Attualità
Sisma ’80, Sibilia: “Abbiamo avuto una vera ricostruzione?”

“Oggi ho fermato tutte le attività. Mi sono preso una giornata che ho passato a girare questo video, ad incontrare alcuni lavoratori della Comunità Montana Alta Irpinia e aggiornarmi sulle notizie della mia città. Ho deciso così perchè oggi ricorre l’anniversario del 33esimo anno del Sisma in Irpinia. Tanti di voi lo ricorderanno. Il 23 novembre 1980 la terra tremò fino a 6,5 gradi della scala Richter. 90 secondi di terrore che rivivo nei racconti di amici e parenti più grandi di me. E mi sento sempre come se lo avessi vissuto anche io. 3000 morti. 9000 feriti. 280000 sfollati. E un “piano Marshall” di 70 miliardi di euro. Si è aperta la terra e sono piovuti danari. Talmente tanti che persino l’allora Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, nel 1989, fece aprire una Commissione d’inchiesta per vederci chiaro. Commissione presieduta da Oscar Luigi Scalfaro. Altro pezzo da 90 (come i secondi della scossa). 63mila miliardi di vecchie lire. Dei 339 comuni colpiti, ricevettero fondi fino a 687. Anche un capitolo di “Mani Pulite” si occupò della vicenda. Si chiamava “Mani sul Terremoto”. 87 personalità indagate tra le quali Ciriaco De Mita, Scotti, Gava, De Lorenzo. Tutti assolti o prescritti. L’unica condanna a Fantini, Presidente della Regione all’epoca dei fatti. Ma il vero colpo da maestro della politica (leggendo capirete quale politica) fu la creazione della Banca Popolare dell’Irpinia, oggi Banca della Campania, gruppo Banca Popolare Emilia Romagna . Presidente Ernesto Valentino. Azionisti principali Ciriaco De Mita con figli e nipoti. Anche Giuseppe, oggi in parlamento, seduto a pochi scranni da me, era detentore di parte del pacchetto azionario quando aveva appena 7 anni. Poi Nicola Mancino e consorte, l’ex-Ministro Salverino De Vito, Gargani e signora, l’ex-senatore Ortensio Zecchino (oggi il figlio Ettore è consigliere in Regione Campania), quasi tutti i consiglieri comunali di Avellino dell’epoca. Nulla d’illecito, sia chiaro. Ma la grande famiglia della democrazia cristiana irpina decise di riunirsi proprio in quell’occasione e con quello strumento. Per quella banca transitarono migliaia di miliardi di lire anche per effetto dell’art.32 della legge 219 del 1981. La legge permetteva di fare impresa con il supporto del 75% da parte dello stato. Alcuni grandi industriali italiani (tra cui Callisto Tanzi, che creò la MrDay proprio a Nusco, paese di De Mita) si trasferirono per riempire 20 poli industriali, ad oggi del tutto fantasmi. Del resto la disoccupazione giovanile attuale in Irpinia supera il 50%. Quelle scelte distrussero il tessuto produttivo fatto di agricoltura e turismo. Lo spostarono verso la speculazione finanziaria e le grandi industrie oggi in difficoltà. Incrementarono gli operatori di Borsa, l’acquisto delle barche di lusso, delle superautomobili. Un’operazione di questa portata, forse, in un altro paese, sarebbe presa ad esempio di come non vada gestita un’emergenza. Verrebbe studiata nelle scuole per come evitare che la parola tragedia faccia rima con la parola business. Ma forse tutti quei soldi sono serviti per comprare anche l’omertà delle persone e il silenzio dei media. Sia chiaro, io ho 27 anni, non ho vissuto direttamente quel periodo, ma oggi, insieme agli altri coetanei della mia provincia, ne porto ancora il peso materiale e culturale degli strascichi. Io in Parlamento e tutti gli altri in giro per il mondo. Ognuno nell’angolo dove è stato costretto ad emigrare senza neanche sapere il perché. Dopo tutto questo, le mie domande restano. Abbiamo avuto la nostra “ricostruzione”? Abbiamo ritrovato la nostra identità? E se dovesse accadere di nuovo?…Abbiamo imparato la lezione?”.
Attualità
Venerdì 3 ottobre sciopero generale CGIL in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza

Roma, 1 ottobre – “L’aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini italiani, rappresenta un fatto di gravità estrema. Un colpo inferto all’ordine costituzionale stesso che impedisce un’azione umanitaria e di solidarietà verso la popolazione palestinese sottoposta dal governo israeliano ad una vera e propria operazione di genocidio. Un attentato diretto all’incolumità e alla sicurezza di lavoratrici e lavoratori, volontarie e volontari imbarcati. Non è soltanto un crimine contro persone inermi, ma è grave che il governo italiano abbia abbandonato lavoratrici e lavoratori italiani in acque libere internazionali, violando i nostri principi costituzionali”. Con queste parole la Cgil annuncia, in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza, lo sciopero generale nazionale di tutti i settori pubblici e privati per l’intera giornata di venerdì, 3 ottobre, ai sensi dell’art.2, comma 7, della legge n.146/90. Durante lo sciopero generale, fa sapere la Cgil “saranno garantite le prestazioni indispensabili, come stabilito dalle regolamentazioni di settore”.
Attualità
Assemblea Alto Calore Servizi, il presidente Buonopane: “Bene la designazione di De Felice. Si riparte dal nostro documento con lo stop all’aumento delle tariffe”

“La quasi totalità dei voti dei soci presenti in assemblea per la designazione del nuovo amministratore di Alto Calore Servizi rappresenta un segnale importante di compattezza delle comunità locali. È la dimostrazione di una volontà comune di lavorare tutti insieme per salvare la società e per avere un servizio efficiente”. È quanto dichiara il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, al termine dell’assemblea di Acs nel corso della quale è stata eletta la professoressa Alfonsina De Felice per il vertice societario.
“Una figura di altissimo profilo – evidenzia il presidente Buonopane -, intorno alla quale gli amministratori presenti, senza distinzione di casacca politica, si sono ritrovati. Vanta un’esperienza importante che sarà sicuramente utile per risollevare le sorti di Alto Calore Servizi. Il senso di responsabilità ha prevalso tra i soci che hanno partecipato alla riunione odierna. Altrettanto fondamentale il voto favorevole alle linee di mandato che fanno sintesi tra il documento proposto dai sindaci che si sono riuniti nei giorni scorsi a Pietradefusi e quello che ho presentato nell’assemblea delle scorse settimane, nel quale al primo punto si chiede di bloccare l’aumento delle tariffe”, conclude il presidente Buonopane.
Attualità
Antonio Bianco:”Reprimere il dissenso per nascondere la pulizia etnica di Israele”

Il dissenso deve essere zittito, i social ammoniti e, se perseverano, chiusi. La singola voce redarguita con minacce velate che lo richiamano al suo ruolo istituzionale di pubblico ufficiale e docente che non gli consentirebbe – il condizionale è d’obbligo! – di ritenere vergognoso il comportamento del governo italiano assunto nei confronti del genocidio perpetrato a Gaza. Si vuole limitare la libertà di parola, espressa in forma associata o individuale, pur di giustificare l’ignavia del governo italiano che resta a guardare la pulizia etnica di Netanyahu mostrata in diretta TV con immagini violente, ingiustificate, inumane. Non è un video game, ma la cruda realtà di bambini, di donne, di uomini inermi uccisi negli atti di vita quotidiana oppure mentre soccorrono altri sventurati colpiti dai bombardamenti israeliani. Né meraviglia la manifestazione spontanea dei giorniscorsi, circa 1 milione di persone, che ha messo in luce lo sdegno e la vergona espressa dalla gente comune nei confronti dell’Italia che, giustifica, aiuta e supporta Israele senza che siano stati messi in stand by gli accordi sull’invio di armi (Il Fatto Quotidiano, 5 giugno 2025, articolo di Alessia Grossi). Certo sono ingiustificabili le azioni violente attuate durante le manifestazioni pacifiche, ma non si può nemmeno accettare che il governo non riconosca la valenza della manifestazione del 25 ottobre che volevamettere al centro del dibattito il senso di umanità,smarrita da menti orientate al genocidio dei palestinesi quale unico fine della missione di governo.
Azione politica e scelte che secondo Rula Jebreal, giornalista, nata ad Haifa ma anche cittadina israeliana, ospite di Accordi&Disaccordi sul Nove, le fanno affermare: “Gli ultimi sondaggi israeliani dicono che il 78% della popolazione è a favore delle politiche genocide di Israele (Il Fatto Quotidiano, 28 settembre 2025). Non dobbiamo restare in silenzio, non deve essere represso il dissenso manifestato in forma pacifica né la libertà di pensiero, il senso di umanità pervada la politica della Meloni e del suo governo.
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