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Politica

Amministrative 2014 – PSI e Ariano in Movimento :” Una proposta politica di cambiamento che superi i settarismi di parte”.

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In vista delle prossime elezioni amministrative di maggio 2014, il PSI arianese e Ariano in Movimento hanno elaborato un comunicato nel quale manifestano la loro preoccupazione su quanto sta accadendo intorno alla proposta del PD di scegliere attraverso le primarie, il candidato sindaco della nostra città. Secondo i sottoscrittori del comunicato infatti lo strumento delle primarie sembra sia diventato piu’ un regolamento di conti interno al partito che una pratica democratica per la scelta del candidato. Pertanto il PSI “Ireneo Vinciguerra” ed Ariano in Movimento ritengono inutile partecipare alle primarie in questo clima e si dicono piu’ propensi ad indirizzare tutti gli sforzi su una proposta comune che scongiuri la “balcanizzazione” del confronto politico, mettendo al centro del programma le problematiche del territorio,delle giovani coppie, della perdita dei servizi, della crisi del commercio e la mai risolta questione del centro storico, concentrandosi sulla individuazione di un proprio comune denominatore ed offrire alla città una credibile alternativa per il cambiamento.

Di seguito riportiamo integralmente il documento stilato dal PSI e da Ariano in Movimento:

La crisi della giunta Mainiero concretizzatasi, lo scorso settembre, con le dimissioni di 11 consiglieri comunali, ha rappresentato il culmine della crisi e lo sfaldamento di uno schieramento politico che per oltre un decennio aveva trovato il proprio perno intorno alla direzione politica zecchiniana.

Il centro sinistra che era stato, sia con le componenti presenti in Consiglio Comunale, che con quelle esterne, fattore essenziale di questa crisi con la sua intransigente ed inflessibile opposizione, si assumeva in quella occasione il compito di confrontarsi con la città e avanzare una proposta politica di cambiamento. Una proposta che, superando i settarismi di parte, offrisse una piattaforma aperta a quanti, indipendenti o rappresentanti del mondo moderato, volessero rompere con il recente passato, con le pratiche clientelari e la spartizione della città tra i vari boiardi politici a partire dal cimitero per passare al complesso Giorgione fino ad arrivare alle manifestazioni musicali.

Il PSI cittadino e Ariano in Movimento sono convinti ancora che questa sia la strada da seguire proponendo progetti e idee aggreganti che spostino il baricentro della proposta politica dalle persone e dalle modalità per sceglierle al dibattito sul che fare.

Per tale motivo la sezione “Ireneo Vinciguerra” del PSI e Ariano in Movimento, congiuntamente, manifestano la propria preoccupazione per quanto sta verificandosi intorno alla proposta di primarie del PD per il candidato Sindaco, che, da festa della democrazia, si stanno sempre più trasformando in occasione di protagonismo spesso autoreferenziale o, peggio ancora, in arma per regolare conti tra fazioni e correnti di partito.

In questo clima è inutile partecipare alle primarie.

Si ritiene più importante approntare una proposta comune che scongiuri la balcanizzazione del confronto politico e, a partire dalle problematiche del territorio, delle giovani coppie, della perdita dei servizi, del centro storico, della crisi del commercio, sappia individuare il proprio comun denominatore ed offrire alla città una credibile alternativa per il cambiamento“.

