Politica
Amministrative 2014 – Ariano Bene Comune ha presentato il suo candidato sindaco l’avv.Giovanni La Vita.

Ariano Bene Comune si presenta. Ad aprire l’iniziativa Antonio Ninfadoro che nel suo intervento ha toccato punti delicati come l’alleanza che il PD di Via Tribunali ha stretto con il Nuovo Centro Destra di Cusano insieme a Peluso e gli ex consiglieri della maggioranza Caso, Grasso, Castagnozzi e altri. Ninfadoro ha fatto notare quanto questa sia una scelta innaturale e scellerata volta solo a tutelare posizioni di potere di alcuni ex appartenenti della maggioranza di Mainiero. Il PD del circolo Berlinguer sta difendendo la dignità, l’identità e la credibilità del Partito Democratico. È per questo motivo che Ninfadoro, dirigente provinciale del PD, resta saldamente e convintamente in ABC.
Subito dopo Franco Grasso di SeL che nel suo duro intervento, rileggendo un passo del comunicato di Molinario (PD di via Tribunali), ha fatto notare come quel pezzo di centro sinistra abbia perso oramai la propria dignità politica, andando a bussare alla porta di Zecchino per poi svendersi alla destra della città. Il vero centrosinistra arianese, ribadisce Grasso, ha scelto ABC per battersi fianco a fianco ad associazioni, movimenti e civismo contro chi ha devastato questa città. Per finire Grasso afferma: “Il senso profondo della nostra sfida è la coerenza e una sostanziale innovazione concreta dei processi politici.”
Ha concluso la parte più prettamente politica Fabrizio Procopio, portavoce del Movimento Harambee. Procopio ha precisato che questa “porcata” politica non ha niente a che vedere con ciò che accade a Roma dove il PD è costretto dai numeri e dall’ostinazione del Movimento Cinque Stelle a governare con alcune forze della destra. Qui ad Ariano invece, ha sottolineato Procopio, allearsi con gli scarti di Zecchino è una scelta deliberata e non dettata da alcuna costrizione. Tutto ciò è gravissimo ed è contro l’igiene politica. Quindi il PD e altri farebbero bene a ripensare le loro scelte e abbandonare quella coalizione che pare tanto una “lavatrice”. Un’eventuale vittoria insieme con quella gente, ha concluso Procopio, equivarrebbe per noi alla peggiore delle sconfitte.
È stata poi la volta degli interventi spontanei emersi dalla sala. Circa una dozzina di contributi sul ragionamento programmatico hanno impreziosito la presentazione del candidato sindaco di ABC. Si è parlato di Coworking (uffici condivisi per i giovani professionisti), politiche ambientali, fondi europei, imprenditoria femminile, artigianato, asili nido, politiche sociali e servizi sanitari, edifici comunali in disuso e altre tematiche importanti. Tutti gli intervenuti erano sotto i quarant’anni, in maggioranza donne, e hanno fatto presente a La Vita diversi problemi e molte possibili soluzioni.
Ha poi concluso con un lungo e appassionato intervento il candidato Giovanni La Vita rispondendo a tutte le problematiche poste e trattando anche diversi altri nodi politici che affliggono tutta la città dal centro fino alle periferie. Il complesso Giorgione, la bonifica delle discariche, il tribunale, i danni economici derivanti dalla scarsa raccolta differenziata, gli asili nido, il rilancio di turismo e cultura, la carenza di lavoro, la trasparenza e la legalità: il candidato sindaco ha tracciato una linea politica per ogni problema e per ogni soluzione. La Vita ha poi affermato e concluso: -moltissimi fra quelli che non ci hanno seguito sul percorso della coalizione ABC dando credito alle segreterie di partito non immaginavano nemmeno lontanamente che si potesse arrivare a queste così “basse intese”. Chi è rimasto genuinamente deluso e offeso da questi accadimenti troverà da noi le porte spalancate. Chi vuole davvero un cambiamento di sostanza da noi resta sempre il benvenuto
Attualità
AREE INTERNE, D’AGOSTINO(FI): NESSUN DECLINO IRREVERSIBILE

