Attualità
La Guardia di Finanza di Avellino ha ricordato il 240° anniversario di fondazione del Corpo.

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino, con una sobria cerimonia, a carattere interno, ha ricordato il 240° anniversario della fondazione del Corpo.
Le origini della Guardia di Finanza risalgono al 5 ottobre 1774, allorché venne costituita la “Legione Truppe Leggere”, per volere del Re di Sardegna, Vittorio Amedeo III. E’ il primo esempio in Italia di un Corpo speciale istituito appositamente per il servizio di vigilanza finanziaria e la difesa dei confini.
La Guardia di Finanza è un moderno ed efficiente Corpo di polizia ad ordinamento militare, deputato al mantenimento della sicurezza economico-finanziaria a tutela degli interessi dello Stato e dell’Unione Europea, in sinergia ed in collaborazione, ciascuno con la sua specificità, con le altre forze di Polizia.
L’azione del Corpo, quale unico organismo di polizia economico-finanziaria, si è concretizzata in operazioni di servizio che, possono raggrupparsi nelle seguenti quattro macro aree d’azione:
– contrasto all’evasione fiscale ed all’elusione fiscale;
– tutela della spesa pubblica;
– contrasto alla criminalità economico- finanziaria e dei traffici illeciti;
– tutela del mercato dei beni e dei servizi;
Nel corso della cerimonia si è proceduto alla lettura dell’ORDINE DEL GIORNO SPECIALE del Comandante Generale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d’Armata Saverio Capolupo.
Le “Fiamme Gialle” irpine, nella prima parte dell’anno, hanno incentrato la propria attività sulle frodi carosello, sui controlli in materia di regolare rilascio dello scontrino e della ricevuta fiscale, sulle adesioni al processo verbale di constatazione (la possibilità per il contribuente di definire il contesto pagando in misura ridotta), sulle frodi relative a finanziamenti pubblici, sia comunitari che nazionali, indebitamente percepiti e richiesti, nonché sulle attività di contrasto alle frodi nei confronti degli enti assistenziali e previdenziali, ed a tutti gli altri comparti istituzionalmente assegnati al Corpo.
In sintesi l’impegno istituzionale nei diversi settori di servizio si è concretizzato, nel periodo 1° gennaio-31 maggio 2014, nei seguenti risultati operativi:
- l’attività a tutela delle entrate erariali dello Stato, in ossequio al ruolo di Polizia Economica e Finanziaria, è stata sviluppata in più direzioni attraverso la predisposizione di specifiche misure di contrasto alle diverse forme di evasione ed elusione fiscale e contributiva perpetrate dai contribuenti noti al Fisco e dai soggetti operanti nell’ambito dell’economia sommersa. L’attività ispettiva, svolta dai dipendenti reparti, nel peculiare settore, supportata da innovative ed inedite metodologie ha consentito di conseguire risultati di particolare rilievo. Sono state, infatti, sviluppate ben 107 verifiche fiscali ed accertamenti patrimoniali con un recupero a tassazione di oltre 6 milioni di euro (suddivisi tra I.V.A. relativa, IVA dovuta ed IVA non versata) nonché, ai fini delle imposte sui redditi, di oltre 19 milioni di euro di imponibile da recuperare a tassazione. Sono stati individuati, altresì, 20 evasori totali e/o paratotali che hanno portato al recupero a tassazione di circa 4 milioni di euro ai fini I.V.A. e di oltre 14 milioni di euro di imponibile da recuperare a tassazione ai fini delle imposte sui redditi.
