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Ariano Basket

Presentazione in comune per il G.S. Basket Ariano.

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Entusiasmo, curiosità, attesa e fiducia nel futuro: queste le sensazioni che si sono mescolate nella sala consiliare del Comune di Ariano Irpino, dove ieri è stata presentata ufficialmente a pubblico, media e tifosi il nuovo roster del G.S. Basket Ariano Irpino. Domenica l’esordio in campionato contro Ancona (Pala Cardito, ore 18): sarà la quarta stagione consecutiva in serie A2. 

COMUNE PORTAFORTUNA – Si è ritornati sul luogo del delitto dove 12 mesi fa partì una stagione rivelatasi poi ricca di soddisfazioni: “Speriamo di essere ancora un portafortuna” questo l’augurio lanciato dal sindaco Gambacorta e dall’assessore allo sport Manganiello che hanno fatto gli onori di casa alla truppa rossoblù insieme ad un foltissima rappresentanza di consiglieri ed assessori sia di maggioranza che di opposizione. Tutti uniti nel segno dello sport e della sua principale eccellenza. “Il grido “Ariano! Ariano!” contrapposto a quello di “Torino! Torino!” nella gara-2 di finale ha dato la cifra del risultato raggiunto la scorsa stagione e del patrimonio da salvaguardare” è questo il commento dell’assessore Manganiello che ha pubblicamente ringraziato il presidente Cirillo. “Lui ha saputo tener duro quando questa estate la situazione economica stava pregiudicando il lavoro di anni”. Il massimo dirigente rossoblù ha però già lo sguardo verso l’orizzonte dopo aver messo in mare la sua nuova imbarcazione: “L’obiettivo è quello di centrare i play-off. Abbiamo cercato ragazze giovani, di talento e soprattutto motivate. Tutte sono arrivate ad Ariano con lo spirito giusto e la voglia di migliorarsi ed emergere”.

Immagine di Cittadiariano.it

LO CONTE DELLA PROVVIDENZA – Una stagione che è potuto cominciare grazie all’impegno di un rinnovato e motivato pool di sponsor. Su tutti il main sponsor Le Farine Magiche del Gruppo Lo Conte. “Sono doppiamente emozionato” confessa Antonio Lo Conte. “Per molti anni questi banchi mi hanno visto protagonista. Ho sempre voluto dare qualcosa alla mia città. Certe dinamiche non me lo hanno consentito sul terreno politico. Ci provo ora attraverso la mia attività”. Il sindaco, nonché presidente della Provincia, Domenico Gambacorta, ha sottolineato i meriti della cavalcata della passata stagione: “E’ stato un campionato che ha messo in evidenza la capacità della società e dello staff tecnico”. E sullo sponsor: “Lo Conte promette sempre qualcosa in meno di quello che riesce poi realmente a profondere. Lo ha dimostrato in un settore fortemente competitivo come quello alimentare, lo farà anche nel basket”.

GLI SPONSOR – Ad affiancare Le Farine un pool di sponsor e partner. Ci sarà anche Nunzio Caccavo con la sua Prodeo, l’imprenditore foggiano innamorato del basket già motore della palla a spicchi a San Severo, ha dalla scorsa stagione affiancato il presidente Cirillo: “E’ stata dura, ma non aver mollato nel momento più difficile ed aver trovato il sostegno di un imprenditore come Lo Conte ci ha ripagato dei sacrifici”. Conferme per il Centro Medica Athena rappresentato da Antonio Macchione che ha ribadito la vicinanza allo sport arianese e i fratelli Ferraro. La new entry è “Nove rosso sport” di Pino Guardabascio, referente in loco dello sponsor tecnico Zeus. Per lui un salto nel mondo del basket da consumato calciatore pienamente in attività. Dal bomber del Grotta, che ha calcato i campi di C, D ed Eccellenza ed ora è alla ricerca dei 300 gol in carriera un segnale chiaro: “L’entusiasmo è contagioso. Il basket femminile è lo sport principale ad Ariano”.

PAROLA DI COACH – Vargiu, Santabarbara, De Michele, Albanese, De Luca e Cifaldi le conferme. La lettone Celmina, Cupido, Valerio, Eleonora Zanetti, Lucrezia Zanetti e le gemelle Falanga le novità. Valentina Maggi sarà il capitano. Per lei la settima stagione consecutiva ad Ariano Irpino: “Spero che i tifosi ci stiano vicini anche e soprattutto negli eventuali momenti di difficoltà. Lo scorso anno ci ha insegnato molto”. “Dal 2008 quando sono arrivata qui in veste di giocatrice ad oggi la crescita del seguito in termini di pubblico e di movimento del settore giovanile è stata straordinaria” confessa l’assistant coach Calandrelli che sottolinea la futuribilità di questo gruppo: “Una squadra con futuro allenata da un coach che ormai uno dei pochi a lavorare sui fondamentali”. Come sempre trascinante coach Ferazzoli: “Siamo reduci dall’estate più difficile. Abbiamo rischiato seriamente di porre fine ad un sogno costruito nel tempo. Il mio augurio è che questo gruppo possa crescere, maturare, superare i propri limiti, aprire la mente. Sono ragazze che mostrano un attaccamento al lavoro mai visto in precedenza qui ad Ariano. So che loro daranno il massimo. Non mi sento di fare pronostici, posso solo dire che già mi sento rappresentata da questo gruppo”.

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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