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Attualità

Da oggi anche i cittadini possono visualizzare dove si trova il defibrillatore più vicino alla propria abitazione o al luogo di emergenza.

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La mappa dei defibrillatori è on-line disponibile al sito web www.mappadellavita.com per la gestione e la localizzazione dei D.A.E. (Defibrillatore Automatico Esterno) fissi e mobili su tutto il territorio nazionale.
Una mappa interattiva che permette a tutti i proprietari e possessori di D.A:E., la gestione e la localizzazione. (non solo dove sei, ma chi sei, cosa fai).

Consente, di rilevare esattamente lo stato del singolo defibrillatore, segnalato da una serie di led colorate.

La Centrale Operativa, in caso di richiesta di intervento per arresto cardiaco improvviso, dispone di informazioni precise del D.A.E. consentendo di attivare la procedura di primo soccorso (first responder) in attesa dell’arrivo dell’equipaggio sanitario.
Il progetto “Mappa della Vita” viene proposto da 4D computer di Ventimiglia, al sito web www.mappadellavita.com ed è pronto per essere consultato, da ogni cittadino, nella sua completezza.

Esso permette di far conoscere la posizione del D.A.E. più vicino alla propria
abitazione, o al luogo di emergenza, trasmettendo la sensazione di sicurezza e
nello stesso tempo sensibilizzando i cittadini verso una cultura della
defibrillazione come importante strumento di urgenza salva vita.
Il progetto “Mappa della Vita” con i servizi dedicati alla gestione e alla
localizzazione, mira alla realizzazione di una rete nazionale di D.A.E. su un
unica mappa interattiva, rispettando il criterio di competenza territoriale
provinciale/regionale, e sviluppando la concreta opportunità di rendere un
servizio utile, alla collettività favorendo a mantenere attiva la funzione di
cardio-sicurezza.
La tempestività degli interventi con defibrillatore entro i primi 5 minuti
dall’arresto cardiaco improvviso consente di limitare i danni al cervello!
L’innovativo sistema “RADAR” in caso di richiesta di intervento, propone
all’operatore del 118 le tre postazioni efficienti più vicine al chiamante, fornisce
il percorso da seguire, (a piedi o veicolare) evidenziando origine/destinazione,
in modo che l’operatore possa optare per la scelta del defibrillatore più idoneo,
(adulto/pediatrico).
Grazie all’aumento della presenza e alla diffusione dei defibrillatori nei luoghi
ad accesso pubblico e privato, per prevenire l’arresto cardiaco improvviso, Il
defibrillatore semiautomatico è un’apparecchiatura facile da usare, anche da
personale non sanitario, e che attraverso l’erogazione automatica di impulsi
elettrici, può salvare la vita.
“Mappa della Vita”, con i servizi dedicati ai defibrillatori e gli alert di
comunicazione, in prossimità di una data di scadenza di qualsiasi componente

permette di mantenere sempre efficiente l’apparecchio, rispettando i criteri e
le priorità delle linee guida, sulla dotazione, la sicurezza e l’utilizzo dei
defibrillatori, fissate dal Decreto ministeriale, 24 aprile 2013. (G.U. n. 169 del
20/7/2013).

 

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Attualità

Villa bunker confiscata al Clan Cava, firmato il contratto di appalto.  A breve i lavori per realizzare un centro antiviolenza per le donne

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Il presidente Buonopane: “Sarà un presidio di legalità”

È stato sottoscritto questa mattina e registrato presso l’Agenzia delle Entrate il contratto di appalto stipulato dalla Provincia con la società “Vivenzio Costruzioni srl” con rogazione del segretario generale, Brunella Asfaldo, per i lavori relativi all’“Intervento per la valorizzazione del bene confiscato sito a Pago Vallo Lauro” per un importo di 1.567.328,74 oltre Iva.

A breve, dunque, sarà avviato il cantiere.

Messi addietro, il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, aveva approvato con proprio provvedimento il progetto definitivo relativo alla realizzazione nell’ex villa bunker confiscata al Clan Cava di un Centro antiviolenza per le donne e casa rifugio.

Con lo stesso provvedimento aveva candidato il progetto all’Avviso pubblico per la presentazione di proposte d’intervento per la selezione di progetti di valorizzazione di beni confiscati da finanziare nell’ambito del PNRR, Missione 5- Inclusione e coesione- Componente 3- Interventi speciali per la coesione territoriale- Investimento 2- Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie finanziato dall’Unione europea- Next Generation EU, e aveva approvato il protocollo d’intesa con il Comune di Pago Vallo Lauro e il Consorzio Servizi Sociali Vallo di Lauro Baianese Ambito 6.

La Provincia ha poi ottenuto un finanziamento nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per coprire l’investimento.

“Con questo progetto – dichiara il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane – restituiamo alle comunità del Vallo Lauro e dell’intera Irpinia un immobile sottratto alla criminalità organizzata. In quell’edificio sorgerà un presidio di legalità, dove le donne vittime di violenze potranno fare partire il proprio riscatto. Fondamentale è stato il supporto della Prefettura che sta accompagnando la Provincia lungo l’intero percorso verso il traguardo della realizzazione di tale progetto. È questa l’occasione per ringraziare ancora una volta il prefetto, Paola Spena”.

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Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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