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BaskeA2F – Arriva Salerno, Le Farine Magiche pronte al riscatto

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Sarà un derby particolare quello che attende Le Farine Magiche. C’è voglia di riprendere la marcia e di riscattare le sconfitte contro Ferrara e Castellammare. Al Pala Cardito arriva la Galletto Salerno (sabato, ore 18), uno dei tre fanalini di coda del Girone B di serie A2. Il pronostico è tutto dalla parte delle leonesse. L’imperativo è quello di ritornare al successo e consolidare la zona play-off  in cui le ufitane gravitano dall’inizio del torneo. Tutte le voci statistiche sono a favore delle irpine che in settimana hanno convissuto con i soliti problemi alla caviglia di Vargiu. Match da vincere se c’è ne uno e da resettare al più presto nell’ottica del turno infrasettimanale dell’Immacolata che vedrà Le Farine di scena a Viareggio.

PAROLA DI CAPITANO – Il capitano Valentina Maggi sottolinea l’importanza dei prossimi due appuntamenti: “Sono due partite fondamentali. La sconfitta di Castellammare ci ha fatto riflettere. Dobbiamo lavorare tanto, migliorare le scelte in attacco ed il gioco di squadra. Anche la difesa nelle ultime due partite è venuta a meno. Sono tutti aspetti su cui dovremo porre attenzione”. L’imperativo è uno: “Dimenticare il match di sabato scorso e tornare a vincere”.

L’AVVERSARIA – Solo un successo all’attivo, colto nel match casalingo contro Viareggio. Da tre giornate le granatine sono guidate in panchina da Sara Braida anche se ufficialmente nei panni di coach figura Enzo Gibboni che ha avvicendato Pietro Di Capua. Le statistiche sono impietose per la formazione più giovane del lotto (età compresa dai 19 ed i 16 anni): penultimo attacco, penultima nella percentuale da due, ultima in quella da tre, ma al contempo prima per percentuale concessa dall’arco alle avversarie. Solo nelle palle recuperate le salernitane eccellono (sono terze nel girone). Ben 12 le cestite in doppio tesseramento con la Convergenze Battipaglia (serie A1) in virtù dell’accordo sottoscritto in estate tra i vertici delle due società salernitane. Tra di esse c’è anche l’azzurra Marzia Tagliamento che peraltro non ha ancora disputato un match. L’elemento di spicco è un’altra “battipagliese”: Francesca Romana Russo, play-guardia, che potrebbe far coppia nel back court con Stefania Trimboli, l’altra pedina tra quelle provenienti da Battipaglia, costantemente a referto anche in serie A1. De Mitri completa il perimetro dove i primi cambi sono Rauti e Dentamaro. Sotto canestro, Costa, Diouf e Fabbricini sono i pivot, Assentato e Patera le ali. Ferma ai box Diop.

LE CIFRE (medie per gara):

Le Farine Magiche Ariano Irpino: P.ti 59,75 (Cupido 15,2); P.ti subiti 59,75; Falli C. 19,5 (Valerio 2,7); Falli S. 17,5 (Cupido 5,6); T2 38,9% (Cupido 51,6%); T3 31,5% (Vargiu 40%); Tl 73,1% (Cupido 80,4%); Rimb. 37,3 (Celmina 7,6); Perse 17,8 (Cupido 2,5); Rec. 20,1 (Cupido 3,4); Assist 11 (Cupido 3,4); Valutaz. 67,3 (Cupido 19).

Galletto Salerno: P.ti 46,3 (Russo 13,9); P.ti subiti 65,5; Falli C. 19,6 (Costa 3,3); Falli S. 15,6 (Russo 4,1); T2 37,4% (Russo 53,1%); T3 18,2% (De Mitri 28,6%); Tl 68,6% (Russo 77,4%); Rimb. 34,6 (Costa 10); Perse 23,9 (Costa 5); Rec. 22 (Costa 2,5); Assist 7,4 (Trimboli 4,7); Valutaz. 41,6 (Costa 14,2).

ARBITRI – Marco Leggiero di Lecce e Denny Lillo di Brindisi

I PRECEDENTI – Sei precedenti in serie A2: 4 successi per Ariano che ha sempre vinto a Salerno ma è 1-2 nei confronti al Pala Cardito. L’unico successo casalingo è quello della scorsa stagione. Resta epico il primo match del 6 ottobre 2012, quello di esordio in serie A2 per Ariano al Pala Silvestri di Salerno: 66-72 il finale con un ultimo quarto da urlo (26-7). In quel match anche il record assoluto per Ariano nei campionati nazionali in termini di tiri liberi tentati (43) e realizzati (30).

CURIOSITA’ – Rosa Cupido è a -4 da 1200 punti realizzati in serie A. Una sola ex in campo. Si tratta di Camilla Valerio. L’ala arianese lo scorso anno è stata tra le protagoniste della salvezza della Carpedil Salerno. Già nell’estate 2014 era finito sul taccuino del presidente Cirillo. E’ stata la sua prima esperienza al sud dopo gli anni trascorsi nella casa madre Bolzano (esordio in A2 a soli tredici anni) con cui ha militato ininterrottamente nel torneo cadetto fino al 2012. Il successivo passaggio a Vigarano Mainarda ha portato in dote due promozioni consecutive dalla serie A3 alla A1.

MEDIA – Su www.legabasketfemminile.com sarà possibile seguire gli aggiornamenti numerici con il tradizionale play by play, così come sul profilo facebook: “Sito ufficiale G.S. Basket Ariano Irpino”.

IL PROGRAMMA DELLA 09^GIORNATA (Serie A2 – Girone B): La Spezia – Empoli (05/12 ore 19); Viterbo – Castel S.Pietro (05/12 ore 18.30); Ancona – Viareggio (05/12 ore 19.30); Bologna – Ferrara (05/12 ore 21); Ariano Irpino – Salerno (05/12 ore 18); Civitanova M. – Stabia (05/12 ore 18); Brindisi – Palermo (05/12 ore 18).

CLASSIFICA: La Spezia, Ferrara 16; Castel S.Pietro 14; Bologna, Viterbo 10; Palermo, Stabia, Ariano Irpino 8; Empoli, Civitanova M. 6; Ancona 4; Viareggio, Brindisi, Salerno 2.

Fonte: www.basketariano.it

 

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Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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