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Vaccino contro Pandemia

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Piccole storie della ‘’Conferma adesione campagna di vaccinazione’’

A questo link https://adesionevaccinazioni.soresa.it/adesione/cittadino ci si prenota seguendo le indicazioni. Basta il codice fiscale e la tessera sanitaria.

Dal 10 aprile è stata aperta la piattaforma per le adesioni al piano vaccinale della fascia di età 60-69 anni.

Dopo aver completato l’inserimento dei dati, ricevo da dpi.covid19@regione.campania.it il giorno 10 aprile alle ore 12:16:

Gentile FEDERICO BARBIERI,

Si conferma la corretta registrazione dell’adesione alla campagna di vaccinazione anti-COVID 19. A seguito dell’adesione effettuata, riceverà in seguito una convocazione da parte del centro vaccinale per la somministrazione del vaccino. Le ricordiamo, nel frattempo, di prendere visione del consenso informato, della nota informativa e della scheda anamnestica scaricate durante il processo di adesione.

Porgiamo i più distinti saluti.

Cortesia e sollecitudine nel riscontro. Nulla da obiettare.

In data 4 maggio 2021 alcuna convocazione è pervenuta. Dettaglio.

Il 17 aprile scorso la Federfarma Campania rendeva nota, sul sito, l’avvenuta firma dell’accordo tra Federfarma, Assofarm Campania e Regione.

‘’Il farmacista vaccinerà all’interno della propria farmacia, contribuirà con l’Asl alla distribuzione, in altri punti vaccinali, dei vaccini anti-Covid e interverrà nei team per la preparazione delle fiale da somministrare che necessitano la presenza dei farmacisti, come Pfizer e Moderna’’.

Si tratta del primo accordo in tal senso, in tutta Italia. Possiamo definirlo di una logica incontestabile: il numero delle farmacie (17.656 private e 1.675 pubbliche) dislocate nell’intero territorio nazionale, garantirebbero (il condizionale è italicamente d’obbligo) una capillare somministrazione del vaccino.

Nel totale sono compresi 528 dispensari stagionali e succursali. Dati Federfarma.

Nella nostra Regione sono 1.613 le farmacie private e 66 quelle pubbliche, per una popolazione di 5.839.084 abitanti. I/le farmacisti/e hanno dato prova, investendo per organizzare i locali, accendere le polizze assicurative e facendo i corsi di formazione per ‘farmacista vaccinatore’, di piena disponibilità.

Se pensate subito al ‘guadagno’ ricavabile, state sereni: circa 6 euro a somministrazione, equivalente a un pacchetto di sigarette e un caffè.

Il vaccino deputato a essere somministrato nelle farmacie è il J&J, perché distribuito in flaconi con 5-6 dosi e non necessita della catena del freddo. Vaccino, ricordiamo, sospeso negli Stati Uniti per i casi di trombosi.

Tutto bene, allora? Macché.

Hanno aderito circa 1.050 farmacie, in tutta la Campania, di cui 500 in provincia di Napoli.

Nella cittadina del Tricolle, la farmacia Padula Alessandra, in Via Roma è pronta da tempo a contribuire alla vaccinazione della popolazione Irpina e non solo.

Sono entrato nella farmacia e ho compiuto il gesto che tutti, per riflesso ‘condizionato’, compiono: ho abbassato la mascherina un attimo, per mostrare il viso. Una gentilissima e giovane operatrice mi ha ‘invitato’ con immediatezza a posizionare correttamente la mascherina.

Ho potuto discutere con la Dottoressa Padula, generosa di suggerimenti e chiarezza nelle indicazioni, anche perché in quel momento non sono entrati utenti.

Dottoressa, come procede la somministrazione dei vaccini?

-Non procede. Siamo in attesa della consegna delle dosi..

Immagino abbiate comunicato che i locali, separati dall’attività di banco, e il personale sono pronti..

-Da diverso tempo. Abbiamo fatto il corso come da accordo firmato, e adempiuto a tutte le indicazioni.

A dire il vero il tono e la terminologia utilizzati dalla Dottoressa Alessandra non denotavano sorpresa nel dare queste informazioni.

Una sorta di rassegnazione?

-Le scelte al riguardo, avvengono altrove. Noi siamo pronte.

Va detto che la Farmacia Padula è coniugata al femminile ed è sinonimo di gentilezza, competenza e disponibilità.

Il breve scambio dialettico sottintende molto più di quanto espresso: i selfie e i servizi giornalistici ammaestrati véntilano, millantando, migliaia di dosi somministrate. Così fosse, che bisogno ci sarebbe delle farmacie?

Manca il protocollo regionale per somministrare il vaccino nelle farmacie; mancano le dosi. Le due lacune sono strettamente correlate?

Cosa impedisce, intanto che arrivino le dosi, mettere mano alla definizione del protocollo (detto in gergo ‘’regole d’ingaggio’’)? Occorrerà la ricetta del Medico di Medicina Generale (medico di base)?

Da ‘Commissario Straordinario Vocid-19’ leggiamo: dosi giunte in Regione 2.163.765, somministrate 1.829.827. In Italia sono arrivate circa 25 milioni di dosi e somministrate poco più di 21 milioni.

Aspetteremo confidando, anche perché il vaccino non lo si trova sugli scaffali del supermercato né in farmacia.

Intanto continuare a sanificare spesso le mani, tenendo rispettosa distanza, indossando la mascherina, non comporta sacrifici. Certo qualche difficoltà per gli amori clandestini..

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Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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Il 15 aprile ad Ariano intervento di derattizzazione

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Si informa la cittadinanza che lunedì 15 aprile 2024  dalle ore 7,00  è previsto un intervento di derattizzazione su tutto il territorio comunale.

L’intervento di bonifica ambientale sarà realizzato, come di consuetudine, da un’impresa incaricata dall’Asl, con la collaborazione ed il controllo del personale comunale.

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