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“Wine Art Contest” e “GreenPrix”, il MAVV premia le menti creative

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La cantante Consiglia Morone e la start up Vitìnera sono i vincitori del “Wine Art Contest” e del “GreenPrix”.

Nella prestigiosa cornice del Galoppatoio della Reggia di Portici si è tenuta la manifestazione di premiazione dei due concorsi lanciati dal MAVV, il Museo dell’Arte, del Vino e della Vite, dedicati all’arte, alla cultura, all’innovazione e alla sostenibilità della filiera del vino, del wine&food, dell’enoturismo e dell’industria creativa.

Sostenute, tra gli altri, dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, e dalla Regione Campania, e poste sotto la presidenza d’onore del ministro Stefano Patuanelli, le due iniziative hanno coinvolto e valorizzate giovani talenti artistici e i neoimprenditori innovativi della filiera del vino, con un rilevante successo di partecipazione, anche su scala internazionale.

Il Wine Art Contest, concorso di creatività artistica ispirata dal mondo del vino, ha visto la candidatura di oltre duecento giovani artisti, non solo italiani. Una giuria di nomi noti del panorama culturale e artistico italiano ha premiato la cantante napoletana Consiglia Morone, la giovane artista emergente che già si era segnalata con la partecipazione nel 2019 ad “All Together Now”, la trasmissione di Canale5 condotta da Michelle Hunziker, con J-Ax a capo della giuria. Seconda classificata la pittrice Maria Gabriella Porzio con l’opera “Black suit”; terzo il cantante Daniele Montuori. Gli artisti sono stati premiati con assegni, riconoscimenti e omaggi del MAVV, Palazzo del corallo – Russo cammei e La Dispensa del Re. Gli artisti selezionati per le arti performative sono stati anche invitati, per effettuare provini a Milano, dal gruppo MultiMediaNet, partner del concorso. Premi speciali anche a Caroline Brun (Francia), Juan Miguel Ortuño Martinez (Spagna), Mika ChoTodd Williamson e Yuri Boyko (Usa) e Uschi Freymeyer (Germania).

Tra le candidature del GreenPrix, un riconoscimento conferito a giovani imprese e startup innovative operanti nel settore dell’enologia, si è affermato Vitìnera, esploratori di cantine di Luca Buccino. Questo progetto mira a facilitare il sistema di rete locale per fornire un turismo sostenibile, responsabile e di inclusione del territorio. La giuria lo ha premiato per l’originalità e l’innovatività, la coerenza della proposta con i temi indicati, la capacità di impattare sulla filiera del vino e di mettere in evidenza le caratteristiche del prodotto e dei servizî offerti, nonché per la chiarezza espositiva.

La manifestazione ha visto la partecipazione del Dipartimento di Agraria della Federico II, con il suo direttore Danilo Ercolini, con la collaborazione dell’Amministrazione comunale di Portici e del Sindaco della città Enzo Cuomo. Con la direzione artistica curata da Claudio Niola e Luciano Ruotolo, la manifestazione è stata presentata dalla conduttrice di programmi Rai Noemi Gherrero.

Con il videosaluto del ministro Patuanelli, che ha personalmente sostenuto dal primo momento l’ideazione del contest e del premio, l’incontro ha visto anche la consegna dei riconoscimenti del MAVV In Vino Veritas e Dea Vite, giunti alla terza edizione, conferiti all’azienda di eccellenza del settore San Salvatore di Peppino Pagano e alla società aerospaziale ALI di Giovanni Squame, nonché, per meriti scientifici, accademici e sociali, ai docenti universitari Luigi MoioPiero MastroberardinoGeppino Falco e Roberta Garibaldi, al campione sportivo Patrizio Oliva e alla giornalista Maria Grazia Toscano.

A seguire nel piazzale all’esterno del Galoppatoio, una degustazione di vini del territorio, un’esposizione di auto d’epoca e il concerto della Banda delle Forze navali statunitensi in Europa.

