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Politica

Regionali 2015 – Forza Italia schiera l’avvocato Marica Grande, lunedì ad Avellino presentazione ufficiale con i vertici del partito.

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Passione, lealtà ad un ideale politico, impegno profuso negli anni con fedeltà verso il territorio e la comunità. Marica Grande scende in campo per rappresentare Ariano Irpino nella partita delle regionali 2015 e lo fa con Forza Italia,lista collegata al candidato presidente Stefano Caldoro,  coerentemente ai valori moderati che da sempre hanno caratterizzato la sua storia politica e la sua attività professionale. Nata ad Ariano Irpino nel ’76, sposata e con un figlio,  residente sul Tricolle, Marica Grande dal 2002 è un brillante avvocato con specifiche competenze nel settore del diritto del lavoro, del diritto previdenziale, societario e tributario, con incarichi presso patronati e sindacati di tutta la provincia di Avellino. Dal 2011 è legale convenzionato CISL, FILCA, INAS Irpinia – Sannio, nonché legale convenzionato con la Cassa Edile di Atripalda. Mediatore civile dal 2011, la giovane e competente candidata di Ariano Irpino ha alle spalle un’importante attività politica in Forza Italia.  Già coordinatore del partito per il comune di Zungoli fin dal 2005, ha ricoperto la carica di consigliere comunale di opposizione, risultando nel 2009 la prima tra gli eletti.

Marica Grande, con grinta e determinazione ha avviato una campagna di ascolto tra la gente, sul territorio, e in attesa della presentazione ufficiale della propria candidatura che avverrà lunedì 11 maggio ad Avellino, all’Hotel de La Ville,  alle 17. 30, alla presenza dei vertici del partito, si presenta alla sua gente con una lettera che racconta le ragioni del suo impegno,gli obiettivi da raggiungere, i progetti da portare a termine, i problemi da risolvere. Sempre tra la gente e per la gente di un’Irpinia tanto cara e tanto amata. 

“Ho deciso di candidarmi alle regionali con Forza Italia perché come cittadino moderato avevo due scelte: continuare a sperare nell’ascolto di chi conta oppure espormi in prima persona per partecipare al tavolo della politica che decide. Ho scelto la seconda nell’idea di poter rappresentare  le istanze di quanti come me vedono possibile un cambiamento della politica attraverso volti nuovi, competenti e promotori di dialogo e partecipazione. Sono scesa in campo per onorare una sfida: non una sfida fine a se stessa ma una reale opportunità di governare il nostro territorio con chiarezza e credibilità supportata da un grande partito politico. L’Irpinia ha bisogno di una politica  che sappia assumersi la responsabilità di scelte a sostegno e a difesa dei cittadini, che necessitano di istituzioni presenti, rispettose degli impegni presi”, così Marica Grande, che prosegue nella lettera di presentazione della sua candidatura snocciolando altre idee alla base del suo programma politico ed elettorale. 

“Mi espongo in prima persona per il bene della nostra terra, per tutti coloro che condividono il mio pensiero, insieme al mio partito mi impegnerò ad essere coerente ed efficiente nelle cose da fare , e per il bene di tutti, senza alcun tornaconto personale o ispirazione alle poltrone. Il mio programma è rivolto alle donne, ai giovani, alle famiglie, al mondo del lavoro e dell’impresa, al mondo della cultura e a quello cattolico. Voglio confrontarmi con la società civile in tutte le sue espressioni sane ed oneste, per poter condividere un programma che faccia delle regole, della normalità, della meritocrazia, la sua parola chiave. La mia vita professionale e personale mi rappresenta e parla per me: con le parole non devo e non voglio convincere nessuno”. Entusiasmo, competenza e spontaneità caratterizzano Marica Grande e sono la cifra del suo modo di essere e operare, sempre tenendo in considerazione le istanze della gente, auspicando il ritorno di una politica responsabile.  

