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Sardine, vita da banco.

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Di Antonio Bianco

In questi giorni è apparso nelle piazze un movimento spontaneo, autoconvocatosi con il passaparola ed il tam-tam dei social-media, recitano il loro mantra brandendo il logo con le Sardine e contestano la politica di Salvini. Con toni pacati e le facce pulite entrano nelle nostre case, corteggiati dalla TV, mostrati nelle adunate di piazza, i loro portavoce intervistati dall’Annunziata nella trasmissione televisiva su RAI 3 in “Mezz’ora in più”. Rivendicano il loro sacrosanto diritto di far politica, con un linguaggio semplice, privo di contenuti, nulla dicono sul modo di cambiare la politica con i suoi riti bizantini lontani dai bisogni dei cittadini. Non hanno bandiere, non sono di destra o di sinistra, un guazzabuglio, forse condito di buone intenzioni, che ha il merito di riempire le piazze occupate, nei mesi precedenti, dal leader della ex Lega Nord. L’unico loro tema sembra la contrapposizione alla politica populista del santone Salvini, non è cosa da poco, ma ben altre questioni bollono in pentola. Le crisi aziendali, l’Alitalia, il MOSE, l’Ilva di Taranto, ecc. potrebbero mandare a gambe all’aria la traballante politica economica ed occupazionale nazionale, con esiti imprevedibili sulle relazioni sociali nel nostro paese. Ma anche ed ancor di più, l’autonomia regionale differenziata, progetti presentati dal Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, che, se attuati, cristallizzerebbero il divario socio-economico tra il Nord ricco ed il Sud escluso da qualsiasi riscossa sociale.

Nulla dicono della iniqua e sperequata ripartizione delle risorse finanziarie, basata sulla spesa storica, a tutto vantaggio del Nord.

Nulla dicono dei 2 milioni di persone migrate negli ultimi dieci anni dal Sud Italia in cerca di lavoro.

Nulla dicono della migrazione sanitaria di circa 120 mila persone nel 2016, secondo i dati forniti dallo Svimez, verso le regioni del Nord per ricevere cure adeguate e tempestive. Transumanza dovuta ai criteri di calcolo della ripartizione del FSN, che ha prodotto la riduzione di servizi e dei posti letto, allungando le liste di attesa. Questa è l’Italia divisa, iniqua, disuguale, dove la persona, dalla nascita alla bara, non gode degli stessi diritti che sono, invece, collegati al codice di avviamento postale (CAP) del luogo di residenza. Se risiedi in un territorio ricco eserciti dei diritti, diversamente sei condannato all’oblio ed all’emigrazione.

Far politica significa sporcarsi le mani ed affrontare i temi sul tappeto con realismo, senza banalizzarli. Che le Sardine siano artefici della rinascita etico-morale del nostro paese, ricreino le condizioni di un Italia unita e coesa, rinvigoriscano i principi di uguaglianza e solidarietà, delineati nella Costituzione. Siano attori, e non spettatori distratti, dello scippo perpetrato a danno di 20 milioni di persone, residenti nel Mezzogiorno, privati dei diritti di cittadinanza propri di un paese civile. Diano nuovo slancio al dialogo fra le due parti del nostro paese, divise da differenze socio-economiche e culturali, macroscopiche e non accettabili. Siano il collante di una Nazione che ha smarrito la bussola e punta verso il baratro con la nascita delle piccole patrie presenti nelle venti regioni italiane.

Se alzeranno questo vessillo, di connessione e condivisione, uniremo alla freschezza giovanile delle Sardine la lotta di ognuno di noi, dei Comitati, delle Associazioni al fine di azzerare i progetti di autonomia regionale differenziata presentati dalle regioni del Nord.

Si riaffermi, non solo formalmente, ma concretamente, la centralità della Costituzione, unico strumento per l’erogazione effettiva dei diritti a tutti i cittadini italiani, inclusi quelli residenti nel Sud Italia.

Il banco si unisca al branco, rinasca lo spirito costituente e di accoglienza, insieme progettiamo la casa comune ed un nuovo modo di far politica.

Non è un sogno, ma la realtà da costruire insieme a te.

Sempre per sempre dalla stessa parte mi troverai” (Francesco De Gregori).

Attualità

Questione Meridionale ed evasione fiscale sono i fantasmi che aleggiano sul voto in Campania

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Il voto del 23 e 24 novembre in Campania metterà a nudo le intenzioni dei partiti e dei singoli candidati alla presidenza. La Campania, insieme al Sud, vive la tremenda sorte di regione ridotta al rango di sorellastra, con le infrastrutture obsolete, la sanità pubblica che arretra rispetto a quella privata accreditata, la migrazione dei giovani in cerca di lavoro. Giovani sradicati dai loro affetti, dalla loro terra, lasciata nelle mani dei vecchi in un malinconico declino senza possibilità di resurrezione. La Campania Felix è un miraggio che abbaglia ma non ristora, il suo presente rimane impigliato nella Questione Meridionale, mai affrontata, mai risolta,sopraffatta dal pregiudizio del popolo del Nord Italia che considera i campani, in particolare i napoletani,fannulloni e nulla facenti aggrappati alle mammelle del Bel Paese mentre cantano e suonano il mandolino. La realtà racconta ben altro, le risorse finanziarie sono dirottate scientemente verso il Centro-Nord, dotato di migliori servizi pubblici applicando il criterio della spesa storica, modalità adattata alle risorse del PNRR. In un momento storico così complesso, nelle regionali del 23 e 24 novembre un ruolo chiave sarà assunto dai candidati meridionalisti-progressisti e unitari presenti nelle liste di Fico Presidente. Il loro contributo con interventi in dibattiti, articoli, saggi e libri ha disvelato il grande imbroglio del Sud “pappone” e dissipatore delle risorse elargite dallo Stato Centrale. I campani vogliono risposte semplici e concrete ailoro bisogni quotidiani, l’agire politico del prossimo governo della Campania dovrà privilegiare l’equità ed il bene comune iniziando a “captare” le risorse finanziarie da coloro che evadono e foraggiano il malaffare e la delinquenza organizzata. Un ruolo incisivo e determinante dovrà essere assunto dalla Campania nella Conferenza Stato-Regioni,organismo che determina le sorti finanziarie della nostra regione e dell’intero Sud nell’ottica di riunificare il Paese. In quella sede, ed in parlamento,dovranno essere sconfitti gli egoismi ed i localismi nati con l’autonomia regionale differenziata, figlia della Questione Meridionale. I problemi della Campania sono ben noti, vanno individuate le risorse finanziarie, scanditi i tempi e le modalità per risolverli, pena lo spopolamento ed il declino socio-culturale ed economico della nostra terra.

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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