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Politica

Irisbus, Isochimica e ambiente: l’impegno di Sibilia.

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Irisbus, Isochimica e vertenza “Ambiente”: sono, questi, alcuni dei filoni cui sta improntando la linea d’azione il deputato cittadino Carlo Sibilia, che la prossima settimana sarà impegnato in tre appuntamenti, fortemente voluti dal Movimento 5 Stelle per portare presso le Istituzioni competenti vicende che toccano da vicino i cittadini.

S’inizia martedì 24 settembre quando, in sede di Commissione congiunta Lavoro e Trasporti della Camera si terrà l’audizione degli ex operai dello stabilimento di Flumeri, richiesta lo scorso luglio.

Mercoledì 25 settembre, invece, il portavoce avellinese del M5S accompagnerà presso il dicastero dell’Ambiente i rappresentanti dei comitati civici e gli esperti di settore per approfondire i progetti denominati “Perforazione del pozzo esplorativo Gesualdo 1 nell’ambito del permesso di ricerca Nusco”, “Bisaccia-Deliceto”, “Montecorvino-Avellino Nord”, “Goleto-Castelnuovo di Puglia” e “Santa Croce”.

“All’inizio del mese – dichiara Sibilia – ho scritto al Ministro Orlando, rappresentandogli che le province di Avellino e Benevento sono interessate da due questioni importanti, quelle delle trivellazioni petrolifere e della installazione degli elettrodotti, rispetto alle quali le comunità nutrono forti preoccupazioni, e chiedendogli un confronto con i cittadini, unici portatori di interessi. L’incontro, salvo imprevisti dell’ultima ora, dovrebbe tenersi mercoledì pomeriggio alla presenza di un sottosegretario. Ho già provveduto ad avvertire gli esponenti dei comitati civici ed alcuni tecnici”.

“Si tratta di un buon punto di partenza per l’approfondimento di tematiche ambientali. La nostra visione della politica – continua il deputato 5 Stelle – prevede il coinvolgimento delle comunità, senza intermediazioni di sorta, soprattutto rispetto ad una progettazione di medio-lungo periodo, che, a nostro giudizio, comporta seri rischi per la salute dell’uomo, la qualità della vita, la tutela dell’ambiente e la tenuta dell’economia locale. Siamo sempre più convinti, infatti, che bisognerebbe una volta per tutte ‘caratterizzare’ le zone interne, valorizzandone unicamente le bellezze paesaggistiche, le risorse culturali e i prodotti tipici”.

Infine, il dramma degli ex dipendenti della fabbrica dei veleni di Pianodardine ad Avellino. In attesa della calendarizzazione, presso la Commissione Lavoro, dell’audizione degli esponenti dei Comitati di Avellino e Salerno, già contattati dal deputato Sibilia, quest’ultimo parteciperà alla riunione organizzata dall’Osservatorio Nazionale Amianto giovedì 26 settembre alle ore 18, presso la Camera, per discutere le proposte di legge in materia di prepensionamento degli operi ammalati.

Nello specifico, il M5S ha presentato due progetti normativi che sono in attesa di essere assegnati alla Commissione competente: il primo, datato 16 luglio, firmato da D’Incà, Sibilia e 82 deputati, contenente, tra l’altro, disposizioni in materia di eguaglianza nell’accesso ai benefici previdenziali per i lavoratori esposti all’amianto; il secondo, depositato il 12 agosto, firmato da Bechis, Sibilia e altri, riguardante l’estensione dei benefici previdenziali in favore di lavoratori esposti all’amianto nonché modifiche all’articolo 13 della legge 27 marzo 1992, n. 257, in materia di pensionamento anticipato.

“Seguo con preoccupazione il decorso clinico di Antonio Solomita e sono vicino alla famiglia” – commenta Sibilia, che conclude: “Molti ex dipendenti dell’Isochimica hanno espresso un parere favorevole sulla pdl di D’Incà, consultabile sul notiziario on line dell’Ona, soprattutto in merito all’art. 7, che disciplina la collocazione in pensione dei lavoratori affetti da patologie absesto correlate. Il M5S ha attivato tutti i canali e sta ponendo in essere ogni sforzo possibile per risolvere una questione che si sta trascinando da troppi anni e che pesa insopportabilmente sulle spalle dei lavoratori. Non bastano dichiarazioni di solidarietà o petizioni di principio. Il tempo delle parole è finito. Occorrono fatti. Occorre mettere mano ad una legge che preveda il loro diritto al prepensionamento”.

