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Nicola Prebenna interviene sulla eventuale dislocazione della caserma dei carabinieri:”Evitare inutili allarmismi”.

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Il candidato sindaco per la lista civica Pro-Civitate, prof.Nicola Prebenna, interviene sulla questione dell’eventuale delocalizzazione della caserma dei carabinieri. Di seguito il suo intervento:

 

Sono state diffuse nei giorni passati notizie allarmistiche riferite a possibili delocalizzazioni di caserme di forze dell’ordine che operano e che sono stanziate nella città di Ariano.

Occorre dire come stanno le cose, e il nostro parere è il seguente:

  • non è il caso di diffondere notizie poco attendibili, se non sono state verificate con la dovuta attenzione;
  • non è prudente correre dietro alle prime notizie senza una adeguata e corretta assunzione di informazioni;
  • le caserme delle forze dell’ordine in genere (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza) sono o di proprietà dei rispettivi Corpi o sono messe a disposizione o date in locazione dagli enti locali;
  • non è previsto, in tempi normali, che un presidio che deve operare in una determinata realtà (l’arianese) abbia la sede altrove, in un territorio diverso: sono, pertanto, manifestamente e  infondatamente allarmistiche quelle voci che ipotizzano o paventano il trasferimento della caserma dei Carabinieri in un’altra cittadina;
  • se i locali attualmente a disposizione della compagnia CC del Tricolle non posseggono i requisiti di sicurezza necessari, si pongono due questioni fondamentali: quali sono gli elementi non conformi, e quando sono stati individuati;
  • se si rende necessario abbandonare i locali attualmente occupati, è l’Ente Locale che deve attivarsi per mettere a disposizione delle forze dell’ordine idonei locali.

Morale della favola: non ha senso menar il can per l’aia ora, se è venuta meno nel passato la capacità di prevedere e di intervenire con tempestività a garantire locali idonei ed adeguati alle forze dell’ordine che tutelano i cittadini e garantiscono la difesa della legalità. Allo stato presente, un conto è il ridimensionamento dell’organico delle forze dell’ordine a causa del personale di polizia giudiziaria che automaticamente, con il venir meno del tribunale, si è prodotto, altro è la delocalizzazione di presidi, che in quanto legati al territorio, non possono in alcun modo essere ubicati altrove: sarebbe come prevedere la sede dei vigili urbani del comune X nel territorio del comune Y. Che i cittadini riflettano seriamente, senza lasciarsi né intimorire né frastornare da apparenti soluzioni miracolistiche che di miracoloso non hanno proprio nulla. Chi ha il dovere di intervenire, che operi con tempestività e nel modo migliore, ponendo una toppa a falle pregresse. Almeno rimane la consolazione: meglio tardi che mai, pur dovendosi prendere atto che non ha senso chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati!”.

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Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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Il 15 aprile ad Ariano intervento di derattizzazione

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Si informa la cittadinanza che lunedì 15 aprile 2024  dalle ore 7,00  è previsto un intervento di derattizzazione su tutto il territorio comunale.

L’intervento di bonifica ambientale sarà realizzato, come di consuetudine, da un’impresa incaricata dall’Asl, con la collaborazione ed il controllo del personale comunale.

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