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Ambito sociale A4 – Ecco il documento degli 8 sindaci presentato a Foti

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I sindaci dei comuni di Cervinara, Rotondi, Roccabascerana, Petruro Irpino, Torrioni, Prata di P.U., Grottolella, Capriglia Irpina, hanno presentato all’attenzione del Sindaco del comune di Avellino dott. Paolo Foti, nel corso del Coordinamento Istituzionale dell’Ambito Territoriale Sociale A04 del 07 novembre 2013, il seguente documento:

La circolare regionale n. 0957445 del 28/12/2012 prevedeva che il nuovo Ambito Territoriale Sociale A04, ridisegnato con la DGRC n. 320/2012, dovesse essere operativo a partire dal 01 gennaio 2013. La stessa fissava al 30 giugno 2013 il termine ultimo per la chiusura della fase transitoria : vale a dire che i vecchi Ambiti (A3 per la città di Avellino e A4 per i restanti 15 Comuni consorziati) avrebbero potuto erogare servizi al cittadino fino al 30 giugno u.s. A partire da tale data il nuovo Ambito A04 composto da 16 Comuni avrebbe dovuto essere costituito ed in grado di funzionare. Purtroppo, è innegabile che il nuovo Ambito A04, ad oggi, non è ancora operativo.

Sono tante le note che i Sindaci dell’ex Ambito A4 hanno invano fatto pervenire al comune di Avellino ne ricordiamo le principali:

– la nota del 27 luglio 2013, avente ad oggetto: “Ambito Territoriale Sociale A04 ex DGRC n. 320/2012. Forma giuridica di gestione associata”, con la quale ben 12 Comuni su 16, attraverso i propri rappresentanti (Altavilla Irpina, Tufo, Chianche e Pietrastornina oltre che dagli 8 Comuni : Cervinara, Roccabascerana, Rotondi, Petruro Irpino, Torrioni, Parta di P.U., Capriglia Irpina e Grottolella che dal primo momento sono impegnati a difendere quanto di buono è stato fatto sui propri territori), contestavano al Sindaco Foti ed al Presidente del Consiglio comunale (Livio Petitto) :

1. la scelta unilaterale del comune di Avellino in merito alla forma giuridica di gestione associata del nuovo Ambito che, invece, avrebbe dovuto essere discussa dapprima in senso all’Assemblea dei 16 Sindaci del nuovo ATS A04 e, successivamente, approvata da ciascun Consiglio Comunale;

2. la nomina del Coordinatore del nuovo Ambito che, avrebbe dovuto essere effettuata, ai sensi dell’art. 11 della legge regionale 11/2007, dall’Assemblea dei Sindaci. Avverso tale nomina il Consorzio A4 ha presentato ricorso al Presidente della Repubblica;

3. il meccanismo del voto ponderato;

4. il diniego assoluto del Sindaco Foti di aderire al Consorzio A4 senza rispettare la volontà degli altri 13 Consigli comunali su 16 che, tra i mesi di maggio e luglio 2013, si erano già pronunciati in materia individuando nel Consorzio A4 la forma giuridica di gestione associata del nuovo Ambito A04.

 

La nota di cui innanzi, evidenziava l’inopportunità che Avellino svolgesse il ruolo di capofila per i seguenti motivi principali:

– a causa dei vincoli imposti dal patto di stabilità che non darebbe la possibilità di contrattualizzare neppure una figura professionale;

– per le difficoltà della macchina amministrativa del comune di Avellino che negli ultimi anni ha dimostrato di non conoscere i meccanismi di funzionamento del Piano Sociale di Zona perdendo milioni di euro di finanziamenti nel settore sociale;

– per le difficoltà del comune di Avellino nel poter anticipare importanti somme per sopperire ai ritardi di pagamento dei fondi regionali e comunali destinati al Fondo Unico di Ambito;

– per l’impossibilità di avviare la stabilizzazione del sistema di welfare così come hanno fatto i Consorzi di Lioni ed Atripalda in quanto sebbene sia necessario coinvolgere i soggetti del III settore nell’erogazione dei servizi non è pensabile delegare agli stessi la realizzazione dei servizi sociali e socio-sanitari senza dotarsi di un proprio staff di professionisti rispondenti direttamente alla parte pubblica. Per esempio, le funzioni istituzionali del servizio sociale professionale che vede impegnata un’assistente sociale per servizi di presa in carico del cittadino e servizi di allontanamento di un minore e così via non possono essere affidate all’esterno ma devono necessariamente essere in capo a risorse umane direttamente contrattualizzate dall’Ambito. Altrimenti si verificherebbe che il controllore sarebbe anche il controllato.