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Attualità

La regina ha bisogno della vicina

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Le inondazioni dell’Emilia Romagna, per quanto di portata epocale, mettono a nudo i ritardi ed il mancato utilizzo dei fondi erogati alla regione a tutela e salvaguardia delle persone e del territorio. La burocrazia, la difficile interpretazione di norme non armonizzate tra loro, l’indifferenza, la lentezza nello spendere i denari e le incessanti piogge, sono la sintesi della tragedia vissuta dagli emiliani. Siamo tutti a fianco degli emiliani e tutta l’Italia darà una mano. Non possiamo, però, dimenticare che l’operosa Emilia Romagna, la locomotiva del Nord, la regione che vuole il regionalismo differenziato, la maestrina con la matita rossa e blu pronta a bacchettare i meridionali spreconi e nullafacenti, ora si appella all’unità del paese nell’affrontare le calamità naturali. Nessuno negherà l’aiuto finanziario e delle strutture dello Stato Centrale per mitigare i danni arrecati dal mal tempo, nessuno dirà: se la sbrighino da soli, nessuno punterà il dito contro Bonaccini, sodale di Fontana e Zaia, artefici della secessione del Nord e dello spacca-Italia. Insieme si vince e non si lascia nessuno indietro. Questo dovrebbe essere l’obbiettivo, mai raggiunto, dall’Unità dell’Italia; il Sud è rimasto separato dal resto del paese ed oggi vive lo spopolamento. Dal 2012 al 2022 il Mezzogiorno ha perso 525 mila residenti, la regione da cui si parte di più è la Campania (30% cancellati dalle liste dei residenti) e la Sicilia (23%) e la Puglia (18%) mentre la Lombardia attrae il 28% degli emigranti, le città più attrattive sono Milano e Bologna (ISTAT, report 2021). Siamo una nazione unita e dobbiamo valorizzare la coesione territoriale.  È un obbiettivo che non può essere valido solo per le catastrofi naturali, occorre che si riconquisti il senso dell’appartenenza alla stessa nazione, cancellando gli egoismi locali. La solidarietà è il requisito indispensabile per superare le avversità, mette tutti alla pari e non esclude nessuno dalla possibilità di esprimere le proprie abilità. Ricordino Bonaccini, Fontana e Zaia che: non c’è regina che non ha bisogno della vicina.

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Rifiuti, D’Alessio:”Da tavolo tecnico regionale, emersa la sopravvalutazione di Irpiniambiente e la non competenza della Provincia”

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Il Presidente dell’Ente d’ambito: “Palazzo Caracciolo ha stimato 8,5 milioni un’azienda che la Regione ha valutato 2 e mezzo. Aspettiamo ancora che i vertici dell’azienda si facciano vivi per rivedere una stima del tutto ingiustificata.”

Avellino, 3 giu – “Come spesso capita, il Presidente della Provincia confonde i suoi desideri con la realtà dei fatti, fino a sostenere, ora, che dal tavolo tecnico riunito in Regione martedì scorso sarebbe emersa l’intenzione di arrivare al commissariamento dell’Ente d’ambito per la gestione dei rifiuti o che i funzionari regionali avrebbero paventato tale ipotesi.  

Niente di più falso.

La riunione che si è tenuta a Napoli è servita ai tecnici regionali per ribadire alcuni concetti a noi già molto chiari:

1 – la Provincia non ha più alcuna competenza sulla gestione del ciclo integrato dei rifiuti:

2 – a prescindere da qualsiasi pronunciamento dell’Autorità giudiziaria amministrativa, la Provincia non ha e non avrà alcuna competenza sia per quanto riguarda la forma di gestione del ciclo integrato dei rifiuti, sia per quanto concerne la procedura di affidamento del servizio;

3 – c’è un evidente, ingiustificato e incomprensibile divario tra la valutazione degli asset di Irpiniambiente, operata nel mese di aprile del 2022 dal tecnico regionale, dott. Scognamiglio – presente alla riunione – e quella effettuata dalla Provincia di Avellino: la valutazione di Scognamiglio è di 2,5 milioni a fronte di quella, evidentemente irrealistica, di 8,5 milioni fatta dall’Amministrazione provinciale.

In ragione di tale evidente sopravvalutazione, il Tavolo tecnico regionale ha, dunque, rilevato la necessità di rivedere la stima di Irpiniambiente fatta dalla Provincia, anche alla luce della circostanza che la cessione degli asset non è destinata ad un privato, ma è finalizzata ad assicurare un servizio pubblico fondamentale per i cittadini e per le comunità irpine. I tecnici, i rappresentanti di EDA e della Provincia in tale sede hanno convenuto, pertanto, che l’Amministratore di Irpiniambiente avrebbe preso contatti immediatamente con la Direzione Generale dell’Ente d’Ambito per definire entro 10 giorni la stima degli asset. Ad oggi dai vertici di Irpiniambiente non c’è stato alcun contatto, alcuna iniziativa. Circostanza, questa, che dimostra quanto poco sia concreta la volontà della Provincia di affrontare celermente la questione in essere.  

È bene evidenziare, inoltre, che:  

– durante la riunione del tavolo tecnico mai si è parlato di commissariamento, che non potrebbe avvenire non essendoci i presupposti previsti dalla legge;  

– mai si è discusso di inesistenti pareri negativi dell’Anac;  

– mai si è discusso dei ricorsi al TAR, irrilevanti rispetto alla procedura in essere, presentati da sindaci che, guarda caso, sono quelli di Montoro e Marzano di Nola, rispettivamente vicepresidente della Provincia e Capo di gabinetto del Presidente.  

