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Storie di trapianti e trapiantati nel seminario di Biogem-Al via il progetto di ricerca su prevenzione complicanze

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Saranno un sindacalista altirpino, in lista d’attesa per un trapianto renale da cadavere, e due suore cattoliche missionarie, donatrice e ricevente di un trapianto renale da vivente, i protagonisti del prossimo seminario stagionale della rassegna ‘Oltre le due culture’ , organizzato dal centro di ricerca Biogem di Ariano Irpino . Ad affiancarli, i professori Paolo Rigotti e Lucrezia Furian, chirurghi dell’Azienda Ospedaliera dell’Università di Padova e autori dell’operazione. L’incontro, introdotto dal presidente di Biogem, Ortensio Zecchino, e coordinato dal direttore scientifico del centroarianese, Giovambattista Capasso, partirà da una disamina approfondita sul rapporto, solo recentemente intensificatosi, tra oncologia e nefrologia, per poi immergersi nella trapiantologia. Una disciplina, quest’ultima, da molti considerata la più compiuta medicina personalizzata di cui si dispone oggi, capace di dar vita a una cura salvavita e sempre calata sulle esigenze e caratteristiche specifiche del paziente. Un’esperienza che porta con sé inevitabili conseguenze ‘psicologiche’, non sempre approfondite a dovere.Di qui l’idea, appassionatamente portata avanti dal professore Capasso, di coinvolgere tre testimonial, in grado di trasmettere sensazioni autentiche e quasi in tempo reale, sulla condizione emotiva di chi offre e riceve un organo, e con esso, la vita. Come nel caso delle due consorelle, ma anche di un uomo che prolunga l’esistenza di un organo altrui clinicamente morto, ospitandolo nel proprio corpo, rinato a nuova vita. Un grande atto d’amore, ma anche di scienza, destinato ad alimentare la speranza di altri pazienti.

Un sogno, ormai alla portata di molti, ma, a volte spezzato, come dimostrerebbero i tanti studi attestanti un netto incremento della mortalità per cancro dei ‘trapiantati’ rispetto al resto della popolazione. Il seminario approfondirà questa problematica, allo stato affrontabile con successo solo a seguito di un miglioramento della prevenzione e, in generale, della diagnostica precoce. I trapiantati sono infatti gravati da un sistema immunitario più fragile, e, per questo sono meno assoggettabili a cure farmacologiche impegnative, come quelle contro i tumori in stadioavanzato. Nei loro confronti , quindi, si impone una strategia di prevenzione molto più attenta e approfondita.

Biogem, fortemente impegnato in questo settore , soprattutto con il professore Giovambattista Capasso e con il laboratorio di Nefrologia Traslazionale da lui coordinato, può farlo, potenziando la diagnostica tradizionale (esami del sangue e delle urine), ma anche estendendo la ricerca del male, utilizzando il proprio, consolidato Know how nello studio dei micro-RNA. Da questi stessi studi potrebbero inoltre venir fuori nuove ipotesi terapeutiche.

Biogem si candida quindi a diventare centro di riferimento nazionale per la ricerca avanzata nel campo della trapiantologia e delle sue complicanze.

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L’eutanasia delle aree interne del Sud decisa per legge

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Il governo Meloni ha predisposto il nuovo Piano Strategico per le Aree Interne pubblicato dal Dipartimento delle Politiche di Coesione e per il Sud, struttura che coordina e pianifica l’attuazione delle politiche di coesione territoriale. Il documento messo a disposizione del Ministro Tommaso Foti, in quota Fratelli D’Italia, descrive la drammatica situazione di ben 42 aggregati comunali del Sud per i quali si configura una situazione di “povertà dietro l’angolo” e individua come soluzione “l’accompagnamento allo spopolamento” ritenuto “l’obbiettivo minimo”. Il Presidente della CNA di Enna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa), Valentino Savoca, denuncia il fatto e dichiara, senza mezzi termini, la scelta “inaccettabile e offensiva nei confronti di milioni di persone, della storia di tante comunità e dell’Italia dei comuni” (Ennalive.it, 2 luglio 2025). La migrazione dalle aree interne del Mezzogiorno è stata valutata irreversibile, sia dall’attuale governo che da quelli precedenti, mai contrastata con azioni concrete che avrebbero potuto invertire il trend negativo. I dati dell’Istat confermano la diminuzione della popolazione ed offrono al governo Meloni l’alibi per ridurre o azzerare le risorse finanziarie per la sanità, l’Istruzione, del fondo perequativo e infrastrutturale nonché quelle del PNRR, dirottandole verso il Centro-Nord. Con l’effetto di favorire l’accentramento della popolazione in poche aree urbane super affollate, dotate di servizi efficienti mentre le aree interne del meridione sono condannate ad un oblio programmato che le trasformerà in una riserva indiana abitata, in maggior misura, da anziani. I meridionali sono di serie B ma quelli delle aree interne appartengono ad una sotto categoria con ancora minori diritti di cittadinanza, concetto ribadito in una nota di Marco Sarracino, responsabile coesione territoriale, Sud e aree interne della segreteria nazionale del Pd (2 luglio 2025). Nemmeno con i fondi del PNRR si è voluto ridurre il divario infrastrutturale complementare alla nascita dell’industria manifatturiera e della logistica finalizzate alla riduzione della migrazione. Hanno favorito le disuguaglianze socio-economiche che rendono il Paese diviso e disuguale.