Hanno concesso il patrocinio all’iniziativa: Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestaliIsmeaCreaDatabencEnte nazionale per il MicrocreditoInvitaliaUniversità degli studi di Napoli Federico IIAccademia dei Georgofili di Firenze, Accademia di Belle arti di Napoli, Conservatorio San Pietro a MajellaFondazione ente ville VesuvianeUnione degli Industriali della provincia di Napoli, Consiglio regionale della CampaniaCittà metropolitana di NapoliComuni di Napoli, Ercolano e Portici e il Sindacato unitario dei Giornalisti della Campania.

Con questa rete di collaborazioni il MAVV già guarda al futuro: «Grazie all’importanza dei partners coinvolti e al forte sostegno istituzionale – afferma Eugenio Gervasio, anima del museo di Portici – già abbiamo dato il via al lavoro per l’edizione 2022 che avrà una forte connotazione internazionale».

giurie

La giuria del Wine Art Contest era composta dai docenti universitari Francesca FarielloLello Savonardo e Isabella Valente, i maestri Gerardo Di LellaTony Esposito e Peppe Vessicchio, il regista e produttore Stefano Veneruso, i curatori d’arte Emanuele Leone Emblema e Cynthia Penna, il manager Gennaro Di Cello e le giornaliste Licia Granello e Geppina Landolfo.

Per il GreenPrix le candidature sono state valutate da Marisa Laurito, direttore artistico della Fondazione Trianon Viviani, Maurizio Bellavista, CEO di Keyone Consulting – Partiagevolato, Francesco Castagna, imprenditore e CTS dell’Unione Italiana Vini, Angelo Chianese, docente di Sistemi informativi alla Federico II, Paolo Ciaccio, COO di Entopan Innovation, Annamaria Colao, titolare della cattedra Unesco “Educazione alla salute e Sviluppo sostenibile” alla Federico II, Valentina Della Corte, coordinatrice del corso di laurea Hospitality management alla Federico II, Stefania De Pascale, vicepresidente di Crea, Enzo d’Errico, direttore responsabile del Corriere del Mezzogiorno, Danilo Ercolini, direttore del Dipartimento di Agraria della Federico II, Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione italiana Turismo enogastronomico, Eugenio Gervasio, CEO del MAVV, Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, e Daniela Savy, docente di Diritto europeo dei beni culturali alla Federico II.

sostenitori

Il Wine Art Contest e il GreenPrix si sono avvalsi del sostegno di Partiagevolato Keyone Consulting. Questa azienda ha lo scopo di guidare i giovani all’accesso alla finanza agevolata, investendo sulle idee e sul capitale umano che con spirito creativo interpretano e valorizzano le risorse dei territorî del mezzogiorno, generando soluzioni innovative e di sviluppo economico. «La nostra partecipazione – spiega Maurizio Bellavista, CEO di Keyone Consulting – ha avuto un duplice obiettivo: da una parte sostenere l’impostazione culturale e imprenditoriale del MAVV e, dall’altra, di contribuire, sostenendo iniziative uniche e di qualità mettendo al centro l’innovazione».

Hanno sostenuto l’iniziativa anche BPER Banca, Entopan Innovation, Webgenesys, SEEDS, Alma Seges e Agilae.

Media partner Arga CampaniaCorriere del MezzogiornoMiutifinNomeaMultiMediaNetRAI Campania e Tips on Naples.

MAVV ringrazia per la collaborazione prestata le Fondazioni Ampioraggio e UniVerde; le imprese 30 Miles FilmConsorzio ALI (Aerospace Laboratory for Innovative components), Consorzio Costa del VesuvioLa Dispensa del ReProduzione EngageEvetimes ProduzioniNunneri PianofortiPalazzo del corallo – Russo cammeiSkill FactoryLa Tonnellerie di EpistolatoVacanze Campane; gli istituti di istruzione e ricerca liceo artistico statale Giorgio De Chirico di Torre Annunziata, Dipartimento di AgrariaOsservatorio Giovani – Dipartimento Scienze sociali cattedra Unesco “Salute e Sostenibilità” dell’Università degli studi di Napoli Federico II; le associazioni AmiraArtis SuavitasAngi – Giovani innovatoriART1307AssinreteDiaphoniaElea AcademyMacsMuseo EmblemaPortici BorbonicaSuoni del Sud, Vida Motors e Vinthropology.