Da ultimo, domenica 22 settembre, il deputato cittadino sarà presente, alle ore 16.30, al gazebo a 5 Stelle nelle adiacenze del “Bar Ciotola” a Grottaminarda e, alle 18, presso la sala comunale di San Sossio Baronia per un incontro pubblico, che vedrà, prima delle sue conclusioni, gli interventi di Gianni Panzetta su “Identità e memoria nella toponomastica della Baronia allargata” e di Vito Pagnotta su “L’esperienza di un giovane imprenditore: dalla tradizione alla innovazione”, moderati da Michele Ciasullo.

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Attualità

I lavori della realizzazione della stazione Hirpinia proseguono ai ritmi stabiliti e non si parla più della realizzazione della strada Tre Torri-Manna-Camporeale. Il documento di Cirillo, Pratola e Leone

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Riceviamo e pubblichiamo 

Ritorniamo sulla problematica “Strada Tre Torri-Manna-Camporeale. Ecco il quarto documento a firma degli ex amministratori Vincenzo Cirillo, Luciano Leone e Crescenzo Pratola.

Nella seduta di consiglio comunale del 2 marzo 2023, in cui si è discusso l’argomento monotematico “strada Manna-Camporeale” noi siamo intervenuti, e, nell’occasione, non fu accolta la nostra proposta di un deliberato che vedesse il coinvolgimento della maggioranza e della opposizione su un unico documento e confermasse la volontà di utilizzare i fondi stanziati per l’opera i cui lavori sono già stati avviati, e i proprietari delle aree espropriate, per il tracciato, sono già stati indennizzati per una spesa di € 10 milioni circa.

L’impegno della maggioranza del consiglio comunale di risolvere la problematica con una nuova e diversa progettazione, che andrebbe contro tutto quanto fatto nei venti anni trascorsi, e che comunque dovevano concretizzarsi in tre mesi, non si è attuato, nonostante sia trascorso oltre un anno dagli impegni assunti.

I lavori della realizzazione della stazione Hirpinia, intanto, proseguono ai ritmi stabiliti dal programma dei lavori, invece non si parla più della realizzazione della strada Tre Torri-Manna-Camporeale che può consentire un più rapido raggiungimento alla sopra citata stazione Hirpinia, da parte dei cittadini di Ariano Irpino, dei cittadini della Valle Ufita e dei Comuni del Nord-Est. La strada finanziata ha una valenza ben più rilevante che per il solo ristretto ambito comunale, poiché la tratta quasi ultimata Contursi-Lioni-Grottaminarda, proseguendo sulla tratta “Tre Torri-Manna- Camporeale-Faeto-Termoli”, concretizza l’opera denominata “strada di collegamento dei due mari”; pertanto non è affatto eccessivo ritenere che l’opera persegue obiettivi di rafforzamento della rete infrastrutturale nel Mezzogiorno. Si ricorda che in seguito all’approvazione del progetto di realizzazione del primo tronco “Tre Torri- Manna” fino al primo lotto funzionale in località rione Cardito e delle relative bretelle di collegamento, nel mese di marzo dell’anno 2011, la società Anas pubblicò un bando per l’affidamento della progettazione preliminare e definitiva e altre attività correlate, dei lavori relativi alla – Variante alla statale 90 delle puglie tra lo svincolo di Ariano Irpino fino all’innesto con la strada statale 90 bis -.

Per essere concreti, suggeriamo la composizione di un gruppo promotore che si occupi della questione e che si impegni a:

Invitare il consiglio comunale di Ariano Irpino a “Ritornare” sulla delibera n. 01/2023, votata a maggioranza, che dichiara che i fondi stanziati per la strada Tre Torri-Manna-Camporeale vengano utilizzati per l’opera di riammagliamento e razionalizzazione del tessuto urbano con interventi di mobilità sostenibile di rione Cardito che non ha nulla a che vedere con l’opera finanziata.

Sollecitare il presidente dell’amministrazione provinciale di Avellino ad attivarsi per la ripresa dei lavori, realizzando, innanzitutto, il tracciato e quant’altro possibile, con un progetto stralcio, che impegni i fondi disponibili, dato che gli espropri sono stati già pagati.