“Con la gente continuerò ad interfacciarmi quotidianamente come ho sempre fatto, prima con l’ascolto e poi con l’impegno nel risolvere i problemi che di volta in volta mi verranno sottoposti.  Credo nella possibilità di invertire la direzione del cambiamento, di ricostruire una regione responsabile, che ritrovi certezze nel futuro, che guardi all’interesse collettivo, perché le azioni e le decisioni di ciascuno di noi hanno conseguenze sul altri. Servono coraggio e responsabilità per reagire ad una crisi che non è solo economica ma etica. Onestà, trasparenza ed equità sono sempre stati il filo conduttore di tutte le mie attività e saranno i punti di riferimento del mio impegno politico; ho dimostrato di essere una donna forte e competente, una professionista capace e vincente, attenta alle questioni sociali e che mette al primo posto la legalità. Voglio ribadire con fermezza le ragioni del mio impegno rimarcando, al di là di partiti e riferimenti nazionali,la necessità di un percorso operativo concreto dal basso, recuperando la professionalità e le intelligenze emigrate e intervenendo per perorare un’azione culturale e politica che restituisca speranza e prospettive soprattutto alle nuove generazioni”. 

In che modo risollevare l’Irpinia? La ricetta di Marica Grande va in tre direzioni: lavoro, turismo, tutela del territorio. “Lo sviluppo e la crescita della Campania e in particolare dell’Irpinia devono passare attraverso tre assi portanti: lavoro, turismo e tutela del territorio, attraverso un corretto utilizzo dei fondi europei a noi destinati ma troppe volte sperperati. Occorre ridare slancio al mercato del lavoro e all’economia della nostra regione per uno sviluppo e qualità della crescita economica per la ripresa dell’occupazione. Ripartire da qui per agganciarci all’uscita della crisi in una stagione di grande riprogettazione, per restituire ai cittadini il diritto di partecipazione reale alla gestione della cosa pubblica e avendo come obiettivi l’efficienza amministrativa, la coesione sociale nonché lo sviluppo economico – produttivo per il miglioramento della qualità della vita nella nostra Irpinia e nella regione Campania.

 

 

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Scienze infermieristiche a Grottaminarda, Bernini sente il Rettore “dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli”

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NAPOLI, 09 MAG – Il Ministro dell’Universitá e della ricerca, Anna Maria Bernini, in occasione della firma sull’istituzione del polo interuniversitario di Caivano (Na) si è confrontata con Gianfranco Nicoletti, rettore dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. Al centro del colloquio la chiusura del corso di studi di infermieristica nella sede di Grottaminarda. Il rettore, a quanto si apprende, ha escluso che la decisione sia collegata proprio all’avvio dei corsi attesi nel nuovo polo caivanese. Alla luce delle istanze arrivate dal territorio, in particolare di Ariano Irpino e Grottaminarda, il ministro ha chiesto al rettore, pur nel rispetto dell’autonomia organizzativa del singolo ateneo, un ulteriore approfondimento e un supplemento di riflessione sul tema.

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Forza Italia: Corso di laurea in Scienze Infermieristiche, competenza esclusiva del Rettore ma il Ministro lo convochi

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A seguito delle notizie relative ad una possibile chiusura del Corso di laurea in Scienze Infermieristiche con sede in Grottaminarda, i circoli di Forza Italia di Ariano Irpino e Grottaminarda hanno incontrato a Caserta, nei giorni scorsi, il Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica, Anna Maria Bernini, per interessarla della questione e chiederle un approfondimento che tuteli le ragioni del nostro territorio

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Autonomia differenziata e premierato, sciagure da scongiurare                                                                         

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A Lacedonia l’incontro-dibattito, lunedì 6 maggio                                                                                                                       