MAVV – Museo dell’Arte, del Vino e della Vite

È un’impresa culturale nata per far conoscere in modo diffuso il mondo del Vino anche come patrimonio artistico, scientifico e storico del territorio. La mission è quella di promuovere il settore della cultura legato all’enologia come risorsa dello sviluppo economico e del “made in Italy”. Il MAVV è ospitato nella Reggia di Portici, dal Centro Musa del Dipartimento di Agraria dell’Università degli studi di Napoli Federico II, dove gestisce un’esposizione multimediale e interattiva sulla cultura del Vino. Le attività museali, culturali, divulgative e formative del MAVV fondano sullo stretto rapporto con l’arte e la cultura.

«Attraverso eventi, nel nome del gusto e del bello, colleghiamo il mondo del nettare degli Dei alle arti visive, alla cultura, alla storia, all’archeologia – illustra Eugenio Gervasio, fondatore del MAVV –; il tutto, con un format che coniuga innovazione e tradizione, attraverso exhibit multimediali, laboratori e percorsi sensoriali e per questo è stato emozionante sostenere giovani talenti artistici in un momento delicato come questo per il mondo dell’arte e della cultura».

Il MAVV è una start up, unica e singolare nel panorama delle iniziative dell’industria culturale e turistica esperienziale, che intende diventare protagonista dell’era digitale, promuovere e sostenere le nostre eccellenze e il Made in Italy.

ü     www.museoartevino.it

:     info@museoartevino.it

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Aleandro Longhi (Comitato SAT) sull’emergenza acqua:”Le finanze dell’Alto Calore sono al disastro”