- in materia di controlli strumentali circa il regolare rilascio di scontrini e ricevute fiscali, i controlli indirizzati verso esercizi commerciali ed artigianali, sia permanenti che ambulanti, a fronte di un totale di circa 936 controlli hanno consentito di rilevare contestazioni di irregolarità che si sono sostanziate in 452 verbalizzazioni, oltre il 48% dei controlli effettuati. Inoltre sono state disposte 24 sospensioni di esercizi commerciali. E’ opportuno ricordare che, secondo la normativa vigente, la chiusura viene disposta alla constatazione della quarta mancata emissione del documento fiscale nel corso di un quinquennio (l’emissione per corrispettivo inferiore equivale a mancata emissione per la parte eccedente);
- per quanto attiene il contrasto alla diffusione in Provincia di sostanze stupefacenti e psicotrope, l’incisiva è stata l’azione della Guardia di Finanza nello specifico settore con un’attività che, oltre ad esser sviluppata in completa sinergia con le altre forze di Polizia, si caratterizza sempre più per la stretta collaborazione con le istituzioni che sono comunque chiamate a confrontarsi con il fenomeno. In considerazione delle caratteristiche del fenomeno nell’avellinese, l’attività di contrasto della Guardia di Finanza è incentrata sull’intensificazione dei servizi nelle aree di maggiore “pericolosità” (varchi d’accesso alla città) e sulla distribuzione delle pattuglie in modo da “coprire” fasce orarie serali e giornate di maggiore “rischio” (fine-settimana e/o pre-festivi). Spesso i posti di controllo posti in essere dai militari in grigio-verde beneficiano dell’ausilio di unità cinofile fatte confluire appositamente da Napoli (Gruppo Pronto Impiego o Tenenza di Capodichino) o da Salerno. Le specifiche iniziative intraprese in tale comparto, si sono sostanziate nel sequestro complessivo di: cocaina (grammi 6,1), eroina (grammi 3,4), marijuana (grammi 1,90), hashish(g.3,0), con il sequestro di nr. 1 automezzo e la segnalazione di 9 persone alle Prefetture – Uffici Territoriali di Governo competenti in relazione al luogo di residenza ai sensi dell’articolo 75 (detenzione) del D.P.R. nr. 309/1990 e 1 soggetto ai sensi dell’articolo 73 (spaccio) del D.P.R. nr. 309/1990 .;
- nel settore inerente il contrasto all’economia sommersa intesa nella duplice espressione di sommerso di lavoro e di sommerso d’azienda la capillare attività investigativa posta in essere nei confronti di categorie economico-imprenditoriali ha determinato l’effettuazione di numerosi controlli conclusisi con l’individuazione di 41lavoratori “in nero”, per il mancato assolvimento, da parte dei datori di lavoro, degli adempimenti di carattere previdenziale e assicurativo previsti per i lavoratori e di 2lavoratori per i quali sono risultate delle irregolarità; inoltre, sono stati segnalati 14titolari d’impresa alla Direzione Territoriale del Lavoro per violazione in materia previdenziale. L’intensa attività di collaborazione con la locale Direzione Provinciale del Lavoro, anche alla luce del recente decreto in tema di sicurezza, si sono di fatto tradotte in una capillare attività di controllo del territorio, con servizi spesso congiunti. Per tale attività e precisamente in 5casi è stata adottata la misura della “sospensione del cantiere” e/o dell’esercizio commerciale laddove risultava impiegato personale “in nero” in misura superiore al 20% dei lavoratori regolarmente assunti (articolo 36 bis del decreto legislativo nr. 223/2006);
