Politica
Comunicato del Circolo PD “Enrico Berlinguer” di Ariano Irpino.

Il costituendo Circolo del PD “ Enrico Berlinguer” è sorto, innanzitutto, per costruire e rilanciare l’alleanza di un centro – sinistra coeso, di cambiamento, contro ogni deriva , comunque camuffata, verso la destra che, da dieci anni alla guida dell’ AmministrazIl costituendo Circolo del PD “ Enrico Berlinguer” è sorto, innanzitutto, per costruire e rilanciare l’alleanza di un centro – sinistra coeso, di cambiamento, contro ogni deriva , comunque camuffata, verso la destra che, da dieci anni alla guida dell’ Amministrazione Comunale di Ariano, ha determinato l’isolamento e la morte di questa Città. La scelta del metodo delle Primarie di coalizione è legata, per noi, a questa politica e a questa scelta chiara e comprensibile: il centro – sinistra, appunto. “Primarie surrogato” non sono possibili e rappresentano un inganno e un ulteriore motivo di allontanamento dei cittadini dalla politica. La Direzione Provinciale del PD, in merito alle prossime amministrative, si è espressa all’unanimità per la realizzazione di coalizioni di centro – sinistra e per la celebrazione delle Primarie. La questione, dunque, è politica e non riguarda soltanto noi a livello locale ma, anche altri livelli del Partito. Del resto, per un centro – sinistra di cambiamento, si sono espressi pubblicamente, prima in un’assemblea pubblica e poi con un documento, pezzi importanti del centro – sinistra arianese. Bisogna, ora, procedere spediti su questa via. C’è il rischio che rallentamenti, ambiguità, tatticismi, sarebbero incomprensibili alla cittadinanza e potrebbero arrecare un ulteriore colpo alla credibilità e alla serietà della politica. La politica deve riappropriarsi del proprio ruolo, i partiti devono presentarsi alla comunità con proposte politiche e programmatiche chiare, trasparenti e rinnovate, non lasciando ad altre formazioni il ruolo che loro compete nella definizione e soluzione dei problemi e nella visione strategica della Città. Certo, lo sforzo deve essere quello di ricomporre una relazione stretta con la gente, nel senso che occorre incrociare il disagio dei cittadini ; unire comunità e coalizione, spirito civico e politica; aprire i partiti al civismo, nel senso di rivedere la proposta per il governo locale dal punto di vista del servizio da rendere alla comunità, nel quadro di una chiara proposta e prospettiva politica che per noi è esattamente il centro – sinistra. Le ammucchiate indistinte e amorfe alimentano e favoriscono l’antipolitica. Il costituendo Circolo “Enrico Berlinguer” rappresenta, organizzativamente ed elettoralmente, una parte importante del PD arianese di cui occorre tener conto se si è capaci di ragionare politicamente, e non saranno certo le scIl costituendo Circolo del PD “ Enrico Berlinguer” è sorto, innanzitutto, per costruire e rilanciare l’alleanza di un centro – sinistra coeso, di cambiamento, contro ogni deriva , comunque camuffata, verso la destra che, da dieci anni alla guida dell’ Amministrazione Comunale di Ariano, ha determinato l’isolamento e la morte di questa Città. La scelta del metodo delle Primarie di coalizione è legata, per noi, a questa politica e a questa scelta chiara e comprensibile: il centro – sinistra, appunto. “Primarie surrogato” non sono possibili e rappresentano un inganno e un ulteriore motivo di allontanamento dei cittadini dalla politica. La Direzione Provinciale del PD, in merito alle prossime amministrative, si è espressa all’unanimità per la realizzazione di coalizioni di centro – sinistra e per la celebrazione delle Primarie. La questione, dunque, è politica e non riguarda soltanto noi a livello locale ma, anche altri livelli del Partito. Del resto, per un centro – sinistra di cambiamento, si sono espressi pubblicamente, prima in un’assemblea pubblica e poi con un documento, pezzi importanti del centro – sinistra arianese. Bisogna, ora, procedere spediti su questa via. C’è il rischio che rallentamenti, ambiguità, tatticismi, sarebbero incomprensibili alla cittadinanza e potrebbero arrecare un ulteriore colpo alla credibilità e alla serietà della politica. La politica deve riappropriarsi del proprio ruolo, i partiti devono presentarsi alla comunità con proposte politiche e programmatiche chiare, trasparenti e rinnovate, non lasciando ad altre formazioni il ruolo che loro compete nella definizione e soluzione dei problemi e nella visione strategica della Città. Certo, lo sforzo deve essere quello di ricomporre una relazione stretta con la gente, nel senso che occorre incrociare il disagio dei cittadini ; unire comunità e coalizione, spirito civico e politica; aprire i partiti al civismo, nel senso di rivedere la proposta per il governo locale dal punto di vista del servizio da rendere alla comunità, nel quadro di una chiara proposta e prospettiva politica che per noi è esattamente il centro – sinistra. Le ammucchiate indistinte e amorfe alimentano e favoriscono l’antipolitica. Il costituendo Circolo “Enrico Berlinguer” rappresenta, organizzativamente ed elettoralmente, una parte importante del PD arianese di cui occorre tener conto se si è capaci di ragionare politicamente, e non saranno certo le sconclusionate dichiarazioni di chi, a questo punto, non si sa nemmeno chi rappresenti, in assenza di un congresso statutariamente sancito e disatteso, a farci recedere dal cammino intrapreso. Circolo “Enrico Berlinguer” del Partito Democratico di Ariano Irpinoonclusionate dichiarazioni di chi, a questo punto, non si sa nemmeno chi rappresenti, in assenza di un congresso statutariamente sancito e disatteso, a farci recedere dal cammino intrapreso. Circolo “Enrico Berlinguer” del Partito Democratico di Ariano Irpinoione Comunale di Ariano, ha determinato l’isolamento e la morte di questa Città.
La scelta del metodo delle Primarie di coalizione è legata, per noi, a questa politica e a questa scelta chiara e comprensibile: il centro – sinistra, appunto. “Primarie surrogato” non sono possibili e rappresentano un inganno e un ulteriore motivo di allontanamento dei cittadini dalla politica.
La Direzione Provinciale del PD, in merito alle prossime amministrative, si è espressa all’unanimità per la realizzazione di coalizioni di centro – sinistra e per la celebrazione delle Primarie. La questione, dunque, è politica e non riguarda soltanto noi a livello locale ma, anche altri livelli del Partito.
Del resto, per un centro – sinistra di cambiamento, si sono espressi pubblicamente, prima in un’assemblea pubblica e poi con un documento, pezzi importanti del centro – sinistra arianese. Bisogna, ora, procedere spediti su questa via.
C’è il rischio che rallentamenti, ambiguità, tatticismi, sarebbero incomprensibili alla cittadinanza e potrebbero arrecare un ulteriore colpo alla credibilità e alla serietà della politica.
La politica deve riappropriarsi del proprio ruolo, i partiti devono presentarsi alla comunità con proposte politiche e programmatiche chiare, trasparenti e rinnovate, non lasciando ad altre formazioni il ruolo che loro compete nella definizione e soluzione dei problemi e nella visione strategica della Città. Certo, lo sforzo deve essere quello di ricomporre una relazione stretta con la gente, nel senso che occorre incrociare il disagio dei cittadini ; unire comunità e coalizione, spirito civico e politica; aprire i partiti al civismo, nel senso di rivedere la proposta per il governo locale dal punto di vista del servizio da rendere alla comunità, nel quadro di una chiara proposta e prospettiva politica che per noi è esattamente il centro – sinistra. Le ammucchiate indistinte e amorfe alimentano e favoriscono l’antipolitica.
Il costituendo Circolo “Enrico Berlinguer” rappresenta, organizzativamente ed elettoralmente, una parte importante del PD arianese di cui occorre tener conto se si è capaci di ragionare politicamente, e non saranno certo le sconclusionate dichiarazioni di chi, a questo punto, non si sa nemmeno chi rappresenti, in assenza di un congresso statutariamente sancito e disatteso, a farci recedere dal cammino intrapreso.
Circolo “Enrico Berlinguer” del Partito Democratico di Ariano Irpino
Attualità
Ciampi (M5S): Con le dimissioni di Lenzi, privati più vicini alla gestione dell’acqua