Alla nota de qua, venivano allegati, inoltre, i seguenti documenti che avrebbero dovuto essere sottoposti all’attenzione del Coordinamento Istituzionale del nuovo Ambito A04:

– schema di Regolamento di funzionamento del Coordinamento Istituzionale;

– schema di Regolamento del Gruppo Tecnico di Piano che avrebbe dovuto lavorare sulla progettazione del Piano Sociale di Zona da presentare agli Uffici regionali lo scorso 16 settembre 2013 e dei progetti a valere sui Fondi PAC a favore degli Anziani e Minori i cui progetti dovranno essere presentati al Ministero dell’Interno entro il prossimo 14 dicembre 2013. Come previsto dalla proposta del 27 luglio de qua, tale Gruppo di lavoro, avrebbe dovuto collaborare a titolo gratuito in quanto si trattava di personale, del Consorzio A4 e del Comune di Avellino, già contrattualizzato. La progettazione sarebbe stata così agevolmente elaborata in quanto i professionisti del Consorzio A4, conoscendo il territorio di riferimento da oltre 10 anni, avrebbero con pari dignità collaborato con lo staff del comune di Avellino per presentare le necessarie progettazioni. Purtroppo così non è stato.

Il Sindaco Foti, invece di tener conto delle proposte ricevute dagli altri Comuni, più volte sottoposte, senza esito, anche al Commissario prefettizio (quindi già agli atti dell’Ufficio Servizi Sociali del comune di Avellino), ha continuato ad esasperare gli animi fino a chiudere qualsiasi dialogo. E così, invece di far prevalere il buon senso ha, di fatto, preferito far prevalere la contrapposizione e la tutela di altri interessi.

Senza l’approvazione dei due Regolamenti innanzi citati e l’individuazione formale da parte dei Consigli comunali della forma giuridica di gestione associata, l’Ambito è oggi nell’impasse più totale. Infatti:

– il coordinamento Istituzionale non è stato regolamentato e così non è in grado di funzionare correttamente;

– il Gruppo di lavoro non è stato costituito. Il 02 settembre u.s. la dott.ssa De Rosa, a nome del Comune di Avellino, ha fatto un incontro interlocutorio con le OO.SS. ed i soggetti del III settore ma senza avviare la necessaria attività di concertazione prevista dalle linee guida regionali. Addirittura, la maggioranza dei Sindaci dell’Ambito, ad oggi, non conoscono i contenuti della programmazione.

Da sottolineare, inoltre che dal mese di maggio 2013 a tutt’oggi, il Sindaco Foti ha convocato solo 4 Coordinamenti Istituzionali.

Il primo è stato interlocutorio. Il Sindaco Foti ha chiesto agli altri 15 Comuni di individuare una Commissione composta da n. 3 Sindaci, in modo da lavorare celermente, per decidere circa le questioni che avrebbero dovuto essere affrontate. I Sindaci individuati sono stati quello di Grottolella, di Capriglia Irpina e di Roccabascerana. Gli stessi, tuttavia, sono stati invitati da Foti una sola volta. Nell’ambito di tale riunione lo stesso si è detto favorevole a costituire un nuovoConsorzio per la gestione del nuovo Ambito. Probabilmente, non sapeva che non è più possibile costituire nuovi Consorzi e che quindi, l’unica possibilità era quella di aderire al Consorzio A4 già esistente e perfettamente funzionante.

