Attualità
Google favoriva i propri servizi sul motore di ricerca a danno dei concorrenti.

GOOGLE favoriva i propri servizi sul motore di ricerca, a danno di quelli dei concorrenti, tra cui Yelp e Microsoft. Ha copiato contenuti – come recensioni – dei siti dei rivali (come Amazon) per favorire i propri e ha messo in campo due stratagemmi per limitare i concorrenti sul mercato pubblicitario. Sono le quattro accuse su cui gli uffici dell’Antitrust Usa hanno trovato prove a supporto, anche se dopo i commissari della stessa autorità (la Federal Trade Commission, Ftc) hanno deciso di non perseguire Google. L’inchiesta si concluse nel 2013, ma solo adesso emergono le carte con questi elementi critici. Ed è rilevante soprattutto per noi europei, dato che l’Antitrust Eu sta conducendo proprio in questo periodo un’inchiesta analoga, su denuncia delle stesse aziende (come Yelp e Microsoft) che avevano fatto partire quella americana. Le autorità europee, per altro, hanno Google sul banco degli imputati anche per gli obblighi che impone ai produttori di smartphone Android, sempre per favorire i suoi servizi.
Le carte dell’autorità Usa sono state divulgate “per errore” dagli uffici, riporta ilWall Street Journal. Secondo il giornale finanziario americano, è raro che i Commissari Ftc non tengano conto dei rilievi fatti dagli uffici, ma aggiunge che ha pesato l’opinione dell’economic bureau dell’Autorità, che ha sconsigliato un’azione legale contro il gigante.
Primo rilievo: gli uffici sostengono che Google ha danneggiato i propri “concorrenti verticali”, ossia quei siti che forniscono servizi specializzati (di ricerca hotel, prodotti eccetera). Avrebbe infatti svantaggiato, sul motore di ricerca, i siti dei concorrenti, a vantaggio dei propri. Lo stesso staff dell’Autorità ha affermato però le intenzioni di Google di migliorare i risultati della ricerca rendono difficoltosa un’azione legale. Secondo rilievo: sì, Google ha minacciato i concorrenti di rimuoverli dal proprio motore se gli avessero vietato di usare i loro contenuti. Il terzo e il quarto rilievo riguardano il mercato pubblicitario. Google, secondo gli uffici antitrust, ha adottato policy per rendere più costosa la pubblicità sui motori di ricerca rivali. Ha fatto accordi di esclusiva che impediscono ai siti web di lavorare con i suoi concorrenti.
Su tutti i punti – eccetto quest’ultimo – Google ha convinto l’Antitrust di essere disposta a migliorare il proprio comportamento, a favore dei concorrenti. Resta il punto: adesso, per la prima volta, documenti ufficiali di un’autorità antitrust rivelano attività anti competitive di Google. Queste in particolare appartengono al passato, probabilmente; ma sono un indizio che pesa sulla possibilità di scoprire altre magagne. È proprio quello che adesso stanno facendo le autorità europee, che certo terranno presente le scoperte di Ftc.
Forse anche più che sul motore di ricerca è sul fronte Android che Google rischia grosso. Qui l’accusa, esaminata dalle autorità europee con un fascicolo a parte, è di favorire un monopolio dei propri servizi mobili grazie a pratiche anti competitive. Tra l’altro, Google impone ai produttori di smartphone Android una contropartita: se vogliono usare il popolare servizio Google Maps e dare accesso allo store Google Play, devono preinstallare anche gli altri prodotti Google e dare loro rilevanza nei menu del cellulare. Per Google si avvicina il momento della verità, su tutti i fronti: si accerterà quindi, davvero, se ha avuto una condotta in grado di causare “danno reale ai consumatori e all’innovazione”, come si legge nelle conclusioni scritte dagli uffici Ftc.
