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Pasqualino Molinario – Lettera aperta per fare un po’ di chiarezza sulle scelte del Partito Democratico di Ariano Irpino.

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In qualità di ex segretario del Partito Democratico di Ariano Irpino ,  insieme ad altri Dirigenti del Partito Locale ,non possiamo  che essere preoccupatie delusidella linea politica attuata dal segretario del circolo cittadino del PD di Ariano Irpino , secondo Comune per numero di abitanti  della Provincia di Avellino , dichiara Pasqualino Molinario , attuale Dirigente del PD locale.

Premesso che io e gli altri dirigenti di Partito sottoscrittori della lettera , affermiamo di credere fermamente nei valori del Partito Democratico e di sostenerlo alle Europee  vogliamo fare chiarezza su quanto avvenuto nel circolo PD di Ariano Irpino  . Non possiamo dimenticare  la scorsa campagna elettorale in cui tutto il centro-sinistra coeso superava il I turno arrivando al ballottaggio conducendo fino all’ultimo una bellissima battaglia elettorale perdendo con onore .Questa volta abbiamo dovuto assistere a pagine ingloriose per un Partito che è attualmente al governo e rappresenta la prima forza politica italiana . La prima battaglia condotta all’interno del Partito locale è stata quella sulle primarie di centrosinistra per scegliere appunto democraticamente il candidato a Sindaco . Noi  eravamo  favorevoli  ma il segretario ha detto di no . E qui c’è stata la prima spaccatura con la conseguente scissione del PD con uno degli ex  consiglieri del PD che faceva richiesta di apertura di un altro circolo ; i giovani democratici aderivano e si  organizzavano in un movimento non trovando le adeguate risposte alle loro  rivendicazioni politiche .Cominciavano una serie di riunioni in cui diverse liste civiche che si identificavano nel Partito Democratico , provavano ad aprire un dialogo con la segreteria  del PD locale senza sortire alcun risultato .Anche alleanze del Partito Democratico provinciale già in  essere su base territoriale , per la gestione di Enti quali il Consorzio di Zona Sociale e la Comunità Montana Valle Ufita  , venivano escluse dalla guida  politica cittadina. Per non parlare dei partiti tradizionalmente vicini al PD , Scelta Civica e Centro Democratico ( nessun dialogo per carità ).Si arrivava finalmente alla larga intesa ( ndr  La Santa Alleanza )  in cui il segretario firmava su mandato del Direttivo il documento politico e programmatico con NCD , Ex Popolari ,  UDC , Lista Uniti per cambiare , PSI , Ariano Cambia . Il segretario giustificava questa intesa con la formula già attuata dal governo nazionale , una sorta di governo di responsabilità della città sulla scorta delle famose 11 firme che avevano sfiduciato l’ultima amministrazione comunale . Nel frattempo rinchiusi nelle fredde stanze del partito non si affrontavano i problemi drammatici della città , senza analisi e senza un minimo programma  che indicava proposte e linee da seguire per il riscatto della città . Non un iniziativa , non si ascoltavano i cittadini del centro storico distrutto o delle contrade che subivano gabelle e venivano abbandonati al loro disagio.Non si spiegava e chiedeva ai propri iscritti convocando un Assemblea cosa ne pensavano della linea politica del partito : nel frattempo si chiedeva la disponibilità a candidarsi per il Partito Democratico ed il sottoscritto insieme ad altri Dirigenti presentavano la propria candidatura . Ma improvvisamente il segretario in contumacia assente per motivi di lavoro si autocandidava a Sindaco del PD e della Coalizione .La storia non finisce qui : Si giungeva  a momenti di fibrillazione in cui l’attuale segretario , definito da noi il segretario particolare di un ex consigliere che aveva avuto ruoli importanti nella scorsa competizione elettorale e non il segretario di tutto il PD ,  saltando  anche questa ipotesi  di autocandidatura  organizzava  un Direttivo farsa illegittimo che sanciva l’intesa PD-PSI a guida socialista ( lista unica ); il segretario si candidava da capolista escludendo    tutta l’ampia Dirigenza che lo aveva sostenuto e che aveva creato cinque anni fa il Partito . Nulla da eccepire nei riguardi del  Partito Socialista Italiano ma riteniamo che la  grande sconfitta del PD ancor prima di affrontare una battaglia politica è quella di non essere riuscito a formulare nemmeno  una propria lista con in campo tutta la classe dirigente valida del Partito .Il PD a nostro parere avrebbe dovuto avere un ruolo importante e di guida di una coalizione che poteva offrire alla città una valida alternativa di governo , recitare un ruolo consono ad un Partito governativo . Non sappiamo se tali strategie e tale linea politica sono stato frutto di una inesperienza o sono state stabilite in altre sedi  fatto sta che il Partito Democratico ha scelto di perdere queste elezioni e probabilmente non avrà nessun esponente nel Consiglio Comunale .Resta un forte rammarico ed una delusione dei tanti democratici che avevano creduto ad un vero cambiamento . Restiamo democratici ma non ci  riconosciamo in questa  scelta suicida .Questo ci sentivamo di dire per fare chiarezza agli iscritti del Partito ed ai cittadini di Ariano Irpino .