Il segretario provinciale di Avellino scrive alla Premier e al Ministro per la Coesione: “Per i nostri territori occorrono infrastrutture, accesso al credito, agevolazioni fiscali e valorizzazione del turismo sostenibile, non rassegnazione.”
Roma, 2 lug – “Le aree interne non sono un capitolo chiuso della storia economica del Paese, né un peso morto destinato al declino. Sono un potenziale straordinario di sviluppo, lavoro e qualità della vita. Serve il coraggio politico di scommettere sul loro rilancio, non la rassegnazione istituzionale”. Lo dichiara l’on. Angelo Antonio D’Agostino, responsabile nazionale del Dipartimento Innovazione e Sviluppo di Forza Italia e segretario provinciale del partito ad Avellino, commentando il contenuto del Piano strategico nazionale per le aree interne, dove si parla di “struttura demografica compromessa” e di una condizione di difficilissima reversibilità per molti territori.
“Sono valutazioni che mi permetto di respingere con determinazione – prosegue D’Agostino – perché rischiano di cristallizzare una visione rinunciataria, che finisce per deresponsabilizzare la politica e scoraggiare le comunità locali. L’Italia non può permettersi di archiviare un terzo del proprio territorio come se fosse perso per sempre. Per questo ho scritto una missiva alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro per le Politiche di Coesione, Tommaso Foti, per chiedere di rivedere le parti del Piano che fanno riferimento a una presunta irrimediabilità del declino, sostituendo questa impostazione con un impegno chiaro per politiche di rigenerazione e investimento.”
D’Agostino sottolinea come il rilancio delle aree interne debba passare per interventi concreti: “Dalle infrastrutture materiali e digitali all’accesso al credito, da agevolazioni fiscali per chi investe alla valorizzazione del turismo sostenibile e dell’industria di trasformazione, è possibile creare le condizioni per invertire la tendenza. Come imprenditore a capo di un gruppo nato proprio nelle aree interne del Mezzogiorno, so che questa sfida può essere vinta se si abbandonano le vecchie ricette e si adottano politiche innovative, ambiziose e territorialmente mirate.”
“Sono certo che Forza Italia, grazie al lavoro certosino del nostro capo delegazione a Bruxelles, Fulvio Martusciello, e del nostro Segretario nazionale e Vice Premier, Antonio Tajani, continuerà a lavorare in Europa, in Parlamento e nel Governo per restituire dignità e futuro ai nostri borghi e ai nostri comuni. Nessun territorio deve sentirsi condannato al declino: questa – conclude D’Agostino – è la nostra responsabilità e la nostra sfida.”
Attualità
Antonio Bianco:”Giornalismo scrivano, megafono del potere”

Giornali, TV, social media raccontano della volontà del governo italiano di aumentare la spesa militare al 5% del Pil. Oggi è al 2% e si spendono circa 37 miliardi annui ai quali si aggiungerebbero altri 40 miliardi annui (somma superiore all’ultima legge di bilancio di 30 miliardi) che graverebbero il bilancio di 400 miliardi in 10 anni.
Con il Pil che segna aumenti da prefisso telefonico, il mega debito pubblico da far tremare i polsi ed una scarsa propensione del governo a colpire gli evasori fiscali, per reperire i soldi si profilano tagli alla spesa pubblica.
Viene prospettata l’ipotesi di distrarre le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione, destinati per l’80% al Meridione ed il 20% al Centro-Nord, a favore del riarmo. Se ciò fosse, non solo il Meridione, privo di infrastrutture moderne e quasi inesistenti diritti di cittadinanza, ma pure l’area settentrionale andrebbe in sofferenza senza l’apporto del FSC. I giornalisti dei media nazionali e della TV di Stato, in modo acritico scrivono del riarmo senza analizzare le ricadute socio-economiche dovute ai tagli alla spesa pubblica che incideranno maggiormente sui meridionali, oppressi dall’emigrazione endemica e dal reddito che è la metà e la disoccupazione doppia rispetto al Centro-Nord. Il giornalista dovrebbe operare con etica e obiettività nel rispetto della verità garantendo al cittadino il diritto all’informazione e non solo alla notizia. Pedagogia dell’asservimento al padrone di turno con la narrazione del pericolo futuro privato dall’esame, a tutto tondo, sia dei risvolti positivi che di quelli negativi. In tal modo il cittadino è l’agnello sacrificale al quale è negato il diritto di scegliere con obbiettività e, sotto l’influenza degli eventi drammatici degli ultimi anni, sarà indotto ad accettare, non solo, la riduzione degli spazi di democrazia diretta ma pure tagli al welfare, alla scuola, alla sanità. La democrazia richiede che i giudici siano sottoposti solo alla legge ma anche giornalisti che non siano solo il megafono del potere.
Attualità
Spostamento mercato settimanale in località Cardito -I consiglieri di minoranza chiedono una convocazione urgente del Consiglio Comunale

I consiglieri di minoranza con nota protocollata, indirizzata al Sindaco, al Presidente del Consiglio e al Segretario Generale hanno chiesto una convocazione urgente del Consiglio Comunale. Ecco quanto asserito dai consiglieri:”Il trasferimento del mercato settimanale a Cardito si è rivelato un flop. Sia per l’utenza, drasticamente diminuita. Sia per gli espositori, che hanno visto ridurre gli incassi e in diversi casi stanno rivolgendo altrove la loro attenzione. Sia per il Centro Storico, ulteriormente mortificato e desertificato in un momento di già notevole difficoltà. Preso atto di ciò i Consiglieri di minoranza hanno chiesto la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario, allargato alle associazioni di categoria, per cercare di correre ai ripari, e valutare, anche alla luce dell’avanzamento dei lavori nel centro storico e la riapertura di molte strade, la possibilità di un ripristino della vecchia sede.
Contiamo in un confronto franco e concreto, scevro da posizioni precostituite e da irrigidimenti burocratici, e volto unicamente ad individuare la soluzione migliore“
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