Attualità
Elezioni 2020 – La solita affissione selvaggia

Diciamo la verità: affissione selvaggia di manifesti elettorali in spregio di leggi e regolamenti.
Corre l’anno 2020, per tante validissime ragioni se ne auspica la veloce fine, in piena attività la competizione elettorale. Conosciamo e utilizziamo altra espressione: campagna elettorale.
Con il beneplacito di studiosi, affermiamo scorretta tale ultima espressione se consideriamo la storia e l’etimologia del termine campagna. Senza ricorrere al tardo latino, il nostro connazionale Ariosto ha lasciato colta descrizione nel ‘’..omissis..Re Carlo era attendato alla campagna’’. Con l’avvento delle armi da fuoco si definiva l’artiglieria da campagna.
Perché tale incipit?
Per parlare della manifesta e conosciuta modalità incivile di propagandare il proprio viso, il proprio logo, il proprio gruppo/lista durante la competizione elettorale. Siamo nell’anno digitale 2020, l’anno della pandemia. Nulla è cambiato nell’affissione dei manifesti elettorali, nonostante leggi risalenti agli anni post bellici, continuamente modificate, aggiornate.
Legge 212/1956, poi Legge 130/1975, Legge 515/1993. Dell’affissione selvaggia è stata interessata la Cassazione (Sentenza 4506/2004), la Corte Costituzionale.
Nel corso delle varie legislature il Parlamento ha elaborato, dal 1996 in poi, disposizioni ‘’condonative’’ delle violazioni commesse. Quali, direte?
L’affissione è regolata da norme scritte in chiaro italiano, via via sfumate per quanto attiene alla reità della violazione e alla pena sanzionatoria amministrativa. Sulla G.U. 151 del 29 giugno 2019, supplemento ordinario n.26, è pubblicata la legge del 28 giugno 2019 n. 58 che ha convertito in Legge il decreto n. 34 del 30 aprile 2019.
Alcune disposizioni non sono cambiate: le affissioni prevedono gli spazi, con le misure e il numero secondo gli abitanti; gli spazi vengono assegnati in base alla cronologia di presentazione dei gruppi/parti/liste.
Eppure, i manifesti sono riscontrabili sui pali dei lampioni, sui muretti lungo le strade, muri di edifici vuoti, pilastri in cemento di sopraelevate, muri di parcheggi.
Con la depenalizzazione (ricordate chi governava l’Italica nazione?) viene meno la reità. Resta la sanzione, qualche decina di euro, e l’affissione continua.
Per amore del discorso, poniamoci domande. La prima: chi è preposto all’affissione?
L’Ente locale, il Comune. Presso la cui tesoreria va versato il diritto. Ne consegue una successiva domanda: nei Comuni più grandi, organizzati? Sono operanti le concessionarie del servizio.
Chi opera il controllo sul territorio avendone il compito ex lege? L’Ente locale, il Comune, attraverso i vari Uffici/Responsabili di Servizio.
Verrebbe da chiedere: e le Forze dell’ordine? La depenalizzazione, vasta e scientificamente articolata ha sottratto loro molti compiti, salvo la flagranza di reato.
Quindi la responsabilità resta in capo all’Ente locale, allo stesso modo con il quale sanzionano alacremente il parcheggio dopo la scadenza del grattino, ad esempio.
Quindi la responsabilità è pure in capo ai Committenti l’affissione che, credo, sono pronti a versare decine di euro pur di vedere il proprio volto, lavoro per i fotografi e le tipografie, sul territorio.
Gli operatori ecologici, tra qualche giorno, affronteranno i diversi chili di carta che cospargeranno le strade.
L’affissione, però, manifesta livello culturale, esigenze/bisogno di visibilità, nella (errata) convinzione che un numero maggiore di manifesti equivalga a maggiore e numeroso consenso.
Niente di più lontano dalla realtà: la stragrande maggioranza degli elettori, quella che non ha parenti nelle varie lista in competizione, ha già deciso in cuor suo. Le relazioni sociali, economiche, di vicinato, inducono senza necessità di manifesti.
La semplice lettura di un comunicato convince alla pari di un’esigenza rappresentata de visu e in camera caritatis. Mancando del tutto la Politica pregna di conoscenza capillare del territorio, siamo costretti a ripetere lamentela dei manifesti selvaggi.
Pazienza, passerà.
Attualità
Presentazione del libro “Quando il mondo dorme” di Francesca Albanese

Domenica 27 luglio alle ore 18:00, presso la Sala del Palazzo degli Uffici di Ariano Irpino, si terrà la presentazione del libro “Quando il mondo dorme” di Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati.
L’incontro si svolgerà alla presenza dell’autrice, che offrirà al pubblico una narrazione composta da dieci storie tese a rappresentare, attraverso immagini cariche di umanità, lo spirito di un popolo al centro della storia contemporanea.
A dialogare con Albanese sarà Moni Ovadia, figura nota nel panorama teatrale e attivo sostenitore dei diritti sociali. L’evento è promosso da CittadinanzAttiva – Assemblea Territoriale Ariano Irpino, Proloco Nuovamente e Progetto Riformista.
Attualità
SCELTA DEL RE E DELLA REGINA per la XXIX edizione della Rievocazione Storica del Dono delle Sante Spine. Aperte le adesioni

