Attualità
L’avena, un prezioso cereale da coltivare e rivalutare

Ad Ariano Irpino, presentato un progetto che reintroduce la coltivazione di avena ricca di betaglucano
Rivalutare l’avena, cereale per troppi anni trascurato o utilizzato prevalentemente in ambito zootecnico, è obiettivo prioritario del Progetto “Avena for New Food, rivalutazione e sviluppo della coltura dell’avena attraverso nuovi processi di coltivazione e lavorazione della granella da utilizzare nei prodotti alimentari”, presentato ad Ariano Irpino, in contrada Camporeale. Il progetto PSR (Programma di sviluppo rurale) 2014-2020, è supportato dalle aziende agricole Rocco De Feo e Donato De Feo, in collaborazione con l’Università di Salerno, rappresentata dal Professor Fabrizio Dal Piaz, che si è soffermato sui betaglucani contenuti nell’avena. “Come dimostrato da diversi studi clinici – ha sottolineato, le sue proprietà nutrizionali, rendono l’avena adatta al regime dietetico dell’alimentazione senza glutine, in particolare e dei celiaci (ndr, intolleranti al glutine) e il contenuto della fibra solubile di betaglucano, aiuta a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue e la glicemia, compresa quella postprandiale. Le aziende sementiere avevano abbandonato l’avena a causa della scarsa resa di alcune varietà, ma oggi, dopo aver individuato le aziende agricole, abbiano ripreso in considerazione e selezionato le vecchie sementi, che tendono a esprimere maggiori livelli di betaglucano. Abbiamo creato così un progetto attento alla qualità delle varietà considerate, a partire dalla semina. Sono state effettuate due campagne, una semina autunnale del 2023 e una primaverile del 2024, di tre ettari per ogni varietà, nella contrada Difesa Grande-Camporeale. Verranno fatte delle repliche di campo, in modo da comprendere quanto incideranno sulla produzione di betaglucano, variazioni climatiche e fertilità del terreno. Il prossimo step consisterà nell’estrapolare il betaglucano, attraverso tecniche di decorticazione. Il laboratorio dell’Università di Salerno ci consentirà di individuare quali varietà esprimono meglio il betaglucano. Individuare il tipo di avena che ci fornirà maggiori quantità di betaglucano, ci consentirà di addizionarla ad altre farine o semole, in modo che, ingerendone 3 grammi al giorno, come consigliato dall’EFSA (ndr, Autorità europea per la sicurezza alimentare), vengano mantenuti i giusti livelli di colesterolo nel sangue”. Stanislao Pellino, responsabile commerciale Padana Sementi per la Campania, che ha fornito le due varietà coltivate, Luna e Insigna, ha evidenziato come l’Unione europea sia tra i principali produttori mondiali di avena. Nel 2024 in Italia ne sono stati coltivati circa 95.000 ettari, di cui oltre il 50% (66.548 ha), al Sud. In Campania, stando ai dati ISTAT, sono stati coltivati ad avena 9.764 ettari, 5800 dei quali in provincia di Avellino. Michele Ciasullo, medico, ha evidenziato come ci si trovi in una vera e propria emergenza di salute, con un’attesa di vita alla nascita, che in Campania è di due anni inferiore alla media nazionale: 82 anni invece di 84. La Regione inoltre, è al primo posto per le morti legate alle malattie cardiovascolari (infarto ed ictus) e cancro e l’Irpinia, conferma tristemente il dato. “Le cause principali sono il colesterolo alto (LDL) che provoca l’aterosclerosi, la vita sedentaria, l’obesità, il diabete, il fumo, lo stress. Se da una parte c’è la genetica, nel contempo bisogna tenere presente che l’accorciamento della vita è dovuto anche agli errori che commettiamo, sia individualmente che collettivamente. La dieta mediterranea è stata quasi dimenticata, a partire dal salutare consumo di olio di oliva, e a seguire, frutta e verdura. Siamo diventati genotipo-risparmiatori, cioè non consumiamo ciò che mangiamo, ingeriamo molte più calorie di quelle che consumiamo, avendo costruito uno stile di vita di apparente benessere, che