranno tempo fino al primo ottobre 2025, quelle piccole e micro fino al 31 dicembre.
I beni da assicurare sono quelli rilevanti ai fini dell’attività d’impresa: terreni, immobili (fabbricati e relative parti impiantistiche e strutturali), macchinari e impianti produttivi, attrezzature industriali e commerciali. L’obbligo riguarda anche le attività che operano in strutture e locali non di proprietà.
Non sono assicurabili gli immobili irregolari non sanabili, che ovviamente non possono accedere acontributi pubblici Sono escluse dall’obbligo le imprese agricole, che continuano a essere soggette a regole specifiche già previste dalla normativa di settore.
L’obiettivo della norma è garantire la continuità operativa anche in contesti di grave emergenza ambientale, attraverso un sistema di gestione del rischio condiviso tra imprese, assicuratori e Stato. Il mancato rispetto dell’obbligo di stipulare una polizza assicurativa contro i danni da eventi catastrofali comporta, come conseguenza principale, l’esclusione dall’accesso a contributi, sovvenzioni e agevolazioni di carattere finanziario erogati con risorse pubbliche, in caso di emergenza.
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