La seconda volta il Sindaco Foti invece di riunire la Commissione composta dai 3 Sindaci di cui innanzi, ha convocato il Coordinamento Istituzionale per il 26/07/2013 alla quale non ha partecipato ma ha fatto partecipare l’Assessore alle politiche sociali La Verde senza nulla comunicare più ai 3 Sindaci della Commissione che hanno aspettato invano di essere convocati. Gli stessi hanno appreso dalla stampa che il loro interlocutore non era più Foti ma La Verde. In ogni caso, La Verde non ha saputo gestire Coordinamento Istituzionale del 26/07 e, ad un certo punto, ha abbandonato la seduta insieme alla dott.ssa Maria De Rosa lasciando gli altri Sindaci soli in seno all’Aula consiliare di Avellino ed increduli di un simile comportamento. La riunione, quindi, si è conclusa con un nulla di fatto.

La terza riunione del Coordinamento Istituzionale sempre presieduta dall’Assessore La Verde, si è tenuta il 22 agosto u.s., sempre nell’Aula consiliare del comune di Avellino, e, nonostante tutto, anche tale riunione si è conclusa con un nulla di fatto perché ben 8 Comuni non hanno permesso di compiere scelte scellerate in danno ai cittadini del neo Ambito ed ai 22 professionisti del Consorzio A4.

La quarta riunione del Coordinamento Istituzionale è quella odierna convocata dal Sindaco Foti il 04 novembre u.s..

E’ bene precisare, inoltre, che il comune di Avellino ha gestito le relazioni con gli altri Comuni senza nessuna capacità di mediazione. Basti pensare che :

– giovedì pomeriggio 05 settembre u.s., svegliandosi dal letargo in cui era piombato dal 22 agosto u.s., nonostante le scadenza del Piano Sociale di Zona prevista per il 16/09 p.v., inviava a mezzo PEC a tutti i comuni dell’Ambito, con nota n. 44594 del 05/09/2013, una diffida minacciando gli stessi ad approvare entro 5gg, in seno ai rispettivi consigli comunali, il Regolamento di funzionamento del Coordinamento Istituzionale. e lo schema di Convenzione ex art. 30 – D. Lgs 267/00 per la gestione associata delle funzioni sociali che individuava Avellino quale capofila. Documenti elaborati e proposti dal comune di Avellino senza alcun coinvolgimento degli altri 15 Sindaci come, invece, il buon senso richiedeva;

– venerdì 06 settembre u.s. rinviava a mezzo PEC a tutti i comuni dell’Ambito una nuova diffida, nota n. 44858 del 06/09/2013, che rettificava ed integrava la documentazione inviata il giorno precedente. La novità della nuova nota era addirittura la rinuncia al meccanismo del voto ponderato in senso al Coordinamento Istituzionale. Il Sindaco Foti, fulminato sulla strada di Damasco, nel giro di 12 ore, cambia idea e decide di applicare il principio di una testa un voto;

– lunedì 09 settembre u.s., con nota n. 44953 del 09/09/2013, rinviava a mezzo PEC a tutti i comuni dell’Ambito una nuova rettifica ed integrazione della documentazione inviata i giorni precedenti. Con tale nota veniva chiesto ai Comuni di eliminare dalla documentazione il riferimento al verbale dell’Assemblea dei Sindaci del 20/12/2012, verbale oggetto di ricorso al Presidente della Repubblica da parte del Consorzio A4 perché considerato falso.

Senza mai aver discusso ed adottato, in senso al Coordinamento Istituzionale, uno schema di Convenzione ex art. 30 D. Lgs. 267/00 quale forma giuridica per la gestione associata del nuovo ATS A04, il Comune di Avellino approvava, autonomamente, in seno al proprio Consiglio comunale, in data 12 settembre 2013, lo schema di Convenzione assegnando di fatto al comune di Avellino l’intera gestione dell’Ambito A04.

Il giorno 13 settembre 2013, 7 Comuni su 16 costituenti il nuovo Ambito, si riunivano autonomamente per approvare, tra le altre cose, la programmazione del Piano Sociale di Zona, la Convenzione ex art. 30 – D. Lgs. 267/00 nonché la nomina del Coordinatore d’Ambito. Nei giorni successivi altri 6 Comuni (Pietrastornina, S. Martino V.C., Montefredane, Pratola Serra, Chianche, Altavilla Irpina) approvavano la Convenzione de qua.

