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Rifiuti, D’Alessio:”Da tavolo tecnico regionale, emersa la sopravvalutazione di Irpiniambiente e la non competenza della Provincia”

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Il Presidente dell’Ente d’ambito: “Palazzo Caracciolo ha stimato 8,5 milioni un’azienda che la Regione ha valutato 2 e mezzo. Aspettiamo ancora che i vertici dell’azienda si facciano vivi per rivedere una stima del tutto ingiustificata.”

Avellino, 3 giu – “Come spesso capita, il Presidente della Provincia confonde i suoi desideri con la realtà dei fatti, fino a sostenere, ora, che dal tavolo tecnico riunito in Regione martedì scorso sarebbe emersa l’intenzione di arrivare al commissariamento dell’Ente d’ambito per la gestione dei rifiuti o che i funzionari regionali avrebbero paventato tale ipotesi.  

Niente di più falso.

La riunione che si è tenuta a Napoli è servita ai tecnici regionali per ribadire alcuni concetti a noi già molto chiari:

1 – la Provincia non ha più alcuna competenza sulla gestione del ciclo integrato dei rifiuti:

2 – a prescindere da qualsiasi pronunciamento dell’Autorità giudiziaria amministrativa, la Provincia non ha e non avrà alcuna competenza sia per quanto riguarda la forma di gestione del ciclo integrato dei rifiuti, sia per quanto concerne la procedura di affidamento del servizio;

3 – c’è un evidente, ingiustificato e incomprensibile divario tra la valutazione degli asset di Irpiniambiente, operata nel mese di aprile del 2022 dal tecnico regionale, dott. Scognamiglio – presente alla riunione – e quella effettuata dalla Provincia di Avellino: la valutazione di Scognamiglio è di 2,5 milioni a fronte di quella, evidentemente irrealistica, di 8,5 milioni fatta dall’Amministrazione provinciale.

In ragione di tale evidente sopravvalutazione, il Tavolo tecnico regionale ha, dunque, rilevato la necessità di rivedere la stima di Irpiniambiente fatta dalla Provincia, anche alla luce della circostanza che la cessione degli asset non è destinata ad un privato, ma è finalizzata ad assicurare un servizio pubblico fondamentale per i cittadini e per le comunità irpine. I tecnici, i rappresentanti di EDA e della Provincia in tale sede hanno convenuto, pertanto, che l’Amministratore di Irpiniambiente avrebbe preso contatti immediatamente con la Direzione Generale dell’Ente d’Ambito per definire entro 10 giorni la stima degli asset. Ad oggi dai vertici di Irpiniambiente non c’è stato alcun contatto, alcuna iniziativa. Circostanza, questa, che dimostra quanto poco sia concreta la volontà della Provincia di affrontare celermente la questione in essere.  

È bene evidenziare, inoltre, che:  

– durante la riunione del tavolo tecnico mai si è parlato di commissariamento, che non potrebbe avvenire non essendoci i presupposti previsti dalla legge;  

– mai si è discusso di inesistenti pareri negativi dell’Anac;  

– mai si è discusso dei ricorsi al TAR, irrilevanti rispetto alla procedura in essere, presentati da sindaci che, guarda caso, sono quelli di Montoro e Marzano di Nola, rispettivamente vicepresidente della Provincia e Capo di gabinetto del Presidente.  

Dalle circostanze descritte si evince, ancora una volta, che il Presidente della Provincia, insieme a pochi suoi adepti, persegue, lui sì, l’obiettivo di far commissariare l’EDA, con il preciso intento di continuare a tenere il controllo sulla gestione dei rifiuti, pur sapendo bene che la legge l’ha definitivamente sottratta all’Ente che presiede. Il tutto è confermato dalla circostanza non poco singolare – e che vale la pena di sottolineare – che vede il ricorso di uno dei sindaci corredato da un parere chiesto (a che titolo?) dall’Amministrazione provinciale alla Regione e mai trasmesso all’ATO. Buonopane ha dichiarato che quel parere è stato trasmesso solo ai consiglieri provinciali. Il sottoscritto non lo ha mai ricevuto né come Consigliere provinciale né come Presidente dell’Ato. Molto stranamente, invece, lo ha ricevuto il sindaco di Serino, che non è consigliere provinciale e che, sempre molto stranamente, ha ben pensato di inserirlo in uno dei ricorsi presentati al TAR.

Pertanto, alla luce di quanto emerso dal Tavolo tecnico regionale, l’EDA continuerà ad assolvere al proprio mandato nel rispetto assoluto di quanto prevedono le leggi in vigore e nella consapevolezza di tutelare così gli interessi dei comuni irpini. Attraverso i loro sindaci, i comuni hanno espressamente indicato di volere una gestione dei rifiuti che sia pubblica, efficiente e che non gravi più del dovuto sulle finanze delle amministrazioni locali, e quindi dei cittadini.  

Ed è proprio nell’esclusivo interesse di questi ultimi che continueremo ad operare, auspicando che anche altri Enti, coinvolti ora in maniera del tutto residuale, si muovano con lo stesso spirito, mettendo da parte ambizioni e bramosie politiche che nulla hanno a che vedere con la gestione dei rifiuti.”

Lo dichiara in una nota il Presidente dell’Ente D’Ambito per il servizio della gestione integrata dei rifiuti urbani, avvocato Vittorio D’Alessio.