- continua è stata l’attenzione riservata alla tutela ambientale, un comparto operativo esposto in misura sempre maggiore a diffuse forme d’’illegalità in tale comparto assume proporzioni sempre più ampie. Un aspetto tutt’altro che marginale è la connessa evasione fiscale; infatti l’illegale smaltimento da parte delle imprese, l’occulto riversamento in siti non autorizzati, la gestione di vere e proprie discariche abusive hanno come necessario corollario la sottrazione di ingenti somme all’Erario attraverso il massiccio ricorso alla fatturazione per operazioni inesistenti. In tale periodo l’attività posta in essere si è incentrata in diverse operazioni di servizio che hanno portato al sequestro di 5 discariche per una superficie complessiva di circa mq. 6.000 adibite allo stoccaggio di rifiuti solidi urbani, materiale ferroso arrugginito, pannelli di eternit ed altri materiali. Le operazioni di servizio hanno consentito di deferire all’Autorità Giudiziaria 3persone responsabili del reato di cui agli articoli 256 e 192 del decreto legislativo nr. 152/2006;
- la contraffazione dei marchi di fabbrica rappresenta una condotta illecita ove si concentrano ingerenze ed interessi della criminalità organizzata, rappresentando una seria minaccia per il sistema economico, industriale e sociale del nostro Paese. Anche a livello locale costituisce un obiettivo di rilievo, con interventi a tutela dell’autenticità dei prodotti industriali ma anche ed in particolare per la tutela del “made in Italy”, e soprattutto, la verifica della qualità dei prodotti messi in commercio con gli standards qualitativi imposti dalle norme, assicurando la tutela dei consumatori anche sotto un profilo della sicurezza. Complessivamente sono stati sequestrati circa 240 capi di abbigliamento ed accessori di varie marche (scarpe, cinture, borse, sciarpe, etc.), . Denunciati all’A.G. competente 6 responsabili, per violazione degli articoli 473, 474, 648, 516, 517 del codice penale.
- il settore inerente il contrasto alla diffusione della pirateria fonografica, audiovisiva ed informatica rappresenta un serio fenomeno per l’intero sistema economico nazionale. A tal proposito occorre evidenziare che l’attività delle Fiamme Gialle non si ferma al mero sequestro ma, ponendo in essere complessi accertamenti e riscontri incrociati, cerca di risalire ai responsabili della contraffazione dei CD onde bloccare all’origine un illecito commercio che danneggia autori e case produttrici; gli ultimi sequestri effettuati hanno permesso di appurare che tale fenomeno appare in costante espansione anche nella provincia irpina che si presta bene soprattutto alla commercializzazione essendo confinante con aree del napoletano che come ben noto la contraffazione è un fenomeno quasi “naturale” alimentato anche da venditori e/o corrieri spesso extracomunitari. Le specifiche iniziative intraprese in tale comparto, si sono sostanziate nel sequestro complessivo di 121 DVD, . Dai servizi espletati in tale comparto ne è scaturita la denuncia a piede libero all’autorità giudiziaria per violazione art. 171 ter della legge nr. 633/1941 di 1 responsabile;
- nell’ambito della legge sul commercio e dei registratori di cassa si segnalano varie operazioni di servizio che hanno portato al sequestro di kg. 870 di frutta e 263 mazzi di fiori . Segnalati alle Autorità competenti 6 soggetti per violazione di cui all’articolo 28 della Legge 114/98 e comminate sanzioni amministrative per circa euro 26.000. Sequestrato anche nr. 1 autocarro.