“Dopo tanto parlare di neutralità della rete e di obblighi degli operatori telefonici nei confronti degli over the top come Google, adesso è il momento di chiedersi come impedire a questi ultimi di arrivare a un abuso di posizione dominante”, dice a Repubblica.it Stefano Quintarelli, noto esperto della rete. È vero che l’Antitrust è in grado di punire eventuali abusi, ma la sua attività è sempre a posteriori; quando – nei rapidi tempi di evoluzione della rete – il danno fatto rischia di essere irreparabile per i soggetti deboli. Ecco perché Quintarelli cita il concetto di neutralità della rete: principi di tutela che agiscono non a posteriori ma a priori, impedendo quindi a monte la possibilità di abusi a danno dei consumatori e dell’innovazione.
Kent Walker, General Counsel, Google ha commentato così la notizia: “Dopo un esaustivo processo di indagine durato oltre 19 mesi, 9 milioni di pagine di documenti e svariate ore di testimonianze, lo staff della Ftc e tutti i 5 commissari dell’autorità hanno concordato che non vi era necessità alcuna di intervenire su come indicizziamo e mostriamo i risultati di ricerca. Speculazioni su potenziali danni a concorrenti e consumatori si sono rivelate totalmente sbagliate. Da quando l’indagine si è conclusa due anni fai, le modalità in cui le persone accedono all’informazione online sono cresciute in maniera sostanziale, offrendo ai consumatori una possibilità di scelta più ampia che mai. E i nostri concorrenti stanno crescendo. Per esempio Yelp si definisce il motore de facto per le ricerche locali e ha fatto registrare una crescita dei ricavi del 350% negli ultimi 4 anni. TripAdvisor dichiara di essere il più grande marchio travel del mondo web e ha quasi raddoppiato i suoi ricavi negli ultimi 4 anni”.
Fonte .”La Repubblica”
Attualità
Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.
Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.
In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.
La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.
Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori. Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.
Attualità
Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.
“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.
Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.
In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.
La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.
“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.
Attualità
La disumanità dei governi imbelli

È caduto il velo delle menzogne, la Flotilla mette a nudo la disumanità dei governi imbelli, interessati a mantenere attivo e florido il mercato delle armi, riconvertendo quello delle automotive, in grave crisi in Europa. La Meloni aveva criticato l’azione della Global Sumud Flotilla reputandola inopportuna e affermava: “è una fase nella quale tutti quanti dovrebbero capire che esercitare una responsabilità, attendere mentre c’è un negoziato di pace, è forse la cosa più utile che si può fare per alleviare le sofferenze dei palestinesi” e riferendosi alla Flotilla, proseguiva e rincarava la mano: “ma forse le sofferenze del popolo palestinese non erano la priorità” (Ansa e L’Espresso1 ottobre 2025).
Eppure, nei confronti di Israele, la Meloni non esprime alcuno sdegno diversamente manifestato per la Flotilla. Dimentica che era un’azione umanitaria, svolta da persone di diversa nazionalità, disarmate, indirizzata a creare un corridoio sicuro al fine di alleviare le sofferenze del popolo Palestinesedovute alla mancanza di cibo e di medicinali,provocate dalla disumanità del governo genocidario di Israele. Nulla potrà rimanere come prima, la Flotilla ha avuto il merito di aver attirato l’attenzione mediatica su ciò che accade a Gaza e sulla pulizia etnica operata da Israele. Atto esecrabile e frutto avvelenato che affonda le sue radici nel lontano 1948, costellato di odio e morte che avvelena l’esistenza degli israeliani e dei palestinesi, senza soluzione di continuità e senza una via d’uscita. Sin ad oggi, l’UE, gli USA, la Comunità Internazionale non sono riusciti a proporre una pacifica ed unitaria soluzione al tema dei due Stati e dei due popoli. Le immagini di Gaza distrutta, delle donne che piangono i bambini morti per fame o colpiti dalle bombe, hanno ferito la carne viva di milioni di persone chespontaneamente sono scese in piazza gridando lo slogan: “blocchiamo tutto”. Spero che, tutto ciò indurrà i singoli governi e la Comunità Internazionale a rimettere al centro dell’agenda politica il bene comune, oscurato dai ciechi nazionalismi e dalla ricerca del benessere personaleedonistico. I popoli hanno indicato la strada: si dia voce e speranza al senso di umanità, si dia voce e dignità ai popoli del Sud del mondo.
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