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Giovanni Maraia di Ariano in Movimento:”Chiediamo la sospensione della TARSU per gli abitanti delle zone di campagna di Ariano”

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Da Giovanni Maraia di Ariano in Movimento riceviamo e pubblichiamo

“La società Irpiniambiente spa , che gestisce, per la provincia di Avellino , lo smaltimento e il trattamento dei rifiuti ha aumentato , senza alcun riscontro da parte dei Comuni e della Provincia di Avellino , la tariffa del costo di conferimento da 101,86 €/t del 2010 a 207,00€/t del 2013
> Questo ultimo costo e’ stimato , non è definitivo
> Un aumento di più del 100% dal 2010 al 2013
> Sulla base di quanto determinato da Irpiniambiente, il Commissario Straordinario della Provincia di Avellino ,con delibera 142 del 10/6/2013 ,ha fissato il costo provvisorio di conferimento dei rifiuti in 193€/t per il 2013
> Tale aumento dei costi di conferimento dei rifiuti non e’stata mai contestata dall’Amministrazione Mainiero e nei fatti ha prodotto l’aumento della TARSU per gli abitanti delle campagne
> .Nella delibera 142/2013 del Commissario straordinario della Provincia di Avellino si afferma che il quantitativo di rifiuti conferiti in discarica e’ diminuito, da 112.873.320tonnellate del 2010 si e’ passati a 28.644.270 tonnellate del 2012, che vi è stato un incremento complessivo di spesa nel triennio 2010-2011-2012 di € 1.468.260,03
> La collettività paga in più per minori rifiuti prodotti e conferiti in discarica
> Tutto ciò significa una sola cosa : il fallimento gestionale di Irpiniambiente , divenuta un enorme e costoso carrozzone clientelare nonché stazione appaltante
> E’ doveroso ,da parte sua ,accertare se i costi stabiliti da Irpiniambiente sono legittimi e corrispondenti alla quantità di rifiuti prodotti e smaltiti o sono semplicemente l’effetto di una di politica clientelare voluta e diretta dall’Amministrazione di centro destra che ha governato la Provincia di Avellino.
> Un’operazione che sta danneggiando economicamente la collettività irpina
> In attesa di questa verifica e’ necessario sospendere la sua delibera con la quale stabilisce ,di fatto ,l’aumento della TARSU per gli abitanti delle campagne di Ariano ”
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Attualità

La regina ha bisogno della vicina

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Le inondazioni dell’Emilia Romagna, per quanto di portata epocale, mettono a nudo i ritardi ed il mancato utilizzo dei fondi erogati alla regione a tutela e salvaguardia delle persone e del territorio. La burocrazia, la difficile interpretazione di norme non armonizzate tra loro, l’indifferenza, la lentezza nello spendere i denari e le incessanti piogge, sono la sintesi della tragedia vissuta dagli emiliani. Siamo tutti a fianco degli emiliani e tutta l’Italia darà una mano. Non possiamo, però, dimenticare che l’operosa Emilia Romagna, la locomotiva del Nord, la regione che vuole il regionalismo differenziato, la maestrina con la matita rossa e blu pronta a bacchettare i meridionali spreconi e nullafacenti, ora si appella all’unità del paese nell’affrontare le calamità naturali. Nessuno negherà l’aiuto finanziario e delle strutture dello Stato Centrale per mitigare i danni arrecati dal mal tempo, nessuno dirà: se la sbrighino da soli, nessuno punterà il dito contro Bonaccini, sodale di Fontana e Zaia, artefici della secessione del Nord e dello spacca-Italia. Insieme si vince e non si lascia nessuno indietro. Questo dovrebbe essere l’obbiettivo, mai raggiunto, dall’Unità dell’Italia; il Sud è rimasto separato dal resto del paese ed oggi vive lo spopolamento. Dal 2012 al 2022 il Mezzogiorno ha perso 525 mila residenti, la regione da cui si parte di più è la Campania (30% cancellati dalle liste dei residenti) e la Sicilia (23%) e la Puglia (18%) mentre la Lombardia attrae il 28% degli emigranti, le città più attrattive sono Milano e Bologna (ISTAT, report 2021). Siamo una nazione unita e dobbiamo valorizzare la coesione territoriale.  È un obbiettivo che non può essere valido solo per le catastrofi naturali, occorre che si riconquisti il senso dell’appartenenza alla stessa nazione, cancellando gli egoismi locali. La solidarietà è il requisito indispensabile per superare le avversità, mette tutti alla pari e non esclude nessuno dalla possibilità di esprimere le proprie abilità. Ricordino Bonaccini, Fontana e Zaia che: non c’è regina che non ha bisogno della vicina.