- scommesse clandestine, lotto e lotterie e Leggi di P.S., continuano ad essere oggetto di una particolare attenzione in considerazione degli enormi proventi sottratti alla tassazione oltre ad aver assunto dimensioni da costituire una vera piaga sociale con ripercussioni disastrose sugli avvezzi giocatori e sulle loro famiglie. In tale periodo sono stati eseguiti molti servizi conclusi con il sequestro di 2 sale scommesse con annesse 2 postazioni di accettazione scommesse, oltre 13.000 tra schede, brochure e locandine, 14apparecchiature fra stampanti, scanner, fotocopiatrici e monitor e di unasomma pari ad oltre euro 350,00 di proventi. Due responsabili segnalati all’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, per violazione art. 24 D.L. 98/2011 (Decreto Balduzzi) elevate sanzioni amministrative per oltre 13.300,00 euro, nr. 7 responsabili denunciati all’Autorità Giudiziaria per violazione artt. 4 legge 401/89, art. 650 e 720 C.P. e art. 24 D.L. 98/2011 e art. 94 Legge 401/89 e art, 321 C.P.P.;
- le considerevoli quote di gettito che il settore delle accise assicura all’Erario hanno conferito al citato comparto impositivo un ruolo di primo piano nel quadro della politica tributaria del Paese e, nel periodo in esame, i controlli hanno portato all’individuazione ed al sequestro di quattro impianti di distribuzione privata oltre a 3 serbatoi, 3pistole erogatrici, litri 2.983 di gasolio per autotrazione. Sono state comminate sanzioni amministrative pari a euro 15.000, mentre 5 persone sono state denunciate, a piede libero, ai sensi degli articoli 679 e 16 del decreto legislativo n.139/2006;
- in materia di codice della strada i controlli effettuati hanno portato all’accertamento complessivo di 110 violazioni per inosservanza alle norme, al sequestro di 14 veicoli tra autovetture, autocarri, furgoni e motocicli ed al ritiro e/o sospensione di 33carte di circolazione e di 5patenti di guida;
m. in materia di abbonamenti radiotelevisivi sono state segnalate, all’ Agenzia delle Entrate – Sportello Abbonamenti TV di Torino, per il mancato pagamento del canone speciale radiotelevisivo, 38 attività ai sensi degli articoli 19 e 20 del Regio Decreto Legge 21/2/1938;
- anche nel settore dei tabacchi si segnala il sequestro di kg. 1,032 di tabacchi lavorati esteri con successiva denuncia all’Autorità Giudiziaria di 1 responsabile per violazione all’articolo 534 C.P.P. e art. 282 d.p.r. 437734 del TULD ; oltre al sequestro di Kg. 7,830 di tabacchi lavorati nazionali con successiva denuncia all’Autorità Giudiziaria di 5 responsabili per violazione all’articolo articolo 96 della legge n.907/42;
- notevole l’impegno profuso dal dispositivo del servizio di pubblica utilità 117, istituito da quattordici anni, che è divenuto oramai una realtà consolidata, per corrispondere alle istanze di tutela espresse dalla collettività e teso al miglioramento dei rapporti fra contribuente e fisco. Tale servizio rappresenta la duplice volontà del Corpo da una parte di garantire la tutela di interessi di natura economico-finanziaria e dall’altra di contribuire, attraverso il controllo del territorio ed in concorso con le altre forze di polizia, al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Le principali operazioni di servizio condotte dalle Fiamme Gialle irpine, che hanno avuto maggiore risalto nella prima parte dell’anno in corso, risultano essere le seguenti:
- operazione PARENTOPOLI (gennaio 2014) TENENZA ARIANO IRPINO
Una complessa indagine sulle indebite percezioni previdenziali ed assistenziali a danno dell’INPS è stata portata a compimento dalle Fiamme Gialle del Tricolle. Nel corso dell’attività investigativa venivano deferite all’Autorità Giudiziaria due donne: la prima perché era riuscita ad ottenere, mediante artifici e raggiri, decine di migliaia di euro a mezzo di una prestazione pensionistica a favore di una ignara zia, che, però, incassava lei in quanto delegata anche dopo la morte della parente, non avendone comunicato all’INPS il decesso. La seconda, poiché a seguito della falsificazione dei certificati medici esibiti all’ASL e all’INPS era riuscita ad ottenere il riconoscimento, indebitamente, delle pensioni di invalidità e di accompagnamento. Il servizio si è concluso con la tassazione dei proventi illecitamente percepiti, per un ammontare complessivo di decine di migliaia di euro.
- operazione UN POSTO AL SOLE (febbraio 2014) TENENZA ARIANO IRPINO
La Guardia di Finanza di Ariano Irpino, ha denunciato alla Procura della Repubblica di Benevento, quattro persone, per reati di truffa e indebita percezione di contributi a danno dello Stato, per un totale di circa 146. 000 euro.