DAL 10 AL 25 LUGLIO 2025 SARANNO APERTE LE ADESIONI PER LA SCELTA DEL RE E DELLA REGINA per la XXIX edizione della Rievocazione Storica del Dono delle Sante Spine.
La partecipazione è aperta a tutti i cittadini che intendano dare un contributo concreto all’evento.
L’adesione va presentata dal 10 al 25 luglio 2025, inviando la domanda esclusivamente all’indirizzo email: info@santespine.it
La domanda dovrà contenere:
• generalità complete
• altezza (senza scarpe) e numero di scarpe
• un recapito telefonico
• due foto recenti (un primo piano e una figura intera)
• copia di un documento d’identità
La selezione si terrà il 27 luglio 2025 alle ore 18:00 presso la sede dell’associazione, in via R. D’Afflitto, 16 (ex chiesa S. Andrea).
La giuria sarà composta da 5 membri:
-1 rappresentante dell’associazione Sacre Spine
-1 delegato dell’amministrazione comunale
-1 esperto di moda,l
-1 storico
-1 giornalista.
Ogni membro esprimerà un voto da 6 a 10 per ciascun candidato.
Le decisioni della giuria sono definitive e inappellabili.
Saranno eletti Re e Regina i candidati che avranno ottenuto il maggior numero di voti.
Verrà inoltre redatta una graduatoria di riserva da utilizzare in caso di rinuncia o impedimento dei prescelti.
Gli eletti dovranno garantire la presenza nei giorni 12 e 31 agosto 2025 e per tutta la durata della manifestazione. In caso di impossibilità si attingerà alla graduatoria.
REQUISITI RE:
• sesso: maschile
• età: preferibilmente tra i 40 e i 50 anni
• capelli e barba: intonsi
REQUISITI REGINA:
• sesso: femminile
• età: preferibilmente tra i 18 e i 25 anni
• capelli: lunghi, moro o castani
Per entrambe le figure è richiesta dimestichezza con il cavallo, poiché il corteo prevede un tragitto a cavallo in sella con accompagnatore, da Castello a Piazza Plebiscito.
La partecipazione è gratuita e non è previsto alcun compenso o rimborso spese.
Per info: www.santespine.it
Attualità
Centrodestra e civiche di centro“Giornata positiva in Consiglio: un passo avanti per la città”

La seduta di Martedì del Consiglio Comunale si è conclusa con soddisfazione per i gruppi di centrodestra e civiche di centro, che rivendicano risultati concreti e significativi ottenuti grazie al loro impegno. Sul primo punto all’ordine del giorno, le opposizioni hanno centrato un obiettivo importante: far intervenire le associazioni di categoria e avviare un tavolo di lavoro in piena condivisione con la maggioranza. Un segnale positivo, che dimostra come il confronto aperto e costruttivo possa portare risultati utili per la città. “È una vittoria del dialogo e del metodo”, commentano i consiglieri. Diverso invece il clima sul secondo punto, relativo allo spostamento del mercato cittadino. Qui sono emerse difficoltà evidenti da parte dell’amministrazione. L’irrigidimento nel difendere le scelte fatte, il continuo decantare l’attuale sistemazione del mercato e, allo stesso tempo, l’ammissione che potrebbero esserci difficoltà nel riportarlo in Piazza Mazzini, hanno reso ancora più chiaro ciò che l’opposizione sostiene da tempo: le motivazioni che vengono presentate come “tecniche” sono in realtà politiche. L’essersi lavati le mani sulle responsabilità, evitando di fornire risposte chiare e documenti richiesti, per poi alimentare confusione, è un atto politico, non tecnico. È la dimostrazione di una gestione che preferisce evitare il confronto, salvo poi chiudersi a riccio quando viene messa davanti alle proprie scelte. A chi ha provato a spostare il dibattito sul piano territoriale, contrapponendo centro e periferia, l’opposizione risponde con decisione, usando un vecchio detto che ben descrive il tono degli attacchi: “Ognuno dal proprio cuore l’altrui misura”. E proprio su questo punto si vuole rispondere con chiarezza anche all’accorato – e non richiesto – richiamo all’unità di Ariano e della sua popolazione, fatto da alcuni esponenti della maggioranza. L’unità si costruisce con un piano serio per la città, e questa amministrazione non l’ha mai avuto. Finora ci sono stati solo interventi a macchia di leopardo nei diversi quartieri, spesso rivendicando meriti non propri, ma senza mai puntare davvero a ricucire il tessuto sociale e culturale di Ariano. Per questo, accusare la minoranza di essere divisiva è paradossale: è chi governa, senza una visione chiara, a non sapere come unire davvero la città. Una giornata, quindi, che per centrodestra e centro rappresenta un passo avanti: dimostra che un’opposizione attenta e responsabile può ottenere risultati, e che chi guida oggi la città continua a mostrare i propri limiti.
I consiglieri di minoranza:
Marcello Luparella, Ico Mazza, Daniele Tiso, Antonio Della Croce, Marco la Carità
F.lli D’Italia Forza Italia Azione Orizzonti Popolari Patto Civico Comitato Manna Camporeale Moderati per Ariano
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