F.to

Ex segretario PD  Pasqualino Molinario

Assemblea Regionale PD  Ersilia Sfarzo

Assemblea provinciale PD Gaetano Aino

 

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Attualità

I lavori della realizzazione della stazione Hirpinia proseguono ai ritmi stabiliti e non si parla più della realizzazione della strada Tre Torri-Manna-Camporeale. Il documento di Cirillo, Pratola e Leone

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Riceviamo e pubblichiamo 

Ritorniamo sulla problematica “Strada Tre Torri-Manna-Camporeale. Ecco il quarto documento a firma degli ex amministratori Vincenzo Cirillo, Luciano Leone e Crescenzo Pratola.

Nella seduta di consiglio comunale del 2 marzo 2023, in cui si è discusso l’argomento monotematico “strada Manna-Camporeale” noi siamo intervenuti, e, nell’occasione, non fu accolta la nostra proposta di un deliberato che vedesse il coinvolgimento della maggioranza e della opposizione su un unico documento e confermasse la volontà di utilizzare i fondi stanziati per l’opera i cui lavori sono già stati avviati, e i proprietari delle aree espropriate, per il tracciato, sono già stati indennizzati per una spesa di € 10 milioni circa.

L’impegno della maggioranza del consiglio comunale di risolvere la problematica con una nuova e diversa progettazione, che andrebbe contro tutto quanto fatto nei venti anni trascorsi, e che comunque dovevano concretizzarsi in tre mesi, non si è attuato, nonostante sia trascorso oltre un anno dagli impegni assunti.

I lavori della realizzazione della stazione Hirpinia, intanto, proseguono ai ritmi stabiliti dal programma dei lavori, invece non si parla più della realizzazione della strada Tre Torri-Manna-Camporeale che può consentire un più rapido raggiungimento alla sopra citata stazione Hirpinia, da parte dei cittadini di Ariano Irpino, dei cittadini della Valle Ufita e dei Comuni del Nord-Est. La strada finanziata ha una valenza ben più rilevante che per il solo ristretto ambito comunale, poiché la tratta quasi ultimata Contursi-Lioni-Grottaminarda, proseguendo sulla tratta “Tre Torri-Manna- Camporeale-Faeto-Termoli”, concretizza l’opera denominata “strada di collegamento dei due mari”; pertanto non è affatto eccessivo ritenere che l’opera persegue obiettivi di rafforzamento della rete infrastrutturale nel Mezzogiorno. Si ricorda che in seguito all’approvazione del progetto di realizzazione del primo tronco “Tre Torri- Manna” fino al primo lotto funzionale in località rione Cardito e delle relative bretelle di collegamento, nel mese di marzo dell’anno 2011, la società Anas pubblicò un bando per l’affidamento della progettazione preliminare e definitiva e altre attività correlate, dei lavori relativi alla – Variante alla statale 90 delle puglie tra lo svincolo di Ariano Irpino fino all’innesto con la strada statale 90 bis -.

Per essere concreti, suggeriamo la composizione di un gruppo promotore che si occupi della questione e che si impegni a:

Invitare il consiglio comunale di Ariano Irpino a “Ritornare” sulla delibera n. 01/2023, votata a maggioranza, che dichiara che i fondi stanziati per la strada Tre Torri-Manna-Camporeale vengano utilizzati per l’opera di riammagliamento e razionalizzazione del tessuto urbano con interventi di mobilità sostenibile di rione Cardito che non ha nulla a che vedere con l’opera finanziata.

Sollecitare il presidente dell’amministrazione provinciale di Avellino ad attivarsi per la ripresa dei lavori, realizzando, innanzitutto, il tracciato e quant’altro possibile, con un progetto stralcio, che impegni i fondi disponibili, dato che gli espropri sono stati già pagati.

