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Caro bollette-La proposta di Confesercenti e Cna: 3 milioni di euro per le microimprese irpine e sannite nel Previsionale 2023 Camera di commercio

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La Confesercenti provinciale di Avellino e l’Associazione territoriale della Cna, guidate

rispettivamene da Giuseppe Marinelli e Luca Beatrice, hanno deciso di mettere in

campo, attraverso i propri rappresentanti nel consiglio di amministrazione della Camera

di Commercio Irpinia-Sannio, una proposta concreta di sostegno alle microimprese del

territorio, per affrontare le difficoltà determinate dal notevole aumento dei costi

energetici, che in questa fase sta duramente colpendo le attività e le famiglie.

Una misura che pur non essendo risolutiva del problema, potrà contribuire a

salvaguardare le tante microimprese delle aree interne, che costituiscono il nerbo

dell’economia locale, risultando utile alla tenuta dell’intero sistema produttivo e

commerciale.

Le piccolissime imprese sono le realtà maggiormente penalizzate dalla crisi in atto,

conseguenza dell’emergenza sanitaria prima e successivamente degli effetti degli

squilibri geopolitici internazionali e del conflitto in Ucraina, ma purtoppo non hanno

potuto beneficiare dei fondi stanziati dalla Regione Campania per fronteggiare il caro

bollette, perchè riservati esclusivamente alle imprese manufatturiere.

Gli operatori del commercio, dell’artigianato, dei servizi e dell’agricoltura finora hanno

quindi dovuto farsi carico di un peso straordinario, per molti insostenibile, senza un

supporto delle istituzioni, con seri rischi per le prospettive delle attività.

Per queste ragioni, i consiglieri della Camera di commercio Irpinia-Sannio Giuseppe

Luigi Marinelli, Amalia Della Sala, Berardino Pesce e Fabio Galetta, in rappresentanza

della Confesercenti e della Cna, hanno elaborato e trasmesso al commissario ad acta

dell’ente una proposta dettagliata, da inserire nel progetto di Bilancio preventivo 2023,

per l’istituzione di un fondo di almeno 3 milioni di euro, da destinare alle micro-imprese

di ogni settore, per la mitigazione degli effetti della crisi internazionale, con riferimento

ai fabbisogni di liquidità determinati dall’incremento delle spese legate al consumo

energetico.

Nell’ipotesi di bando avanzata, tra le spese ammissibili ed i criteri di assegnazione del

beneficio, è prevista la copertura del 50% degli aumenti tariffari sostenuti dall’attività,

riferiti al periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, rispetto alle tariffe del 2021,

fino ad un incremento della spesa di massimo 4.000 euro, Iva esclusa, per l’erogazione di

un contributo che non potrà superare i 2.000 euro per impresa, purchè la stessa non abbia

già beneficiato nel 2022 di altre misure nazionali e regionali. L’aiuto sarà concesso

unicamente alle imprese che hanno registrato un aumento minimo di 500,00 euro di

imponibile (Iva esclusa).

Nell’ipotesi di bando avanzata, tra le spese ammissibili ed i criteri di assegnazione delbeneficio, è prevista la copertura del 50% degli aumenti tariffari sostenuti dall’attività,

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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La disumanità dei governi imbelli

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È caduto il velo delle menzogne, la Flotilla mette a nudo la disumanità dei governi imbelli, interessati a mantenere attivo e florido il mercato delle armi, riconvertendo quello delle automotive, in grave crisi in Europa. La Meloni aveva criticato l’azione della Global Sumud Flotilla reputandola inopportuna e affermava: “è una fase nella quale tutti quanti dovrebbero capire che esercitare una responsabilità, attendere mentre c’è un negoziato di pace, è forse la cosa più utile che si può fare per alleviare le sofferenze dei palestinesi” e riferendosi alla Flotilla, proseguiva e rincarava la mano: “ma forse le sofferenze del popolo palestinese non erano la priorità” (Ansa e L’Espresso1 ottobre 2025).

Eppure, nei confronti di Israele, la Meloni non esprime alcuno sdegno diversamente manifestato per la Flotilla. Dimentica che era un’azione umanitaria, svolta da persone di diversa nazionalità, disarmate, indirizzata a creare un corridoio sicuro al fine di alleviare le sofferenze del popolo Palestinesedovute alla mancanza di cibo e di medicinali,provocate dalla disumanità del governo genocidario di Israele. Nulla potrà rimanere come prima, la Flotilla ha avuto il merito di aver attirato l’attenzione mediatica su ciò che accade a Gaza e sulla pulizia etnica operata da Israele. Atto esecrabile e frutto avvelenato che affonda le sue radici nel lontano 1948, costellato di odio e morte che avvelena l’esistenza degli israeliani e dei palestinesi, senza soluzione di continuità e senza una via d’uscita. Sin ad oggi, l’UE, gli USA, la Comunità Internazionale non sono riusciti a proporre una pacifica ed unitaria soluzione al tema dei due Stati e dei due popoli. Le immagini di Gaza distrutta, delle donne che piangono i bambini morti per fame o colpiti dalle bombe, hanno ferito la carne viva di milioni di persone chespontaneamente sono scese in piazza gridando lo slogan: “blocchiamo tutto”. Spero che, tutto ciò indurrà i singoli governi e la Comunità Internazionale a rimettere al centro dell’agenda politica il bene comune, oscurato dai ciechi nazionalismi e dalla ricerca del benessere personaleedonistico. I popoli hanno indicato la strada: si dia voce e speranza al senso di umanità, si dia voce e dignità ai popoli del Sud del mondo.

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