Otto Sindaci del nuovo Ambito A04 (Cervinara, Rotondi, Roccabascerana, Petruro Irpino, Torrioni, Prata di P.U., Grottolella e Capriglia Irpina) con le seguenti note qui allegate:

– il 09 settembre 2013 scrivevano al Sindaco Foti per chiedere un incontro urgente mirato a trovare le migliori soluzioni alle seguenti questioni: salvaguardia dei livelli occupazionali, garanzia del bilanciamento dei meccanismi di governance territoriale nonché modalità per preservare le buone prassi del Consorzio A4. La nota qui allegata non ha mai avuto risposta;

– il 13 settembre 2013, preoccupati per i danni creati ai cittadini dall’impasse del nuovo Ambito, scrivevano al Presidente della Regione Campania per sollecitare l’applicazione dell’art. 47 della legge regionale 11/2007 e quindi il commissariamento dell’Ambito;

– il 19 settembre 2013 diffidavano i firmatari del verbale del Coordinamento Istituzionale del 13 settembre 2013 a revocarlo in autotutela al fine di evitare spiacevoli profili di responsabilità penale ed amministrativa;

– il 26 settembre 2013 A04 scrivevano al Presidente Regione Campania ed a tutti gli altri Sindaci del nuovo Ambito per contestare il modus operandi del comune di Avellino circa il ruolo di Ente capofila del nuovo Ambito.

Inoltre, il 27 settembre 2013 il Sindaco del comune di Prata P.U. scriveva una nota alla Regione Campania e per copia ai Sindaci del nuovo ATS A04 avente ad oggetto “Osservazioni e controdeduzioni” con la quale veniva sollecitato, altresì, l’avvio del procedimento di commissariamento dell’Ambito ex art. 47 della legge regionale n.11/2007. La nota è qui allegata.

Gli otto Sindaci di cui innanzi, nel sottolineare che il comune di Avellino sta cercando di costruire il nuovo Ambito A04 a partire da un procedimento illegittimo creando di fatto un vulnus giuridico che non può essere accettato, ritengono che il comune di Avellino non può pensare di gestire l’Ambito attraverso una Convenzione che assegna allo stesso:

– il ruolo di Ente capofila dell’Ambito;

– la Presidenza dell’Ambito;

– il Coordinatore dell’Ufficio di Piano, nominato in un funzionario del comune di Avellino;

– i componenti dell’Ufficio di Piano, da scegliere tra i dipendenti del comune di Avellino;

– la sede dell’Ufficio di Piano nell’ambito del comune di Avellino.

Ciò in quanto in una Convezione ex art. 30, il Coordinamento Istituzionale svolge un ruolo politico-decisorio importante ma si riunisce poche volte all’anno. E’, infatti, l’Ufficio di Piano che di fatto gestisce l’intero sistema.

Per i motivi innanzi esposti, CHIEDIAMO

1. di approvare e mettere ai voti il presente documento;

2. di modificare la Convenzione ex art. 30 D. Lgs. 267/00 ed il Regolamento del Coordinamento Istituzionale, approvati dal Consiglio comunale di Avellino il 12/09/2013, nei seguenti punti principali:

a) nella parte in cui è prevista la costituzione del Fondo Unico di Ambito in quanto non è concepibile che i Comuni debbano anticipare annualmente i 6 dodicesimi dei 7,00€/abitante dovuti per ricevere l’erogazione dei servizi del Piano Sociale di Zona A04. Il Comune capofila deve avere una propria capacità di indebitamento per poter anticipare i fondi necessari al funzionamento del sistema così come si verifica, ad oggi, per il Consorzio A4;

b) prevedendo, in modo chiaro, la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali;

c) riconoscendo a tutti i Comuni dell’Ambito pari dignità attraverso il seguente bilanciamento dei poteri di rappresentanza :

§ la Vice-Presidenza dell’Ambito con una delega ben precisa rispetto, per esempio, ai 15 Comuni attualmente consorziati e/o ad un settore d’intervento;

§ riconoscere il Coordinatore dell’Ambito che, per ovvi motivi, non può essere un dipendente del Comune di Avellino in quanto i due vertici dell’Ambito (Presidente e Coordinatore) non possono essere concentrati in seno al medesimo comune. Il Coordinatore, infatti, deve essere nominato dal Coordinamento Istituzionale ai sensi dell’art. 11 della legge regionale 11/2007 e non dal comune capofila. Lo stesso deve necessariamente far riferimento, inoltre, a tutti i Comuni e non solo ad Avellino, potendo quest’ultimo concentrare in sé già il ruolo di capofila, la Presidenza e la sede. A tal proposito, si chiede la revoca della nomina del coordinatore nominato nel corso del Coordinamento Istituzionale del 13 settembre 2013″.

