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Ariano Basket

Basket A2F – Buona la prima . Le leonesse domano le ragazze di Ancona

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Ariano manda in archivio il primo appuntamento stagionale con un successo netto che lascia ben sperare per il prosieguo. Una gara senza particolari difficoltà chiusa con largo anticipo in cui ha spiccato la prestazione di Rosa Cupido mvp della serata con 18 punti, 8 rimbalzi e 5 assist per un 29 di valutazione personale. E’ stato un banco di prova utilissimo per tutte le effettive a disposizione di Ferazzoli (a segno 11 sulle 12 andate a referto). Minuti importanti, ed a partita ancora viva, per le gemelle Falanga, classe ’98, che hanno brindato all’esordio entrambe con un canestro. Ariano ha fatto la lepre sin dall’avvio potendo contare sul saldo positivo sia a rimbalzo (41 a 36) sia soprattutto nel saldo favorevole tra palle recuperate e perse (27 a 15). Ciò ha reso ininfluente le basse percentuali da due (appena 18/54 dalla media). Le rossoblù hanno tirato ben 24 volte in più dal campo di Ancona regalandosi un 7/11 da oltre l’arco trovando Vargiu in serata di grazia (3/4). Condizionata dai falli la prestazione di capitan Maggi al cospetto della sempre verde Carola Sordi, ultima ad arrendersi in casa marchigiana.

LA GARA –  Le rossoblù non segnano dalla media (1/8 da due), ma sono calde dalla lunga distanza. Due triple di Vargiu e Celmina, intervallate da un 2+1 della stessa lettone (9-2 al 3’) sono il biglietto da visita per la nuova stagione. Il primo canestro di Cupido fa da preludio al canestro dell’esordiente Mariafrancesca Falanga e di Lucrezia Zanetti (22-15 al 10’). E’ sempre Cupido a trascinare le irpine che trovano il primo allungo importante anche grazie ai canestri di una dinamica Lucrezia Zanetti e di Valerio (32-18 al 13’). Sul fronte opposto, Sordi scollina in doppia cifra, ma le marchigiane sono capaci anche di un mini parziale di 4-0 nei pochi minuti di riposo concessi alla loro bomber (34-26 al 18’). Si va negli spogliatoi con Ariano che allunga nuovamente grazie al break conclusivo di 7-0 firmato da Cupido ed Eleonora Zanetti (41-26 al 20’). Nella ripresa le rossoblù faticano in attacco (0/6 dal campo nei primi cinque minuti con un 3/19 complessivo nella terza frazione). Maggi commette il suo quarto fallo, mentre la prima tripla messa a segno dalle marchigiane con Mataloni (43-34 al 25’) sembra riaprire il match. A ricacciare indietro le ospiti ci pensano però Vargiu e Cupido con la complicità di Valerio. E’ Annabella Falanga a completare un parziale di 10-0 che chiude la contesa con dieci minuti di anticipo (53-34 al 30’). Le padrone di casa ne hanno ancora: è Valerio a fare da lepre in avvio di ultima frazione. Cupido fissa il massima vantaggio (62-38 al 33’) e Vargiu continua a colpire da oltre l’arco. Si chiude tra gli applausi. Nel mirino c’è già l’Intrepida Brindisi prossima avversaria.

LE FARINE MAGICHE ARIANO IRP. – BASKET GIRLS ANCONA: 69-48

Ariano Irpino: Valerio 8, Falanga M. 2, Santabarbara 2, Falanga A. 2, Vargiu 11, Albanese 2, Maggi 5, Cupido 18, Celmina 10, Zanetti L. 4, Zanetti E. 5, De Michele. Coach: Ferazzoli.

Ancona: Mataloni 5, De Chellis 4, Pieraccini 5, Dell’Olio 5, Sordi 18, Gramaccioni 6, Villa 2, Bolognini 2, Altavilla n.e., Pettinari n.e., Takrou 1, Angeletti n.e.. Coach: Caboni

Parziali: (22-15; 41-26; 53-34)

Arbitri: Di Martino di Scafati e Belprato di Cercola.

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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