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Cultura Eventi e Spettacolo

Fiera del Baratto e dell’Usato: si comincia al Fiere della Campania.

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Al polo fieristico arianese cerimonia di inaugurazione per l’attesa kermesse che aspira a bissare il successo della scorsa edizione.

Apre i battenti la Fiera del Baratto e dell’Usato, storico evento dedicato ad Artigianato, Modernariato, Collezionismo e Antiquariato, organizzato dall’Associazione Culturale Bidonville e ospitato per seconda volta presso il Centro Fieristico Fiere della Campania di Ariano Irpino. Un’iniziativa imperdibile per tutti gli amanti del riuso e del riciclo dei vecchi oggetti, che possono essere scoperti visitando i numerosi stand che saranno aperti al pubblico dalle ore 10,00 alle 21,00, in orario continuato, fino a domenica 26.  La kermesse, come ricorda il patron di Bidonville Augusto La Cala, “approda ad Ariano Irpino nel pieno rispetto della mission dell’associazione, che ha, tra gli altri, lo scopo di allargare e diffondere il più possibile la filosofia del riuso e del riciclo. Il Centro Fieristico Fiere della Campania è la struttura ideale per ospitare tale evento, che risulta così inserito in un contesto ambientale e naturalistico notevole, come quello irpino.” A tagliare il nastro, in visita per la prima volta al polo fieristico arianese, dopo la sua recente nomina ad Assessore Regionale, Vittorio Fucci, che si è detto “colpito dalle attività sinora organizzate e dall’imponenza della struttura, che di certo continuerà ad essere inserita all’interno della programmazione regionale dedicata alla valorizzazione delle eccellenze agro-alimentari e delle produzioni tipiche del territorio campano”. Accanto all’Assessore Fucci, il neoletto Presidente della Provincia di Avellino e Sindaco del Comune di Ariano Irpino, Domenico Gambacorta, il quale ha dichiarato “bisogna dare atto al Fiere della Campania dei risultati raggiunti e di essere riuscito a divenire sempre più un punto di riferimento per lo sviluppo delle aree interne, favorendo l’incontro tra aziende e dando ossigeno all’economia locale”. Soddisfatto anche Carmine Famiglietti, Presidente Comunità Montana dell’Ufita, ente proprietario del Centro Fieristico, che ha affermato “ho sempre ritenuto che il Fiere della Campania potesse divenire un volano per lo sviluppo delle aree interne: i traguardi conseguiti e la continuità dell’attività lo dimostrano”. “Sono ben 16 le manifestazioni fieristiche, regionali, nazionali e internazionali, sinora ospitate nella struttura arianese” – gli fa eco Francesco Lo Conte, Amministratore Unico di Fiere e Congressi, società incaricata della gestione del Fiere della Campania – “di certo un segnale positivo in un momento di grande difficoltà economica”. Presenti al taglio del nastro anche il Presidente del Consiglio Regionale, Pietro Foglia e Francesco Iannuzzi, Direttore Generale Sviluppo Economico e Attività Produttive Regione Campania e Presidente di ANCI Campania. Grande attenzione, dunque, da parte delle istituzioni per l’attività del Fiere della Campania e per la nuova edizione della Fiera del Baratto e dell’Usato, che si svolge in concomitanza con l’Oktober Beer Festival – Salone Internazionale della Birra Artigianale, la kermesse gastronomica dedicata agli amanti della birra e delle tradizioni culinarie tedesche e non solo. L’evento sarà incentrato, quest’anno, sulla valorizzazione delle eccellenze brassicole italiane, ampliando l’offerta di birre proposte in occasione dell’evento e creando dei momenti di incontro, degustazione e didattica sul mondo della birra artigianale. Per l’occasione saranno presentate al pubblico tante novità, soprattutto provenienti dal panorama brassicolo locale. L’Oktober Beer Festival – Salone Internazionale della Birra Artigianale proseguirà fino a lunedì 27 ottobre con una serata dedicata ad un pubblico selezionato di operatori del settore con la presenza di rappresentanti di esercizi commerciali e attività di ristorazione, ai quali saranno presentate e ultime novità in fatto di birre da proporre all’interno dei propri locali.

