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Legge sulla “Unità di pedagogia scolastica e coordinamenti pedagogici territoriali”-Audizione in Regione Campania con le associazioni di categoria

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AINSPED, AIPED, ANIPED federate in UNAPED sono state ascoltate in audizione giorno 23 novembre presso la VI Commissione del Consiglio regionale della Campania nel merito della proposta di Legge sulla “Unità di pedagogia scolastica e coordinamenti pedagogici territoriali”.

“Grande segale di sensibilità verso il mondo dell’infanzia e dei giovani, di democrazia e di trasparenza da parte del Consiglio regionale della Campania, nonché di riconoscimento per il mondo pedagogico ed educativo. Il nostro intervento di questa mattina è stato volto a sottolineare l’importanza di una proposta di legge che punta alla valorizzazione dell’individuo in ogni fase della crescita. Conosciamo bene quanto l’ambiente scuola debba rispondere ad un’innumerevole quantità di richieste da parte degli studenti, se poi ci soffermiamo un attimo a riflettere sul periodo storico che stiamo vivendo in cui l’intero globo è stato messo in ginocchio da una condizione emergenziale che ha notevolmente aumentato i bisogni educativi degli studenti, possiamo facilmente comprendere quanto sia necessaria l’approvazione della suddetta proposta. Ciò che mi preme far presente, è che siamo questa mattina in audizione, oltre che come professionisti di settore, soprattutto in rappresentanza dei nostri giovani studenti, di vite che stanno costruendosi lentamente un’identità, percorsi di vita che vanno supportati durante il difficile momento della crescita e non esiste istituzione migliore della scuola, quale ente erogatore di servizi educativi e pedagogici continui e stabili che diano centralità all’individuo, quella centralità spesso negata attraverso interventi e piani standardizzati che, troppo spesso tendono a non valorizzare il potenziale individuale. Pensiamo agli adolescenti ed alle forme di alienazione alimentate a dismisura dalle restrizioni dovute allo stato emergenziale degli ultimi due anni, è necessario che educatori e pedagogisti accompagnino i nostri ragazzi verso la ri-costruzione di un’identità in una fase della crescita già di per sé estremamente complessa”.
Così in una nota, la Presidente regionale AINSPED in Campania, Stefania Rubino, a margine dell’audizione di questa mattina in VI Commissione del Consiglio regionale della Campania, in accordo con le colleghe Rosanna Pascucci presente per conto di AIPED e Carmen D’Addese per conto di ANIPED.
“Ringraziamo il Consigliere proponente On. Di Fenza per l’attenzione e la sensibilità mostrata ad un tema così importante, la responsabile regionale welfare e politiche sociali dott.ssa Valentina Mazzola per il lavoro encomiabile e la dedizione dimostrata, nonché la Presidente di Commissione On. Fiola per l’impegno costante e continuativo sul tema e sulle problematiche legate al mondo dell’infanzia, all’adolescenza e ai più deboli, che ci ha permesso di esprimere la nostra gratitudine nel merito di una Legge così importante per restituire dignità lavorativa e riconoscimento di competenze ed abilità legate alla nostra professione”.
Il Presidente Nazionale AINSPED, nonché Vice Presidente dell’UNAPED, aggiunge all’importante risultato in regione: “È stata una giornata memorabile per l’unità pedagogica nazionale, dove finalmente la qualità delle argomentazioni presentate dagli enti più rappresentativi d’Italia ha avuto il suo giusto ruolo. Contiamo su una celere approvazione della Legge, affinché i colleghi Pedagogisti ed Educatori della Campania possano entrare finalmente a pieno titolo nelle scuole, senza essere succubi delle cooperative, con un giusto contratto, per rispondere alle importanti esigenze dei nostri ragazzi e delle loro famiglie, nonché per fornire un supporto specialistico ai docenti e tutti gli operatori nella scuola e del territorio”.

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AREE INTERNE, D’AGOSTINO(FI): NESSUN DECLINO IRREVERSIBILE

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Il segretario provinciale di Avellino scrive alla Premier e al Ministro per la Coesione: “Per i nostri territori occorrono infrastrutture, accesso al credito, agevolazioni fiscali e valorizzazione del turismo sostenibile, non rassegnazione.”

Roma, 2 lug – “Le aree interne non sono un capitolo chiuso della storia economica del Paese, né un peso morto destinato al declino. Sono un potenziale straordinario di sviluppo, lavoro e qualità della vita. Serve il coraggio politico di scommettere sul loro rilancio, non la rassegnazione istituzionale”. Lo dichiara l’on. Angelo Antonio D’Agostino, responsabile nazionale del Dipartimento Innovazione e Sviluppo di Forza Italia e segretario provinciale del partito ad Avellino, commentando il contenuto del Piano strategico nazionale per le aree interne, dove si parla di “struttura demografica compromessa” e di una condizione di difficilissima reversibilità per molti territori.