in realtà è nocivo: mangiamo troppo e ci muoviamo troppo poco. È necessario diffondere una cultura di prevenzione unita a una buona comunicazione alimentare, che aiuti ad evitare gli errori che portano ad ammalarsi: molti non sanno di sbagliare, né quanto costerà l’errore che stanno commettendo, ad esempio, ingerendo molti zuccheri. Il diabete, malattia per la quale si è a rischio se l’indice glicemico (la velocità con la quale un alimento passa nel sangue) è superiore a 2,5 comporta il danneggiamento dei nervi, dei vasi sanguigni, e aumenta il rischio di infarto, ictus, malattia renale e perdita della vista. Per scongiurare il rischio diabetico, bisogna mangiare alimenti a basso indice glicemico, che non creano cioè il picco glicemico (innalzamento degli zuccheri nel sangue, che a sua volta costringe il pancreas a produrre insulina per eliminare il glucosio in eccesso). I betaglucani, amici del cuore, ritardano lo svuotamento gastrico e rallentano lo svuotamento intestinale, contribuendo al senso di sazietà, rallentano l’assorbimento di alcuni nutrienti (ad es. zuccheri e grassi), riducono l’assorbimento e la produzione di colesterolo, in particolare quello cattivo (LDL), riducono il picco glicemico dopo un pasto, favoriscono l’incremento dei bifidobatteri e ostacolano la proliferazione dei batteri patogeni”. Emilio Gambacorta, già docente agronomo presso l’Università di Potenza, ha evidenziato come sia fondamentale la formazione nei giovani, affinché si crei consapevolezza che, produrre ciò che si porta in tavola rispettandone le vecchie caratteristiche, non solo è salutare, ma consente di portare avanti con orgoglio le bio tradizioni dei nostri territori, di cui tornare ad essere protagonisti. “Siamo figli dei nostri territori, perciò mi piacerebbe creare un distretto di qualità in cui coltivare prodotti benefici per la popolazione che li abita, senza correre dietro alla quantità, ma privilegiando la qualità, ovvero tutto ciò che è presente in un prodotto e ne esalta la condizione fisiologica”.
Attualità
Reti Idriche – Liberi e Forti: “Un solo finanziamento, ne prendiamo atto ma il problema resta”

Riceviamo e pubblichiamo
Il sindaco rivendica un finanziamento di 4,1 milioni per la rete idrica. Ne prendiamo atto, ma il problema resta: Ariano Irpino, con oltre 25.000 abitanti, ha ricevuto in un precedente provvedimento la stessa cifra assegnata a piccoli comuni con poche centinaia di residenti.
Non è un attacco, è una domanda legittima: perché il secondo comune della provincia è stato escluso dai 66 milioni di euro recentemente stanziati dalla Regione Campania e distribuiti a decine di comuni irpini?
Aver ricevuto un finanziamento modesto e prima dello stanziamento di ulteriori 66 milioni, rispetto alle reali esigenze di una grande città significa forse non poter accedere ad altri interventi? Noi chiediamo risposte e cerchiamo di capire, non polemiche. E continueremo a farlo per Ariano.
Attualità
Auto in fiamme in pieno centro storico

Auto in fiamme lungo la centralissima via Tranesi di Ariano. Una Mini Countryman è stata avvolta dalle fiamme, probabilmente a causa di un corto circuito, ed è stata danneggiata nella parte anteriore, per fortuna senza conseguenze per persone o altre autovetture parcheggiate nelle vicinanze. Sul posto i vigili del fuoco del distaccamento di Grottaminarda, insieme alla polizia municipale ed ai carabinieri delle locali stazioni.
Attualità
Referendum 8 e 9 giugno: i cinque quesiti su lavoro e cittadinanza

Domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini italiani si recheranno alle urne per votare i cinque Referendum abrogativi in materia di disciplina del lavoro e concessione della cittadinanza italiana. Nella Gazzetta Ufficiale n.75 del 31 marzo, infatti, sono stati pubblicati i decreti del Presidente della Repubblica con i quali sono stati indetti i referendum e sono stati resi noti i relativi cinque quesiti.