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Il primo maggio porta con sé una scia di sangue

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Il primo maggio porta con sé una scia di sangue, nel 2024 vi sono stati 1090 decessi di lavoratori con un incremento del 4,7% rispetto all’anno precedente che ne ha registrati 1041. Sono aumentati del 17,8% gli infortuni in itinere che fanno riferimento ailavoratori che si spostano da casa verso il luogo di lavoro, tra due luoghi di lavoro ovvero per la consumazione del pasto, ritenuto dall’INAIL infortunio sul luogo di lavoro. Le regioni con maggiore incidenza di mortalità sono: la Basilicata, la Campania, la Sardegna, Valle D’Aosta quelle a minore incidenza sono il Veneto e le Marche. Il rischio maggiore di mortalità per età in riferimento ad un milione di occupati è così ripartito: gli ultrasessantacinquenni con 138,3 decessi, i lavoratori tra 55 e 64 anni 54,5, fascia di età maggiormente colpita da mortalità sul posto di lavoro. Mentre i settori lavorativi maggiormente colpiti sono: le costruzioni, il trasporto, il magazzinaggio, le attività manifatturiere, il commercio. Vi è stato anche un incremento dello 0,7% degli infortuni denunciati all’INAIL, passati da 585.356 del 2023 a 589.571 del 2024. Non si può morire per mancanza di sicurezza sul posto di lavoro, questa scia di sangue proseguirà sin tanto che non si considererà la persona umana sacra e inviolabile, non possiamo sottostare alla deregolamentazione per ottenere il bene o servizio al minor costo per battere la concorrenza. Una società civile punta sulla formazione del lavoratore e del datore di lavoro, attua controlli costanti e capillari dei luoghi di lavoro da parte dell’ispettorato e commina pene certe e senza scappatoie. I richiamidel Presidente della Repubblica ai salari bassi ed aimorti sul lavoro, sono un atto di accusa indiretto alla mancanza della volontà politica volta a garantire ladignità al lavoratore ed alla sua famiglia, il primo maggio deve essere la festa del lavoro non il necrologio su cui si scrivono i nomi dei lavoratori morti.

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Maria Sofia Ortu torna in libreria con un nuovo titolo dedicato agli adolescenti

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La scrittrice irpina presenterà il suo nuovo lavoro, ‘ Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’, sabato 10 maggio, alle ore 18.30 , al Teatro delle Arti di Minori, nell’ambito della rassegna in costieraamalfitana.it, Festa del Libro in Mediterraneo. Maria Sofia Ortu torna in libreria con un nuovo titolo dedicato agli adolescenti. La scrittrice irpina presenterà il suo nuovo lavoro, ‘ Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’, sabato 10 maggio, alle ore 18.30 , al Teatro delle Arti di Minori, nell’ambito della rassegna in costieraamalfitana.it, Festa del Libro in Mediterraneo. La presentazione del nuovo libro di Maria Sofia Ortu, edito da Polis Sa Edizioni, illustrato da Chiara Savarese, è inserita in un cartellone di eventi dedicati ai più piccoli, all’interno della Festa del Libro in Mediterraneo. ‘Racconti per ragazzi curiosi. Al di là della realtà’ è un volume composto da due racconti: ‘Il soffio del demone ‘ e ‘ Le anime smarrite’ ed è rivolto a ragazzi di terza media – primo superiore. Questo è il terzo libro di Maria Sofia Ortu che sempre con Polis Sa Edizioni ha pubblicato nel 2021 la fiaba ‘ Alì e il mondo sommerso ‘, che ha vinto il Premio Speciale della giuria Costa d’ Amalfi Libri 2021, e nel 2022 ‘Il segreto di Mattia ‘ , che ha ricevuto la menzione speciale della giuria nell’ambito del Premio Costa d’ Amalfi Libri 2023 e la segnalazione particolare della giuria nell’ambito della XXXI edizione del concorso nazionale di letteratura per ragazzi ‘ C’era una volta…Vasco Francesco Fonnesu, sezione 2, testi editi.

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FIERA DI VENTICANO – D’Agostino (FI): Qui l’Irpinia che resiste e innova

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Avellino, 24 apr – “Oggi ho partecipato con interesse all’inaugurazione della 46^ Fiera Campionaria di Venticano, un evento che non è solo una vetrina, ma una parte pulsante dell’Irpinia e del Mezzogiorno. Con oltre 140 espositori e un padiglione dedicato al Made in Italy, la Fiera celebra l’agricoltura, l’enogastronomia e l’artigianato di qualità del Centro-Sud, dimostrando che le aree interne possono essere motore di sviluppo.

Ho incontrato produttori determinati, storie di passione e sacrificio che incarnano lo spirito di un Sud che non si arrende e punta all’eccellenza. La loro energia è la prova che, anche in territori spesso marginalizzati, l’imprenditoria di qualità può crescere e competere.

Una delle proposte più interessanti emerse oggi è la trasformazione del quartiere fieristico in un hub di servizi per la Valle del Calore. Un’idea strategica, che condivido pienamente, per valorizzare le risorse locali e attrarre investimenti. Come sindaco e imprenditore, sono convinto che iniziative come questa siano importanti per creare lavoro, contrastare lo spopolamento e unire tradizione e innovazione.

Grazie alla Pro Loco Venticanese, ai volontari e a tutti coloro che rendono possibile questa manifestazione. La Fiera di Venticano non è solo un evento, è un simbolo di speranza e un modello per l’Irpinia.”

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