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Politica

Guido Riccio (PSI) entra in Consiglio Comunale al posto di Carmela Grasso (NCD).

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Guido Riccio, candidato a sindaco per il Pd-Psi alle amministrative del 2014 ad Ariano Irpino, ha visto vittoriosa la sua battaglia per  l’aggiudicazione di uno scranno all’interno dell’assise di Palazzo di Città a seguito del ricorso presentato dopo le amministrative dell’anno scorso. Riccio prenderà così il posto di Carmela Grasso del Nuovo Centrodestra.

Questa la nota del segretario cittadino del PSI Pasquale Moscatelli:

Sono stati necessari due gradi di giudizio ed un anno di attese perchè il Diritto fosse ripristinato e a Guido Riccio fosse finalmente riconosciuta la dignità di rappresentare i democratici ed i socialisti arianesi che un anno fa lo avevano scelto per guidare l’unica lista autenticamente rappresentativa del riformismo e socialismo democratico arianese.” – scrive in una nota il segretario del PSI arianese, Pasquale Moscatelli. 

“In questo anno troppe sono le cose accadute e troppo ha influito negativamente il verdetto della Commissione Elettorale per non sentirci rammaricati. E’ innegabile – continua il segretario del Circolo Vinciguerra – il peso che una errata proclamazione dei consiglieri comunali ha avuto sulle vicende politiche più recenti, dalle elezioni del presidente della provincia alle conseguenze derivanti dalla mancanza di un rappresentante socialista arianese nella recente campagna elettorale. Con la sentenza del Consiglio di Stato torna in consiglio comunale la storia della sinistra arianese e la coerenza di una militanza politica di Guido Riccio. Da oggi la sua presenza in consiglio comunale sarà non solo a servizio delle istanze dei socialisti, ma a servizio delle battaglie dell’intero centro sinistra a sostegno di una opposizione incalzante ad una maggioranza la quale – conclude Moscatelli – ad un anno dalle elezioni non ha ancora affrontato uno solo dei problemi più importanti della nostra città”.
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Attualità

Scienze infermieristiche a Grottaminarda, Bernini sente il Rettore “dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli”

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NAPOLI, 09 MAG – Il Ministro dell’Universitá e della ricerca, Anna Maria Bernini, in occasione della firma sull’istituzione del polo interuniversitario di Caivano (Na) si è confrontata con Gianfranco Nicoletti, rettore dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. Al centro del colloquio la chiusura del corso di studi di infermieristica nella sede di Grottaminarda. Il rettore, a quanto si apprende, ha escluso che la decisione sia collegata proprio all’avvio dei corsi attesi nel nuovo polo caivanese. Alla luce delle istanze arrivate dal territorio, in particolare di Ariano Irpino e Grottaminarda, il ministro ha chiesto al rettore, pur nel rispetto dell’autonomia organizzativa del singolo ateneo, un ulteriore approfondimento e un supplemento di riflessione sul tema.

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Attualità

Forza Italia: Corso di laurea in Scienze Infermieristiche, competenza esclusiva del Rettore ma il Ministro lo convochi

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A seguito delle notizie relative ad una possibile chiusura del Corso di laurea in Scienze Infermieristiche con sede in Grottaminarda, i circoli di Forza Italia di Ariano Irpino e Grottaminarda hanno incontrato a Caserta, nei giorni scorsi, il Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica, Anna Maria Bernini, per interessarla della questione e chiederle un approfondimento che tuteli le ragioni del nostro territorio

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Attualità

Autonomia differenziata e premierato, sciagure da scongiurare                                                                         

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A Lacedonia l’incontro-dibattito, lunedì 6 maggio                                                                                                                       

