Attualità
“Roccheforti d’Irpinia”: cresce il numero di Comuni che intendono entrare in rete. I professori Cuozzo e Coppola alla tavola rotonda.
Sarà il Professore Errico Cuozzo dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli a presiedere la tavola rotonda promossa dal CESN (Centro Europeo di Studi Normanni), patrocinata dal Comune di Ariano, intitolata “Roccheforti d’Irpinia”, prevista per domani pomeriggio, martedì 27 agosto, alle ore 18.00, presso la Sala convegni del Castello Normanno di Ariano Irpino, mentre il Professor Giovanni Coppola, esperto di castelli ed architettura medievale introdurrà e modererà i lavori.
Dunque sarà la storia, e più precisamente il racconto delle origini e dell’importanza dei castelli medievali, a tenere a battesimo un’iniziativa che però intende avere importanti “risvolti pratici ed amministrativi”. Infatti, l’obiettivo perseguito dall’incontro è la costituzione di una vera e propria “rete” tra i castelli dell’alta Irpinia, ovvero la formazione di un circuito progettuale ad hoc capace di proporsi quale motore di una nuova politica di sviluppo locale.
Intanto cresce il numero di Comuni che intende aderire all’iniziativa: Ariano Irpino, Bisaccia, Gesualdo, Grottaminarda, Montecalvo, Monteverde, Sant’Angelo dei Lombardi, Rocca San Felice, Savignano e Zungoli.
“Si tratta- spiega il Direttore del Museo della Civiltà Normanna di Ariano Irpino, Giuseppe Mastrominico- di un’area che gli studi di settore ancora oggi indicano come “zona in crisi”, nonostante le enormi potenzialità di crescita e di sviluppo. Difatti, le indagini promosse dai singoli Comuni sui propri territori e riflesse nei piani regolatori generali, come anche gli studi socio-economici avviati da Istituzioni politiche ed ecclesiastiche, restituiscono dati pressoché uniformi: calo demografico, aumento della disoccupazione e del disagio giovanile, progressivo abbandono dei centri storici, emigrazione verso aree di maggiore sviluppo, diminuzione delle attività agricole classiche, scomparsa delle attività artigianali locali. Bisogna tenere in considerazione, inoltre, che un livello approssimativo ed insufficiente di conoscenza dei beni storico-culturali ed ambientali di notevole valore presenti sul territorio viene spesso annoverato tra i principali fattori di “degrado”, per cui pare sia diventato indispensabile che le politiche di sviluppo locale si accompagnino ad un’intelligente attività di ricerca e di divulgazione scientifica”.
Di qui, dunque, l’idea di mettere a confronto professionisti ed amministratori sui modelli di recupero e gestione degli antichi castelli che ritrovano nel medioevo longobardo e normanno una radice comune, affinché gli stessi possano tornare ad essere “avamposti felici”, serbatoi da cui attingere energie, idee e propositi per l’avvenire.
“Il nostro Castello Normanno- spiega l’Assessore alla Cultura del Comune di Ariano, Manfredi D’Amato- sta divenendo sempre più il fulcro delle attività culturali della Città, grazie al Museo della Civiltà Normanna e alla sala delle Armi ‘Mario Troso’, che può vantare migliaia di visite annuali, e grazie alla disponibilità della Sala convegni che, soprattutto nel periodo estivo ospita, quasi quotidianamente, attività variegate quali concerti di musica classica, convegni, workshop, mostre d’arte, degustazione enogastronomiche, attività didattiche e persino matrimoni. Ma non basta. Si tratta di visite ‘mordi e fuggi’, l’obiettivo, invece, deve essere quello di attirare un turismo stanziale e questo lo si può fare unendo le forze tra i Comuni , facendo rete e aumentando la comunicazione”.
Attualità
Questione Meridionale ed evasione fiscale sono i fantasmi che aleggiano sul voto in Campania
Il voto del 23 e 24 novembre in Campania metterà a nudo le intenzioni dei partiti e dei singoli candidati alla presidenza. La Campania, insieme al Sud, vive la tremenda sorte di regione ridotta al rango di sorellastra, con le infrastrutture obsolete, la sanità pubblica che arretra rispetto a quella privata accreditata, la migrazione dei giovani in cerca di lavoro. Giovani sradicati dai loro affetti, dalla loro terra, lasciata nelle mani dei vecchi in un malinconico declino senza possibilità di resurrezione. La Campania Felix è un miraggio che abbaglia ma non ristora, il suo presente rimane impigliato nella Questione Meridionale, mai affrontata, mai risolta,sopraffatta dal pregiudizio del popolo del Nord Italia che considera i campani, in particolare i napoletani,fannulloni e nulla facenti aggrappati alle mammelle del Bel Paese mentre cantano e suonano il mandolino. La realtà racconta ben altro, le risorse finanziarie sono dirottate scientemente verso il Centro-Nord, dotato di migliori servizi pubblici applicando il criterio della spesa storica, modalità adattata alle risorse del PNRR. In un momento storico così complesso, nelle regionali del 23 e 24 novembre un ruolo chiave sarà assunto dai candidati meridionalisti-progressisti e unitari presenti nelle liste di Fico Presidente. Il loro contributo con interventi in dibattiti, articoli, saggi e libri ha disvelato il grande imbroglio del Sud “pappone” e dissipatore delle risorse elargite dallo Stato Centrale. I campani vogliono risposte semplici e concrete ailoro bisogni quotidiani, l’agire politico del prossimo governo della Campania dovrà privilegiare l’equità ed il bene comune iniziando a “captare” le risorse finanziarie da coloro che evadono e foraggiano il malaffare e la delinquenza organizzata. Un ruolo incisivo e determinante dovrà essere assunto dalla Campania nella Conferenza Stato-Regioni,organismo che determina le sorti finanziarie della nostra regione e dell’intero Sud nell’ottica di riunificare il Paese. In quella sede, ed in parlamento,dovranno essere sconfitti gli egoismi ed i localismi nati con l’autonomia regionale differenziata, figlia della Questione Meridionale. I problemi della Campania sono ben noti, vanno individuate le risorse finanziarie, scanditi i tempi e le modalità per risolverli, pena lo spopolamento ed il declino socio-culturale ed economico della nostra terra.
Attualità
La scorta di Ranucci siamo noi
L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.
La Redazione di meridionemeridiani.info
esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.
Siamo con te, sei ognuno di noi.
Attualità
Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori
Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.
Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.
In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.
La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.
Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori. Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.