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AREE INTERNE, D’AGOSTINO(FI): NESSUN DECLINO IRREVERSIBILE

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Il segretario provinciale di Avellino scrive alla Premier e al Ministro per la Coesione: “Per i nostri territori occorrono infrastrutture, accesso al credito, agevolazioni fiscali e valorizzazione del turismo sostenibile, non rassegnazione.”

Roma, 2 lug – “Le aree interne non sono un capitolo chiuso della storia economica del Paese, né un peso morto destinato al declino. Sono un potenziale straordinario di sviluppo, lavoro e qualità della vita. Serve il coraggio politico di scommettere sul loro rilancio, non la rassegnazione istituzionale”. Lo dichiara l’on. Angelo Antonio D’Agostino, responsabile nazionale del Dipartimento Innovazione e Sviluppo di Forza Italia e segretario provinciale del partito ad Avellino, commentando il contenuto del Piano strategico nazionale per le aree interne, dove si parla di “struttura demografica compromessa” e di una condizione di difficilissima reversibilità per molti territori.

“Sono valutazioni che mi permetto di respingere con determinazione – prosegue D’Agostino – perché rischiano di cristallizzare una visione rinunciataria, che finisce per deresponsabilizzare la politica e scoraggiare le comunità locali. L’Italia non può permettersi di archiviare un terzo del proprio territorio come se fosse perso per sempre. Per questo ho scritto una missiva alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro per le Politiche di Coesione, Tommaso Foti, per chiedere di rivedere le parti del Piano che fanno riferimento a una presunta irrimediabilità del declino, sostituendo questa impostazione con un impegno chiaro per politiche di rigenerazione e investimento.”

D’Agostino sottolinea come il rilancio delle aree interne debba passare per interventi concreti: “Dalle infrastrutture materiali e digitali all’accesso al credito, da agevolazioni fiscali per chi investe alla valorizzazione del turismo sostenibile e dell’industria di trasformazione, è possibile creare le condizioni per invertire la tendenza. Come imprenditore a capo di un gruppo nato proprio nelle aree interne del Mezzogiorno, so che questa sfida può essere vinta se si abbandonano le vecchie ricette e si adottano politiche innovative, ambiziose e territorialmente mirate.”

“Sono certo che Forza Italia, grazie al lavoro certosino del nostro capo delegazione a Bruxelles, Fulvio Martusciello, e del nostro Segretario nazionale e Vice Premier, Antonio Tajani, continuerà a lavorare in Europa, in Parlamento e nel Governo per restituire dignità e futuro ai nostri borghi e ai nostri comuni. Nessun territorio deve sentirsi condannato al declino: questa – conclude D’Agostino – è la nostra responsabilità e la nostra sfida.”

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Antonio Bianco:”Giornalismo scrivano, megafono del potere”

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Giornali, TV, social media raccontano della volontà del governo italiano di aumentare la spesa militare al 5% del Pil. Oggi è al 2% e si spendono circa 37 miliardi annui ai quali si aggiungerebbero altri 40 miliardi annui (somma superiore all’ultima legge di bilancio di 30 miliardi) che graverebbero il bilancio di 400 miliardi in 10 anni.

Con il Pil che segna aumenti da prefisso telefonico, il mega debito pubblico da far tremare i polsi ed una scarsa propensione del governo a colpire gli evasori fiscali, per reperire i soldi si profilano tagli alla spesa pubblica.

Viene prospettata l’ipotesi di distrarre le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione, destinati per l’80% al Meridione ed il 20% al Centro-Nord, a favore del riarmo. Se ciò fosse, non solo il Meridione, privo di infrastrutture moderne e quasi inesistenti diritti di cittadinanza, ma pure l’area settentrionale andrebbe in sofferenza senza l’apporto del FSC. I giornalisti dei media nazionali e della TV di Stato, in modo acritico scrivono del riarmo senza analizzare le ricadute socio-economiche dovute ai tagli alla spesa pubblica che incideranno maggiormente sui meridionali, oppressi dall’emigrazione endemica e dal reddito che è la metà e la disoccupazione doppia rispetto al Centro-Nord. Il giornalista dovrebbe operare con etica e obiettività nel rispetto della verità garantendo al cittadino il diritto all’informazione e non solo alla notizia. Pedagogia dell’asservimento al padrone di turno con la narrazione del pericolo futuro privato dall’esame, a tutto tondo, sia dei risvolti positivi che di quelli negativi. In tal modo il cittadino è l’agnello sacrificale al quale è negato il diritto di scegliere con obbiettività e, sotto l’influenza degli eventi drammatici degli ultimi anni, sarà indotto ad accettare, non solo, la riduzione degli spazi di democrazia diretta ma pure tagli al welfare, alla scuola, alla sanità. La democrazia richiede che i giudici siano sottoposti solo alla legge ma anche giornalisti che non siano solo  il megafono del potere.

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Servizio Trasporto Scolastico Anno Scolastico 2025/2026. Aperte le iscrizioni

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Il Comune di Ariano Irpino informa che sono aperte le iscrizioni al servizio di trasporto scolastico per l’anno scolastico 2025/2026.
Il termine di scadenza per la presentazione delle domande è fissato al 01/08/2025.
Tutte le informazioni sono reperibili nell’allegato avviso pubblico, oltre al relativo modello di domanda da presentare al Comune di Ariano Irpino con le modalità indicate.

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