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Covid – Emergenza vaccini

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Ci troviamo in una situazione in cui registriamo una tendenza al calo dell’incidenza con un lieve incremento dell’Rt. Una situazione di transizione e di incertezza“.

Così si è espresso il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, aggiungendo che “..dovremmo raggiungere una copertura di circa il 70% della popolazione per raggiungere l’immunità di gregge, ma tale effetto si vedrà a poco a poco nel corso dei mesi e a medio temine. Nel frattempo occorre mantenere comportamenti prudenti. Stiamo elaborando revisioni delle modalità dei test e della definizione di positività’’.

Vengono in mente le dichiarazioni rilasciate al nostro giornale, in diretta il 28 aprile 2020, dal Dott. Mario Bacco, Medico legale.

Il numero di persone, in Italia, entrate in contatto con il Coronavirus è molto più alto di quello risultante dai dati ufficiali; il virus pur velocissimo nella sua azione di trasmissione da uomo a uomo, non ha forza letale; non può essere elaborato un vaccino contro virus a RNA in quanto soggetto per natura a mutare (motivo per cui non è stato elaborato vaccino contro l’infezione HIV); l’approccio e la cura dei contagiati deve fondare su antivirali e anticoagulanti’

Il Dott. Bacco ha acquisito notorietà non per le dichiarazioni rese, supportate da uno studio corposo effettuato prima dell’esplosione della pandemia a Codogno e poi nel resto della penisola, bensì per essere stato definito ‘’eretico, negazionista’’ da certa stampa. Studio inviato al Ministero della Sanità, alla Protezione Civile, a diversi Ospedali. Tra l’altro suggerendo di abbinare il test sierologico al tampone.

Nella diretta citata, il Dott. Bacco suggeriva di contagiarsi, nei mesi estivi, al fine di raggiungere l’immunità di gregge. Leggere oggi che il Prof. Giovanni Rezza auspica, con le dovute cautele, l’immunità di gregge fa pensare.

La posizione del Dott. Bacco sul vaccino è stata ripetuta in un’intervista rilasciata a Adnkronos, nella quale ha utilizzata termini coloriti. Il social facebook ha boicottato la pubblicazione di tale intervista: ha inteso boicottare il Dott. Bacco o l’Agenzia Adnkronos?

Il vaccino, meglio i vaccini, perché ne vengono indicati decine, apre il sipario su una ‘guerra’, concorrenza, planetaria.

L’Europa ha sottoscritto pre-contratti con diverse multinazionali farmaceutiche e i singoli stati europei, a loro volta, hanno provveduto a sottoscrivere pre-contratti per la completa copertura di fabbisogno delle dosi.

Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute e professore di Igiene e Medicina preventiva alla Cattolica ha dichiarato.’’ per il momento siamo in grado di vaccinare circa la metà degli italiani, ovvero circa 20 milioni, nei primi 6 mesi del 2021“. Dai dati Istat risulta che l’Italia annovera 60 milioni e 360 mila cittadini.

Sul vaccino, sui vaccini, ne leggiamo di tutti i colori.

L’U.E. ha sottoscritto contratti con diverse aziende. Con ‘Moderna’, colosso farmaceutico americano, per la fornitura di 160 milioni di dosi del vaccino: 80 iniziali e 80 opzionabili. Vaccino che resta stabile a una temperatura che varia tra i 2 e gli 8 gradi Celsius fino a 30 giorni, resiste per sei mesi se tenuto a temperatura fino a -20.

Accordi raggiunti pure con:

AstraZeneca (britannica/italiana/svedese): 300 milioni di dosi più 100 milioni di dosi supplementari;

Sanofi (francese)-Gsk (GlaxoSmithKline, inglese) : fino a 300 milioni di dosi; l’Italia ne ha opzionato 40 milioni. Il vaccino forse disponibile a fine 2021..

Pfizer (U.S.A.)-BioNTech (tedesca): 200 milioni di dosi più un’opzione di acquisto per un massimo di 100 milioni di dosi; il vaccino Pfizer ha bisogno di essere conservato a meno 94 gradi Farehneit (-70 gradi Celsius), necessitando di frigoriferi speciali. 

Johnson & Johnson (statunitense) tramite la società di proprietà Jansen Pharmaceutica: dosi per 200 milioni di persone più dosi supplementari pari a 200 milioni di dosi;

CureVac (Paesi Bassi/Germania): 225 milioni di dosi più un’opzione di acquisto fino a ulteriori 180 milioni di dosi.

La fornitura di vaccino da parte di Astrozeneca, lo studio del quale partì sin dai primi di febbraio 2020, è sospesa in Europa (e in Italia..) perché l’E.M.A., Agenzia Europea del farmaco, non ha dato il placet alla commercializzazione. In Australia invece, il vaccino è già utilizzato.

