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Nomina scrutatori – Maraia (M5S):”Chiamate sempre le solite persone. Si è persa occasione per favorire chi ha davvero bisogno”

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Dopo la nomina degli scrutatori da parte della commissione elettorale, il candidato di Ariano per il Movimento 5 stelle all’uninominale Ariano-Alta Irpinia ,Generoso Maraia  esprime tutta la sua amarezza. Queste le sue dichiarazioni:

“La Nomina degli scrutatori racconta benissimo come equità, trasparenza e giustizia sociale siano per i partiti presenti in Consiglio Comunale solo degli slogan elettorali. Davanti ad un tasso di disoccupazione giovanili allarmante ci aspettavamo che la Commissione Elettorale di Ariano decidesse di sorteggiare tra le persone iscritte all’albo degli scrutatori, quelle senza un reddito e con reali problemi di collocamento nel mercato del lavoro.

Purtroppo tutti i partiti presenti in Consiglio Comunale hanno deciso di nominare direttamente gli scrutatori, alimentando così rabbia sociale verso chi nella politica, oggi, altro non vede che malaffare e disillusione. La nomina degli scrutatori “a mezzo suggerimento” dai consiglieri comunali non dà pari opportunità alle persone regolarmente  iscritte all’albo, ma nomina sempre le stesse persone e addirittura intere famiglie.Questa pratica è favorita dalla famosa legge del 2005 firmata da Calderoli nel governo Berlusconi, pratica che a nostro avviso favorisce iniquità, clientelismo e voto di scambio. Fare lo scrutatore dovrebbe essere un esercizio di pratica democratica che in più da l’opportunità di percepire piccoli guadagni che danno senza dubbio un minimo di respiro alle tante persone e famiglie in affanno; ma in questo caso diventa clientelismo puro.

Vorremmo una politica che si facesse guidare dai problemi e dai bisogni delle persone. Tutto questo ci sembra immorale. Ci auguriamo almeno che le persone nominate, come prevede la legge, siano regolarmente iscritte all’albo, ma crediamo fermamente che il sorteggio e poi la rotazione degli scrutatori, sarebbero stati metodi che avrebbero assicurato opportunità anche per chi è lontano dal mondo della politica e non ha la possibilità di avere nessun amico in Consiglio Comunale. Avevamo immaginato che almeno questa volta, in questo momento di crisi e di sfiducia, fosse stata data la priorità ai giovani, ai disoccupati e alle tante famiglie prese in carico dai Servizi Sociali. Ci piace sottolineare come tutti i gruppi e i partiti, di maggioranza ed opposizione, presenti in Consiglio Comunale, siano complici di questa ennesima ingiustizia”

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Attualità

L’eutanasia delle aree interne del Sud decisa per legge

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Il governo Meloni ha predisposto il nuovo Piano Strategico per le Aree Interne pubblicato dal Dipartimento delle Politiche di Coesione e per il Sud, struttura che coordina e pianifica l’attuazione delle politiche di coesione territoriale. Il documento messo a disposizione del Ministro Tommaso Foti, in quota Fratelli D’Italia, descrive la drammatica situazione di ben 42 aggregati comunali del Sud per i quali si configura una situazione di “povertà dietro l’angolo” e individua come soluzione “l’accompagnamento allo spopolamento” ritenuto “l’obbiettivo minimo”. Il Presidente della CNA di Enna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa), Valentino Savoca, denuncia il fatto e dichiara, senza mezzi termini, la scelta “inaccettabile e offensiva nei confronti di milioni di persone, della storia di tante comunità e dell’Italia dei comuni” (Ennalive.it, 2 luglio 2025). La migrazione dalle aree interne del Mezzogiorno è stata valutata irreversibile, sia dall’attuale governo che da quelli precedenti, mai contrastata con azioni concrete che avrebbero potuto invertire il trend negativo. I dati dell’Istat confermano la diminuzione della popolazione ed offrono al governo Meloni l’alibi per ridurre o azzerare le risorse finanziarie per la sanità, l’Istruzione, del fondo perequativo e infrastrutturale nonché quelle del PNRR, dirottandole verso il Centro-Nord. Con l’effetto di favorire l’accentramento della popolazione in poche aree urbane super affollate, dotate di servizi efficienti mentre le aree interne del meridione sono condannate ad un oblio programmato che le trasformerà in una riserva indiana abitata, in maggior misura, da anziani. I meridionali sono di serie B ma quelli delle aree interne appartengono ad una sotto categoria con ancora minori diritti di cittadinanza, concetto ribadito in una nota di Marco Sarracino, responsabile coesione territoriale, Sud e aree interne della segreteria nazionale del Pd (2 luglio 2025). Nemmeno con i fondi del PNRR si è voluto ridurre il divario infrastrutturale complementare alla nascita dell’industria manifatturiera e della logistica finalizzate alla riduzione della migrazione. Hanno favorito le disuguaglianze socio-economiche che rendono il Paese diviso e disuguale.