I denunciati percepivano da anni, pur non spettando loro, l’assegno sociale. Questa è una particolare forma di previdenza, che viene riconosciuta aicittadini italiani, Comunitari ed extracomunitari, ed ai loro rispettivi congiunti, che abbiano compiuto 65 anni e si trovino in disagiate condizioni economiche, a prescindere dal fatto che abbiano versato contributi. Requisiti fondamentali, sono la residenza effettiva ed abituale in Italia, e il soggiorno stabile e continuativo nel territorio del Paese.
Tra i denunciati, vi era chi, una donna e un uomo, pur risultando risiedere in provincia di Avellino, viveva, per la gran parte dell’anno, in Venezuela. La situazione, andava avanti dal 2008. I finanzieri li hanno scoperti con numerosi sopralluoghi presso l’abitazione, ove non vivevano mai, e, quando finalmente sono riusciti a trovarli, in uno dei rari rientri in Italia, hanno chiesto loro di mostrare i rispettivi passaporti. Questi ultimi, erano ricoperti di timbri, in ingresso e in uscita dal Paese, che hanno dato prova certa della carenza del requisito della dimora abituale in Italia.
Vi era, inoltre, chi dichiarava di avere un reddito pari a zero e, pertanto, richiedeva e riscuoteva mensilmente il suo assegno. Invece, i finanzieri hanno constatato che affittava in “nero” un’abitazione, e, insieme alla irregolare pensione, evadeva anche le tasse sul canone d’affitto.
Un altro, poi, è riuscito a ottenere la corresponsione della pensione, grazie alla presentazione di un’attestazione falsa della sua presenza in Italia. Le Fiamme Gialle di
Ariano Irpino, hanno raffrontato la predetta attestazione, trasmessa ai finanzieri dall’INPS, con il certificato storico di residenza. Quest’ultimo, evidenziava, senza ombra di dubbio, che il denunciato soggiornava in Italia da meno di dieci anni, come richiesto, invece, dalla norma, poiché, fino al 2008 era stato residente in Venezuela.
La Guardia di Finanza si è giovata della fattiva collaborazione dell’INPS, e, per sgravarne il bilancio degli oneri connessi a queste truffe, richiederà, all’Autorità Giudiziaria l’autorizzazione alla sospensione del pagamento della prestazione previdenziale e al recupero dell’indebito.
Attualità
Convocazione Consiglio Comunale – Tra i punti in discussione l’emergenza idrica

Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, per il giorno 28 agosto 2025 alle ore 08,00 in prima convocazione e per il giorno 29 agosto alle ore 10,30 in seconda convocazione, con il seguente ordine del giorno:

Attualità
Antonio Bianco :”Senza soldi non si cantano messe, il Sud dimenticato anche dall’opposizione”

Il gap tra le due aree del Paese è un dato assodato, negli ultimi due anni il PIL del Sud è stato più alto di quello del Nord, con risolti positivi, ad avviso della Meloni, sull’avviata, ma presunta perequazione economica fra le due aree del Paese. La realtà parla di ben altro: la spesa storica, la mancanza di servizi, il divario infrastrutturale sono fattori che, in sinergia tra loro, determinano l’impoverimento e lo spopolamento del Sud. Permane la differenza del reddito pro-capite, che è la metà, e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. La situazione socio-economica non è per niente rassicurante, a sinistra Bonelli e Fratoianni, rappresentanti di AVS, indicano le priorità da affrontare quali: disoccupazione, scuola, università, sanità, alta velocità ferroviaria e rigettano l’idea di costruire il ponte sullo stretto. Pur apprezzando il loro operato, nulla dicono sulla mancata perequazione territoriale della spesa pubblica complessiva pro-capite sociale e infrastrutturale che, ogni anno, applicando il criterio della spesa storica, sottrae al Sud 60 miliardi, indirizzati verso il Nord. Tiepida è la condanna dei due leader del regionalismo differenziato, riforma che, se attuata in tutti i suoi aspetti, porrebbe la pietra tombale sulla Questione Meridionale. In poche parole, Bonelli e Fratoianni citano i problemi in cui affonda il meridione senza indicare dove prendere i soldi, i tempi di intervento e le modalità di esecuzione di un programma pluriennale per la rinascita del Sud, ponte ideale tra l’Europa e le coste meridionali e orientali del mediterraneo. Inoltre il PIL italiano cresce come un prefisso telefonico, dopo il 2026 dobbiamo restituire il prestito con gli interessi di 122,6 miliardi del PNRR e occorre onorare gli impegni assunti dal governo Meloni in sede internazionale. A ciò si aggiunga che Adriano Giannola, presidente della Svimez, ritiene necessari almeno100 miliardi per la rinascita del Sud.