Lo slittamento delle previste dosi di vaccino Oxford-AstraZeneca verrà compensato da ulteriori dosi Pfizer. Dei 100 mln di dosi Pfizer ulteriori opzionate dall’Ue, dovrebbero essere 13,4 milioni quelle destinate all’Italia.

Ma quanto costa una dose di vaccino?

Una dose del vaccino Oxford/AstraZeneca costa 1,78 euro, della Curevac euro 10, mentre per Sanofi/Gsk si va intorno ai 7 euro. Il costo di Johnson & Johnson 6,94 euro. Pfizer/Biontech, 12 euro a dose e Moderna, costo contrattato 14,7 euro (per quest’ultimi due è prevista doppia dose a paziente).

Il vaccino Pfizer è stato autorizzato su persone dai 16 anni di età in su. Quello di Moderna, dai 18 anni.

Il 28 luglio, la Commissione europea ha firmato un contratto con la società farmaceutica statunitense Gilead per garantire le dosi di trattamento di Veklury, il marchio del Remdesivir, il primo medicinale autorizzato dalla U.E. per il trattamento di COVID-19. Alcuni lotti di Veklury sono stati messi a disposizione degli Stati membri e del Regno Unito. La prima rata (per circa 7300 pazienti) è stata inviata ad agosto e la seconda nella prima metà di settembre (per circa 12 500 pazienti). L’ultima rata a ottobre 2020.

Quante dosi sono state acquistate, contrattate dall’Italia?

Roma avrebbe prenotato 40,38 milioni di dosi da Astrazeneca e Sanofi/Gsk per un riparto di spesa, rispettivamente, di 71 e 305 milioni di euro. Per Curevac la spesa è di 300 milioni di euro per 30 milioni di dosi e Pfizer/Biontech con 26 milioni di dosi raggiunge la cifra di 312 milioni di euro. Poi c’è Moderna che in Italia dispenserà una quota di soli 10 milioni di dosi per un totale di 147 milioni di euro di riparto di spesa. Da Johnson&Johnson l’Italia ha attinto la quota maggiore (53,84 milioni di dosi) per una relativa spesa di 373 milioni di euro. Il conto complessivo per le 202 milioni di dosi è di circa 1,4 miliardi di euro.

La Commissione europea ha fissato con AstraZeneca (che ha ricevuto il finanziamento di circa 1 miliardo di euro dal Barda, Autorità di ricerca e sviluppo biomedicale avanzato) e Sanofi/Gsk (di cui è certo il ritardo fino al 2022) si è accordata per 300 milioni di dosi a testa. Per Sanofi la società anglo-svedese avrebbe avuto una commissione da 534 milioni di euro, mentre GSK due miliardi e 200 milioni. Con le 200 milioni dosi di Janssen (Johnson & Johnson) il prezzo dovrebbe essere definito su 1 miliardo e trecento milioni di euro a cui si aggiungono i 3,6 miliardi di euro per le 300 milioni di dosi di Pfizer/Biontech. Per Curevac con 225 milioni di dosi più altre 180 opzionali il prezzo dovrebbe arrivare a poco più di quattro miliardi. Infine Moderna, dalla quale dovrebbero arrivare 160 milioni di dosi, riceverebbe 2,3 miliardi di euro. La cifra che l’Unione Europea sborserà per 1 miliardo e 485 milioni di dosi ammonta a 13,9 miliardi di euro.

L’epidemia Covid in Italia ha mostrato disomogeneità ospedaliere, dal Nord al Sud. Non è da meno in provincia di Avellino, dove si assiste a selfie delle ‘autorità’ in bella posa a vanto dell’arrivo delle prime 195 dosi di vaccino. Sottacendo il numero risicato delle vaccinazioni anticovid effettuate in Italia, a dimostrazione delle pochissime dosi giunte in Italia. Sottacendo l’assenza di un direttore sanitario aziendale. Sottacendo la confusione nelle indicazioni all’interno del Frangipane per i tanti ‘pazienti’ non Covid, reparti che figurano al 4° piano e invece sono spostati al 3°, in tal modo i ‘pazienti avventori’ sono costretti a girare per i piani. La percezione, netta, è di una struttura provvisoria, destinata a essere soppiantata. Chi dovrebbe, potrebbe, riorganizzare il plesso se non un Medico con visione complessiva delle funzioni e dei servizi alla collettività? Le foto da rotocalco attestano che la Sanità è un gioco da casta nelle serate noiose. E la Commissione Europea ha dichiarato di aver contrattato oltre 1 miliardo di dosi.

Ce la faremo?

