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Politica

Intervista all’Assessore Carmine Peluso : “Si confermo la mia vicinanza al Partito Democratico. Sono esponente dell’area Letta”

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Dalle pagine del nostro giornale on-line aveva anticipato e annunciato il proprio ingresso nel Partito Democratico. La notizia non era di certo passata inosservata, anzi, aveva provocato una secca smentita da parte del segretario cittadino del Partito Democratico l’Avv. Domenico Carchia. Oggi, l’Assessore Carmine Peluso ci parla e chiarisce qual è la sua posizione politica e ci indica quali sono le sue prospettive future.

Assessore allora ci conferma la sua vicinanza al partito Democratico?

Si confermo la mia vicinanza ed il mio ingresso all’interno del Partito, determinata soprattutto dal mio rapporto con la senatrice Angelica Saggese eletta nelle fila del PD ed esponente dell’area Letta, oggi componente della Commissione Agricoltura al Senato. Anche io ritengo di essere un esponente di questa corrente interna al partito. Infatti, a breve inaugurerò proprio ad ariano l’Associazione 360 che è vicina al nuovo premier ed ad Avellino è rappresentata dal Dirigente del partito Lello De Stefano. Lo scopo di tale associazione è favorire iniziative culturali e politiche sul territorio cercando di coinvolgere giovani, società civile e quanti hanno intenzione di prodigarsi per il bene della città.

La volontà di darmi da fare con questa Associazione è nata anche e soprattutto dopo l’incontro con Enrico Letta che ha chiuso proprio ad Ariano Irpino la campagna elettorale per le elezioni politiche di febbraio.

Si potrebbe pensare anche ad un suo coinvolgimento in vista del prossimo congresso cittadino per il rinnovo delle Segreteria?

L’area Letta esprimerà un proprio candidato che potrei o non potrei essere io. Sicuramente non farò mancare il mio contributo proprio come ho fatto nel corso della campagna elettorale per le politiche. Ritengo che sia fondamentale che il Partito Democratico divenga partito di governo anche in ambito locale, proprio come sta avvenendo in ambito nazionale. Per fare questo è necessario che si apra all’esterno favorendo il ricambio generazionale, il rinnovamento e l’ingresso di nuove forze. Solo in tal modo sarà possibile creare una classe dirigente forte e incisiva. Relativamente alla segreteria cittadina noi saremo sicuramente della partita ma saranno poi gli iscritti a determinarne la guida.

Ma come si pone il suo ingresso nel Partito con la sua condizione di Assessore della Giunta Mainiero e con il fatto che il Partito Democratico all’interno dell’attuale Consiglio Comunale è all’opposizione?

Vorrei chiarire prima di tutto che io sono stato eletto con una lista civica “Uniti per cambiare” che alle scorse elezioni amministrative si è presentata al primo turno in maniera autonoma e poi al secondo turno ha sostenuto il candidato di centro-sinistra. Altrettanto ritengo che l’attuale amministrazione non sia di centro-destra. Abbiamo sempre dichiarato che saremmo stati pronti a lavorare per il bene della città con qualunque forza politica avesse avuto delle buone idee ed iniziative per i cittadini e così abbiamo fatto. Tanto che abbiamo preteso al momento del nostro ingresso in giunta che non ci fosse il PDL. Inoltre, ritengo che oggi anche guardando cosa sta succedendo a livello nazionale la distinzione tra destra e sinistra sia abbastanza superata. Oggi il Partito Democratico dialoga con le forze di centro e anche con Berlusconi. E’ vero il partito Democratico è attualmente in Consiglio all’opposizione, ma devo purtroppo rilevare che in questi anni si è limitato a fare un’opposizione sostanzialmente populista e poco costruttiva. Sarebbe stato opportuno, invece, far sentire di più la propria voce.

Ma come vede il futuro del Partito Democratico soprattutto a livello locale ed in vista delle prossime amministrative?

Come ho già detto è fondamentale coinvolgere nuove forze e soprattutto stringere nuove alleanze. La prossima campagna elettorale, infatti, e le prossime elezioni avverranno con una legge diversa. Ci saranno solo 16 consiglieri e 4 assessori. Per essere eletti saranno di conseguenza necessari più voti, pertanto, c’è la necessità di costruire delle intese più larghe di quelle attuali, di creare liste forti con candidati ben radicati sul territorio. Sarebbe opportuno anche un coinvolgimento maggiore delle donne che stanno dimostrando in ambito nazionale di essere brave e capaci. Io non credo di candidarmi nuovamente ma la mia aspirazione è quella di entrare ed essere parte di un grande partito mettendo a disposizione il mio impegno e la mia esperienza politica. Il Partito Democratico dovrà impegnarsi per essere Partito di governo della città e per fare queste è necessario fare un grande lavoro sul territorio. Un lavoro dal quale non mi tirerò indietro.

 

Maria Elena Grasso

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AREE INTERNE, D’AGOSTINO(FI): NESSUN DECLINO IRREVERSIBILE

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Il segretario provinciale di Avellino scrive alla Premier e al Ministro per la Coesione: “Per i nostri territori occorrono infrastrutture, accesso al credito, agevolazioni fiscali e valorizzazione del turismo sostenibile, non rassegnazione.”