Fare voti al presidente della giunta regionale Campania ad aggiornare il finanziamento per il completamento dell’intervento, in considerazione dell’importanza dell’opera, visto il notevole tempo trascorso per l’avvio dei lavori e preso atto della lievitazione dei prezzi. Noi continueremo ad essere attenti e percorreremo tutte le strade per raggiungere l’obiettivo enunciato.

venerdì 1 marzo 2024 alle 12:23

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Antonio Bianco:”Il contrasto allo Spacca Italia cresce a macchia d’olio”

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L’azione di contrasto allo Spacca Italia (DDL Calderoli) cresce a macchia d’olio, a Napoli, questa mattina(24/2/2024), presso l’Istituto italiano per gli Studi Filosofici si è svolta la manifestazione su: “Il nostro NO all’Autonomia Differenza”. Il dibattito è iniziato con i saluti del sindaco Gaetano Manfredi a seguire gli interventi di molti parlamentari del centro-sinistra nonché di Luca Bianchi, direttore generale dello Svimez, di Massimo Villone Prof. emerito di Diritto Costituzionale della Federico II di Napoli e di Marco Esposito, capo direttore del Mattino. Il dibattito oltre a definire il progetto una vera iattura per il paese, ha cercato di individuare le azioni di contrasto allo Spacca Italia da proporre entro breve tempo. Anche in provincia i cittadini, di diversa estrazione socio culturale e politica, tramite whatsapp, si auto convocano per discutere ecomprendere la portata del DDL Calderoli che disarticola i principi cardine della Costituzione. È vera resistenza alla secessione dei ricchi, disegno targato Lega e condivisodalla Meloni. Le disuguaglianze, tra nord e sud della penisola, diventeranno legge, i diritti di cittadinanza sono, e saranno, riconosciuti solo ai territori ricchi. Prevale il federalismo competitivo e non quello cooperativo, l’uguaglianza e solidarietà (art. 3 della Costituzione) sono svuotati della loro linfa vitale, si condanna il Meridione ad una morte certa, svuotato, ogni anno, di 100 mila persone che emigrano in cerca di lavoro, braccia di giovani che non ritorneranno nella loro terra natia destinata a diventare una riserva indiana popolata da anziani. Non possiamo rimanere inermi, siamo attori e non spettatori del nostro futuro, le mani non possono rimanere in tasca.

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La cortina fumogena della Meloni e dei media nasconde lo Spacca l’Italia

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Il sindacato della UIL e 500 sindaci capeggiati dal presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, venerdì scorso si sono recati a Roma per rivendicare l’accredito del FSC (Fondo Sviluppo e Coesione) che, da più di un anno e mezzo è incagliato nel ministero della coesione ed il PNRR, guidato da Raffaele Fitto. L’operazione verità di De Luca vuole porta alla luce del sole il NO motivato allo Spacca Italia che renderebbe irreversibili le differenze socio-economiche tra le due are del paese. La subdola applicazione del criterio della spesa storica nella redistribuzione dei fondi da parte dello Stato Centrale avvantaggia il Nord ricco, dotato di moderni e diffusi servizi pubblici, a tutto svantaggio dell’area meridionale del paese, priva di infrastrutture. L’operazione verità di De Luca mette il dito nella piaga, la mancanza del personale rende sommamente difficile mettere in campo dei progetti finalizzati alla realizzazione di progetti con le risorse dal PNRR e dei fondi europei. In alcuni comuni manca il personale sostituito, nei giorni indicati, dal sindaco. De Luca voleva essere ricevuto a palazzo Chigi ed avere un colloquio diretto con la Meloni per sbrogliare la matassa del FSC necessario al Meridione per continuare ad erogare i diritti di cittadinanza. La Meloni era in visita in Calabria e la sua risposta non si fa attendere e dichiara ai giornalisti: ”se invece di fare le manifestazioni ci si mettesse a lavorare forse si potrebbe ottenere qualche risultato in più” (Ansa). La situazione è grave, rimane immutata la Questione Meridionale, mai affrontata, la mancanza di infrastrutture e di possibilità di impiego favoriscono la fuga dei giovani dal Sud in cerca di lavoro, ad essa si somma la migrazione sanitaria e quella dei diplomati che si iscrivono nelle università del Nord per avere maggiori probabilità di trovare un impiego conforme al titolo di studio conseguito. Il governo Meloni non si trinceri dietro le parole grosse pronunciate durante la manifestazione, metta a tema la perequazione tra le due aree del paese divise da inaccettabili disuguaglianze, siamo tutti italiani inclusi i meridionali.

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