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Convocato Consiglio Comunale – In discussione lo spostamento del mercato settimanale e riconoscimento stato di calamità

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Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, in unica convocazione per il giorno 8 luglio 2025 alle ore 17,00 per la trattazione dei seguenti argomenti:

  • – Richiesta riconoscimento stato di calamità e costituzione di un tavolo tecnico per il monitoraggio dei danni subiti e l’individuazione degli agricoltori danneggiati;
  • – Spostamento del mercato settimanale in località Cardito. Discussione ed esame della possibilità di revoca del provvedimento e di ripristino della sede originaria.
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AREE INTERNE, D’AGOSTINO(FI): NESSUN DECLINO IRREVERSIBILE

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Il segretario provinciale di Avellino scrive alla Premier e al Ministro per la Coesione: “Per i nostri territori occorrono infrastrutture, accesso al credito, agevolazioni fiscali e valorizzazione del turismo sostenibile, non rassegnazione.”

Roma, 2 lug – “Le aree interne non sono un capitolo chiuso della storia economica del Paese, né un peso morto destinato al declino. Sono un potenziale straordinario di sviluppo, lavoro e qualità della vita. Serve il coraggio politico di scommettere sul loro rilancio, non la rassegnazione istituzionale”. Lo dichiara l’on. Angelo Antonio D’Agostino, responsabile nazionale del Dipartimento Innovazione e Sviluppo di Forza Italia e segretario provinciale del partito ad Avellino, commentando il contenuto del Piano strategico nazionale per le aree interne, dove si parla di “struttura demografica compromessa” e di una condizione di difficilissima reversibilità per molti territori.

“Sono valutazioni che mi permetto di respingere con determinazione – prosegue D’Agostino – perché rischiano di cristallizzare una visione rinunciataria, che finisce per deresponsabilizzare la politica e scoraggiare le comunità locali. L’Italia non può permettersi di archiviare un terzo del proprio territorio come se fosse perso per sempre. Per questo ho scritto una missiva alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro per le Politiche di Coesione, Tommaso Foti, per chiedere di rivedere le parti del Piano che fanno riferimento a una presunta irrimediabilità del declino, sostituendo questa impostazione con un impegno chiaro per politiche di rigenerazione e investimento.”

D’Agostino sottolinea come il rilancio delle aree interne debba passare per interventi concreti: “Dalle infrastrutture materiali e digitali all’accesso al credito, da agevolazioni fiscali per chi investe alla valorizzazione del turismo sostenibile e dell’industria di trasformazione, è possibile creare le condizioni per invertire la tendenza. Come imprenditore a capo di un gruppo nato proprio nelle aree interne del Mezzogiorno, so che questa sfida può essere vinta se si abbandonano le vecchie ricette e si adottano politiche innovative, ambiziose e territorialmente mirate.”

“Sono certo che Forza Italia, grazie al lavoro certosino del nostro capo delegazione a Bruxelles, Fulvio Martusciello, e del nostro Segretario nazionale e Vice Premier, Antonio Tajani, continuerà a lavorare in Europa, in Parlamento e nel Governo per restituire dignità e futuro ai nostri borghi e ai nostri comuni. Nessun territorio deve sentirsi condannato al declino: questa – conclude D’Agostino – è la nostra responsabilità e la nostra sfida.”

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