Roma, 2 lug – “Le aree interne non sono un capitolo chiuso della storia economica del Paese, né un peso morto destinato al declino. Sono un potenziale straordinario di sviluppo, lavoro e qualità della vita. Serve il coraggio politico di scommettere sul loro rilancio, non la rassegnazione istituzionale”. Lo dichiara l’on. Angelo Antonio D’Agostino, responsabile nazionale del Dipartimento Innovazione e Sviluppo di Forza Italia e segretario provinciale del partito ad Avellino, commentando il contenuto del Piano strategico nazionale per le aree interne, dove si parla di “struttura demografica compromessa” e di una condizione di difficilissima reversibilità per molti territori.

“Sono valutazioni che mi permetto di respingere con determinazione – prosegue D’Agostino – perché rischiano di cristallizzare una visione rinunciataria, che finisce per deresponsabilizzare la politica e scoraggiare le comunità locali. L’Italia non può permettersi di archiviare un terzo del proprio territorio come se fosse perso per sempre. Per questo ho scritto una missiva alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro per le Politiche di Coesione, Tommaso Foti, per chiedere di rivedere le parti del Piano che fanno riferimento a una presunta irrimediabilità del declino, sostituendo questa impostazione con un impegno chiaro per politiche di rigenerazione e investimento.”

D’Agostino sottolinea come il rilancio delle aree interne debba passare per interventi concreti: “Dalle infrastrutture materiali e digitali all’accesso al credito, da agevolazioni fiscali per chi investe alla valorizzazione del turismo sostenibile e dell’industria di trasformazione, è possibile creare le condizioni per invertire la tendenza. Come imprenditore a capo di un gruppo nato proprio nelle aree interne del Mezzogiorno, so che questa sfida può essere vinta se si abbandonano le vecchie ricette e si adottano politiche innovative, ambiziose e territorialmente mirate.”

“Sono certo che Forza Italia, grazie al lavoro certosino del nostro capo delegazione a Bruxelles, Fulvio Martusciello, e del nostro Segretario nazionale e Vice Premier, Antonio Tajani, continuerà a lavorare in Europa, in Parlamento e nel Governo per restituire dignità e futuro ai nostri borghi e ai nostri comuni. Nessun territorio deve sentirsi condannato al declino: questa – conclude D’Agostino – è la nostra responsabilità e la nostra sfida.”

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Antonio Bianco:”Giornalismo scrivano, megafono del potere”

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Giornali, TV, social media raccontano della volontà del governo italiano di aumentare la spesa militare al 5% del Pil. Oggi è al 2% e si spendono circa 37 miliardi annui ai quali si aggiungerebbero altri 40 miliardi annui (somma superiore all’ultima legge di bilancio di 30 miliardi) che graverebbero il bilancio di 400 miliardi in 10 anni.

Con il Pil che segna aumenti da prefisso telefonico, il mega debito pubblico da far tremare i polsi ed una scarsa propensione del governo a colpire gli evasori fiscali, per reperire i soldi si profilano tagli alla spesa pubblica.

Viene prospettata l’ipotesi di distrarre le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione, destinati per l’80% al Meridione ed il 20% al Centro-Nord, a favore del riarmo. Se ciò fosse, non solo il Meridione, privo di infrastrutture moderne e quasi inesistenti diritti di cittadinanza, ma pure l’area settentrionale andrebbe in sofferenza senza l’apporto del FSC. I giornalisti dei media nazionali e della TV di Stato, in modo acritico scrivono del riarmo senza analizzare le ricadute socio-economiche dovute ai tagli alla spesa pubblica che incideranno maggiormente sui meridionali, oppressi dall’emigrazione endemica e dal reddito che è la metà e la disoccupazione doppia rispetto al Centro-Nord. Il giornalista dovrebbe operare con etica e obiettività nel rispetto della verità garantendo al cittadino il diritto all’informazione e non solo alla notizia. Pedagogia dell’asservimento al padrone di turno con la narrazione del pericolo futuro privato dall’esame, a tutto tondo, sia dei risvolti positivi che di quelli negativi. In tal modo il cittadino è l’agnello sacrificale al quale è negato il diritto di scegliere con obbiettività e, sotto l’influenza degli eventi drammatici degli ultimi anni, sarà indotto ad accettare, non solo, la riduzione degli spazi di democrazia diretta ma pure tagli al welfare, alla scuola, alla sanità. La democrazia richiede che i giudici siano sottoposti solo alla legge ma anche giornalisti che non siano solo  il megafono del potere.

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Spostamento mercato settimanale in località Cardito -I consiglieri di minoranza chiedono una convocazione urgente del Consiglio Comunale

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I consiglieri di minoranza con nota protocollata, indirizzata al Sindaco, al Presidente del Consiglio e al Segretario Generale hanno chiesto una convocazione urgente del Consiglio Comunale. Ecco quanto asserito dai consiglieri:”Il trasferimento del mercato settimanale a Cardito si è rivelato un flop. Sia per l’utenza, drasticamente diminuita. Sia per gli espositori, che hanno visto ridurre gli incassi e in diversi casi stanno rivolgendo altrove la loro attenzione. Sia per il Centro Storico, ulteriormente mortificato e desertificato in un momento di già notevole difficoltà. Preso atto di ciò i Consiglieri di minoranza hanno chiesto la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario, allargato alle associazioni di categoria, per cercare di correre ai ripari, e valutare, anche alla luce dell’avanzamento dei lavori nel centro storico e la riapertura di molte strade, la possibilità di un ripristino della vecchia sede.
Contiamo in un confronto franco e concreto, scevro da posizioni precostituite e da irrigidimenti burocratici, e volto unicamente ad individuare la soluzione migliore

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