È finito il tempo dell’enunciazione dei problemi, occorre prioritariamente indicare le risorse finanziarie, certe e permanenti, indispensabili a mettere in atto un programma elettorale credibile che punti sulla rinascita del Sud.
Attualità
Aleandro Longhi (Comitato SAT) sull’emergenza acqua:”Le finanze dell’Alto Calore sono al disastro”

Il Consiglio del Distretto Irpino dell’Ente Idrico Campano ha approvato l’aumento delle tariffe dell’acqua del 30%. Il sindaco di Ariano Irpino Enrico Franza non figura tra i sindaci contrari, né tra quelli astenuti. Possiamo pertanto dedurne che il sindaco di Ariano fosse tra gli assenti o i favorevoli, in ogni caso ha deciso che i cittadini arianesi debbono pagare i 30% in più quell’acqua che l’Alto Calore eroga a singhiozzo. Franza, così loquace quando vuole, si è “dimenticato” di informare gli Arianesi che avranno un nuovo balzello del 30% sull’acqua, che continueranno a ricevere a singhiozzo. Per correttezza bisogna dire che, sia che i sindaci abbiano votato a favore che contro, sia che abbiano partecipato al voto o che si siano astenuti, non cambia nulla: il vero problema è che le finanze dell’Alto Calore sono al disastro. Nelle città civili, i primi servizi che un sindaco dovrebbe assicurare sono: l’acqua pubblica, il sistema fognario, la depurazione delle acque, ovvero tutto quello che non è stato fatto ad Ariano. Si grida contro l’Alto Calore Servizi SpA, su cui si scaricano le responsabilità, dimenticandosi del passato e persino del presente. Gli azionisti, quindi i padroni dell’Alto Calore, sono gli enti locali, ovvero la maggior parte dei Comuni irpini e del Sannio, che oltre a detenere le azioni dell’Alto Calore, sono i proprietari dei tubi marci che dovrebbero portare acqua nelle case. I vecchi tubi sono di piombo, di ghisa, di eternit e non sono mai stati cambiati, ma soltanto rappezzati. I grandi tubi delle condotte principali sono invece di proprietà della Regione Campania attraverso l’Ente Idrico Campano: l’Alto Calore è soltanto il gestore pieno di debiti che vengono dal passato, e forse anche dal presente. Quanti sindaci avranno chiesto a quell’ente, l’assunzione clientelare di qualche parente, amico o semplice elettore? È giunta l’ora di rimboccarsi le maniche ed attuare un risanamento dell’Alto Calore e l’attuale Amministratore Unico sembra ci voglia provare. I sindaci sono i principali responsabili della mancanza d’acqua nelle case degli Irpini, nonostante l’Irpinia galleggi sull’acqua: persino un regio decreto dell’inizio del Novecento recitava che sindaci erano tenuti a dare acqua “bona” ai propri cittadini. Regione, Ente Idrico Campano, Alto Calore, Comuni e Province, non hanno neanche avuto la dignità di richiedere i fondi del PNRR (miliardi di euro) per il risanamento idrogeologico e per il rifacimento delle reti idriche. Se il Comune di Ariano, che sta spendendo 5 milioni di euro del PNRR per rifare il lastricato di 5 piazze, avesse sostituito km di tubi, sarebbe stato meglio, ma come si sa, i tubi non si “vedono”. Ovviamente anche la Regione Campania dovrà fare la sua parte. L’Amministratore Unico, avv. Antonello Lenzi, ci sta provando con uno degli strumenti a sua disposizione: l’aumento delle tariffe a carico dei cittadini, che dovrebbero pagare anche per il 