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Avviso Pubblico per la selezione di 10 praticanti per il “Tirocinio Forense” presso l’Avvocatura Provinciale

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È stato pubblicato nella sezione Avvisi Pubblici dell’Albo Pretorio online della Provincia di Avellino l’Avviso per la selezione (per titoli e colloquio) di 10 praticanti per l’espletamento del tirocinio forense presso l’Avvocatura Provinciale per un periodo di 12 mesi, relativamente al periodo 2023/2024.

Le domande dovranno pervenire entro e non oltre le ore 12.00 del 14 giugno prossimo.

Di seguito, il link per visionare e/o scaricare l’avviso e il format per la domanda di partecipazione:

http://albo.provincia.avellino.it:8080/AlboOnline/web/Provincia_di_Avellino/avvisi-pubblici/2023/1734

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Sanità, centri accreditati: Irpinia resta fanalino di coda in Campania per stanziamenti prestazioni ambulatoriali e domiciliari

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L’Aspat Campania e l’Aisic, le associazioni datoriali di categoria maggiormente rappresentative della macroarea Riabilitazione, Sociosanitario e Salute Mentale, su indicazione dei centri privati istituzionalmente accreditati dell’ASL Avellino, hanno organizzato per venerdì 9 giugno 2023, alle 10,30, presso l’Hotel de la Ville di Avellino una conferenza pubblica sul tema della rimodulazione del fabbisogno prestazionale del comparto riabilitativo irpino, per un’equità distributiva delle risorse regionali ed il superamento delle non più tollerabili diseguaglianze territoriali.

Le ragioni della mobilitazione delle imprese sanitarie avellinesi, erogatrici per
conto del Servizio sanitario regionale di un volume complessivo annuo di oltre
300 mila prestazioni nei diversi ambiti della macroarea, a garanzia del
principio di continuità assistenziale, saranno dettagliate e documentate nel
corso dell’evento e condivise con la Direzione generale e strategica dell’ASL Avellino,  le organizzazioni sindacali dei lavoratori in rappresentanza degli operatori
del comparto, la segreteria regionale e la delegazione territoriale di CittadinanzAttiva -Tribunale dei diritti del Malato, tecnici ed esperti qualificati del settore riabilitativo.

In termmini di risorse finanziarie assegnate per i servizi ambulatoriali e domiciliari, in rapporto alla popolazione del territorio di competenza, l’ASL di Avellino è il fanalino di coda della Campania

Come documentato dai lavori del Tavolo tecnico paritetico aziendale, la cui ripresa nell’autunno scorso è stata fortemente voluta dal Direttore generale Ferrante, l’ASL Avellino detiene il più basso indice di prestazioni pro-capite: 0,42, a fronte di una media regionale dello 0,67. In termini assoluti significa che vengono svolte oltre 101 mila prestazioni di assistenza in meno, per mancanza di fondi.

L’Irpinia, gli utenti e gli stessi centri socio-sanitari dunque, vengono da anni costantemente penalizzati rispetto alle altre realtà della Campania.

Sin dal 2014, le associazioni datoriali di categoria hanno sollecitato correzioni alla programmazione regionale, per l’adozione di provvedimenti per superare questa inaccettabile situazione di iniquità territoriale che ha prodotto evidenti e documentate disparità tra i cittadini ed assistiti dei diversi territoriali provinciali.

I centri privati accreditati di riabilitazione complessa della provincia di Avellino, afferenti alla locale Asl, chiedono che si ponga fine a questa inaccettabile situazione, che colpisce e determina problemi anche agli erogatori di servizi, al fine di garantire continuità assistenziale a pazienti particolarmente fragili e di dare una significativa risoluzione delle liste di attesa che, allo stato, sono inosservanti di quanto previsto dal  Piano Regionale Governo Liste di Attesa.

L’Aisic e l’Aspat Campania chiedono quindi alla Direzione generale e strategica dell’ASL Avellino,  pienamente consapevoli della ragionevolezza ed equità della proposta di rimodulazione del fabbisogno prestazionale riabilitativo, di avviare presso
la Regione tale istanza, che è l’unica in grado di consentire stabilità al comparto privato e ai lavoratori occupati e garantire ai cittadini irpini l’inalienabile diritto costituzionale ai LEA – Livelli Essenziali di Assistenza.

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