“Sono valutazioni che mi permetto di respingere con determinazione – prosegue D’Agostino – perché rischiano di cristallizzare una visione rinunciataria, che finisce per deresponsabilizzare la politica e scoraggiare le comunità locali. L’Italia non può permettersi di archiviare un terzo del proprio territorio come se fosse perso per sempre. Per questo ho scritto una missiva alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro per le Politiche di Coesione, Tommaso Foti, per chiedere di rivedere le parti del Piano che fanno riferimento a una presunta irrimediabilità del declino, sostituendo questa impostazione con un impegno chiaro per politiche di rigenerazione e investimento.”

D’Agostino sottolinea come il rilancio delle aree interne debba passare per interventi concreti: “Dalle infrastrutture materiali e digitali all’accesso al credito, da agevolazioni fiscali per chi investe alla valorizzazione del turismo sostenibile e dell’industria di trasformazione, è possibile creare le condizioni per invertire la tendenza. Come imprenditore a capo di un gruppo nato proprio nelle aree interne del Mezzogiorno, so che questa sfida può essere vinta se si abbandonano le vecchie ricette e si adottano politiche innovative, ambiziose e territorialmente mirate.”

“Sono certo che Forza Italia, grazie al lavoro certosino del nostro capo delegazione a Bruxelles, Fulvio Martusciello, e del nostro Segretario nazionale e Vice Premier, Antonio Tajani, continuerà a lavorare in Europa, in Parlamento e nel Governo per restituire dignità e futuro ai nostri borghi e ai nostri comuni. Nessun territorio deve sentirsi condannato al declino: questa – conclude D’Agostino – è la nostra responsabilità e la nostra sfida.”

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Antonio Bianco:”Giornalismo scrivano, megafono del potere”

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Giornali, TV, social media raccontano della volontà del governo italiano di aumentare la spesa militare al 5% del Pil. Oggi è al 2% e si spendono circa 37 miliardi annui ai quali si aggiungerebbero altri 40 miliardi annui (somma superiore all’ultima legge di bilancio di 30 miliardi) che graverebbero il bilancio di 400 miliardi in 10 anni.

Con il Pil che segna aumenti da prefisso telefonico, il mega debito pubblico da far tremare i polsi ed una scarsa propensione del governo a colpire gli evasori fiscali, per reperire i soldi si profilano tagli alla spesa pubblica.

Viene prospettata l’ipotesi di distrarre le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione, destinati per l’80% al Meridione ed il 20% al Centro-Nord, a favore del riarmo. Se ciò fosse, non solo il Meridione, privo di infrastrutture moderne e quasi inesistenti diritti di cittadinanza, ma pure l’area settentrionale andrebbe in sofferenza senza l’apporto del FSC. I giornalisti dei media nazionali e della TV di Stato, in modo acritico scrivono del riarmo senza analizzare le ricadute socio-economiche dovute ai tagli alla spesa pubblica che incideranno maggiormente sui meridionali, oppressi dall’emigrazione endemica e dal reddito che è la metà e la disoccupazione doppia rispetto al Centro-Nord. Il giornalista dovrebbe operare con etica e obiettività nel rispetto della verità garantendo al cittadino il diritto all’informazione e non solo alla notizia. Pedagogia dell’asservimento al padrone di turno con la narrazione del pericolo futuro privato dall’esame, a tutto tondo, sia dei risvolti positivi che di quelli negativi. In tal modo il cittadino è l’agnello sacrificale al quale è negato il diritto di scegliere con obbiettività e, sotto l’influenza degli eventi drammatici degli ultimi anni, sarà indotto ad accettare, non solo, la riduzione degli spazi di democrazia diretta ma pure tagli al welfare, alla scuola, alla sanità. La democrazia richiede che i giudici siano sottoposti solo alla legge ma anche giornalisti che non siano solo  il megafono del potere.

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Servizio Trasporto Scolastico Anno Scolastico 2025/2026. Aperte le iscrizioni

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Il Comune di Ariano Irpino informa che sono aperte le iscrizioni al servizio di trasporto scolastico per l’anno scolastico 2025/2026.
Il termine di scadenza per la presentazione delle domande è fissato al 01/08/2025.
Tutte le informazioni sono reperibili nell’allegato avviso pubblico, oltre al relativo modello di domanda da presentare al Comune di Ariano Irpino con le modalità indicate.

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