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Ariano Basket

Basket A2F – La Mcs fa sognare. Cade anche Ferrara: la finale è ad un passo.

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Ariano adesso ci crede. La finale per la A1 è ad un passo. Contro Ferrara è arrivata l’ennesima prestazione di grande solidità di squadra di questa fantastica poule promozione: sesto successo della seconda fase, il quarto consecutivo, tutto in un Pala Cardito traboccante di entusiasmo. Quattro cestiste in doppia cifra: mvp il capitano Maggi, fondamentale su entrambi i lati del campo, determinante il 4/7 dall’arco di Vargiu, l’esperienza e gli 11 rimbalzi di Chesta, le triple chirurgiche di una Madonna a mezzo servizio per una scavigliata rimediata in avvio di gara. Ariano ha saputo stringere i denti: Madonna, ma anche Vargiu, limitata da un risentimento muscolare, e la stessa Chesta recuperata a tempo di record dopo il problema al polpaccio di sette giorni fa che aveva fatto temere il peggio. Ferrara è riuscita solo nel primo quarto a mettere la gara sui binari che le sono più congeniali. Il ritmo forsennato del play Mini alla fine non ha pagato così come il 4/26 dall’arco. Ora la sosta pasquale, poi Ariano avrà due match ball per regalarsi la finale: a Bologna e con Sesto San Giovanni con la possibilità di chiudere addirittura al primo posto la poule, ma potrebbe bastare semplicemente la sconfitta di Ferrara a Sesto San Giovanni nel prossimo turno per regalare la certezza del barrage finale.

LA GARA – Ariano prova ad aggredire il match con Dominguez e Madonna, ma Ferrara trova subito le giuste contromisure mettendo pressione sulla portatrice di palla. Rosset e Miccio trovano un parziale di 8-0 (6-10 al 3’). La Mcs si aggrappa a due triple di Vargiu per restare incollata alle ospiti. I rimbalzi offensivi sono ad appannaggio delle ospiti che volano sul +10 in apertura di seconda frazione (16-26 al 11’). Nel momento più buio arriva la reazione: una tripla di Santabarbara ed un canestro di Maggi dimezzano in un amen lo svantaggio. E’ soprattutto la difesa delle irpine a ritrovarsi: i sette punti consecutivi di Chesta sono il prologo al pareggio raggiunto allo scadere (31-31 al 20’).

Il terzo quarto è decisivo: le rossoblù controllano rimbalzi e palle vaganti (6 rimbalzi offensivi e 3 palle recuperate). Una superba Maggi dà la prima spallata: è Chesta a chiudere un parziale di 7-0 (38-33 al 26’) che infiamma il Pala Cardito. Miccio (1/9 da tre) spara a salve da oltre l’arco (44-42 al 30’). L’avvio di ultima frazione è esaltante. Vargiu, Chesta e Madonna fanno volare la Mcs: 52-42 al 33’. L’area colorata di Ariano è un bunker ed il vantaggio resta invariato per tre lunghissimi minuti. Ferazzoli fa rifiatare Chesta schierando un quintetto di sole esterne. Un paio di falli in attacco fischiati a Vargiu e Maggi consentono alle ospiti di provare l’ultimo assalto con una tripla di Mini, Rosier e la solita Rulli (57-54 al 38’). E’ la seconda tripla della serata di Madonna che fa saltare il banco: il canestro della staffa arriva di lì a poco, ancora dalla lunga distanza, e porta la firma di Chesta.

MCS ARIANO IRPINO – PFF FERRARA: 63-56

Mcs Ariano Irpino: Santabarbara 3, Madonna 11, Vargiu 14, Albanese, Chesta 15, Maggi 16, Dominguez 4, De Michele, Mancinelli, Cifaldi n.e., De Luca. Coach: Ferazzoli. Ass.: Calandrelli.

Pff Ferrara: Nori, Rosier 12, D’Aloja n.e., Cecconi n.e., Rulli 14, Aleotti 3, Rosset 13, Miccio 7, Missanelli, Mini 7. Coach: Iurlaro. Ass.: Chimenti

Arbitri: Schena di Castellana Grotte (BA), Spano di Sannicandro di Bari (BA)

Parziali: (16-24); (31-31); (44-42)

 

 

 

Fonte: www.basketariano.it

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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