Se il disegno di legge 615 Calderoli, in questi giorni all’esame della Camera, sarà approvato, l’autonomia differenziata diverrà legge e consentirà alle Regioni che ne faranno richiesta, di gestire in maniera autonoma 20 materie oggi in concorrenza con lo Stato e 3 di esclusiva competenza di quest’ultimo. Si concretizzerebbe, in sintesi, una redistribuzione di poteri, in seguito a una diversa allocazione delle risorse pubbliche, dallo Stato centrale verso quei territori che lo richiederanno. Ispirata alla riforma del 2001 del Titolo V della Costituzione, la proposta, che da anni sta a cuore alla Lega, consentirà a quelle Regioni che ne faranno richiesta, di concordare con il Governo la “devoluzione” di competenze e risorse. L’autonomia differenziata prevede infatti la possibilità di trattenere parte del gettito fiscale generato sul territorio per il finanziamento dei servizi e delle funzioni di cui si chiede il trasferimento. Una vera e propria rivoluzione silenziosa che assomiglia più a una bomba a orologeria, fortemente voluta dal partito del Nord, che si sta portando avanti da anni e che con l’attuale Governo, vedrebbe il compimento, anche in virtù di uno scambio tra il partito della Lega e quello di Fratelli d’Italia, il quale in cambio otterrebbe il nulla osta sul premierato, che alla Meloni sta particolarmente a cuore. L’autonomia differenziata comporta una sottrazione di ingenti risorse alla collettività nazionale e la disarticolazione di servizi e infrastrutture logistiche come i trasporti, la distribuzione dell’energia, l’istruzione, la sanità, che per il loro ruolo nel funzionamento del sistema Paese, dovrebbero avere necessariamente una struttura unitaria e a dimensione nazionale. Sebbene le prime Regioni che hanno chiesto un maggior protagonismo economico-legislativo siano tra le più ricche d’Italia (Lombardia, Veneto ed Emila Romagna), anche loro potrebbero ricavarne degli svantaggi: sia perché il Sud è un mercato essenziale per il Nord, sia perché le ampie differenze interne alle stesse Regioni verrebbero aumentate dall’allocazione delle risorse, che premierebbe le parti più ricche e meglio organizzate. La sottrazione del gettito fiscale alla redistribuzione su tutti i territori, violerebbe inoltre il principio di solidarietà economica e sociale contenuto in Costituzione, aumentando le disuguaglianze tra Nord e Sud, con un conseguente crollo sociale ed economico dei territori più svantaggiati, che potrebbe mettere in crisi l’intera Italia. Delle conseguenze che comporterebbe l’attuazione del progetto, non si parla abbastanza, sia perché respingente nei suoi 11 articoli pieni di farraginosa burocrazia, sia perché i media principali sembrano “distratti” da altro. Se l’autonomia andrà in porto, dunque, la distanza tra il Nord e il Sud potrebbe diventare incolmabile, mentre l’Italia sarebbe divisa in tante repubblichette con leggi e regole diverse, guidate dai governi locali di turno, che su molte materie potranno decidere i destini dei territori e dei loro abitanti, senza nessun ente sovraordinato a fare da contrappeso e garante. E forse si potrà persino realizzare il sogno di una macroregione del Nord, insinuatosi dagli anni Ottanta in tanti cittadini separatisti che considerano una zavorra i territori del sud e delle zone più svantaggiate.                                                                                                                                                 L’ANPI Provinciale di Avellino, La CGIL di Avellino, l’Auser di Avellino, La Via Maestra-Insieme per la Costituzione, stanno promuovendo una serie di incontri sul territorio irpino volti a informare sulle criticità dell’autonomia differenziata e del premierato, e sui motivi per cui sarebbero sciagure, che però, si possono ancora respingere.                                                                                                                                                               Lunedì 6 maggio a Lacedonia (AV) alle 17,30 presso il MAVI (Via Tribuni), coordinati da Rocco Pignatiello, parleranno di  autonomia differenziata, premierato e stravolgimento della Costituzione: il sindaco Antonio Di Conza, il prof. Luigi Famiglietti, docente di Diritto degli Enti locali presso l’Università di Cassino, Giovanni Capobianco, presidente provinciale ANPI, l’on. Tony Ricciardi, deputato del Partito Democratico, l’on. Michele Gubitosa, deputato, vice- presidente M5S, l’on. Franco Mari, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Franco Fiordellisi, Segretario generale CdLT CGIL Avellino.                                                                                                                             Si invita caldamente la popolazione a partecipare, perché è importante conoscere per poter scegliere con consapevolezza.              

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