60-70% di acqua che si disperde dai tubi fatiscenti. Ma c’è un altro strumento: l’aumento di capitale dell’Alto Calore SpA. Si indica un’assemblea straordinaria dei soci (i sindaci azionisti), si faccia partecipare un notaio e si deliberi un aumento di capitale con azioni riservate agli attuali azionisti, per scongiurare che qualche malintenzionato pensi di introdurre qualche grimaldello per far entrare i privati. Certo, i Comuni dovranno pagare, ma di fronte alla prolungata emergenza acqua, si deve attuare una politica di austerità: il denaro si può e si deve trovare! Non è da molto che l’indennità dei sindaci è stata aumentata e con essa, a cascata, quella dei vice sindaci, degli assessori, dei presidenti del Consiglio comunale e dei consiglieri. Per i sindaci che fanno del loro incarico un mestiere (e ciò non è edificante), si potrebbe tornare all’indennità precedente, quelli che invece continuano a svolgere il loro lavoro privato retribuito, potrebbero rinunciare alle loro indennità, così come i consiglieri comunali, al gettone di presenza. Abito ad Ariano Irpino, che dopo Avellino, è il primo azionista dell’Alto Calore e so che il sindaco percepisce un’indennità di 4.140 € mensili in quanto, non avendo un lavoro, non si è messo in aspettativa: perché non rinuncia almeno in parte alla sua indennità e così a seguire, tutti gli altri amministratori? Si facciano meno trasferte inutili a carico dei contribuenti, si disdettino i fitti passivi che i Comuni pagano ai privati, si riscuotano i fitti attivi di immobili, che spesso sono concessi in comodato d’uso gratuito per ragioni clientelari, si mettano in vendita le proprietà immobiliari dei Comuni non utilizzate a fini istituzionali, che potrebbero attivare un circuito virtuoso di investimenti, che creerebbe uno sviluppo economico. Si inizino a tagliare le spese effimere come i vari concerti che si propinano ai cittadini, credendo che si possa sostituire l’acqua con la musica. Si indicano appalti pubblici e si facciano pagare le penali alle imprese che non rispettano i contratti: quando c’è un’emergenza bisogna attuare una politica di austerità. Manca l’acqua nelle case e il Comune di Ariano Irpino ha appena concesso ben 190.000 euro a 14 associazioni: è una mancia elettorale?
Di fronte alla mancanza d’acqua, non ci sono scuse: ognuno dovrà fare la propria parte senza gravare ancora una volta sui cittadini. Si sono accorti i sindaci che i loro paesi si stanno spopolando? Se si vogliono rilanciare le zone interne dell’Irpinia non si può prescindere dai servizi essenziali, a partire proprio dall’acqua. Si intende che anche la Regione dovrà fare la propria parte: la sostituzione dei grandi tubi principali che spesso si rompono e dovrà dare un finanziamento straordinario all’Alto Calore.
I sindacati, dal canto loro, non si possono sterilmente abbarbicare nella difesa dei dipendenti dell’Alto Calore: devono promuovere una “VERTENZA ACQUA” per sconfiggere chi vede nella privatizzazione la soluzione di ogni problema. Privato non è sinonimo di efficienza, bensì un ulteriore strumento per sfruttare i lavoratori e spremere i cittadini con alte tariffe per l’acqua.
Aleandro Longhi Coordinatore Comitato SAT (Salute, Ambiente, Territorio)
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