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Ariano Basket

Basket A2F – Mcs a Sesto San Giovanni una vittoria che resterà per sempre.

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Quindici giorni fa nel commentare il successo a Ferrara avevamo citato un brano di Phil Collins, “Against all Odds”. Stasera per commentare un’impresa per certi aspetti anche superiore, alla luce del momento in cui è arrivata, ci piace ricordare uno degli ultimi brani di Pino Mango: “Contro tutti i pronostici”. Si, proprio con quella caparbietà di chi nasce nel profondo sud, come il compianto artista di Lagonegro, e deve sgomitare un po’ di più per farsi valere, la Mcs si è regalata l’ennesimo sabato vincente. A Sesto San Giovanni, contro lo storico marchio Geas, le leonesse hanno ruggito più forte di tutte le difficoltà: è arrivata la nona vittoria in undici trasferte, la terza in altrettante gare giocate lontano dal Pala Cardito in questa poule promozione. E’ un successo frutto della grande applicazione difensiva di tutto il collettivo rossoblù che ha saputo limitare la pericolosità interna di Laterza e compagne. Decisivo il dato delle palle recuperate: 25 in un fondamentale in cui ha brillato una ritrovata Dominguez. E’ stata però la serata di Alejandra Chesta. L’argentina ha piazzato il suo primo ventello stagionale risultando decisiva offensivamente soprattutto vicino a canestro. In attesa del match di questa sera tra Broni e Ferrara, il successo in terra lombarda vale il secondo posto in coabitazione con Bologna, vittorioso su Villafranca, ed a sole a due lunghezze da Sesto San Giovanni. Il prossimo week-end è prevista la sosta in occasione della final four di Coppa Italia a cui parteciperanno Torino, Castel San Pietro, Ferrara e Sesto San Giovanni. Si ritornerà in campo sabato 14 marzo: la Mcs farà visita all’Alpo Villafranca per la prima di ritorno della poule promozione.

LA GARA – Dopo un primo tempo a strappi in cui Ariano non riesce mai a mettere il naso avanti (34-28 al 20’), nella ripresa matura impresa. Le ospiti mettono la museruola all’attacco avversario. In sei lunghissimi minuti il canestro irpino resta inviolato: le ragazze di Ferazzoli firmano il primo sorpasso grazie a Chesta, Dominguez e Madonna (34-36 al 26’). Tognalini segna l’unico canestro del Geas nel terzo quarto: la Mcs chiude la frazione con il parziale choc di 12-2 (36-40 al 30’): Si sblocca anche Mancinelli, ma è Chesta la protagonista indiscussa sotto le plance. L’ala argentina parte forte nell’ultima frazione. Maggi e Mancinelli allargano la forbice (41-50 al 34’). Le ospiti sono in assoluto controllo e fanno tirare il fiato a Chesta, gravata di quattro falli, mentre le rossonere sono costrette  a tenere sul parquet sia Tognalini che Laterza. La terza tripla della serata di Arturi è l’ultimo sussulto perché Madonna e Mancinelli chiudono i giochi con un paio di minuti di anticipo rispetto alla sirena finale.

PFF PADDY POWER S.S. GIOVANNI – MCS ARIANO IRPINO: 50-59
Sesto San Giovanni: Bonomi B., Arturi 11, Tognalini 18, Galli 9, Picco n.e., Gambarini 4, Mazzoleni, Beretta, Laterza 8, Giorgi. Coach: Zanotti. Ass.: Rota.
Ariano Irpino: Santabarbara, Madonna 14, Vargiu, Albanese, Chesta 20, Maggi 8, Dominguez 8, De Michele n.e., Mancinelli 9, De Luca n.e. Coach: Ferazzoli. Ass.: Calandrelli.

Arbitri: Giacalone di Erice (TP) e Sciliberto di Messina

Parziali: (17-10); (34-28); (36-40)

RISULTATI 05^ GIORNATA (SERIE A2 – Poule Promozione, Girone E): Broni – Ferrara (oggi, ore 18); Bologna – Villafranca VR: 70-50; Sesto S.Giovanni – Ariano Irpino: 50-59.

CLASSIFICA: Paddy Power S.S. Giovanni 8; Meccanica Nova Bologna, Mcs Ariano Irpino 6; Pff Group Ferrara 4; Omc Broni, Alpo Villafranca di Verona 2.

PROSSIMO TURNO 06^ GIORNATA (01^Rit): Villafranca VR – Ariano Irpino (14/03 ore 20.30); Bologna – Ferrara (14/03 ore 18); Broni – Sesto S.Giovanni (15/03 ore 18).

Fonte: www.basketariano.it

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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