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Attualità

Convocato Consiglio Comunale – In discussione lo spostamento del mercato settimanale e riconoscimento stato di calamità

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Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, in unica convocazione per il giorno 8 luglio 2025 alle ore 17,00 per la trattazione dei seguenti argomenti:

  • – Richiesta riconoscimento stato di calamità e costituzione di un tavolo tecnico per il monitoraggio dei danni subiti e l’individuazione degli agricoltori danneggiati;
  • – Spostamento del mercato settimanale in località Cardito. Discussione ed esame della possibilità di revoca del provvedimento e di ripristino della sede originaria.
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AREE INTERNE, D’AGOSTINO(FI): NESSUN DECLINO IRREVERSIBILE

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Il segretario provinciale di Avellino scrive alla Premier e al Ministro per la Coesione: “Per i nostri territori occorrono infrastrutture, accesso al credito, agevolazioni fiscali e valorizzazione del turismo sostenibile, non rassegnazione.”

Roma, 2 lug – “Le aree interne non sono un capitolo chiuso della storia economica del Paese, né un peso morto destinato al declino. Sono un potenziale straordinario di sviluppo, lavoro e qualità della vita. Serve il coraggio politico di scommettere sul loro rilancio, non la rassegnazione istituzionale”. Lo dichiara l’on. Angelo Antonio D’Agostino, responsabile nazionale del Dipartimento Innovazione e Sviluppo di Forza Italia e segretario provinciale del partito ad Avellino, commentando il contenuto del Piano strategico nazionale per le aree interne, dove si parla di “struttura demografica compromessa” e di una condizione di difficilissima reversibilità per molti territori.

“Sono valutazioni che mi permetto di respingere con determinazione – prosegue D’Agostino – perché rischiano di cristallizzare una visione rinunciataria, che finisce per deresponsabilizzare la politica e scoraggiare le comunità locali. L’Italia non può permettersi di archiviare un terzo del proprio territorio come se fosse perso per sempre. Per questo ho scritto una missiva alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro per le Politiche di Coesione, Tommaso Foti, per chiedere di rivedere le parti del Piano che fanno riferimento a una presunta irrimediabilità del declino, sostituendo questa impostazione con un impegno chiaro per politiche di rigenerazione e investimento.”

D’Agostino sottolinea come il rilancio delle aree interne debba passare per interventi concreti: “Dalle infrastrutture materiali e digitali all’accesso al credito, da agevolazioni fiscali per chi investe alla valorizzazione del turismo sostenibile e dell’industria di trasformazione, è possibile creare le condizioni per invertire la tendenza. Come imprenditore a capo di un gruppo nato proprio nelle aree interne del Mezzogiorno, so che questa sfida può essere vinta se si abbandonano le vecchie ricette e si adottano politiche innovative, ambiziose e territorialmente mirate.”

“Sono certo che Forza Italia, grazie al lavoro certosino del nostro capo delegazione a Bruxelles, Fulvio Martusciello, e del nostro Segretario nazionale e Vice Premier, Antonio Tajani, continuerà a lavorare in Europa, in Parlamento e nel Governo per restituire dignità e futuro ai nostri borghi e ai nostri comuni. Nessun territorio deve sentirsi condannato al declino: questa – conclude D’Agostino – è la nostra responsabilità e la nostra sfida.”

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