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Il Consiglio del Distretto Irpino dell’Ente Idrico Campano ha approvato l’aumento delle tariffe dell’acqua del 30%. Il sindaco di Ariano Irpino Enrico Franza non figura tra i sindaci contrari, né tra quelli astenuti. Possiamo pertanto dedurne che il sindaco di Ariano fosse tra gli assenti o i favorevoli, in ogni caso ha deciso che i cittadini arianesi debbono pagare i 30% in più quell’acqua che l’Alto Calore eroga a singhiozzo. Franza, così loquace quando vuole, si è “dimenticato” di informare gli Arianesi che avranno un nuovo balzello del 30% sull’acqua, che continueranno a ricevere a singhiozzo. Per correttezza bisogna dire che, sia che i sindaci abbiano votato a favore che contro, sia che abbiano partecipato al voto o che si siano astenuti, non cambia nulla: il vero problema è che le finanze dell’Alto Calore sono al disastro. Nelle città civili, i primi servizi che un sindaco dovrebbe assicurare sono: l’acqua pubblica, il sistema fognario, la depurazione delle acque, ovvero tutto quello che non è stato fatto ad Ariano. Si grida contro l’Alto Calore Servizi SpA, su cui si scaricano le responsabilità, dimenticandosi del passato e persino del presente. Gli azionisti, quindi i padroni dell’Alto Calore, sono gli enti locali, ovvero la maggior parte dei Comuni irpini e del Sannio, che oltre a detenere le azioni dell’Alto Calore, sono i proprietari dei tubi marci che dovrebbero portare acqua nelle case. I vecchi tubi sono di piombo, di ghisa, di eternit e non sono mai stati cambiati, ma soltanto rappezzati. I grandi tubi delle condotte principali sono invece di proprietà della Regione Campania attraverso l’Ente Idrico Campano: l’Alto Calore è soltanto il gestore pieno di debiti che vengono dal passato, e forse anche dal presente. Quanti sindaci avranno chiesto a quell’ente, l’assunzione clientelare di qualche parente, amico o semplice elettore? È giunta l’ora di rimboccarsi le maniche ed attuare un risanamento dell’Alto Calore e l’attuale Amministratore Unico sembra ci voglia provare. I sindaci sono i principali responsabili della mancanza d’acqua nelle case degli Irpini, nonostante l’Irpinia galleggi sull’acqua: persino un regio decreto dell’inizio del Novecento recitava che sindaci erano tenuti a dare acqua “bona” ai propri cittadini. Regione, Ente Idrico Campano, Alto Calore, Comuni e Province, non hanno neanche avuto la dignità di richiedere i fondi del PNRR (miliardi di euro) per il risanamento idrogeologico e per il rifacimento delle reti idriche. Se il Comune di Ariano, che sta spendendo 5 milioni di euro del PNRR per rifare il lastricato di 5 piazze, avesse sostituito km di tubi, sarebbe stato meglio, ma come si sa, i tubi non si “vedono”. Ovviamente anche la Regione Campania dovrà fare la sua parte. L’Amministratore Unico, avv. Antonello Lenzi, ci sta provando con uno degli strumenti a sua disposizione: l’aumento delle tariffe a carico dei cittadini, che dovrebbero pagare anche per il 60-70% di acqua che si disperde dai tubi fatiscenti. Ma c’è un altro strumento: l’aumento di capitale dell’Alto Calore SpA. Si indica un’assemblea straordinaria dei soci (i sindaci azionisti), si faccia partecipare un notaio e si deliberi un aumento di capitale con azioni riservate agli attuali azionisti, per scongiurare che qualche malintenzionato pensi di introdurre qualche grimaldello per far entrare i privati. Certo, i Comuni dovranno pagare, ma di fronte alla prolungata emergenza acqua, si deve attuare una politica di austerità: il denaro si può e si deve trovare! Non è da molto che l’indennità dei sindaci è stata aumentata e con essa, a cascata, quella dei vice sindaci, degli assessori, dei presidenti del Consiglio comunale e dei consiglieri. Per i sindaci che fanno del loro incarico un mestiere (e ciò non è edificante), si potrebbe tornare all’indennità precedente, quelli che invece continuano a svolgere il loro lavoro privato retribuito, potrebbero rinunciare alle loro indennità, così come i consiglieri comunali, al gettone di presenza. Abito ad Ariano Irpino, che dopo Avellino, è il primo azionista dell’Alto Calore e so che il sindaco percepisce un’indennità di 4.140 € mensili in quanto, non avendo un lavoro, non si è messo in aspettativa: perché non rinuncia almeno in parte alla sua indennità e così a seguire, tutti gli altri amministratori? Si facciano meno trasferte inutili a carico dei contribuenti, si disdettino i fitti passivi che i Comuni pagano ai privati, si riscuotano i fitti attivi di immobili, che spesso sono concessi in comodato d’uso gratuito per ragioni clientelari, si mettano in vendita le proprietà immobiliari dei Comuni non utilizzate a fini istituzionali, che potrebbero attivare un circuito virtuoso di investimenti, che creerebbe uno sviluppo economico. Si inizino a tagliare le spese effimere come i vari concerti che si propinano ai cittadini, credendo che si possa sostituire l’acqua con la musica. Si indicano appalti pubblici e si facciano pagare le penali alle imprese che non rispettano i contratti: quando c’è un’emergenza bisogna attuare una politica di austerità. Manca l’acqua nelle case e il Comune di Ariano Irpino ha appena concesso ben 190.000 euro a 14 associazioni: è una mancia elettorale?                                                                                                                                                                             

Di fronte alla mancanza d’acqua, non ci sono scuse: ognuno dovrà fare la propria parte senza gravare ancora una volta sui cittadini. Si sono accorti i sindaci che i loro paesi si stanno spopolando? Se si vogliono rilanciare le zone interne dell’Irpinia non si può prescindere dai servizi essenziali, a partire proprio dall’acqua. Si intende che anche la Regione dovrà fare la propria parte: la sostituzione dei grandi tubi principali che spesso si rompono e dovrà dare un finanziamento straordinario all’Alto Calore.                                                                                           