Fare voti al presidente della giunta regionale Campania ad aggiornare il finanziamento per il completamento dell’intervento, in considerazione dell’importanza dell’opera, visto il notevole tempo trascorso per l’avvio dei lavori e preso atto della lievitazione dei prezzi. Noi continueremo ad essere attenti e percorreremo tutte le strade per raggiungere l’obiettivo enunciato.

venerdì 1 marzo 2024 alle 12:23

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Antonio Bianco:”Il contrasto allo Spacca Italia cresce a macchia d’olio”

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L’azione di contrasto allo Spacca Italia (DDL Calderoli) cresce a macchia d’olio, a Napoli, questa mattina(24/2/2024), presso l’Istituto italiano per gli Studi Filosofici si è svolta la manifestazione su: “Il nostro NO all’Autonomia Differenza”. Il dibattito è iniziato con i saluti del sindaco Gaetano Manfredi a seguire gli interventi di molti parlamentari del centro-sinistra nonché di Luca Bianchi, direttore generale dello Svimez, di Massimo Villone Prof. emerito di Diritto Costituzionale della Federico II di Napoli e di Marco Esposito, capo direttore del Mattino. Il dibattito oltre a definire il progetto una vera iattura per il paese, ha cercato di individuare le azioni di contrasto allo Spacca Italia da proporre entro breve tempo. Anche in provincia i cittadini, di diversa estrazione socio culturale e politica, tramite whatsapp, si auto convocano per discutere ecomprendere la portata del DDL Calderoli che disarticola i principi cardine della Costituzione. È vera resistenza alla secessione dei ricchi, disegno targato Lega e condivisodalla Meloni. Le disuguaglianze, tra nord e sud della penisola, diventeranno legge, i diritti di cittadinanza sono, e saranno, riconosciuti solo ai territori ricchi. Prevale il federalismo competitivo e non quello cooperativo, l’uguaglianza e solidarietà (art. 3 della Costituzione) sono svuotati della loro linfa vitale, si condanna il Meridione ad una morte certa, svuotato, ogni anno, di 100 mila persone che emigrano in cerca di lavoro, braccia di giovani che non ritorneranno nella loro terra natia destinata a diventare una riserva indiana popolata da anziani. Non possiamo rimanere inermi, siamo attori e non spettatori del nostro futuro, le mani non possono rimanere in tasca.

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La cortina fumogena della Meloni e dei media nasconde lo Spacca l’Italia

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Il sindacato della UIL e 500 sindaci capeggiati dal presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, venerdì scorso si sono recati a Roma per rivendicare l’accredito del FSC (Fondo Sviluppo e Coesione) che, da più di un anno e mezzo è incagliato nel ministero della coesione ed il PNRR, guidato da Raffaele Fitto. L’operazione verità di De Luca vuole porta alla luce del sole il NO motivato allo Spacca Italia che renderebbe irreversibili le differenze socio-economiche tra le due are del paese. La subdola applicazione del criterio della spesa storica nella redistribuzione dei fondi da parte dello Stato Centrale avvantaggia il Nord ricco, dotato di moderni e diffusi servizi pubblici, a tutto svantaggio dell’area meridionale del paese, priva di infrastrutture. L’operazione verità di De Luca mette il dito nella piaga, la mancanza del personale rende sommamente difficile mettere in campo dei progetti finalizzati alla realizzazione di progetti con le risorse dal PNRR e dei fondi europei. In alcuni comuni manca il personale sostituito, nei giorni indicati, dal sindaco. De Luca voleva essere ricevuto a palazzo Chigi ed avere un colloquio diretto con la Meloni per sbrogliare la matassa del FSC necessario al Meridione per continuare ad erogare i diritti di cittadinanza. La Meloni era in visita in Calabria e la sua risposta non si fa attendere e dichiara ai giornalisti: ”se invece di fare le manifestazioni ci si mettesse a lavorare forse si potrebbe ottenere qualche risultato in più” (Ansa). La situazione è grave, rimane immutata la Questione Meridionale, mai affrontata, la mancanza di infrastrutture e di possibilità di impiego favoriscono la fuga dei giovani dal Sud in cerca di lavoro, ad essa si somma la migrazione sanitaria e quella dei diplomati che si iscrivono nelle università del Nord per avere maggiori probabilità di trovare un impiego conforme al titolo di studio conseguito. Il governo Meloni non si trinceri dietro le parole grosse pronunciate durante la manifestazione, metta a tema la perequazione tra le due aree del paese divise da inaccettabili disuguaglianze, siamo tutti italiani inclusi i meridionali.

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