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Yom Hashoah- La memoria, la catastrofe

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Gli Ebrei commemorano Yom Hashoah, il giorno della catastrofe. In tutto il mondo è riconosciuto come il giorno della “distruzione’’ dell’Umanità.

Fissato nella mente quale sinonimo di campi di sterminio.

Ho visitato uno di questi orrori. Mathausen. Corretto dire sono entrato in quello spazio senza tempo, dove il tempo ha l’odore dell’umana follia.

Dove la cappa opprimente della storia toglie il respiro, avvolge l’anima trascinandola all’inferno e la riempie dell’orrore.

‘’Ho visto’’ gli scheletri che di umano nulla possedevano: anche lo spirito era stato cremato. Ho immaginato i soldati ”liberatori” (uccisori nei campi in Russia) sbarrare gli occhi.

Increduli a trovarsi dinanzi qualcosa che nessuna mente umana avrebbe potuto intuire. ‘’Ho visto’’ divise piegarsi in due e vomitare l’orrore. ‘’Ho visto’’ mani sollevarsi a toccare il cancello aperto e crollare al di là. Per sempre.

La memoria della follia. Memoria all’occorrenza. Memoria calendarizzata. D’occasione.

Memoria che purtroppo si divide in rivoli emulativi.

In questa giornata tanti ricordano, per emulazione (ignorando la sostanza di quella tragedia), ”perché così fan tutti”, per convinzione.

L’assurda eppure umana concezione dello sterminio di altri esseri umani.

Già domani diventa facile utilizzare l’espressione ”sei peggio di un ebreo..” oppure ”ma che ebreo!”.

Non solo Ebrei, non solo Mauthausen e Sachsenhausen in Austria. Non solo Maly Trostenes in Bielorussia. Jasenoca in Croazia. Dachau, Neuengamme, Mittelbau-Dora e Buchenwald in Germania, Treblinka, Birkenau, Auschwitz con sottocampo Monowitz, Majdanek, Gross-Rosen e Belzec in Polonia.Natzweiler-Struthof in Francia, Herzogenbuschnei Paesi Bassi.

Pure Campagna e Ferramonti di Tarsia in Italia.

A Mauthausen, campo di terza categoria (per i prigionieri non era previsto uscire vivi), furono deportati ungheresi, spagnoli, sovietici, francesi, belgi, olandesi, italiani. Con diversi sottocampi tra cui Gusen, Ebensee.

Nelle vicinanze del campo, una cava di granito, all’interno della quale i prigionieri erano costretti al lavoro forzato per la “Deutsche Erd-und Steinwerke GmbH”, una ditta di proprietà delle SS che produceva materiale da impiegare per la costruzione degli edifici monumentali.

Migliaia di italiani (il numero preciso non si conosce) vennero destinati ai terribili sottocampi di Gusen, Austria, ricordati come “il cimitero degli italiani”. Definito l’inferno degli inferni.

Vere e proprie gallerie sotterranee attraversano il territorio, si ipotizzano esperimenti nucleari dei nazisti. Nel 2013 le indagini fecero rilevare valori radioattivi molto elevati.

In queste gallerie decine di migliaia di prigionieri, russi, americani, scandinavi, inglesi,vennero annientati.

I deportati, al loro arrivo nei campi di concentramento, erano obbligati a indossare dei triangoli colorati sugli abiti, che qualificavano visivamente il tipo di «offesa» per la quale erano stati internati.

Il colore giallo, due triangoli sovrapposti a formare una stella di David, con la scritta Jude, marchiava gli Ebrei. Il rosso distingueva i dissidenti politici. Il rosso con al centro la lettera S indicava i repubblicani spagnoli. Il verde destinato ai criminali comuni.

Ai Testimoni di Geova era riservato il viola. Gli immigrati, eterni umani in movimento, erano ‘segnati’ dal blu. Il marrone era destinato agli zingari. Il nero etichettava soggetti antisociali e lesbiche. Il rosa, omosessuali maschi.

Nell’aria che avvolge questi templi dell’assurdo il vento riporta voci di bambini che domandano perché erano diventati nuvole. Nessuno invocava la Mamma. Il Padre, i Fratelli.

Scomparsi i triangoli colorati cuciti sugli abiti. Gli stessi abiti erano scomparsi.

Fu cancellata la vita. Solo nuvole. Nuvole che avvolgono quel luogo per costruire memoria perenne e cancellare quella macabra livella di morte.

Le differenze culturali, genetiche, etniche, religiose vennero azzerate, unite nel fumo che il vento disperdeva.

Memoria corta, quella umana.

Attualità

Arrestato un 44enne di Ariano per detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti

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Nell’ambito dei servizi pianificati per il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, i poliziotti del Commissariato di P.S. distaccato di Ariano Irpino (AV), nella tarda serata di ieri, hanno tratto in stato di arresto in flagranza un 44enne del posto, con a carico precedenti di polizia, trovato in possesso di sostanze stupefacenti.