 

Una volta definite le questioni innanzi esplicitate, siamo da subito disponibili a discutere fattivamente in merito alle programmazioni dei fondi PAC e del Piano Sociale di Zona del nuovo Ambito A04.

 

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Alto Calore, interviene il Presidente della Provincia Rizieri Buonopane

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“I miei auguri sinceri di buon lavoro all’avvocato Antonio Lenzi, che vanta un curriculum di tutto rispetto. Sono certo che riuscirà a salvare Alto Calore e a rilanciare la società con un servizio efficiente ed efficace, con la speranza che tale servizio sia meno oneroso per gli utenti.

Com’è noto, ho sostenuto la candidatura del professore Massimo Zeno, stimato professore universitario, con un curriculum parimenti di tutto rispetto e a cui rivolgo sentiti ringraziamenti per aver accettato l’invito per un eventuale incarico al vertice della società di corso Europa.

Com’è noto, ho sempre messo in evidenza la necessità che l’Alto Calore fosse guidato da un tecnico, lontano dalla politica. E continuo a difendere con forza la gestione pubblica dell’acqua. Accolgo con favore la condivisione di molti rispetto a questa posizione. Più in generale, sono fermamente convinto che i servizi pubblici (vedi rifiuti e depurazione) debbano rimanere pubblici, gestiti da manager esperti.

In relazione alle ultime vicende che hanno portato alla designazione dell’avvocato Lenzi, da rappresentante legale dell’Ente che, insieme al Comune di Avellino, detiene circa il 21% delle quote, ho avvertito la responsabilità di individuare un percorso interistituzionale, in Irpinia e nel Sannio, per cercare di condividere la decisione sul profilo ritenuto più adeguato per salvare Alto Calore. Un’azione portata avanti, senza pensare alle casacche politiche, ma alla tutela della società e del servizio idrico nei Comuni interessati. Una decisione che rivendico con forza, sia perché la Provincia è appunto uno dei maggiori azionisti di Alto Calore con il Comune di Avellino, sia perché la Provincia tutela l’intero territorio irpino e quindi tutte le comunità. Per quanto ci riguarda, abbiamo portato avanti con tanti amministratori questo percorso coerentemente fino alla fine. Qualcuno ha deciso (legittimamente) di non proseguire in tale direzione. Quello che poi è accaduto è noto a tutti. Ora, siamo pronti a collaborare convintamente con l’avvocato Lenzi per il bene di Alto Calore. Ogni altra lettura della vicenda non ci appartiene”. 

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ALTO CALORE, ALAIA(IV): CON ELEZIONE LENZI, PASSO IN AVANTI VERSO RISANAMENTO 

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Avellino, 21 mar – “La stragrande maggioranza dei sindaci irpini e sanniti, ben 81 su 105 presenti, ha dimostrato grande senso di responsabilità nell’affidare la guida dell’Alto Calore nelle mani di un professionista serio e preparato come l’avvocato Antonio Lenzi.  

In una fase particolarmente delicata per la vita dell’Ente di corso Europa, la priorità è quella di superare le difficoltà finanziarie e, al contempo, migliorare il rapporto con gli utenti, assicurando servizi più efficienti e tariffe più basse.  

L’acqua irpina è una ricchezza non solo per le nostre comunità, ma per l’intero Sud. È necessario, pertanto, che ci sia uno sforzo corale, ad ogni livello istituzionale, affinché l’Alto Calore torni ad essere un ente all’altezza delle aspettative di tutti, dei comuni e dei cittadini. Con l’elezione dell’avvocato Lenzi come amministratore unico abbiamo compiuto un primo importante passo verso questa direzione.”

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