Politica
Il Movimento 5 Stelle Avellino sulle dimissioni al comune di Avellino degli assessori Paolo Ricci e Annamaria Manzo.

Il Movimento 5 Stelle Avellino ha appreso senza sorpresa la notizia delle dimissioni degli assessori Paolo Ricci e Annamaria Manzo. Episodio, questo, molto grave perché avviene a soli sei mesi dall’insediamento della nuova giunta.
I due assessori hanno chiarito in conferenza stampa di aver rimesso le loro deleghe per importanti divergenze con il resto della giunta in merito al Bilancio comunale di Avellino.
Il primo cittadino è, a nostro avviso, responsabile primario di questa ridicola situazione che porta la nostra città a sprofondare sempre di più nella spirale della crisi e nell’immobilismo totale. Avellino muore ogni giorno ma giunta e sindaco restano a guardare senza cercare né trovare soluzioni serie che permettano alla città di risollevarsi soprattutto in campo economico vista la difficile situazione di bilancio denunciata dagli ormai ex assessori al Piano Strategico e alle Risorse Umane.
Il sindaco, in questi sei mesi, non ha dato nessuna risposta seria ai problemi della città. Siamo costretti a constatare una triste e desolante linea di continuità con l’amministrazione precedente che pure credevamo insuperabile nella sua totale incompetenza di amministrare la città.
A questo punto ci domandiamo per quanto tempo questa avventura amministrativa possa durare e per quanto ancora il sindaco abbia intenzione di stare fermo a guardare. Ricordiamo ancora le sue dichiarazioni programmatiche, piene di speranze e di vane promesse, di chiacchiere che noi del Movimento 5 Stelle già allora sapevamo essere soltanto belle parole che non avrebbero avuto riscontro nella realtà dei fatti.
«La politica deve tornare ad essere il luogo dove trovano sintesi virtuosa l’interesse superiore della collettività, il bene comune […]» queste, pochi mesi fa, le dichiarazioni del sindaco. Ad oggi noi non abbiamo visto né lontanamente avvertito, la voglia, da parte di questa giunta, di operare in questo senso.
Il bene comune è ben altro rispetto a ciò che abbiamo visto fino ad ora.
La realtà desolante, a nostro avviso, è che probabilmente questa amministrazione non è in grado di tutelare la città e i cittadini avellinesi o peggio non ne ha voglia. Il sindaco Foti, forse, non vuole prendere le decisioni necessarie per cambiare Avellino e uscire dal buio a cui siamo ormai abituati. Dove sono la trasparenza, la condivisione delle scelte compiute dall’amministrazione comunale, l’impegno teso a garantire sempre più diritti alle categorie deboli che il sindaco auspicava all’inizio del suo percorso?
Il Movimento 5 Stelle Avellino chiede con forza un cambiamento immediato di rotta e una scossa che possa risvegliare questa città dal torpore.
Attualità
AREE INTERNE, D’AGOSTINO(FI): NESSUN DECLINO IRREVERSIBILE

Il segretario provinciale di Avellino scrive alla Premier e al Ministro per la Coesione: “Per i nostri territori occorrono infrastrutture, accesso al credito, agevolazioni fiscali e valorizzazione del turismo sostenibile, non rassegnazione.”
Roma, 2 lug – “Le aree interne non sono un capitolo chiuso della storia economica del Paese, né un peso morto destinato al declino. Sono un potenziale straordinario di sviluppo, lavoro e qualità della vita. Serve il coraggio politico di scommettere sul loro rilancio, non la rassegnazione istituzionale”. Lo dichiara l’on. Angelo Antonio D’Agostino, responsabile nazionale del Dipartimento Innovazione e Sviluppo di Forza Italia e segretario provinciale del partito ad Avellino, commentando il contenuto del Piano strategico nazionale per le aree interne, dove si parla di “struttura demografica compromessa” e di una condizione di difficilissima reversibilità per molti territori.
“Sono valutazioni che mi permetto di respingere con determinazione – prosegue D’Agostino – perché rischiano di cristallizzare una visione rinunciataria, che finisce per deresponsabilizzare la politica e scoraggiare le comunità locali. L’Italia non può permettersi di archiviare un terzo del proprio territorio come se fosse perso per sempre. Per questo ho scritto una missiva alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro per le Politiche di Coesione, Tommaso Foti, per chiedere di rivedere le parti del Piano che fanno riferimento a una presunta irrimediabilità del declino, sostituendo questa impostazione con un impegno chiaro per politiche di rigenerazione e investimento.”
D’Agostino sottolinea come il rilancio delle aree interne debba passare per interventi concreti: “Dalle infrastrutture materiali e digitali all’accesso al credito, da agevolazioni fiscali per chi investe alla valorizzazione del turismo sostenibile e dell’industria di trasformazione, è possibile creare le condizioni per invertire la tendenza. Come imprenditore a capo di un gruppo nato proprio nelle aree interne del Mezzogiorno, so che questa sfida può essere vinta se si abbandonano le vecchie ricette e si adottano politiche innovative, ambiziose e territorialmente mirate.”
“Sono certo che Forza Italia, grazie al lavoro certosino del nostro capo delegazione a Bruxelles, Fulvio Martusciello, e del nostro Segretario nazionale e Vice Premier, Antonio Tajani, continuerà a lavorare in Europa, in Parlamento e nel Governo per restituire dignità e futuro ai nostri borghi e ai nostri comuni. Nessun territorio deve sentirsi condannato al declino: questa – conclude D’Agostino – è la nostra responsabilità e la nostra sfida.”
Attualità
Antonio Bianco:”Giornalismo scrivano, megafono del potere”

