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Ariano Basket

Basket A2F – Festa ad Ariano, l’LPA è in semifinale.

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L’Lpa si regala la qualificazione ai play-off con una prestazione da applausi. Nulla da fare per un’Ancona combattiva nonostante non avesse più nulla da chiedere al campionato. Le ragazze di coach Agresti hanno interpretato in modo quasi perfetto una gara che alla vigilia riservava grandi insidie alla luce delle precarie condizioni fisiche di Maggi e Narviciute ed il forfait annunciato di Aversano. Ma ecco la gara che non ti aspetti: la guardia argentina sfiora il percorso netto dal campo (8/10) e Chesta riscatta l’opaca prestazione di Broni con il suo high stagionale: 23 punti con cinque triple a bersaglio. Piano partita riuscito in pieno con le ufitane che hanno limitato le penetrazioni delle temibili esterne avversarie. I 19 punti di Sordi con meno del 50% dal campo e i soli nove punti della lunga estone Rebane, per quaranta minuti sul parquet, la dicono lunga sulla tenuta difensiva delle padrone di casa. In attacco Ariano voleva correre e ci è riuscita con una buona selezione di tiri: in questo la mano calda di Sarni in avvio è stata fondamentale per indirizzare la gara togliendo sicurezza alle avversarie che hanno rincorso senza successo per tutti i 40 minuti.

LA GARA – Agresti rischia Narviciute sin dall’avvio. L’Lpa è subito efficace in difesa dove Chesta si fa valere su Sordi. In attacco la transizione è conclusa in modo efficace da Rossi, Sarni, Maggi e Chesta. Il 7/10 da due del primo quarto (16-10 al 10’) è incoraggiante. Nel secondo quarto la dinamicità delle esterne ospiti mette a dura prova la tenuta difensiva dell’Lpa. In evidenza Madonna, mentre Ariano tiene la testa avanti con le triple di Rossi e Mancinelli. Ancona riesce a ridurre il divario con una tripla di Sordi (25-24). Sarà il minimo svantaggio delle ospiti che di lì in poi devono arrendersi ad un’indemoniata Valentina Maggi. Una tripla del capitano e due di Chesta spaccano la gara. Rossi completa un primo parziale di 10-0 (49-35 al 28’). Maggi imperversa: fa 7/7 dal campo prima di fallire il suo primo tiro della partita (56-39 al 29’). L’ultima frazione è in linea con quanto visto in questa poule promozione: l’Lpa si esalta con la sua difesa e piazza un ulteriore parziale di 10-0 in appena tre minuti (66-43 al 33’). La gara termina qui ed a nulla vale il pressing a tutto campo di Ancona che replica il parziale avversario quando la gara è ormai ai titoli di coda.

 

LPA GROUP ARIANO IRPINO – VESTA DROPTEK ANCONA: 71-55

Lpa Group Ariano Irpino: Santabarbara 2, Aversano n.e., Rossi 11, Albanese, Chesta 23, Maggi 18, Dominguez 3, Mancinelli 3, Narviciute 1, Sarni 10. Coach: Agresti.

Vesta Droptek Ancona: Redolf 4, Moroni 7, Sordi 19, Cadoni 2, Rebane 9, Formiconi 5, Mataloni 2, Madonna 7, Dell’Olio n.e., Angeletti. Coach: Gaspari.

Arbitri: Pagano di Scafati (SA), De Prisco di Nocera Superiore (SA)

Parziali: (16-10); (36-30); (56-41)

 

RISULTATI DELLA 7^ GIORNATA (A2 – Poule Promozione B): Ariano Irpino – Ancona: 71-55; Napoli – Bologna: 48-50; Battipaglia – Vigarano: 95-92; Catania – Broni: 74-73

CLASSIFICA: Battipaglia 20; Ariano Irpino 18; Vigarano, Catania 16; Napoli 12; Broni 10; Bologna, Ancona 6.

PROSSIMO TURNO (ultima giornata): Bologna – Catania (05/04 ore 18.15); Ancona – Battipaglia (06/04 ore 18); Vigarano – Ariano Irpino (05/04 ore 21); Broni – Napoli (06/04 ore 18).

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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