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Ariano Basket

Basket A2F: La Saces Dike Napoli espugna Ariano. Eccezionali prestazioni per Gross e Pastore

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Ariano IrpinoSaces Dike Napoli 6267 (14-12, 36-29, 49-52)

GRUPPO L.P.A. ARIANO IRPINO: Santabarbara M. 2 , Aversano M. NE , Rossi C. 15 , Albanese V. NE , Chesta A. 13 , Maggi V. 8 , Dominguez C. 2 , Mancinelli E. , Narviciute G. 8 , Sarni S. 14 , All. Agresti Claudio
SACES DIKE NAPOLI: Mitongu Ntumba M. 2 , Moretti E. NE , Maffenini G. 5 , Cupido R. 3 , Di Costanzo L. NE , Costa R. , Bocchetti S. 12 , Dacic D. 8 , Pastore C. 16 , Gross K. 21 , All. Orlando Sandro
ARBITRI:Giuseppe Petrone, Giuseppe De Prisco,
NOTE: Gruppo L.P.A. Ariano Irpino tiri liberi 12/15 (80%), Saces Dike Napoli tiri liberi 11/16 (68,8%),

La Saces Dike Napoli espugna il parquet di Ariano Irpino e mette in cascina due punti fondamentali anche in ottica “seconda fase”, battendo una diretta concorrente e rilanciando prepotentemente le sue ambizioni. Il primo canestro del match è della Maggi, che segna subendo fallo e mettendo anche il libero aggiuntivo, ma la risposta di Napoli arriva pronta con quattro punti “made in USA” firmati da Krista Gross. La partita è bella e veloce, con il punteggio sempre in equilibrio (10-10 al 6’), con la Sarni a trascinare le padrone di casa. Alla prima sirena sono le irpine ad essere avanti, anche se con uno scarto minimo (14-12). Una tripla della Rossi in apertura di secondo quarto consente ad Ariano il primo mini-allungo, ma la Saces riaccorcia subito le distanze con un controparziale di 4-0 che vale il 17-16 e la gara è sempre vibrante, con la Dike che trova anche i primi due punti in maglia blu-arancio della Dacic e risponde ad ogni tentativo di fuga avversario (24-23 al 16’ con un canestro e aggiuntivo della Maffenini). All’intervallo lungo però il vantaggio irpino è più consistente grazie all’ottima vena realizzativa dall’arco della squadra di Agresti (5/10 contro lo 0/8 di Napoli) e il tabellone recita 36-29. Al ritorno in campo il canestro della Chesta vale la doppia cifra per lei per punti e quasi quella di vantaggio per Ariano (38-29), con Napoli che cerca di rimanere nel match con la prima tripla di squadra, targata Gross, ma quello della giocatrice proveniente da Charlotte è il canestro che sembra dare uno scossone alla Saces che in un amen ritorna a -1 con i punti della Bocchetti ed un’altra bomba della statunitense (40-39 al 23’). Napoli tiene meglio in difesa e con un attacco più fluido riesce a portarsi in vantaggio toccando anche il +4 sul 42-46, con la Gross che firma la sua doppia doppia già al 26’. La reazione delle padrone di casa è veemente ed un parziale di 5-0 ispirato da una incontenibile Rossi le riporta avanti (47-46 al 29’). Il finale di quarto però è tutto di Chiara Pastore, col play partenopeo che firma quattro punti e manda la sua squadra all’ultimo intervallo avanti di tre (49-52). Anche nell’ultimo quarto si gioca punto a punto e se Ariano colpisce spesso dall’arco Napoli riesce a replicare dal pitturato e conserva sempre un minimo di vantaggio (56-60 al 34’). Le maglie in difesa di Napoli si stringono ed Ariano trova grosse difficoltà a segnare, con Napoli che invece punisce ancora con la Pastore toccando il massimo vantaggio sul 56-63 a quattro dal termine, ma nei minuti finali le locali si rifanno decisamente sotto tornando a -3 sul 62-65 con la Bocchetti che è costretta ad uscire per il suo quinto fallo. La Dacic firma un canestro che vale platino per il nuovo +5 (62-67), ma è anche l’ultimo del match e Napoli può festeggiare un successo importantissimo, ribaltando anche lo scarto dell’andata. Coach Orlando può essere molto soddisfatto.

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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