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Confesercenti Avellino: assegnati nuovi codici attività, imprese possono verificare rispondenza

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La Confesercenti provinciale di Avellino informa che anche in provincia di Avellino, come nel resto d’Italia, la locale Camera di Commercio ha provveduto ad effettuare l’aggiornamento d’ufficio dei codici Ateco per la classificazione delle attività di impresa e professionali con partita Iva presenti sul territorio.

Un’operazione avviata il 1 aprile, sulla scorta delle nuove classificazioni introdotte, con l’obiettivo di mappare con maggiore precisione il sistema produttivo del Paese, tenendo conto degli standard internazionali e dell’evoluzione economica e sociale che si è determinata negli ultimi anni, in particolare rispetto al 2007, data dell’ultimo aggiornamento.

Per consentire un passaggio graduale e trasparente alla nuova classificazione, in una fase transitoria la visura camerale esporrà sia la nuova che la precedente codifica.

Nelle visure e nei certificati sono state inoltre aggiunte eventuali ulteriori informazioni relative ad alcune tipologie di attività economica come i canali di vendita e di intermediazione.

Ogni impresa può verificare gratuitamente il nuovo codice assegnato tramite l’app Impresa Italia disponibile sui principali store digitali o su impresa.italia.it.

Se il codice riclassificato d’ufficio non rispecchia pienamente la realtà dell’attività svolta, l’impresa con domicilio digitale attivo può rettificarlo gratuitamente fino al 30 novembre 2025, tramite l’apposito servizio presente sul sito web  rettificaateco.registroimprese.it

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Maria Sofia Ortu torna in libreria con un nuovo titolo dedicato agli adolescenti

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La scrittrice irpina presenterà il suo nuovo lavoro, ‘ Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’, sabato 10 maggio, alle ore 18.30 , al Teatro delle Arti di Minori, nell’ambito della rassegna in costieraamalfitana.it, Festa del Libro in Mediterraneo. Maria Sofia Ortu torna in libreria con un nuovo titolo dedicato agli adolescenti. La scrittrice irpina presenterà il suo nuovo lavoro, ‘ Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’, sabato 10 maggio, alle ore 18.30 , al Teatro delle Arti di Minori, nell’ambito della rassegna in costieraamalfitana.it, Festa del Libro in Mediterraneo. La presentazione del nuovo libro di Maria Sofia Ortu, edito da Polis Sa Edizioni, illustrato da Chiara Savarese, è inserita in un cartellone di eventi dedicati ai più piccoli, all’interno della Festa del Libro in Mediterraneo. ‘Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’ è un volume composto da due racconti: ‘Il soffio del demone ‘ e ‘ Le anime smarrite’ ed è rivolto a ragazzi di terza media – primo superiore. Questo è il terzo libro di Maria Sofia Ortu che sempre con Polis Sa Edizioni ha pubblicato nel 2021 la fiaba ‘ Alì e il mondo sommerso ‘, che ha vinto il Premio Speciale della giuria Costa d’ Amalfi Libri 2021, e nel 2022 ‘Il segreto di Mattia ‘ , che ha ricevuto la menzione speciale della giuria nell’ambito del Premio Costa d’ Amalfi Libri 2023 e la segnalazione particolare della giuria nell’ambito della XXXI edizione del concorso nazionale di letteratura per ragazzi ‘ C’era una volta…Vasco Francesco Fonnesu, sezione 2, testi editi.

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Papa Francesco: coesione e non divisione, l’invito rivolto ai potenti del mondo inclusa la Meloni

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La morte di Papa Francesco segna il passaggio verso un’era nuova della chiesa. La persona umana è il fulcro ed il motore del nuovo mondo, non vocato solo alla logica del profitto e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e delle risorse del pianeta, ma alla ricerca costante di un equilibrio che dia voce e dignità agli ultimi ed ai paesi più poveri, oppressi da gravosi debiti verso gli Stati ricchi. Un’ideale raccomandazione rivolta ai potenti del mondo presenti in Piazza San Pietro e intervenuti per la celebrazione dei funerali di Papa Francesco, di non escludere ma di includere, di ascoltare e decidere con provvedimenti equi che tengano conto di tutte le parti in gioco. La politica deve produrre coesione e non divisione, questo l’invito che dovrebbe essere accolto dalla Meloni, concentrata con il suo governo ad approvare lo Spacca Italia, provvedimento scellerato che ratifica le disuguaglianze per legge esistenti tra le due aree del paese, preclude a 20 milioni di meridionali i diritti civili e di cittadinanza declinati dalla Costituzione, mette la pietra tombale sulla Questione Meridionale, mai affrontata e mai risolta.Il parlamento italiano accolga le parole di Papa Francesco e crei le condizioni affinché si avvii il Paese verso la riunificazione socio-economica mairealizzata e forse, mai voluta.

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