Dalle circostanze descritte si evince, ancora una volta, che il Presidente della Provincia, insieme a pochi suoi adepti, persegue, lui sì, l’obiettivo di far commissariare l’EDA, con il preciso intento di continuare a tenere il controllo sulla gestione dei rifiuti, pur sapendo bene che la legge l’ha definitivamente sottratta all’Ente che presiede. Il tutto è confermato dalla circostanza non poco singolare – e che vale la pena di sottolineare – che vede il ricorso di uno dei sindaci corredato da un parere chiesto (a che titolo?) dall’Amministrazione provinciale alla Regione e mai trasmesso all’ATO. Buonopane ha dichiarato che quel parere è stato trasmesso solo ai consiglieri provinciali. Il sottoscritto non lo ha mai ricevuto né come Consigliere provinciale né come Presidente dell’Ato. Molto stranamente, invece, lo ha ricevuto il sindaco di Serino, che non è consigliere provinciale e che, sempre molto stranamente, ha ben pensato di inserirlo in uno dei ricorsi presentati al TAR.

Pertanto, alla luce di quanto emerso dal Tavolo tecnico regionale, l’EDA continuerà ad assolvere al proprio mandato nel rispetto assoluto di quanto prevedono le leggi in vigore e nella consapevolezza di tutelare così gli interessi dei comuni irpini. Attraverso i loro sindaci, i comuni hanno espressamente indicato di volere una gestione dei rifiuti che sia pubblica, efficiente e che non gravi più del dovuto sulle finanze delle amministrazioni locali, e quindi dei cittadini.  

Ed è proprio nell’esclusivo interesse di questi ultimi che continueremo ad operare, auspicando che anche altri Enti, coinvolti ora in maniera del tutto residuale, si muovano con lo stesso spirito, mettendo da parte ambizioni e bramosie politiche che nulla hanno a che vedere con la gestione dei rifiuti.”

Lo dichiara in una nota il Presidente dell’Ente D’Ambito per il servizio della gestione integrata dei rifiuti urbani, avvocato Vittorio D’Alessio.

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Polo logistico Ufita, Petracca al tavolo: “attendiamo risposte dal Governo, la Regione pronta a realizzarlo”

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Roma – “Sul Polo Logistico attendiamo risposte dal Governo che si è riservato di verificare su quali fondi recuperare le risorse necessarie per la realizzazione dell’infrastruttura. Al tavolo convocato presso il Mit abbiamo chiesto con forza che i 26 milioni già stanziati a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza vengano comunque mantenuti per la realizzazione di opere correlate alla piattaforma logistica stessa”, lo dichiara il consigliere regionale Maurizio Petracca che, insieme al consigliere Luca Cascone, ha partecipato questa mattina in rappresentanza della Regione Campania al tavolo convocato presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per discutere della realizzazione della piattaforma logistica in Valle Ufita a corredo della stazione Hirpinia sulla linea AV/AC Napoli – Bari. All’incontro, oltre ai rappresentanti del Mit e della Regione Campania, erano presenti RFI e tutte le istituzioni e le componenti territoriali interessati all’opera.

Dal Ministero – aggiunge Petracca – ci hanno spiegato che la tempistica data non consentirebbe di finanziarie tutta la realizzazione del polo logistico a valere sul Pnrr. Su questo aspetto, che è cruciale, il Mit si è riservato di fare un’ulteriore verifica in tempi stretti. Rispetto a questa posizione, la Regione Campania ha comunque chiesto di utilizzare l’originario stanziamento pari a 26 milioni di euro sul Pnrr per la realizzazione di opere correlate all’infrastruttura”.

Restiamo ora in attesa di sapere – così conclude Maurizio Petracca – quali siano le intenzioni del Governo ed in particolare quale canale di finanziamento intende utilizzare per recuperare le restanti risorse necessarie per il completamento dell’opera che si aggirano intorno ai 60 milioni di euro. La Regione Campania, che come detto in tante occasioni ha inserito il Polo logistico Ufita tra le priorità nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro con Rfi, ha ribadito la sua volontà di farsi carico della realizzazione dell’opera in autonomia, all’esito del trasferimento da parte del governo centrale delle risorse che le spettano, non ultimo quelle del Fondo di Sviluppo e Coesione”.

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