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Ariano Basket

Basket A2F – Per Lpa trasferta durissima a Broni.

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Sesto atto della poule promozione per l’Lpa Ariano Irpino. Le ufitane, uniche ancora imbattute ed in vetta alla classifica insieme a Vigarano Mainarda e Battipaglia, saranno impegnate nell’ostica trasferta di Broni. Al Pala Brera (domenica ore 18) le pavesi si giocano le ultime chance di agguantare il quarto posto, ultimo utile per l’accesso ai play-off. Ariano con una vittoria chiuderebbe i giochi così come nel caso di concomitante sconfitta di Catania contro Vigarano Mainarda. L’obiettivo delle irpine però resta duplice: allungare la serie positiva di sei vittorie consecutive significherebbe accrescere le possibilità di chiudere tra le prime due con il conseguente vantaggio del fattore campo quanto meno nella serie di semifinale. Sarà l’ennesima prova del fuoco. La settimana è trascorsa tra qualche problematica di troppo sotto il profilo fisico, in aggiunta all’infortunio di Manuela Aversano: la play beneventana sarà presente solo per onor di firma. Sotto l’aspetto tattico coach Agresti ha le idee chiare: “Così come nel match di andata sarà importante costringerle a giocare sotto ritmo. Siamo stati gli unici a tenerle sui 50 punti. Se ci ripetiamo, trovando anche una buona selezione nei tiri, possiamo spuntarla. Non possiamo permetterci di accettare il ritmo forsennato che proveranno ad imprimere alla gara”. Una chiave potrebbe essere limitare Laterza sotto le plance: “Si, ma non è l’unica. Dovremo stare molto attenti a non far accendere le loro tiratrici”.

L’AVVERSARIA – Isolare un punto di forza di Broni non è facile. La qualità e la pericolosità delle neroverdi sono abbastanza diffuse. La coppia ben assortita di lunghe ne è sicuramente uno. Zampieri è la top scorer e la miglior per valutazione. Tiratrice temibile è stata protagonista con 27 punti e 5/5 da tre nella vittoria a Napoli. L’italo-americana Laterza, è una pivot dotata di buona stazza, reattiva a rimbalzo offensivo (seconda in A2 nella specialità). In cabina di regia la reggiana Corradini garantisce tanta esperienza dall’alto dei suoi nove anni in serie A1 ma anche pericolosità al tiro. La guardia è Accini, lo scorso anno con la Virtus la Spezia ha conquistato la promozione in massima serie insieme a Laterza. La bronese Carù completa il quintetto. Dalla panchina si alza il nucleo storico delle lombarde: il play Bergante, le guardie Borghi e Zamelli, la pivot Besagni, ma anche la 19-enne Giulia Bona l’anno scorso a Cremona.

LE CIFRE (medie per gara tenendo conto anche delle gare della prima fase):
OMC Broni: P.ti 69,1 (Zampieri 14,2); P.ti subiti 59,1; Falli C. 17,7 (Laterza 3,1); Falli S. 17,7 (Zampieri 4,2); T2 44,3% (Laterza 51,5%); T3 32,8% (Corradini 47,4%); Tl 72% (Corradini 88,9%); Rimb. 41,9 (Laterza 8,9); Perse 21,7 (Laterza 4,1); Rec. 20,1 (Corradini 2,5); Assist 7,3 (Corradini 2,4); Valutaz. 75,1 (Zampieri 15,1).
Lpa Group Ariano Irpino: P.ti 61,4 (Micovic 13,9); P.ti subiti 58; Falli C. 15,4 (Micovic 3,3); Falli S. 18,8 (Micovic 6,1); T2 42% (Micovic 53,3%); T3 28,8% (Sarni 39,4%); Tl 64,5% (Rossi 75,5%); Rimb. 41 (Micovic 8); Perse 16,4 (Micovic 3,9); Rec. 18,2 (Dominguez e Maggi 1,7); Assist 8,7 (Rossi 2,2); Valutaz. 74,4 (Micovic 15,3).

ARBITRI: Andretta di Udine (UD), Spessot di Gradisca d’Isonzo (GO)

IL PROGRAMMA DELLA 06^ GIORNATA (A2 – Poule Promozione B): Napoli – Ancona (16/03 ore 18); Catania – Vigarano Mainarda (15/03 ore 18); Broni – Ariano Irpino (16/03 ore 18); Bologna – Battipaglia (15/03 ore 21).

CLASSIFICA: Vassalli Vigarano Mainarda, PB63 Lady Battipaglia, Lpa Group Ariano Irpino 16; Saces Napoli, Olympia Catania 12; Omc Broni 8; Meccanica Nova Bologna, Vesta Ancona 4.

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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