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Ariano Basket

Sabato magico per l’Lpa: la prima volta al Pala Dozza.

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Appuntamento di grande suggestione per l’Lpa Ariano Irpino che sabato pomeriggio (ore 18) sarà impegnata in uno dei templi del basket italiano: il Pala Dozza di Bologna. Il “Madison italiano” di Piazza Azzarita vedrà le ragazze di coach Agresti impegnate contro la Meccanica Nova nel penultimo turno di regular season. Le arianesi, reduci dalle ultime due brillanti vittorie su Reggio Calabria e Viterbo, hanno conquistato salvezza ed accesso alla griglia play-off. L’obiettivo è quello di salire ancora. Due successi potrebbero addirittura far compiere il sorpasso su Salerno e la stessa Bologna. “L’impresa non sarà agevole ma non vogliamo lasciare nulla d’intentato” afferma il presidente Mario Cirillo. “Giocare al Pala Dozza sarà un’emozione particolare. Avremo il supporto di chi in queste ore si sta organizzando per seguirci, ma anche dei tanti immigrati e studenti che si trovano a Bologna”. La vittoria su Viterbo, oltre che ritoccare alcuni record stagionali (maggior punteggio e scarto per Ariano nonché record di valutazione di squadra nel girone B) ha riportato la giusta positività: “Hanno giocato bene tutte. Non c’è da fare una classifica. I terminali offensivi hanno dato quello che ci si aspettava da tempo. C’è stato equilibrio tra i reparti. Si sono visti i meccanismi giusti e ed una buona tenuta fisica rispetto alle precedenti uscite. Gli ultimi due quarti ci hanno visto in crescendo. E’ la dimostrazione che nelle partite importanti veniamo sempre fuori. Contro Viterbo e Reggio Calabria ci siamo riscattati”. L’occhio è anche alla griglia play-off che si va configurando. Tre le possibili avversarie: la Carispezia, la Virtus La Spezie e la Saces Napoli. Il presidente Cirillo non ha dubbi: “L’accoppiamento migliore possibile è con Napoli: è vero in campionato ci sono stati superiori ma c’è da dire che le abbiamo affrontate in due momenti non felici”.

LE CIFRE (medie per gara): Meccanica Nova Bologna: P.ti 61,7 (Allen 11,8); P.ti subiti 59,2; Falli C. 18,1 (Allen 3,1); Falli S. 19,1 (Bonafede 3,9); T2 40,9% (Allen e Crudo 47,2%), T3 23,3% (Crudo 28,2%), Tl 66,1% (Cigliani 77,6%), Rimb. 39,3 (Allen 7,4), Perse 19 (Bonafede 4), Rec. 23,7 (Bonafede 3,6), Assist 6,2 (Bonafede 2), Valutaz. 67,5 (Crudo 13,5). Lpa Ariano Irpino: P.ti 60,3 (Micovic 13,2); P.ti subiti 57,7; Falli C. 17,6 (Paparo 3,2); Falli S. 18,9 (Micovic 4,8); T2 43,7% (Grasso e Dominguez 47,1%), T3 23,5% (Aversano 36,8%), Tl 65,6% (Paparo 78,3%), Rimb. 45,2 (Narviciute 7,9), Perse 22,1 (Paparo 4), Rec. 20,4 (Paparo 2,7), Assist 7,4 (Narviciute 1,7), Valutaz. 71,8 (Narviciute 14).

ARBITRI: Vittori di Castorano (AP), Dionisi di Fabriano (AN)

IL PROGRAMMA DELLA 25^ GIORNATA (SERIE A2 – girone B): Reggio C. – Salerno (16/03 ore 18); College Italia – Siena (16/03 ore 18); Elite SP – Napoli (16/03 ore 18.30); Viterbo – Carispezia SP (16/03 ore 18.30); Battipaglia – Ancona (17/03 ore 18); Bologna – Ariano Irpino (16/03 ore 18); Riposa: Passalacqua Ragusa. CLASSIFICA: Ragusa 44; Carispezia SP 38; Elite SP, Napoli 34; Battipaglia 28; Ancona 26; Bologna 22; Salerno 20; Ariano Irpino 18; Reggio C., Viterbo 10; College Italia 4; Siena 0.

PROSSIMO TURNO (ultima giornata, domenica 24/03 ore 18): Ragusa – Elite SP; Ariano Irpino – Battipaglia; Siena – Viterbo; Ancona – Reggio C.; Carispezia SP – College Italia; Napoli – Bologna; Riposa: Carpedil Ipervigile Salerno.

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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