Attualità
IL PATTO CIVICO PER IL CENTRO STORICO: PROPOSTE OPERATIVE

Sarebbe riduttivo, e da evitare per il futuro, occuparsi del Centro Storico solo sull’onda di eventi emergenziali, come è avvenuto in questi giorni a seguito del crollo di via Guardia.
Il Patto Civico per Ariano ha espresso sul punto idee chiare nel proprio programma elettorale, e quelle idee, inserite grazie ad un emendamento dei propri consiglieri nelle linee programmatiche del Sindaco, sosterrà nel dibattito che si apre oggi dinanzi alla Commissione Consiliare Assetto del Territorio, allargata su giusta iniziativa del Presidente, che ne ha la prerogativa, alla partecipazione del Dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale.
La rigenerazione e riqualificazione del centro urbano va perseguita attraverso il recupero, ristrutturazione e/o ricostruzione in sito delle migliaia di vani abbandonati e inutilizzati, ridotti a ruderi a causa dei vari eventi calamitosi. Trattandosi di fabbricati che rientrano nei perimetri dei P. di R., seppure scaduti, occorre attivare una procedura di Censimento di tutti gli edifici in questione, di sensibilizzazione dei proprietari ad intervenire, a vendere o a cedere e infine di diffida ad attuare le previsioni dei Piani, ed in mancanza procedere mediante l’attivazione dei poteri sostitutivi, ove applicabili.
Il censimento dovrà essere esteso ai numerosi immobili divenuti di proprietà comunale a seguito della ricostruzione in altro sito, immobili che dovranno essere concretamente acquisiti al patrimonio dell’Ente, anche per evitare abusi e usurpazioni da parte degli ex proprietari e di terzi.
Il tessuto urbano rigenerato e ristrutturato aumenterebbe senz’altro l’attrattività del nostro centro storico, anche in una prospettiva di ricettività collegata al flusso di persone atteso in concomitanza con l’avvio delle importanti opere infrastrutturali in cantiere.
In ogni caso gli edifici restituiti alla loro piena utilizzabilità potrebbero costituire una sorta di Centro Direzionale diffuso, allocandovi piccole strutture ricettive, studi professionali, uffici di rappresentanza e operativi delle imprese produttive ed edili, attualmente sparsi per tutto il territorio arianese.
Potrebbero inoltre essere incentivati a rientrare nel centro storico quei cittadini che, a seguito dello sviluppo urbanistico sbilanciato degli anni 80 e 90, hanno trasferito in periferia le proprie abitazioni.
I nuovi fabbricati dovranno essere realizzati nel rispetto delle norme per il sisma bonus ed eco-bonus, nonché delle nuove esigenze emerse durante la pandemia da coronavirus.
Correlativamente alla concentrazione delle nuove attività edilizie nel Centro Storico, si potrà procedere a ridurre l’indice di fabbricabilità in quelle aree (B2-B3 e C1) divenute edificabili con l’approvazione del PUC ma mai utilizzate ai fini edificatori.
Imprescindibile è pure il completamento della ricostruzione ed infrastrutturazione di Rione S. Stefano, il definitivo trasferimento degli immobili di Rione Valle, la riqualificazione ed il completamento dei parcheggi sotterranei.
Andrà inoltre definita una volta per tutte la toponomastica e la numerazione civica, anche per le zone di espansione, in primis il Piano di Zona di Cardito.
Attualità
AREE INTERNE, D’AGOSTINO(FI): NESSUN DECLINO IRREVERSIBILE

