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Attualità

MAPS-movimento attivo politico e sociale:“Ci vuole una politica coraggiosa”

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Abbiamo davanti a noi, la campagna elettorale più rapida di sempre, la prima estiva della storia repubblicana.
Si prospetta un confronto politico caldo e confuso.
Come ogni tornata elettorale tornerà prepotente un argomento importante, tuttavia, molto abusato in queste circostanze, che poi finirà inesplorato nelle “sabbie mobili” di ogni legislatura.
Ovviamente il riferimento è alla declinazione del territorio-qualità di vita,fabbisogni, servizi essenziali.
Questo argomento può essere quel qualcosa in più per attrarre l’attenzione degli italiani, e per indirizzare le loro scelte nella cabina elettorali.
Parlare del territorio però implica parlare dei problemi reali del paese.
Chi si propone di governare questo paese deve fornire risposte concrete ai tanti problemi.
La sanità, nell’ultimo decennio i nostri ospedali hanno perso 25 mila posti letto.
Senza cospicui investimenti la nostra “sanità pubblica” rischia di rimanere un concetto inscritto in un monolite.
Il paese reale racconta altre storie, come quella della signora “Carmela” che deve aspettare 6 mesi per un accertamento, con il rischio di far aggravare la sua malattia.
Questa è una sanità pubblica?
Il paese reale racconta altre storie.
Le previsioni demografiche per il 2030 descrivono uno scenario in contrazione, soprattutto per il Sud.
Nel Mezzogiorno i dati dicono il 10%, quasi 1,4 milioni di persone in meno.
La natalità faceva da contrappeso alla migrazione dei cittadini del sud.
Ma il sud non è più quello degli anni 60’, anche il tasso di natalità è calato in maniera drastica.
Bisogna interrompere l’emorragia di migrazione giovanile, sopratutto delle componenti più istruite.
Senza interventi mirati, il sud rischia la desertificazione.
I dati sull’ambiente non hanno bisogno di essere elencati, il cambiamento climatico è ormai cosa nota.
Su questo tema servono scelte politiche coraggiose e tempestive.
Il paese reale racconta che nel 2022 nel nostro paese per le donne non è facile conciliare vita privata e carriera lavorativa tanto quanto lo sia per gli uomini.
Oltre che interventi normativi, sarebbe auspicabile un cambio di mentalità.
Il paese reale reclama una riforma strutturale per la giustizia, perché la durata media di un processo civile di primo grado servono in media 514 giorni e perché la durata media complessiva di una causa civile è di 2.655 giorni.
Le problematiche del nostro paese sono note a tutti, anche le nuove generazioni le conoscono, ne hanno piena contezza, perché le vivono già sulla loro pelle.
Chi si propone di governare questo paese, è ovviamente cosciente di tali problematiche.
Non è retorica, ma questo periodo storico richiede una politica attenta, una politica coraggiosa, una politica aderente alle esigenze del paese quello reale.
Molto banalmente per le circostanze singolari, direi eccezionali, una pandemia ancora in corso, una guerra a pochi Chilometri dall’Italia, una crisi energetica ed economica.
Chi si propone di governare questo paese in questo momento storico, abbia la consapevolezza di avere un’enorme responsabilità.

Il Segretario MAPS(movimento attivo politico e sociale)
Louis Stanco

Attualità

Alto Calore, Gubitosa e Buonopane: “Profilo tecnico per la guida della società”  

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Incontro questa mattina tra il deputato e vicepresidente nazionale del Movimento Cinque Stelle, Michele Gubitosa, e il presidente della Provincia di Avellino, Rizieri Buonopane, per un confronto sul futuro di Alto Calore. L’onorevole Gubitosa ha condiviso la posizione del presidente Buonopane per una guida tecnica della società che si occupa della gestione della risorsa idrica. “Il nuovo amministratore deve essere un tecnico, non legato alla politica, che possa traghettare Alto Calore verso approdi più tranquilli. Si scelga, dunque, il profilo più adeguato per tale importante incarico. Un manager che non per forza deve essere irpino. È questo il momento di decisioni responsabili per mettere in sicurezza la società, difendere la gestione pubblica dell’acqua e tutelare la risorsa idrica e, quindi, il nostro territorio. Di qui, l’appello a fare fronte comune”, dichiarano l’onorevole Gubitosa e il presidente Buonopane in una nota congiunta.