I sindacati, dal canto loro, non si possono sterilmente abbarbicare nella difesa dei dipendenti dell’Alto Calore: devono promuovere una “VERTENZA ACQUA” per sconfiggere chi vede nella privatizzazione la soluzione di ogni problema. Privato non è sinonimo di efficienza, bensì un ulteriore strumento per sfruttare i lavoratori e spremere i cittadini con alte tariffe per l’acqua.                                                                                                                                                                                    
Aleandro Longhi                                                    Coordinatore Comitato SAT (Salute, Ambiente, Territorio)

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L’acqua non si vende, sit-in a Napoli il 27 agosto per l’acqua pubblica

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Papa Francesco nella Laudato si ci insegna che: “l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani.” Il surriscaldamento del pianeta sta mettendo a serio rischio il diritto all’acqua a causa dell’abbassamento delle fonti. In Campania, come in tutto il sud Italia, la situazione è sempre più drammatica. Nel momento in cui le interruzioni del servizio idrico sono all’ordine del giorno, ci saremmo aspettati che la politica si impegnasse a garantire il rispetto del referendum del 2011 e tariffe agevolate per l’accesso all’acqua a tutta la popolazione. Ed invece incredibilmente l’Ente idrico Campano si riunisce in piena estate il 27.08.2025 per deliberare:

la privatizzazione dell’acqua nella provincia di Caserta con una gestione mista pubblico/privato;

l’aumento delle tariffe nei 126 comuni delle province di Avellino e Benevento serviti

da Alto Calore servizi.

    La privatizzazione dell’ambito casertano fa parte del più ampio processo di svendita dell’acqua in tutta la Campania a favore di Acea. E inaccettabile che la regione con i bacini più ricchi del sud Italia diventi terra di conquista per le multinazionali che vogliono rivenderci la nostra acqua a peso d’oro. Siamo stanchi di ascoltare dalla politica la stessa favoletta: “non ci sono risorse per gestire l’acqua e per questo è inevitabile il ricorso ai privati”. Ma i soldi per le armi si trovano sempre mentre sono lasciati a secco settori vitali quali la sanità, la scuola ed il risanamento delle reti colabrodo. La risposta alla crisi idrica non è la privatizzazione, come dimostra l’ingresso dei privati in settori quali autostrade, elettricità, gas e telefonia che ha portato soltanto aumenti delle tariffe e disastrose gestioni.

    Dall’altra parte è inaccettabile che a pagare i debiti di Alto Calore siano soltanto le famiglie già alle prese con grosse difficoltà economiche. Per questo chiediamo con forza il rispetto del concordato fallimentare per mettere in sicurezza l’Ente e garantire una gestione pubblica della risorsa, senza un indiscriminato aumento delle tariffe.

    Il Sit-in si terrà il 27.08.2025 alle ore 15 a Napoli in via De Gasperi 28, davanti la sede dell’Ente Idrico Campano

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    La Direzione strategica dell’Asl in visita alle strutture e agli ospedali di Sant’Angelo e Ariano

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    In un clima di grande collaborazione la Direzione Strategica ha avuto un confronto attivo con i direttori delle strutture sanitarie e ospedaliere, i medici e il personale sanitario e amministrativo con l’intento di avviare un dialogo funzionale all’individuazione e risoluzione delle criticità esistenti e al potenziamento dei servizi sanitari al cittadino sia a livello territoriale che ospedaliero. Dopo l’incontro di lunedì scorso con il personale della sede centrale di Avellino, il primo passo della Direzione strategica è stata la visita mercoledì dell’SPS di Bisaccia, del Distretto Sanitario e dell’Ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi, e oggi del Distretto Sanitario e Ospedale di Ariano Irpino per un saluto ai dipendenti.

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