Il segretario provinciale di Avellino scrive alla Premier e al Ministro per la Coesione: “Per i nostri territori occorrono infrastrutture, accesso al credito, agevolazioni fiscali e valorizzazione del turismo sostenibile, non rassegnazione.”
Roma, 2 lug – “Le aree interne non sono un capitolo chiuso della storia economica del Paese, né un peso morto destinato al declino. Sono un potenziale straordinario di sviluppo, lavoro e qualità della vita. Serve il coraggio politico di scommettere sul loro rilancio, non la rassegnazione istituzionale”. Lo dichiara l’on. Angelo Antonio D’Agostino, responsabile nazionale del Dipartimento Innovazione e Sviluppo di Forza Italia e segretario provinciale del partito ad Avellino, commentando il contenuto del Piano strategico nazionale per le aree interne, dove si parla di “struttura demografica compromessa” e di una condizione di difficilissima reversibilità per molti territori.
“Sono valutazioni che mi permetto di respingere con determinazione – prosegue D’Agostino – perché rischiano di cristallizzare una visione rinunciataria, che finisce per deresponsabilizzare la politica e scoraggiare le comunità locali. L’Italia non può permettersi di archiviare un terzo del proprio territorio come se fosse perso per sempre. Per questo ho scritto una missiva alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro per le Politiche di Coesione, Tommaso Foti, per chiedere di rivedere le parti del Piano che fanno riferimento a una presunta irrimediabilità del declino, sostituendo questa impostazione con un impegno chiaro per politiche di rigenerazione e investimento.”
D’Agostino sottolinea come il rilancio delle aree interne debba passare per interventi concreti: “Dalle infrastrutture materiali e digitali all’accesso al credito, da agevolazioni fiscali per chi investe alla valorizzazione del turismo sostenibile e dell’industria di trasformazione, è possibile creare le condizioni per invertire la tendenza. Come imprenditore a capo di un gruppo nato proprio nelle aree interne del Mezzogiorno, so che questa sfida può essere vinta se si abbandonano le vecchie ricette e si adottano politiche innovative, ambiziose e territorialmente mirate.”
“Sono certo che Forza Italia, grazie al lavoro certosino del nostro capo delegazione a Bruxelles, Fulvio Martusciello, e del nostro Segretario nazionale e Vice Premier, Antonio Tajani, continuerà a lavorare in Europa, in Parlamento e nel Governo per restituire dignità e futuro ai nostri borghi e ai nostri comuni. Nessun territorio deve sentirsi condannato al declino: questa – conclude D’Agostino – è la nostra responsabilità e la nostra sfida.”
Attualità
Antonio Bianco:”Giornalismo scrivano, megafono del potere”

Giornali, TV, social media raccontano della volontà del governo italiano di aumentare la spesa militare al 5% del Pil. Oggi è al 2% e si spendono circa 37 miliardi annui ai quali si aggiungerebbero altri 40 miliardi annui (somma superiore all’ultima legge di bilancio di 30 miliardi) che graverebbero il bilancio di 400 miliardi in 10 anni.
Con il Pil che segna aumenti da prefisso telefonico, il mega debito pubblico da far tremare i polsi ed una scarsa propensione del governo a colpire gli evasori fiscali, per reperire i soldi si profilano tagli alla spesa pubblica.
Viene prospettata l’ipotesi di distrarre le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione, destinati per l’80% al Meridione ed il 20% al Centro-Nord, a favore del riarmo. Se ciò fosse, non solo il Meridione, privo di infrastrutture moderne e quasi inesistenti diritti di cittadinanza, ma pure l’area settentrionale andrebbe in sofferenza senza l’apporto del FSC. I giornalisti dei media nazionali e della TV di Stato, in modo acritico scrivono del riarmo senza analizzare le ricadute socio-economiche dovute ai tagli alla spesa pubblica che incideranno maggiormente sui meridionali, oppressi dall’emigrazione endemica e dal reddito che è la metà e la disoccupazione doppia rispetto al Centro-Nord. Il giornalista dovrebbe operare con etica e obiettività nel rispetto della verità garantendo al cittadino il diritto all’informazione e non solo alla notizia. Pedagogia dell’asservimento al padrone di turno con la narrazione del pericolo futuro privato dall’esame, a tutto tondo, sia dei risvolti positivi che di quelli negativi. In tal modo il cittadino è l’agnello sacrificale al quale è negato il diritto di scegliere con obbiettività e, sotto l’influenza degli eventi drammatici degli ultimi anni, sarà indotto ad accettare, non solo, la riduzione degli spazi di democrazia diretta ma pure tagli al welfare, alla scuola, alla sanità. La democrazia richiede che i giudici siano sottoposti solo alla legge ma anche giornalisti che non siano solo il megafono del potere.
Attualità
Servizio Trasporto Scolastico Anno Scolastico 2025/2026. Aperte le iscrizioni

Il Comune di Ariano Irpino informa che sono aperte le iscrizioni al servizio di trasporto scolastico per l’anno scolastico 2025/2026.
Il termine di scadenza per la presentazione delle domande è fissato al 01/08/2025.
Tutte le informazioni sono reperibili nell’allegato avviso pubblico, oltre al relativo modello di domanda da presentare al Comune di Ariano Irpino con le modalità indicate.
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