Le dimissioni di Lenzi segnano un punto a favore dei privati. Oggi la fine dell’acqua pubblica è più vicina.
Apprezzo gli sforzi di Lenzi nella direzione di conservare l’acqua in mano pubblica, gli sono solidale e senza dubbio non mi convince l’attacco di alcuni esponenti politici che denunciano il ritardo della governance e parlano di ritardi nel piano di ristrutturazione finanziato dalla Regione. A caldo mi pare che la politica, intendo i consiglieri regionali e i sindaci-soci dell’Alto Calore, non hanno fatto una bellissima figura. Gettare la croce su un amministratore che comunque ha portato avanti il concordato è ingeneroso e contribuisce a confondere le idee sulla crisi attuale. Chiederò alla Giunta Regionale quale sia la reale consistenza dei flussi finanziari arrivati nelle casse dell’Alto Calore o dei comuni soci. In tutto questo Lenzi ha lavorato sul concordato e Palomba è arrivato da pochissimi mesi: cosa ci si aspettava da questi due professionisti? Non vorrei che la manovra sia quella di spianare rapidamente la strada al privato.
Non ho sentito nessuno prendersi la responsabilità di questa situazione e non mi rassicura che a getto continuo si facciano proposte (dal bonus, al rinvio delle decisioni sugli aumenti) senza dare risposte chiare.
Per quanto mi riguarda continuerò a battermi per la gestione pubblica dell’acqua. L’acqua resta pubblica, va ribadito, solo se i sindaci risponderanno davvero al loro mandato elettorale: l’interesse dei cittadini. Ciò non è accaduto fino ad oggi perchè ha vinto l’appartenenza politica e la convenienza elettorale. L’acqua pubblica e la sua gestione pubblica saranno le principali questioni che il nuovo governo regionale dovrà affrontare. Il cambio di stagione passa per una nuova tutela dei cittadini, dell’ambiente, delle risorse locali.
Attualità
Convocazione Consiglio Comunale – Tra i punti in discussione l’emergenza idrica

Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, per il giorno 28 agosto 2025 alle ore 08,00 in prima convocazione e per il giorno 29 agosto alle ore 10,30 in seconda convocazione, con il seguente ordine del giorno:

Attualità
Antonio Bianco :”Senza soldi non si cantano messe, il Sud dimenticato anche dall’opposizione”

Il gap tra le due aree del Paese è un dato assodato, negli ultimi due anni il PIL del Sud è stato più alto di quello del Nord, con risolti positivi, ad avviso della Meloni, sull’avviata, ma presunta perequazione economica fra le due aree del Paese. La realtà parla di ben altro: la spesa storica, la mancanza di servizi, il divario infrastrutturale sono fattori che, in sinergia tra loro, determinano l’impoverimento e lo spopolamento del Sud. Permane la differenza del reddito pro-capite, che è la metà, e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. La situazione socio-economica non è per niente rassicurante, a sinistra Bonelli e Fratoianni, rappresentanti di AVS, indicano le priorità da affrontare quali: disoccupazione, scuola, università, sanità, alta velocità ferroviaria e rigettano l’idea di costruire il ponte sullo stretto. Pur apprezzando il loro operato, nulla dicono sulla mancata perequazione territoriale della spesa pubblica complessiva pro-capite sociale e infrastrutturale che, ogni anno, applicando il criterio della spesa storica, sottrae al Sud 60 miliardi, indirizzati verso il Nord. Tiepida è la condanna dei due leader del regionalismo differenziato, riforma che, se attuata in tutti i suoi aspetti, porrebbe la pietra tombale sulla Questione Meridionale. In poche parole, Bonelli e Fratoianni citano i problemi in cui affonda il meridione senza indicare dove prendere i soldi, i tempi di intervento e le modalità di esecuzione di un programma pluriennale per la rinascita del Sud, ponte ideale tra l’Europa e le coste meridionali e orientali del mediterraneo. Inoltre il PIL italiano cresce come un prefisso telefonico, dopo il 2026 dobbiamo restituire il prestito con gli interessi di 122,6 miliardi del PNRR e occorre onorare gli impegni assunti dal governo Meloni in sede internazionale. A ciò si aggiunga che Adriano Giannola, presidente della Svimez, ritiene necessari almeno100 miliardi per la rinascita del Sud.
È finito il tempo dell’enunciazione dei problemi, occorre prioritariamente indicare le risorse finanziarie, certe e permanenti, indispensabili a mettere in atto un programma elettorale credibile che punti sulla rinascita del Sud.
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