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Politica

Amministrative 2014 – Pro Civitate e Ariano Cambia :”Siamo aperti a tutti senza sposare logiche di schieramento preconfezionate”.

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Nel clima pre-elettorale che va caratterizzando sempre più il dibattito politico tra i cittadini del Tricolle, abbiamo assistito ad una iniziativa lodevole messa in campo dall’Associazione Harambee, che si proponeva di far dialogare le forze politiche o le associazioni o altri movimenti per individuare momenti di aggregazione e di proposta in vista della prossima tornata amministrativa. Abituati ad accettare il confronto con tutti, senza preclusioni per nessuno, abbiamo positivamente accettato l’invito a discutere e ad avanzare delle proposte. Fin dalle prime battute, sono emerse chiare posizioni di rifiuto della proposta aperta avanzata dal movimento Harambee: si sono subito chiamati fuori Ariano al centro, che ha dichiarato di non voler minimamente prendere in conto ipotesi di apertura o di apparentamento con il PD, Ariano in movimento ed il PSI. Nel frattempo SEL, alcuni socialisti a titolo personale, una parte del PD che si riconosce nel costituito circolo E. Berlinguer concordano di voler procedere alla costruzione di un centrosinistra organico, che punti compatto alla battaglia amministrativa, nella prospettiva di una possibile vittoria. Il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra dovrebbe scaturire dalle primarie, fortemente volute dal movimento Harambee. A questo punto la domanda: che senso ha, per una lista d’impegno civile, Pro-Civitate, senza preclusioni nei confronti di chicchessia ma nemmeno senza aprioristiche adesioni a schieramenti predefiniti, e per la lista Ariano Cambia, partecipare ad una iniziativa con altre sensibilità, che mostrano di non aver compreso che la ricerca di una strategia comune non prevede la fagocitazione in un fantomatico buco nero, detto centrosinistra organico, dai paletti ben definiti, di altre parti della società civile, ma il rispetto di potenziali alleati ed il confronto sulle cose che si vogliono realizzare? Noi, di Pro Civitate e Ariano Cambia, siamo aperti a tutti, vogliamo dialogare con tutti coloro che lo desiderano e possibilmente trovare anche convergenze, sulla base di una identità, la nostra, al di sopra dei partiti, che rivendichiamo, senza sposare logiche di schieramento preconfezionate. Avrebbe avuto senso, dal nostro punto di vista, un confronto sui punti programmatici ritenuti qualificanti, sulle modalità della futura gestione della cosa pubblica, e la ricerca di convergenze politiche sulle opportunità e sulle risorse, anche umane, su cui puntare, in una logica inclusiva e non esclusiva. In un contesto chiuso, bloccato, per noi, portatori di sensibilità diverse, non necessariamente distanti ma nemmeno omologate a quelle di alcune delle forze del centrosinistra, invocato spesso e a spron battuto come il recinto all’interno del quale consumare la gestazione della conquista dell’amministrazione, non ha senso proseguire il confronto, per quel che attiene alla scelta delle primarie, che possono avere un senso per una forza politica ma non per altre. Rispettiamo coloro che credono in questa modalità di individuazione del candidato sindaco di una coalizione, ma per quello che pensiamo di rappresentare, per gli obiettivi che intendiamo perseguire, il percorso avrebbe potuto o dovuto seguire – in ragione della costruzione di una intesa operativa – un iter, squisitamente fondato su valutazioni e argomentazioni di tipo politico e non tanto di modalità, proprie di una parte, ma non estensibili tout-court ad altri. Il confronto sulle cose e sulle idee rimane aperto!

 

 

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Attualità

Ciampi (M5S): Con le dimissioni di Lenzi, privati più vicini alla gestione dell’acqua

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Le dimissioni di Lenzi segnano un punto a favore dei privati. Oggi la fine dell’acqua pubblica è più vicina.
Apprezzo gli sforzi di Lenzi nella direzione di conservare l’acqua in mano pubblica, gli sono solidale e senza dubbio non mi convince l’attacco di alcuni esponenti politici che  denunciano il ritardo della governance e parlano di ritardi nel piano di ristrutturazione finanziato dalla Regione.  A caldo mi pare che la politica, intendo i consiglieri regionali e i sindaci-soci dell’Alto Calore, non hanno fatto una bellissima figura. Gettare la croce su un amministratore che comunque ha portato avanti il concordato è ingeneroso e contribuisce a confondere le idee sulla crisi attuale.  Chiederò alla Giunta Regionale quale sia la reale consistenza dei flussi finanziari arrivati nelle casse dell’Alto Calore o dei comuni soci. In tutto questo Lenzi ha lavorato sul concordato e Palomba è arrivato da pochissimi mesi: cosa ci si aspettava da questi due professionisti? Non vorrei che la manovra sia quella di spianare rapidamente la strada al privato.