Se il disegno di legge 615 Calderoli, in questi giorni all’esame della Camera, sarà approvato, l’autonomia differenziata diverrà legge e consentirà alle Regioni che ne faranno richiesta, di gestire in maniera autonoma 20 materie oggi in concorrenza con lo Stato e 3 di esclusiva competenza di quest’ultimo. Si concretizzerebbe, in sintesi, una redistribuzione di poteri, in seguito a una diversa allocazione delle risorse pubbliche, dallo Stato centrale verso quei territori che lo richiederanno. Ispirata alla riforma del 2001 del Titolo V della Costituzione, la proposta, che da anni sta a cuore alla Lega, consentirà a quelle Regioni che ne faranno richiesta, di concordare con il Governo la “devoluzione” di competenze e risorse. L’autonomia differenziata prevede infatti la possibilità di trattenere parte del gettito fiscale generato sul territorio per il finanziamento dei servizi e delle funzioni di cui si chiede il trasferimento. Una vera e propria rivoluzione silenziosa che assomiglia più a una bomba a orologeria, fortemente voluta dal partito del Nord, che si sta portando avanti da anni e che con l’attuale Governo, vedrebbe il compimento, anche in virtù di uno scambio tra il partito della Lega e quello di Fratelli d’Italia, il quale in cambio otterrebbe il nulla osta sul premierato, che alla Meloni sta particolarmente a cuore. L’autonomia differenziata comporta una sottrazione di ingenti risorse alla collettività nazionale e la disarticolazione di servizi e infrastrutture logistiche come i trasporti, la distribuzione dell’energia, l’istruzione, la sanità, che per il loro ruolo nel funzionamento del sistema Paese, dovrebbero avere necessariamente una struttura unitaria e a dimensione nazionale. Sebbene le prime Regioni che hanno chiesto un maggior protagonismo economico-legislativo siano tra le più ricche d’Italia (Lombardia, Veneto ed Emila Romagna), anche loro potrebbero ricavarne degli svantaggi: sia perché il Sud è un mercato essenziale per il Nord, sia perché le ampie differenze interne alle stesse Regioni verrebbero aumentate dall’allocazione delle risorse, che premierebbe le parti più ricche e meglio organizzate. La sottrazione del gettito fiscale alla redistribuzione su tutti i territori, violerebbe inoltre il principio di solidarietà economica e sociale contenuto in Costituzione, aumentando le disuguaglianze tra Nord e Sud, con un conseguente crollo sociale ed economico dei territori più svantaggiati, che potrebbe mettere in crisi l’intera Italia. Delle conseguenze che comporterebbe l’attuazione del progetto, non si parla abbastanza, sia perché respingente nei suoi 11 articoli pieni di farraginosa burocrazia, sia perché i media principali sembrano “distratti” da altro. Se l’autonomia andrà in porto, dunque, la distanza tra il Nord e il Sud potrebbe diventare incolmabile, mentre l’Italia sarebbe divisa in tante repubblichette con leggi e regole diverse, guidate dai governi locali di turno, che su molte materie potranno decidere i destini dei territori e dei loro abitanti, senza nessun ente sovraordinato a fare da contrappeso e garante. E forse si potrà persino realizzare il sogno di una macroregione del Nord, insinuatosi dagli anni Ottanta in tanti cittadini separatisti che considerano una zavorra i territori del sud e delle zone più svantaggiate.                                                                                                                                                 L’ANPI Provinciale di Avellino, La CGIL di Avellino, l’Auser di Avellino, La Via Maestra-Insieme per la Costituzione, stanno promuovendo una serie di incontri sul territorio irpino volti a informare sulle criticità dell’autonomia differenziata e del premierato, e sui motivi per cui sarebbero sciagure, che però, si possono ancora respingere.                                                                                                                                                               Lunedì 6 maggio a Lacedonia (AV) alle 17,30 presso il MAVI (Via Tribuni), coordinati da Rocco Pignatiello, parleranno di  autonomia differenziata, premierato e stravolgimento della Costituzione: il sindaco Antonio Di Conza, il prof. Luigi Famiglietti, docente di Diritto degli Enti locali presso l’Università di Cassino, Giovanni Capobianco, presidente provinciale ANPI, l’on. Tony Ricciardi, deputato del Partito Democratico, l’on. Michele Gubitosa, deputato, vice- presidente M5S, l’on. Franco Mari, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Franco Fiordellisi, Segretario generale CdLT CGIL Avellino.                                                                                                                             Si invita caldamente la popolazione a partecipare, perché è importante conoscere per poter scegliere con consapevolezza.              

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