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“AGRIFOOD LOVERS”: A SCUOLA DI CUCINA E CIBO SANO CON GLI AGRICHEF DALLA CAMPAGNA IN CITTÀ, PARTE DA NAPOLI L’INIZIATIVA DI COLDIRETTI

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Al via il primo corso in collaborazione con Campagna Amica, Terranostra e Aprol

Coldiretti e Terranostra Campania, in collaborazione con Campagna Amica e Aprol Campania, lanciano il 1° corso dedicato ai cuochi amatoriali, ovvero ai tanti appassionati di cucina e di prodotti a km zero, che amano cimentarsi ai fornelli a casa o in eventi privati. A fare da docenti agli “agrifood lovers” saranno gli agrichef, che porteranno la loro arte dalla campagna in città. Gli agrichef sono i cuochi contadini che lavorano negli agriturismi della rete Campagna Amica, promossa da Coldiretti e Terranostra per valorizzare l’approccio vero e autentico alla multifunzionalità delle aziende agricole. Saranno loro, conoscitori e produttori delle eccellenze agroalimentari della Campania, ad illustrare i segreti della cucina tradizionale per esaltare al meglio sapori e aromi.

Il primo corso sarà ospitato nel cuore della città di Napoli, ai “Quattro Palazzi”, dal ristorante vegetariano Nana, aderente al circuito ‘Campagna Amica nel Piatto’. Il corso dura quattro ore e prevede, oltre all’agrichef, le lezioni del resident chef e di esperti nutrizionisti. Oltre ad apprendere le tecniche di cucina, i corsisti potranno seguire un percorso sensoriale alla scoperta dell’olio extravergine di oliva e impareranno a conoscere i segreti della cucina antispreco, valorizzando al massimo i prodotti acquistati nei mercati di Campagna Amica riducendo i rifiuti. Il corso si conclude con una cena-degustazione preparata insieme ai docenti, accompagnata da un abbinamento con i grandi vini campani. Ai discenti sarà consegnato il diploma di “Agrifood Lover” e lo speciale grembiule nero con il logo dorato di Campagna Amica. Le informazioni sono disponibili sulla pagina facebook di Coldiretti Campania.

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Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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Il 15 aprile ad Ariano intervento di derattizzazione

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Si informa la cittadinanza che lunedì 15 aprile 2024  dalle ore 7,00  è previsto un intervento di derattizzazione su tutto il territorio comunale.

L’intervento di bonifica ambientale sarà realizzato, come di consuetudine, da un’impresa incaricata dall’Asl, con la collaborazione ed il controllo del personale comunale.

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