Non ho sentito nessuno prendersi la responsabilità di questa situazione e non mi rassicura che a getto continuo  si facciano proposte (dal bonus, al rinvio delle decisioni  sugli aumenti) senza dare risposte chiare.
Per quanto mi riguarda continuerò a battermi per la gestione pubblica dell’acqua. L’acqua resta pubblica, va ribadito, solo se  i sindaci risponderanno davvero al loro mandato elettorale: l’interesse dei cittadini. Ciò non è accaduto fino ad oggi perchè ha vinto l’appartenenza politica e la convenienza elettorale. L’acqua pubblica e la sua gestione pubblica saranno le principali questioni che il nuovo governo regionale dovrà affrontare. Il cambio di stagione passa per una nuova   tutela dei cittadini, dell’ambiente, delle risorse locali.

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Attualità

Convocazione Consiglio Comunale – Tra i punti in discussione l’emergenza idrica

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Ad Ariano Irpino il Presidente del Consiglio ha convocato il Civico Consesso nella Sala Consiliare “Giovanni Grasso” di Palazzo di Città, in seduta ordinaria, per il giorno 28 agosto 2025 alle ore 08,00 in prima convocazione e per il giorno 29 agosto alle ore 10,30 in seconda convocazione, con il seguente ordine del giorno:

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Attualità

Antonio Bianco :”Senza soldi non si cantano messe, il Sud dimenticato anche dall’opposizione”

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Il gap tra le due aree del Paese è un dato assodato, negli ultimi due anni il PIL del Sud è stato più alto di quello del Nord, con risolti positivi, ad avviso della Meloni, sull’avviata, ma presunta perequazione economica fra le due aree del Paese. La realtà parla di ben altro: la spesa storica, la mancanza di servizi, il divario infrastrutturale sono fattori che, in sinergia tra loro, determinano l’impoverimento e lo spopolamento del Sud. Permane la differenza del reddito pro-capite, che è la metà, e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. La situazione socio-economica non è per niente rassicurante, a sinistra Bonelli e Fratoianni, rappresentanti di AVS, indicano le priorità da affrontare quali: disoccupazione, scuola, università, sanità, alta velocità ferroviaria e rigettano l’idea di costruire il ponte sullo stretto. Pur apprezzando il loro operato, nulla dicono sulla mancata perequazione territoriale della spesa pubblica complessiva pro-capite sociale e infrastrutturale che, ogni anno, applicando  il criterio della spesa storica, sottrae al Sud 60 miliardi, indirizzati verso il Nord. Tiepida è la condanna dei due leader del regionalismo differenziato, riforma che, se attuata in tutti i suoi aspetti, porrebbe la pietra tombale sulla Questione Meridionale. In poche parole, Bonelli e Fratoianni citano i problemi in cui affonda il meridione senza indicare dove prendere i soldi, i tempi di intervento e le modalità di esecuzione di un programma pluriennale per la rinascita del Sud, ponte ideale tra l’Europa e le coste meridionali e orientali del mediterraneo. Inoltre il PIL italiano cresce come un prefisso telefonico, dopo il 2026 dobbiamo restituire il prestito con gli interessi di 122,6 miliardi del PNRR e occorre onorare gli impegni assunti dal governo Meloni in sede internazionale. A ciò si aggiunga che Adriano Giannola, presidente della Svimez, ritiene necessari almeno100 miliardi per la rinascita del Sud.

È finito il tempo dell’enunciazione dei problemi, occorre prioritariamente indicare le risorse finanziarie, certe e permanenti, indispensabili a mettere in atto un programma elettorale credibile che punti sulla rinascita del Sud.

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