Le operazioni di voto si svolgeranno domenica 8 giugno 2025, dalle ore 07:00 alle ore 23:00 e lunedì 9 giugno 2025, dalle ore 7:00 alle ore 15:00.
QUESITI REFERENDARI
1) «Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: abrogazione». (25A02038)
«Volete voi l’abrogazione del d.lgs. 4 marzo 2015, n. 23, come modificato dal d.l. 12 luglio 2018, n. 87, convertito con modificazioni dalla L. 9 agosto 2018, n. 96, dalla sentenza della
Corte costituzionale 26 settembre 2018, n. 194, dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145; dal d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14, dal d.l. 8 aprile 2020, n. 23, convertito con modificazioni dalla L. 5 giugno 2020, n. 40; dalla sentenza della Corte costituzionale 24 giugno 2020, n. 150; dal d.l. 24 agosto 2021, n. 118, convertito con modificazioni dalla L. 21 ottobre 2021, n. 147; dal d.l. 30 aprile 2022, n. 36, convertito con modificazioni dalla L. 29 giugno 2022, n.79 (in G.U. 29/06/2022, n. 150); dalla sentenza della Corte costituzionale 23 gennaio 2024, n. 22; dalla sentenza della Corte costituzionale del 4 giugno 2024, n. 128, recante “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183” nella sua interezza?».
2) «Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale». (25A02039)
«Volete voi l’abrogazione dell’articolo 8 della legge 15 luglio 1966, n. 604, recante “Norme sui licenziamenti individuali”, come sostituito dall’art. 2, comma 3, della legge 11 maggio 1990, n. 108, limitatamente alle parole: “compreso tra un”, alle parole “ed un massimo di 6” e alle parole “La misura massima della predetta indennità può essere maggiorata fino a 10 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai dieci anni e fino a 14 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai venti anni, se dipendenti da datore di lavoro che occupa più di quindici prestatori di lavoro.”?».
3) «Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi». (25A02040)
«Volete voi che sia abrogato il d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, avente ad oggetto “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’art. 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183” limitatamente alle seguenti parti: Articolo 19, comma 1, limitatamente alle parole “non superiore a dodici mesi. Il contratto può avere una durata superiore, ma comunque”, alle parole “in presenza di almeno una delle seguenti condizioni”, alle parole “in assenza delle previsioni di cui alla lettera a), nei contratti collettivi applicati in azienda, e comunque entro il 31 dicembre 2025, per esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti;” e alle parole “b-bis)”; comma 1-bis, limitatamente alle parole “di durata superiore a dodici mesi” e alle parole “dalla data di superamento del termine di dodici mesi”; comma 4, limitatamente alle parole “, in caso di rinnovo,” e alle parole “solo quando il termine complessivo eccede i dodici mesi”; Articolo 21, comma 01, limitatamente alle parole
“liberamente nei primi dodici mesi e, successivamente,”?».
4) «Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione». (25A02041)
«Volete voi l’abrogazione dell’art. 26, comma 4, in tema di “Obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione”, di cui al decreto legislativo 9 aprile 2008, n.
81, recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” come modificato dall’art. 16 del decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106, dall’art. 32 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modifiche dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, nonché dall’art. 13 del decreto legge 21 ottobre 2021, n. 146, convertito con modifiche dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215, limitatamente alle parole “Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.”?».
5) «Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana». (25A02042)
«Volete voi abrogare l’articolo 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole “adottato da cittadino italiano” e “successivamente alla adozione”; nonché la lettera f), recante la seguente disposizione: “f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica.”, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante “Nuove norme sulla cittadinanza”?».
COME SI VOTA?
Chi vota SI esprime la volontà di abrogare le predette norme.
Chi vota NO, invece, esprime la volontà di mantenere in vigore le predette norme.
VALIDITÁ DEL REFERENDUM
Per raggiungere il quorum, ovvero affinché la consultazione referendaria popolare sia valida, è necessario che si rechino alle urne metà degli aventi diritto al voto più uno.
INFO UTILI
L’elettore dovrà presentarsi al seggio con un documento di identità valido e la tessera elettorale.
Chi non è munito di tessera elettorale oppure ha esaurito gli spazi disponibili, può richiederla all’Ufficio Elettorale del Comune di residenza.
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