In particolare, nel vano motore dell’autovettura condotta dall’uomo, all’interno della vaschetta del liquido lavavetri, venivano rinvenuti nr. 5 involucri termosaldati in cellophane contenenti eroina, del peso di 5,75 grammi, e nr. 4 involucri termosaldati in cellophane contenenti cocaina, del peso di 20,90 grammi. La successiva perquisizione presso l’abitazione della predetta persona consentiva di rinvenire, all’interno di uno scatolo, un bilancino di precisione, una forbice, un misurino, una tessera plastificata e un accendino; materiale occorrente per il confezionamento delle dosi. Il tutto veniva debitamente sottoposto a sequestro.

Il P.M. di turno della Procura della Repubblica di Benevento, avvisato dell’arresto, disponeva gli arresti domiciliari dell’indagato, in attesa dell’udienza di convalida.

Le contestazioni sono allo stato provvisorie e la misura cautelare è stata disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi i mezzi di impugnazione e il destinatario della misura stessa è una persona sottoposta alle indagini e, quindi, presunto innocente fino all’esito del giudizio definitivo.
 

Le misure e le attività svolte con il coordinamento della Procura della Repubblica di Benevento sono tese a rafforzare la prevenzione e il contrasto alla vendita e al consumo di sostanze stupefacenti.

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ARIANO MUSIC STATION 2025-Fede, gusto, musica e tradizione: la festa che siamo

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Anche quest’anno, la storica stazione di Ariano Irpino si prepara ad accogliere l’Ariano Music Station 2025, l’evento che unisce spiritualità, cultura popolare e intrattenimento, promosso dalla Pro Loco Nuovamente e dalla Parrocchia San Giovanni Evangelista.

Tre giorni – dal 17 al 20 luglio – per vivere un’esperienza autentica, intensa e condivisa nel segno della fede, del gusto, della musica e della tradizione, nel cuore della nostra comunità.

Come in una canzone di Ligabue: “Siamo chi siamo”… e quando suonano le note giuste… diventiamo festa. E il nostro slogan è appunto : la festa che siamo.

Un cuore che prega

Al centro dell’evento c’è la celebrazione religiosa della Festa del SS. Salvatore, un momento di raccoglimento e preghiera che rinsalda le nostre radici spirituali. Ogni sera, dal 17 al 20 luglio, alle ore 18.30 sarà recitato il Santo Rosario, seguito dalla Celebrazione Eucaristica alle ore 19.00.
Domenica 20 luglio, alle ore 17.30, la solenne Celebrazione Eucaristica sarà presieduta da Sua Ecc.za Mons. Sergio Melillo, cui seguirà la tradizionale processione lungo le strade della comunità.

Una festa per il palato

Il piazzale della stazione si trasformerà in un vero e proprio centro gastronomico all’aperto. I profumi della nostra terra, le specialità arianesi, la passione della cucina tradizionale: ogni piatto sarà un viaggio tra i sapori autentici del nostro territorio, preparato con orgoglio e amore.

Il ritmo della musica

Ariano Music Station è anche musica che unisce, che emoziona, diverte, coinvolge.
Ecco il programma musicale nel dettaglio:

  • Venerdì 18 luglio, ore 21: “Note in scena” con l’esibizione degli allievi del Centro di Formazione Musicale MusicOn.
  • Sabato 19 luglio, dalle ore 16: “NUOVA SCENA”, la prima edizione del contest RAP. Alle ore 21 saliranno sul palco i travolgenti Botti di Re Ferdinando, e a seguire un energico DJ Set.
  • Domenica 20 luglio, ore 10: 8ª edizione del raduno di auto e moto d’epoca. Alle ore 21 il gruppo musicale Note Magiche, e alle 22.30 l’attesissimo ritorno di una leggenda della comicità e della musica napoletana: TONY TAMMARO. La serata si concluderà con l’estrazione della lotteria.

Una comunità che non dimentica

Ariano Music Station non è solo un evento, ma un simbolo di identità collettiva, un’espressione della nostra memoria, della fede condivisa, della cultura che ci appartiene.
È il nostro modo di ricordare chi siamo, da dove veniamo, e di guardare avanti insieme, con speranza e spirito di appartenenza.

Un grazie dal cuore

Un sentito ringraziamento va a tutti coloro che, anno dopo anno, con il loro contributo economico, il loro incoraggiamento e la loro vicinanza spirituale, sostengono questa festa.
È anche grazie a voi se questa tradizione continua a vivere con passione e devozione.

Ariano Music Station 2025: la festa che siamo. Vi aspettiamo.

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Al Palazzetto dello Sport, presentazione del libro “Quando il mondo dorme” di Francesca Albanese

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Domenica 27 luglio alle ore 18:00, presso il Palazzetto dello Sport di Ariano Irpino, si terrà la presentazione del libro “Quando il mondo dorme” di Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati.

L’incontro si svolgerà alla presenza dell’autrice, che offrirà al pubblico una narrazione composta da dieci storie tese a rappresentare, attraverso immagini cariche di umanità, lo spirito di un popolo al centro della storia contemporanea.

A dialogare con Albanese sarà Moni Ovadia, figura nota nel panorama teatrale e attivo sostenitore dei diritti sociali. L’evento è promosso da CittadinanzAttiva – Assemblea Territoriale Ariano Irpino, Proloco Nuovamente e Progetto Riformista.

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