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Attualità

Controlli dei Carabinieri ad Ariano Irpino e comuni limitrofi: due denunce

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Con l’effettuazione di mirati servizi volti alla prevenzione ed alla repressione di reati, i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino continuano a porre attenzione all’attività di perlustrazione, implementando, in linea con le direttive del Prefetto Dr.ssa Paola Spena, l’attività di controllo del territorio soprattutto in quei comuni più sensibili al fenomeno dei furti, sia con finalità di deterrenza sia per intervenire con tempestività ed efficacia quando necessario.

Negli ultimi giorni, numerosi uomini e mezzi hanno presidiato il territorio di competenza della Compagnia di Ariano Irpino.

Durante tali servizi (articolati mediante posti di blocco, posti di controllo e vigilanza dinamica sulle principali arterie stradali di accesso ai comuni) i Carabinieri hanno proceduto al controllo degli occupanti di numerosi veicoli, alcuni dei quali sono stati sottoposti a perquisizione.

Le operazioni hanno consentito di deferire in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento un ventenne di Montecalvo Irpino, poiché trovato in possesso di circa 19 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish.

Inoltre è stato segnalato alla competente Prefettura un trentenne di Ariano Irpino poiché detentore di una modica quantità di cocaina. Per quest’ultimo è scattato il ritiro del documento di guida.

Un 34enne di Melito Irpino è stato sorpreso in orario notturno alla guida di un’auto rubata, senza patente e con tasso alcolemico superiore a quello consentito per la guida. Anche per lui è scattato il deferimento all’Autorità giudiziaria. L’autovettura è stata restituita al legittimo proprietario.

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Antonio Bianco;”Siamo scesi in campo, non moriremo con le mani legate dietro la schiena”

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Sabato 16 marzo partirà da piazza Garibaldi la manifestazione nazionale contro l’autonomia differenziata. Un progetto scellerato che rompe il principio di unità e di coesione della nazione, voluto dalla Lega Nord di Calderoli ed accettato dalla Meloni quale contropartita al premierato. Alla manifestazione hanno aderito comitati, associazioni, sindacati, partiti e singoli cittadini, l’obbiettivo è di porre all’attenzione del grande pubblico il pericolo incombente della balcanizzazione del paese, che sarà frammentato in 20 piccole patrie impersonate dalle regioni. Il tema è stato ben poco affrontato dai media e, in alcuni dibattiti televisivi, non ponevano l’accento sull’emarginazione socio economica del Meridione prodotta dal DDL Calderoli.

Il Sud si sta svuotando, ogni anno circa 100 mila persone partono in cerca di lavora ovvero per curare patologie croniche o acute. Manca il tempo prolungato nelle scuole dell’obbligo mentre l’aspettativa di vita al Sud è, in media, inferiore di 3-4 anni rispetto a quella italiana. I diritti di cittadinanza sono una chimera, vengono elencati dalla Costituzione ma non garantiti ai meridionali, costretti a versare addizionali comunali e regionali con il massimo dell’aliquota in cambio di servizi pubblici inesistenti o inadeguati per una società civile. È ora di dire basta,occorre passare dalla fase dei dibattiti a quella delle azioni concrete mettendo in campo gli istituti di consultazione democratica previsti dagli statuti comunali e regionali. Occorre che la gente sappia, discuta ed induca le regioni a proporre il ricorso alla consulta avverso lo spacca Italia ed a tutti gli atti giuridici conseguenziali. Siamo scesi in campo, non moriremo con le mani legate dietro la schiena.

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Ariano Irpino: il Tribunale delle illusioni                                                                                                                                                                                                                                                                                   

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