Giornali, TV, social media raccontano della volontà del governo italiano di aumentare la spesa militare al 5% del Pil. Oggi è al 2% e si spendono circa 37 miliardi annui ai quali si aggiungerebbero altri 40 miliardi annui (somma superiore all’ultima legge di bilancio di 30 miliardi) che graverebbero il bilancio di 400 miliardi in 10 anni.
Con il Pil che segna aumenti da prefisso telefonico, il mega debito pubblico da far tremare i polsi ed una scarsa propensione del governo a colpire gli evasori fiscali, per reperire i soldi si profilano tagli alla spesa pubblica.
Viene prospettata l’ipotesi di distrarre le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione, destinati per l’80% al Meridione ed il 20% al Centro-Nord, a favore del riarmo. Se ciò fosse, non solo il Meridione, privo di infrastrutture moderne e quasi inesistenti diritti di cittadinanza, ma pure l’area settentrionale andrebbe in sofferenza senza l’apporto del FSC. I giornalisti dei media nazionali e della TV di Stato, in modo acritico scrivono del riarmo senza analizzare le ricadute socio-economiche dovute ai tagli alla spesa pubblica che incideranno maggiormente sui meridionali, oppressi dall’emigrazione endemica e dal reddito che è la metà e la disoccupazione doppia rispetto al Centro-Nord. Il giornalista dovrebbe operare con etica e obiettività nel rispetto della verità garantendo al cittadino il diritto all’informazione e non solo alla notizia. Pedagogia dell’asservimento al padrone di turno con la narrazione del pericolo futuro privato dall’esame, a tutto tondo, sia dei risvolti positivi che di quelli negativi. In tal modo il cittadino è l’agnello sacrificale al quale è negato il diritto di scegliere con obbiettività e, sotto l’influenza degli eventi drammatici degli ultimi anni, sarà indotto ad accettare, non solo, la riduzione degli spazi di democrazia diretta ma pure tagli al welfare, alla scuola, alla sanità. La democrazia richiede che i giudici siano sottoposti solo alla legge ma anche giornalisti che non siano solo il megafono del potere.
Attualità
Spostamento mercato settimanale in località Cardito -I consiglieri di minoranza chiedono una convocazione urgente del Consiglio Comunale

I consiglieri di minoranza con nota protocollata, indirizzata al Sindaco, al Presidente del Consiglio e al Segretario Generale hanno chiesto una convocazione urgente del Consiglio Comunale. Ecco quanto asserito dai consiglieri:”Il trasferimento del mercato settimanale a Cardito si è rivelato un flop. Sia per l’utenza, drasticamente diminuita. Sia per gli espositori, che hanno visto ridurre gli incassi e in diversi casi stanno rivolgendo altrove la loro attenzione. Sia per il Centro Storico, ulteriormente mortificato e desertificato in un momento di già notevole difficoltà. Preso atto di ciò i Consiglieri di minoranza hanno chiesto la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario, allargato alle associazioni di categoria, per cercare di correre ai ripari, e valutare, anche alla luce dell’avanzamento dei lavori nel centro storico e la riapertura di molte strade, la possibilità di un ripristino della vecchia sede.
Contiamo in un confronto franco e concreto, scevro da posizioni precostituite e da irrigidimenti burocratici, e volto unicamente ad individuare la soluzione migliore“
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